Tre studenti monorenni di un istituto alberghiero di Finale Ligure hanno scritto sul petto di un loro compagno la parola «gay» accompagnata da una svastica. Ne dà notizia il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, che definisce il gesto «gravissimo, non solo perché ha offeso e scioccato il ragazzo, che ha avuto però il coraggio di denunciare l’accaduto, ma anche perché richiama a pratiche del passato che dovrebbero essere solo un brutto ricordo». Il circolo apprezza il coraggio dell’insegnante di ginnastica, che ha subito individuato gli autori del gesto, e del preside, che ha denunciato l’episodio ai carabinieri. «Quello che per tre ragazzi può essere stato forse solo un gesto sciocco, un modo per imporre la loro ‘forza’ su un altro compagno, è per noi invece indice gravissimo di una generale tendenza a emarginare e a stigmatizzare anche con violenza gratuita».
Nel frattempo il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha disposto, tramite il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Liguria Attilio Massara, una visita ispettiva nell’istituto alberghiero dove è avvenuta la vicenda. Lo rende noto un comunicato del ministero della Pubblica Istruzione.
Finale Ligure: gli scrivono “gay” con svastica sul petto
8 commenti
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Meno male che si prendono provvedimenti!
L’unica speranza è che quie tre siano solo degli scemotti che non si rendevano conto di quel che facevano… magari ignorando gran parte della storia contemporanea… altrimenti, se l’hanno fatto scientemente e ben consapevoli delle implicazioni di un gesto simile, la situazione è ben più grave.
L’hanno fatto per imitazione di modelli proposti da quegli stessi che hanno da ridire, e non importa se quando li hanno proposti li hanno marcati di negatività: i giovani sono sempre pronti a violare i tabù.
Adesso a loro volta sono diventati un modello.
Fate informazione seria e vedrete che queste cose non succedono più.
Ma è certamente più facile e comodo vendere la notizia a una platea di indignati cronici.
non ci sono solo indignati cronici, la notizia può passare come una qualsiasi altra informazione senza sentirsi in dovere di prendere posizione, come ad esempio a pag 12 di Avvenire online (si tratta pur sempre di stile):
Scrivono «gay » e disegnano svastica sul petto di un compagno di scuola
Il ministro Fioroni manda ispettori
SAVONA. Il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, dispone un’ispezione nella scuola di Finale Ligure, in provincia di Savona, dove si è verificato un episodio di bullismo omofobo. Fioroni ha inviato, tramite il direttore dell’ufficio scolastico regionale della Liguria, Attilio Massara, gli ispettori nell’istituto alberghiero ‘Migliorini’ per «verificare i fatti accaduti e adottare i provvedimenti necessari». Un minorenne sarebbe stato bloccato, mani e piedi, dai suoi compagni di classe, che gli hanno poi scritto sul petto la parola «gay » e disegnato una svastica. Autori del gesto tre studenti, anch’essi monorenni, dell’istituto alberghiero di Finale Ligure. A informare il preside dell’episodio è stato l’insegnante di ginnastica, che ha subito individuato i responsabili. Il dirigente scolastico ha dunque denunciato l’episodio ai carabinieri. A dare la notizia su quanto accaduto è stato un circolo di cultura omosessuale.
La chiesa può ritenersi soddisfatta: ecco i prodotti della sua campagna secolare contro l’omosessualità.
Aspettiamo con ansia i prossimi roghi.
maledetti bastardi fascisti ci vorrebbe un’altra piazza loreto x questi sporchi individui
Mi sembra inquietante questo continuo ricorso alla violenza da parte dei piu’ giovani, che mi sembra si rivolga sopratutto verso soggetti piu’ deboli (come nel caso dei down) oppure “diversi” dalla massa come i gay. Ma l’educazione al rispetto dove e’ finita?
Ci si indigna ora? Quando andavo io a scuola (25 anni fa) il clima per i ragazzini omosessuali (o percepiti come tali) era lo stesso, se non peggio, e il Preside non si sarebbe minimamente sognato di chiamare i Caramba. Avrebbe archiviato tutto o col silenzio o con una nota o una sospensione. E c’era anche la possibilità che mettesse tutto a tacere “tanto è una ragazzata”.
E’ il risultato di secoli di propaganda cristiano-cattolica. Esattamente come quella nei confronti degli Ebrei. Nessuna meraviglia che le parole d’odio prima o poi sfocino in Olocausto o pogrom o… “ragazzate”.
E Volonté e soci, come al solito, mosca……..
sai a che serve mandare gli ispettori, se in italia l’omofobia è di stato.
e non dite di no, che se no avremmo non dico i matrimoni ma almeno quello schifo di dico.