L’omeopatia è solo un placebo

L’omeopatia si dimostra inefficace scientificamente in un nuovo studio del ricercatore Ben Goldacre pubblicato nelle pagine di “The Lancet”, prestigiosa rivista scientifica, che intitola il suo editoriale provocatoriamente: “La fine dell’omeopatia”.
Dunque nonostante la sempre maggiore diffusione dell’omeopatia, questa pratica medica alternativa, per alcuni addirittura complementare alla medicina tradizionale, è ancora oggi al centro di forti discussioni sulla reale efficacia dei suoi metodi.La ricerca di Goldacre indica infatti che i risultati ottenuti attraverso trattamenti omeopatici sono del tutto simili a quelli ricavati attraverso un placebo, si denunciano gli “inattesi effetti collaterali” e la mancanza di informazione adeguata. “Il nostro lavoro dimostra che l’effetto dell’omeopatia è compatibile con l’ipotesi-placebo”.

Le parole del ricercatore sono solo l’ultimo tassello dell’eterna disputa tra l’omeopatia e la medicina tradizionale e all’interno della rivista compare un appello rivolto ai medici: “Bisogna che i dottori siano chiari e onesti con i loro pazienti sull’assenza di benefici dell’omeopatia, e con sé stessi sulla debolezza della medicina moderna nel prendere atto del bisogno di attenzione personalizzata da parte dei loro pazienti”.

In italia dopo la divulgazione della ricerca viene bocciata l’omeopatia, ma anche l’agopuntura, la medicina tradizionale cinese e la fitoterapia. Il prof. Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Farmacologico “Mario Negri” di Milano e Garante Scientifico del CICAP, ha così commentato la pubblicazione dell’articolo: “Lo studio pubblicato da Lancet rappresenta l’ennesima conferma di tanti altri lavori scientifici che si sono accumulati nel tempo e che non hanno mai evidenziato l’efficacia dell’omeopatia”.

I risultati riportati nell’articolo di “The Lancet” non rappresentano certo una sorpresa per chi conosce la posizione della comunità scientifica nei confronti dell’omeopatia. La novità positiva è che tale studio sia stato pubblicizzato dai media.

Fonte: Excite Italia

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49 commenti

Daniele Gallesio

Avevo letto tempo fa un libro dal titolo “Le Bugie della Scienza” in cui si parlava di un test doppio cieco fatto per controllare la veridicità della teoria della “memoria dell’acqua” in cui i la busta contenente la “mappatura” dei campioni trattati con acqua pura e quelli trattati con acqua diluita a quelle diluizioni “oltre il numero di Avogadro” recava evidenti tracce di tentativi di manomissione…

Luana

La cosa brutta è che si sta diffondendo ancora e ci sono medici che ci credono, anche in veterinaria….
Che tristezza.

Red Passion

Alla soglia dei quaranta ho raggiunto una posizione più morbida sulle medicine alternative. La mia posizione è molto semplice: il paziente trova giovamento? Allora va bene. Non trova giovamento? Allora non va bene. Punto e fine della storia. L’uomo, da quando esiste, ha sempre sviluppato una conoscenza in campo curativo e solo negli ultimi 2 secoli ha sviluppato l’attuale conoscenza medica. Questo, però, non ci autorizza a pensare che solo quest’ultima può definirsi medicina escludendo tutte le altre forme precedenti.
Alzi la mano chi, per esempio, non si beve una buona camomilla calda per alleviare il mal di pancia. Si potrebbe prendere un buscopan e la cosa è fatta. Ma perchè prendere un farmaco se posso ottenere analoghi (o superiori) benefici con una bevanda che è anche gradevole al palato? E poi, mi piacerebbe capire fino a che punto le ricerche sono indipendenti. Dietro tutte queste pubblicazioni siamo così sicuri che non ci siano anche le aziende farmaceutiche? E allora a chi dobbiamo credere? Io dico all’evidenza!

Daniele Gallesio

Credo che i principi attivi della camomilla siano riconosciuti efficaci dalla scienza ufficiale, e comunque la loro diluizione nell’acqua non è nell’ordine di 10 elevato alla meno ventitrè.

Poi anche io sono favorevole all’effetto placebo, se fa bene…

nas

Anche un placebo reca giovamento.

Si potrebbero produrre placebo a basso prezzo; resta da capire se il fatto di pagare 30 euro un po’ di acqua distillata puo’ stimolare il sistema immunitario piu’ di un placebo a buon mercato.

J.C. Denton

@Red Passion
Il discorso non è così semplice. Il fatto che una cosa reca giovamento a qualcuno è sicuramente un bene per quel qualcuno, buon per lui senz’altro, ma non puoi basartici per far star bene anche gli altri. A me fa star bene (giuro) stare alzato fino a notte tarda e dormrie fino a dopo mezzogiorno. Vogliamo brevettare questa incredibile pratica e consigliarla ai medici affinché la vendano ai loro pazienti? Direi proprio di no. Eppure io ne traggo giovamento. Ci sono un sacco di cose da cui possiamo trarre giovamento, ma saremmo dei semplici ciarlatani se ci mettessimo a venderle. C’è chi sta bene anche con la fede… In secondo luogo, la camomilla contiene un blando principio attivo. E’ spiegato, non è campato in aria. I fiori di Bach e le strunzate simili sono niente di più che acqua fresca.
Detto ciò non nego ovviamente che la medicina allopatica non sia esente da condizionamenti economici e politici. Ma questo non ci autorizza a credere alla magia.

Bruna Tadolini

X Red Passion

non confondiamo il sacro con il profano: molti dei rimedi della medicina “ante scienza” erano in realtà dei veri farmaci!! Che alcune piante contengano dei principi attivi è cosa ben nota a chi si è avvelenato con i funghi o con altro!
La farmacologia moderna si basa principalmente a) sulla scoperta di sostanze che vengono estratte da organismi (gli antibiotici ad esempio) b) su modifiche migliorative di principi attivi ottenibili da organismi (l’aspirina è acido acetilsalicilico derivato dal salicilico dei salici, già Erodoto ne parlava!).

X Nas

placebo a basso prezzo! un placebo non costa nulla! qualunque cosa è un placebo se tu sei convinto che ti faccia bene!! La scienza sa che il sistema immunitario è influenzato dal cervello: il tuo cervello spinge il tuo sistema immunitario a funzionare meglio! Ma le medicine fanno quello che il sistema immunitario non ce la fa a fare!!! Per questo i placebo non sono paragonabili alle medicine!

Artaserse

Devo andare controcorrente:
Fiori di Bach e Omeopatia NON sono affatto “strunzate” come qualcuno qui sopra ha affermato.
Per la mia esperienza personale di paziente FUNZIONANO, e non hanno niente a che vedere con la superstizione, l’effetto placebo o la “magia”.
Ovviamente ognuno è libero di pensare ciò che preferisce.
Ma magari sarebbe meglio verificare e sperimentare DI PERSONA, prima di emettere a priori sentenze di condanna.

nas

@bruna

condivido, io mi riferivo al prezzo elevato della medicina omeopatica. Tranne le (poche) ‘medicine’ che contengono un reale principio attivo (tratto dalle erbe), il resto e’ acqua fresca venduta a caro prezzo (Wanna Marchi insegna)

Flavio

@ Red Passion

Il punto del placebo è proprio questo: ad alcuni può far qualcosa, ma non c’è alcun rapporto con la sostanza che (non) assumi. Quindi non si può pubblicizzare un’efficacia medica: tanto vale dire ‘beviti un bicchiere d’acqua, può funzionare’.

Gianni B.

Mi dispiace andare controcorrente ma questa volta devo proprio dissentire.
Io da ragazzo soffrivo di una grave forma di acne giovanile, che ho tentato di combattere in tutti i modi possibili ed immaginabili con tutti i farmaci a disposizione.
Vaccini, antibiotici, pomate, diete… nulla sembrava essere efficace.
Ero talmente disperato che ho accettato di fare da cavia all’Istituto Dermatologico di Bologna e per anni hanno testato su di me ogni possibile nuovo farmaco della medicina “ufficiale”… risultato, zero assoluto!
Ho sentito nominare l’omeopatia e ho fatto una prima cura da un medico di Marsiglia che mi aveva dato un minimo di efficacia.
Allora, un minimo speranzoso, mi sono detto “adesso vado dal migliore omeopata del mondo”, sarei andato anche al Polo Nord vendendo la casa se fosse stato necessario, ma per fortuna il migliore del mondo era a Roma ed era il prof. Lodispoto (3 lauree, 8 specializzazioni, presidente mondiale degli omeopati)
Ho seguito la sua cura maniacalmente per 3 mesi, una mattina mi sono svegliato (non lo dimenticherò mai)… bene, la mia faccia era pulita per la prima volta da 12 anni (ne avevo 24) e non mi è mai più venuto un brufolo in vita mia.
Ciò non vuol dire che si debba seguire l’omeopatia quando si è malati di tumore, per esempio, ma che l’omeopatia non conti nulla, insomma, mi trova un po’ in disaccordo!!!!

nas

anche a me i brufoli sono spariti verso i 25 anni, senza prendere nulla di particolare

Flavio

Scusa Gianni ma come dice Nas, per quanto fossimo appestati, l’acne l’abbiamo superata tutti…
Più che l’omeopatia, dovresti ringraziare i tuoi ormoni che si sono dati finalmente una regolata 😀

anteo

ebbene sì anche io andai da un medico omeopata per un tremendo dolore che svariati medici non riuscivano a diagnosticare, Ammetto che la diagnosi si rivelò perfetta: il medico mi interrogò a fondo come gli altri non seppero , troppo impeganti nell’escludere le peggio patologie (infarto, ulcere ecc), scoprendo l’origine di tutti i dolori in un congelamento fuori stagione: mi stava accoppando l’aria condizionata , purtroppo diffusa in ogni dove. Il rimedio? ho evitato di ingurgitare le magiche pozioni optando per una maglia da indossare alla bisogna. In conclusione: in alcuni casi i medici omeopati (ecc) sono più bravi nella diagnosi, le pozioni magiche le evito.

Flavio

@ anteo

Pensa a questo aneddoto inventato: un signore va dall’omeopata per un dolore, e gli consiglia semplicemente di proteggersi dagli spifferi, ma purtroppo poco dopo il paziente muore d’infarto…

Non sarà meglio appunto escludere patologie importanti?! Poi se non ti hanno saputo aiutare, ok, cattivi medici col camice bianco, freddi e distaccati, senza rapporto umano ecc, ma sarai stato contento che non fosse una patologia seria! 🙂

maxalber

L’omeopatia, i fiori di Bach, le medicine alternative in generale.
L’atteggiamento di chi, come paziente, afferma la loro bontà è molto sovrapponibile all’atteggiamento religioso: si tratta di una fede.
I fautori dell’alternativo spero concordino quando si ricorda loro come possano essere “efficaci” i guaritori e i santoni che usano la religione per “guarire” malattie anche gravi.

Il problema è metodologico: gli omeopati (i medici) i loro adepti (i pazienti) non sono in grado di portare argomenti scientifici a loro favore, ma solo liste di episodi aneddotici.
Tutti i tentativi di effettuare ricerche serie sono falliti. Quella di Lancet è solo l’ultima di una lunga serie di pubblicazioni che evidenziano il fallimento dell’omeopatia.

Il che non toglie che possano essere andate bene le cure somministrate alle persone che qui hanno scritto. Ma questo non permette loro di dire nulla di più che “a me ha fatto bene”. Non si può estrapolare dai singoli casi la conclusione che “l’omeopatia funziona”.
Quello si può dirlo solo in seguito a studi seri, cosiddetti in “doppio cieco” che sono quelli che permettono di validare nuovi farmaci.
E gli omeopati rifiutano di sottoporsi a tali studi o, quando non rifiutano, vedono fallire i loro tentativi.
Per quanto clamoroso possa sembrare, si tratta solo di effetto placebo.

Per chi fosse interessato consiglio:
“Effetto placebo” – Autore: Patrick Lemoine
Stefano Cagliano – “Guarire dall’omeopatia”
e una visita al sito:
http://www.homeowatch.org/

Carlo

Beh io leggerei bene quest’articolo fino in fondo: “…con sé stessi sulla debolezza della medicina moderna nel prendere atto del bisogno di attenzione personalizzata da parte dei loro pazienti”

La medicina tradizionale ha purtroppo il difetto di vedere molto la malattia, ma poco il paziente. Inoltre molto spesso si studiano (giustamente) solo gli effetti di UNA malattia sull’organismo, escludendo concause e semplificando molto la situazione del paziente. La mia non vuole essere una difesa dell’omeopatia (che ho provato da piccolo e nel mio caso NON ha funzionato, sia per l’acne che per l’asma) ma un invito a studiare il corpo umano con piu’ accuratezza e si medici ad essere piu’ scrupolosi e attenti nelle diagnosi. Secondo me molti di coloro che si rivolgono agli omeopati hanno avuto a che fare con cattivi medici.

Signorapina

I prodotti omeopatici propriamente detti, non contenendo principi attivi, non sono farmaci e non possono avere efficacia in tal senso, al di là dell’effetto placebo.
Se poi qualcuno, contro ogni logica, ritiene che possano funzionare in virtù della fantomatica “memoria dell’acqua” o di qualche altro principio ancora sconosciuto alla scienza attuale, è liberissimo di farne uso, ma li paghi di tasca propria: che debbano essere passati dal servizio sanitario nazionale, come spesso si sente proporre, è una palese assurdità… perché non anche gli amuleti del mago Otelma, allora?
Bisognerebbe fare ordine anche nella legislazione: oggi sotto l’etichetta di “omeopatico” si vende un po’ di tutto, tra l’altro la maggior parte delle persone non ha le idee ben chiare su cosa sia l’omeopatia, molti pensano che sia una medicina dolce, basata su rimedi naturali (propoli, estratti di piante ecc)

anteo

@Flavio
non è un aneddoto , mi è veramente capitato, comunque se permetti la sequenza è stata
.medico di base
.pronto soccorso (con analisi varie urgenti, pensavano a un infarto)
.gastroenterologo
.poi omeopata, il quale ha fatto le considerazioni più banali,
nel frattempo come vedi , razionalmente si erano escluse le più importanti.
Sicuramente non sono un genio ma neanche un imbecille.
Comunque , se non sbaglio la citazione, anche il Prof. Cosmacini fa le stesse considerazioni sui medici omeopati: sono molto consolanti e utili per diagnosi come quella che narravo, che forse un maggiore ascolto avrebbe potuto anticipare di 15 gg, 15 gg veramente infernali. Non do giudizi di merito, anzi penso che i vari medici siano stati scrupolosi, e solo per esclusione si poteva arrivare alla conclusione. Nei loro panni avrei fatto lo stesso.

Roberto Gialdi

Io mi curo solo con l’omeopatia e di quanto scrive oggi Lancet, francamente me ne fotto. Le cosiddette ricerche scientifiche non sono mai indipendenti, perché c’è sempre qualcuno che le finanzia: davvero credete che direttamente o indirettamente le multinazionali farmaceutiche non “comprino” le ricerche per far uscire dei risultati a proprio uso e consumo?
Può sembrare un po’ off topic, ma vi voglio dire una cosa. Sapete qual è il problema, qui in questo sito? Si confonde la scienza con lo scientismo, si è fatto della scienza la nuova religione e si ritiene che sia scienza solo quello che è misurabile. Non è un caso, probabilmente, che qui in giro ci siano così tanti fisici e matematici. I quali, probabilmente non considerano scienza nemmeno la psicoanalisi e la psicoterapia. Beh, mi dispiace deluderli, ma conosco loro colleghi che hanno menti molto più aperte.
Lascio questo link
http://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/psicosomatica/articoli/psoma4.htm
anche se so che sarà giudicato fuffa.

BX

Io credo che l”effetto placebo’ delle medicine omeopatiche (non cioè dei placebo, per così dire, psicologici) consista proprio nel fatto che queste medicine hanno un costo, che, direttamente o indirettamente, vengono pagate come le altre medicine. Se fossero gratuite, non equiparate cioè alle altre medicine, temo che l’effetto placebo come tale svanirebbe… quindi il beneficio che procurano è strettamente legato al loro prezzo… che sicuramente per chi le produce diventa un beneficio molto concreto, ben poco psicologico!
Quanto dico naturalmente comporta l’attendibilità di chi afferma che (come io sono portato a credere) l’omeopatia è solo un placebo.

Flavio

@ anteo

Appunto non ti stavo dando dell’imbecille, sottolineavo il fatto che dall’omeopata sei approdato dopo una serie di esami, per quanto infruttuosi, che gli ha facilitato un sacco il lavoro: esclusa ogni patologia seria, ti ha consigliato di coprirti meglio 🙂 Un po’ del merito della diagnosi va secondo me anche agli altri.

Gianni B.

@Flavio, @Nas
Mi sono solo permesso di raccontare un episodio importante della mia vita che riguardava l’omeopatia, non pretendo di convincere nessuno ma io sono guarito.
Faccio notare per correttezza che il compianto prof. Lodispoto era un vero medico, e che abbinava le sue cure a una ferrea dieta che aveva creato lui stesso, e che io ho seguito maniacalmente per tre mesi, abbinandola all’assunzione delle famose “pilloline” omeopatiche, per cui senza dubbio mi avrà guarito una combinazione di tutti questi fattori diversi e non solo i farmaci omeopatici.
Come abbia fatto, non lo so! Forse era un genio lui… so solo che devo molto a quell’uomo, ed era un omeopata.

nas

Gianni,

non ho dubbi sul fatto che tu sia guarito. Ho dubbi invece sulla relazione causa – effetto : dopo l’ adolescenza, normalmente, l’ acne scompare spontaneamente.

C’e’ una tribu’ in Africa che quando vede un’ eclisse chiama lo stregone, costui si mette a battere i tamburi secondo un rito ben preciso per fare riapparire il sole. Finora ha sempre funzionato.

J.C. Denton

@Artaserse (ma anche a tutti)
Razionalista non è solo un aggettivo di cui fregiarsi. Vi rendete conto che (come qualcuno giustamente suggeriva qui) il discorso è uguale uguale a quello della fede?
Caro Artaserse, se tu sei convinto che i fiori di Bach facciano bene, spetta a te L’ONERE DELLA PROVA. Io sostengo che non fanno bene, non è dimostrato che facciano bene, quindi fino a prova contraria sono “strunzate”, ribadisco. E ricordo anche che non c’è alcun principio attivo nei suddetti, come ammettono i sedicenti “floristi” stessi, che in certi casi ne fanno applicare poche gocce sui polsi o sulle tempie (così da scongiurare ogni sospetto di credibilità sul nascere). In secondo luogo, a me da piccolo faceva star meglio mangiare la mina delle matite (sì esatto, grafite e argilla). Giuro. Se non ci credi sei tu che hai pregiudizi! Dimostrami che non fa bene! Last but not least, io i fiori di Bach li uso ogni giorno come condimento (adoro l’aroma dei cosiddetti “12 guaritori” sul pane e prosciutto e sulla lattuga). Dovrei sortire qualche minimo effetto no, sia negativo che positivo… invece, che peccato, guarda caso la ragione ancora una volta ha la meglio sulla fede irrazionale. Solo che io non lo dico perché non fanno bene a me, ma perché è oggettivamente una stronzata credere nella magia. Ripeto, vi sfido a dimostrare l’inesistenza degli unicorni, l’inesattezza dell’astrologia e l’inefficacia dell’omeopatia.

nas

credo che delle tre l’ inesattezza dell’ astrologia sia sufficentemente semplice da dimostrare.

Bruna Tadolini

X Roberto Gialdi

Ma lei non crede che ci sia tanta gente che dice il peggio della medicina tradizionale per poter fare i soldi spaccindosi per omeopata o oltro?
Alcuni miei ex studenti, che non avevano un futuro come medici perchè ce ne sono troppi, si sono riciclati alle medicine alternative e se la cavano MOLTO MOLTO bene!. Se non altro hanno le conoscenze che la scienza ha fornito loro e che consente loro di non dare acqua fresca ad un malato di tumore!!!!!!!!!!

Flavio

@ Gianni

Stavo per dirlo: l’acne, oltre che limitata in genere alla pubertà, in gran parte è dovuta ad alimentazione sregolata. Immagino che il tuo medico fosse molto dietologo e poco omeopata.

Kaworu

mah io soffro di dermatite atopica dalla nascita e l’omeopatia non mi ha fatto una mazza di niente.

il cortisone e ultimamente il pimecrolimus si invece.

Erto De Alma

Red Passion scrive:

29 Novembre 2007 alle 16:08

L’uomo, da quando esiste, ha sempre sviluppato una conoscenza in campo curativo e solo negli ultimi 2 secoli ha sviluppato l’attuale conoscenza medica. Questo, però, non ci autorizza a pensare che solo quest’ultima può definirsi medicina escludendo tutte le altre forme precedenti.

———————————————

praticamente un epistemologo! bravo.

Kaworu

@maxalber

si lo so, mi ero già informata quando ai tempi usavo il tacrolimus (che però mi dava reazioni di sensibilizzazione eccessive)…

questo lo uso 3 – 4 giorni quando sono diciamo in fase acuta. il suo lavoro lo fa bene, sembra.

Sole

Auguro a coloro che si curano con l’omeopatia di smettere di farlo qualora si ritrovino in condizioni gravi.
Se dopo un incidente stradale l’ambulanza invece che ossigeno e barella portasse fiori di bach, sarebbe un mondo di lacrime.
Nessuno più di un anestesita rianimatore sa vedere non la malattia isolata, ma il paziente nell’insieme. Vi auguro di non aver mai bisogno di questi angeli.

Dino Licci

Mi permetto di fare alcune considerazioni: La medicina , nella sua forma attuale, a mio avviso, esiste sin dai primordi della civiltà , da quando cioè l’uomo, nel corso della sua evoluzione (che oggi si vuol negare distruggendo gli studi di Darwin), sostituì gli stregoni con i medici e compì i primi passi verso la Scienza che è verifica e conoscenza. Sostituire la magia con la medicina significa rendersi conto della causa che produce alcuni effetti e non limitarsi ad accettare l’effetto di un farmaco senza conoscerne il meccanismo d’azione. La medicina è verifica e deve essere falsificabile come dice Popper. Con la medicina entriamo nel mondo della verifica e della scienza e forse il primo grande biologo della storia (Aristotele) ci spiega come la conoscenza empirica avvenga per gradi. Il primo grado si attua attraverso i nostri sensi, poi subentra la Memoria e quindi l’esperienza. Si viaggia dalla conoscenza del particolare per arrivare al concetto di universale. Faccio un esempio congeniale all’argomento trattato e molto vicino alla mia professione. Un medico si accorge che un farmaco fa bene ad una certa malattia. Questa prima esperienza ancora non memorizzata e studiata, per Aristotele si chiama “oti”.(per esempio si è notato che l’aspirina fa bene agli infartuati ma non si sa ancora perché). Poi si studia il suo meccanismo d’azione e si scopre che fa bene perché è un anticoagulante. Si arriva cioè al “dioti”. Da una sequenza di casi particolari ( gli infartuati che curati con l’aspirina migliorano) si arriva all’universale : l’aspirina serve a curare gli infartuati perché ce lo insegna l’esperienza e perché si è capito in che modo essa agisce. Si arriva cioè alla sintesi della pratica con la teoria : la “Teknè”. Finché un omeopata non mi spiegherà il meccanismo d’azione delle sue cure, io lo considererò alla stessa stregua di un mago pur salvaguardando, in moti casi , la sua buona fede perché l’umanità è fatta di raziocinio o-e cieca credenza. Ma in questo contesto, almeno qui, spero prevalga la ragione.

Roberto Grendene

Il problema delle multinazionali e’ da tenere in considerazione.

Come la Boiron, colosso dell’omeopatia.

Per le aziende produttrici l’omeopatia e’ una pacchia.
Spese per ricerca zero, qualche costo per dover triturare blatte (blatta orientalis) o api (apis mellifica) o robe simili, aggiungere acqua o alcool, imbottigliare e vendere a peso d’oro (considerato che con le diluizioni piu’ spinte nelle confezioni a volte rischia di non esserci nemmeno una molecola che non sia acqua/alcool/farina)

Roberto Grendene

yurisius

l’effetto placebo che si ritiene collegato all’omeopatia non ha senso. la prova è che risultati evidenti si hanno anche con bambini di pochi mesi, con animali, e conle piante.

l’aqua distillata omeopatica pare contenere questa “memoria” anche a diluizioni infinite. Credo che neppure gli omeopati sappiano il perchè (e questo non fa loro onore), ma recenti esperimenti dimostrano che l’acqua fresca omeopatica , non è acqua fresca, e si comporta inaspettatamente in maniera diversa, pur essendo in effetti chimicamente uguale.

leggere: “memoria dell’acqua”.

e al limite, provare a sbatter via un po’ di soldi, e vedere se di effetto placebo si tratta.

Alessandro Masini

Alla faccia del razionalismo: “siccome io sono guarito l’omeopatia è vera!” complimenti! qua siamo a livello dei miracoli! e il campione statistico? e il campione di controllo? dio santo che livello….

maxalber

Erto De Alma scrive:
maxalbert che Wittghestein sia con te
*****************************
Se alla lapidarietà accompagnassi anche la chiarezza, forse riusciresti a farti capire.

Bruna Tadolini

x yurisius
Mi sembra di ricordare che agli autori dell’articolo sulla memoria dell’acqua venne assegnato il Premio IgNobel!!

Flavio

@ yurisius

La memoria dell’acqua… se credi a queste cose significa che hai una concezione magica del mondo. Legittimo, ma non puoi pretendere che ci credano anche altri. Le cose comuni, quelle che dovrebbero valere nell’interesse di tutti, devono essere sottoposte al vaglio della ragione, altrimenti vale tutto… sarebbe lecito fare terapie a base di preghiere, oroscopi o riti voodoo!

Avid

La sintesi del discorso potrebbe essere : l’individuo sia libero di accettare , rifiutare , scegliere la sua cura , nel caso dell’omeopatia, fioridibach etc etc deve SAPERE ed essere
consapevole che al momento attuale NON ESISTONO prove scientifiche che ne dimostrino l’efficienza ( fino a prova contraria) e questo andrebbe scritto sulla confezione.
Nel caso di cure della cui efficacia non si abbiano probe si dovrebbe evitare di dare
finanziamenti/incentivi ( insomma mi sembra scorretto che vengano passati dalla mutua
farmaci inefficaci).

Angel

Mah come al solito qua accade sempre la stessa cosa:
scienza=nuovo dio
ciò che non è scienza=fandonie

E poi si prendono per i fondelli i credenti… ahhahahahha che ipocrisia.

CI sono taaanti motivi per non credere alla “scienza ufficiale”.. non è libera, utilizza metodi vecchi di un centinaio d’anni, è in mano sempre alle stesse persone, è finanziata dalle *case farmaceutiche* (le quali, come ogni industria, ha come obiettivo *solo* il profitto), nelle università si insegnano cose vecchie e stravecchie, i medicinali hanno più effetti negativi che positivi (leggere il bugiardino) e curano i *sintomi* non la malattia.

Serve altro?

La verità, come in tutte le cose, sta in mezzo.

Per la cronaca.
Con me i fiori di bach hanno funzionato. Ma può essere benissimo effetto placebo. E non me ne frega niente. Meglio brandy che psicofarmaci.
Ho quasi 27 anni e l’acne non passa. Ho provato tutti i prodotti chimici possibili e immaginabili. Sta sempre là rigogliosa e felice. Non ho cisti e non ho squilibri ormonali tali da giustificare una tale produzione di sebo. Da notare che seguo una dieta vegetariana (quindi priva di schifezze.. che tanti di voi reputano cose sanissime hahaha che creduloni..) e che anche mio padre ha lo stesso problema a 50 anni suonati.
E la *scienza* non è mai riuscita cavare niente dal buco. Per una semplice acne poi.
Che dire?
Niente, solo: non tutto è oro quel che luccica – specie se ha il bollino di “ufficiale”.

Roberto Gialdi

1) Qualcuno ha tirato in ballo l’essere razionalisti. Beh, io non lo sono (nel forum avevo anche aperto una discussione dal titolo “Non possiamo essere razionalisti”). La razionalità non è solo una risorsa, è un vincolo, perché da sola non basta certo ad interpretare il mondo, visto che le nostre decisioni comportamentali hanno sempre una componente non razionale (vedi il concetto di “razionalità limitata” di Herbert Simon, premio Nobel per l’Economia negli anni 70). Frequento questo sito perché sono ateo e perché la UAAR è l’unica associazione che tutela i nostri diritti: consideratemi una specie di coscienza critica…
2) Il problema, relativamente all’omeopatia (ma anche alla psicoanalisi e alla psicoterapia) è che qui non è utilizzabile il metodo del “doppio cieco”. Nell’omeopatia, nella psicoanalisi e nella psicoterapia, il percorso terapeutico è individualizzato: quello che va bene per me, va bene per me, per te è tutta un’altra storia (perché è proprio la “tua” storia di paziente ad essere diversa). E, per favore, non mi si venga a dire che il doppio cieco “è il metodo scientifico” punto e basta: significherebbe che Feyerabend ha lavorato tanto per nulla.
3) Il punto che vi sfugge è che l’omeopatia ha come base di partenza qualcosa in più della pura fisiologia: il rapporto tra mente e corpo. La patologia è un segnale che il corpo manda: attraverso la malattia il corpo ci dice che l’equilibrio con la mente si è incrinato. Andare a combattere il sintomo (quello che fa la medicina “ufficiale”) non elimina la causa. Per eliminare la causa occorre andare al di là dell’evidente, bisogna andare ad agire a livello mentale.
4) La mente è potentissima. Se vi dicessi che la mente può curare? Mi deridereste, probabilmente. Eppure nessuno si stupisce dell’affermazione contraria: la mente può fare ammalare. Io credo che le neuroscienze siano solo all’abc (anzi: stanno ancora facendo le aste, come i bambini di prima elementare 60 anni fa) e in molti casi danno soltanto una spiegazione neuronale a quanto la psicologia già sapeva (vedi il caso dei neuroni specchio e dell’empatia). Ma tra non molto inizieranno a scoprire cose inimmaginabili e il loro impatto sarà lo stesso della meccanica quantistica nella fisica: come allora andò in crisi la meccanica newtoniana, andrà in crisi l’approccio “sintomatico” della medicina ufficiale. E l’omeopatia troverà il dovuto spazio nelle scienze.

Gianni B.

@nas, @flavio
In linea di massima sono d’accordo con voi, però quando si segue una cura qualunque e poi si guarisce, si tende a darne il merito alla cura stessa, è umano, no? Io non ho elementi per dire che sarei guarito comunque, tutti i segnali che avevo all’epoca erano negativi, però certamente non posso escludere che sarei guarito lo stesso anche senza omeopatia.

Semplicemente, ripeto, la mia è una testimonianza personale, e non pretendo nè di essere scientifico, nè di convincere o non convincere qualcuno… probabilmente la mia guarigione è stata una combinazione di tanti fattori, magari anche l’effetto placebo, chissà.

Il merito delle medicine alternative comunque è quello secondo me di focalizzare l’attenzione non solo sui sintomi ma anche sulle cause più profonde e di risvegliare quel “guaritore interno” che spesso la medicina ufficiale (peraltro BENEDETTA e BENEMERITA, sia chiaro!!!) spesso trascura.
Ha ragione Roberto Gualdi quando dice che la mente è potentissima, solo che a noi questa condizione non pare razionale per cui non ci “crediamo”, se così si può dire.

Se avete voglia, leggete di questo incredibile caso di tumore che guariva con l’effetto placebo, è un medico che parla!! Sono cose che fanno riflettere.
http://www.senosalvo.com/placebo_I.htm

BX

X Roberto Gialdi.
A parte la questione dell’omeopatia (posso accettarla come principio terapeutico, ma nutro tutte le diffidenze possibili sulle medicine omeopatiche) vorrei chiarire con te un punto. Anch’io sono molto critico sul razionalismo (la R di UAAR) e mi piace ripetere la ‘battuta’ “il razionalismo sta alla ragione come la polmonite sta ai polmoni”, ma nello stesso tempo, come è implicito nella battuta, penso si debba nettamente distinguere tra ragione-razionalità e razionalismo, come invece sembra tu non faccia. Il vincolo, io credo, sta nel razionalismo – inteso come una sorta di ‘divinizzazione’ (termine che mi è stato qui più volte rimproverato) della ragione – mentre la razionalità è sempre una risorsa, perchè, per l’uomo, non c’è altro strumento di conoscenza. E tenerne sempre presenti i limiti non significa bloccare le potenzialità della mente umana, anzi, ma significa non attribuirle, dietro spinte ‘fidistiche’, poteri che trascendono la condizione umana.

Mifepristin

Il punto debole dei farmaci omeopatici non risiede nelle sostanze che impiegano, ma nella eccessiva diluizione del principio attivo. Io non ho alcuna fiducia nell’efficacia terapeutica dei rimedi omeopatici comunemente venduti nelle farmacie, una volta per esempio ho ingerito un intero tubetto di palline di Ignatia non ho riscontrato alcun effetto particolare, a parte qualche sbadiglio…

Roberto Gialdi

@ BX
Il discorso è lungo, ma stimolante. Ti mando un’email all’indirizzo che c’è sul tuo sito.

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