Marocco, rivolta contro gli sposi gay

Orchestra, banchetto, invitati. La «sposa» con l’abito bianco. Una cerimonia in piena regola, ma senza l’imamUna cittadina antica passata alla storia per la grande vittoria contro i portoghesi (era il 1578), un sindaco del partito islamista Pdj, una grande festa di matrimonio, in puro stile marocchino. Orchestra, banchetto, invitati. La sposa in lungo caftano e gioielli, le mani decorate di henné. Lo sposo circondato da amici e parenti. Peccato (è il caso di dirlo) che lui sia un noto «miscredente», indicato come trafficante (o almeno utilizzatore) di alcol e hashish. Di più non si sa. La sposa, invece, ha un nome: Fuad. Sono compagni da tempo, si amano. E sono due uomini.

Il «primo matrimonio gay del Marocco», festeggiato qualche giorno fa a Ksar el Kebir, zona di Tangeri, ha suscitato nel regno di Mohammad VI un vero putiferio. Prima le reazioni degli abitanti timorati di Dio, che venerdì, all’uscita dalla preghiera nelle moschee, hanno inscenato in centinaia (qualcuno dice migliaia) una manifestazione violenta che aveva per oggetto la casa dei novelli «sposi», scampati per miracolo, e la bottega di un orefice accusato di aver sponsorizzato le «nozze blasfeme» (anche lui salvo, grazie alla polizia). Poi, la storia è finita sui giornali locali, ha causato un diluvio di sms e commenti pro e contro sui blog (con tanto di foto), è arrivata sulle pagine dei quotidiani arabi internazionali. Ed è entrata anche nell’Assemblea di Rabat, con interrogazioni parlamentari e scandalo generale. Perché di vero sposalizio certo non si tratta (per l’Islam il matrimonio non è un sacramento ma pur sempre un atto legale da siglare davanti a imam e testimoni), perché non sono nemmeno le prime «nozze» omosessuali del Paese (più avanti degli altri sul fronte dei diritti delle donne e più permissivo anche con i gay), ma l’omosessualità resta un reato. Punibile, recita l’articolo 489 del codice penale, con il carcere da 6 mesi a 3 anni e una multa.

«Il primo giorno, come prevedono i costumi nuziali marocchini, c’è stato lo scambio dei doni. Lo sposo ha offerto alla sposa (cioè Fuad) la statuetta di un toro, i cui organi genitali sono annodati da un fazzoletto di stoffa verde», scrive il quotidiano londinese Al Quds al Arabi. Il secondo giorno, il banchetto. «Con decine di gay dei due sessi e una pattuglia di poliziotti che invece di intervenire si è unita alle libagioni».

Lo scandalo, in realtà, è nato dall’impudente pubblicità data all’evento, più che dal fatto in sé. Come sintetizza una fatwa del noto tele-sheikh di Al Jazira, Yusef Qaradawi, «l’omosessualità dovrebbe essere punita come fornicazione, ma il danno è minore se non è fatto in pubblico». Ovvero, fa quel che vuoi, «sposa» pure Fuad, ma in segreto.

Non è la prima volta, comunque, che in Marocco la questione gay esce dalle case e dai locali specializzati (a Marrakesh, che ha sostituito la mitica Tangeri come mecca dei gay arabi e non, sono noti il Diamant Noir e il Beach Klubber). Ogni anno, al «mussim» (festa annuale) del santo Sidi Ali Ben Hamdouche, vicino a Meknes, si celebra una sorta di bizzarro gay pride marocchino: decine di coppie gay si «sposano» dopo la mezzanotte al mausoleo del marabutto, i single chiedono la grazia di accasarsi al più presto. Quest’anno, in aprile, l’evento ha avuto più pubblicità del solito, nessuno si è nascosto, i media ne hanno parlato. E il ministro degli Interni ha dovuto negare ufficialmente che il tutto sia successo. Altro caso celebre, l’outing (il primo) del giovane scrittore Abdellah Taia: dopo i romanzi e racconti più che espliciti (uno dedicato al celebre «collega» Jean Genet, sepolto non a caso in Marocco), l’autore gay è finito in copertina della rivista liberal

Tel Quel. Nessuno ha potuto ignorarlo. Taia (per una parte del Paese ormai un mito, per l’altra una vergogna o peggio) è andato a vivere in Francia.

Il re del Marocco Mohammed VI. E scene del matrimonio gay

Articolo di Cecilia Zecchinelli pubblicato su Gaynews

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16 commenti

Flavia

E in cosa sarebbero tanto diversi dai “tollerantissimi” catto-giudaici? Prosperini, Gentilini e cardinal Martini docent!!

luna

La differenza è che in marocco l’omosessualità è punita dalla legge, non mi sembra poco.

lacrime e sangue

“l’omosessualità dovrebbe essere punita come fornicazione, ma il danno è minore se non è fatto in pubblico”

Alla faccia dell’onestà: in pubblico non dire quello che fai in privato…
Possiamo dire che questo imam si è “cattolicizzato”: sembra un nostro vescovo.

Comunque da noi i gay non sono illegali. Se vengono picchiati o uccisi si tratta di reato non di rispetto della legge omofobica della sharia

Flavia

@ Luna
“La differenza è che in marocco l’omosessualità è punita dalla legge”

Peggio ancora, almeno si sa che là gli omofobici sono in particolare al governo e dettano qst tipo di legge, che cmq hanno sancito (e sulla loro mentalità esimiamoci dall’ergerci a giudici, perchè non ne abbiamo il diritto).
Qui invece la Chiesa e gli omofobi sono a piede libero e pretendono di far valere ciò che neanche il più nero fascista avrebbe forse legittimato negli anni Venti.

Kull

lacrime e sangue,

molto lieto di disturbare il tuo idillio islamofobo, ma mi pare che in questo “malvagio paese musulmano”, che certo vorresti invadere e “civilizzare” in compagnia di bush, ferrara, panella, pera e anselmo il crociato la polizia intervenuta, non solo non abbia disperso gli invitati a manganellate, ma si sia unita alla loro celebrazione…

sembra che i poliziotti marocchini siano molto più tolleranti e ragionevoli…di te…

😉

Kull.

Kaworu

@kull

mi sa che i poliziotti sono stati ragionevoli e tolleranti più perchè uno dei due è un noto trafficante di alcol e haschisch che per altri motivi…

poi vabbè forse io penso male.

sarebbe bello però che le cose in marocco cambiassero, a partire dalla depenalizzazione dell’omosessualità.

se arrivano i pacs prima da loro che qui, mi trasferirei. peccato che non ami il caldo

Ernesto

Questi “matrimoni gay” non sono affatto matrimoni gay nel senso che intendiamo noi, anzi, sono proprio l’ opposto.
Si tratta di omosessualità mediterranea, un’orrenda tattica per “normalizzare” l’omosessualità diffusa anche nel sud italia fino a poco tempo fa:
http://www.giovannidallorto.com/cultura/medit/medit.html
(da notare che uno dei due sposi era in realtà vestito da sposa).

Non c’è da stupirsi che la reazione dei poliziotti sia stata “tollerante” (almeno per il momento), perché quei “matrimoni” sono l’espressione di una mentalità tradizionale, arretrata (e forse anche perché uno dei due è un pezzo grosso della droga, come dice Kaworu 😉 ).
Quindi, Kull hai toppato anche stavolta! 😆

Il problema (per certi versi la fortuna) è che perfino nei paesi arabi l’omosessualità mediterranea sta sparendo perché arriva dall’occidente l’idea del gay come identità del tutto alternativa a quella etero tradizionale. Per questo i due sposini faranno una brutta fine.

Tormentor

“Peggio ancora, almeno si sa che là gli omofobici sono in particolare al governo e dettano qst tipo di legge, che cmq hanno sancito (e sulla loro mentalità esimiamoci dall’ergerci a giudici, perchè non ne abbiamo il diritto).”

@Flavia: ma che discorso del menga è questo? allora a questo punto non mettiamoci neanche a giudicare la mentalità dei cattolici!
io invece questa mentalità omofobica la giudico eccome ed essendoci ancora quì in Italia per il momento la libertà d’espressione direi che ne ho anche pieno diritto…

Tormentor

@Kull: ma tu l’hai compresa la differenza che esiste fra l’essere critici verso la religione islamica e l’essere invece islamofobi?

no perchè trovo preoccupante che un ateo questo concetto non l’abbia ancora ben afferrato, ma forse tu (che intervieni su questo sito quasi solamente per difendere l’islam e per lanciare accuse di razzismo ed islamofobia a destra e a manca) non appartieni a questa categoria…

lik

@ Tormentor

Io sinceramente non ho neanche capito cosa significa essere islamofobi, perché se utilizziamo questo termine dobbiamo anche definirci noi per primi cristianofobi come dice il papa.

@ Flavia

Ma stai scherzando davvero? Io sono gay è ho il diritto di giudicare chi voglio, non sono cattolico, la gente come te che mi utilizza per criticare la chiesa qui e poi mi vorrebbe persino impedire di esprimere la mio opinione su cosa succede là è altrettanto omofoba dei religiosi anzi più ipocrita. Sono ben felice di starmene in Italia e non in Marocco.

lik

Già tormentor Flavia è razzista, anzi cristianofoba. Che depressione questi commenti và.

Magar

Conforta leggere qualche tenue spiraglio di libertà concesso a qualche privilegiato. Meglio che niente, o almeno meglio di quello che avverrebbe in altri paesi vicini.

lik

Magar la società islamica è particolarmente ipocrita, l’omosessualità è praticata anche da loro anche perché è molto repressa l’eterosessualità, queste cose sono sempre esistite, ma l’omosessualità non è solo sesso l’idea che possa essere anche amore, coppia, progetto di vita insieme è nata qui da noi, che piaccia o meno ai terzomondisti (comunque outing è un termine sbagliato il termine giusto è coming out). Questa idea di doversi nascondere per non dar fastidio non mi piace per nulla. Più in generale non capisco come si possa arrivare a dire come ha fatto flavia che è meglio in un paese dove l’omosessualità è vietata. Ma lo sa cosa vuol dire fare l’amore e pensare di poter essere messi in prigione per questo? Del resto i magrebini che vogliono vivere apertamente vengono poi in Europa.

lacrime e sangue

@Kull
Ogni tuo insulto è per me un complimento, visto da che individuo proviene.
Non conosci l’educazione, non conosci il rispetto, non conosci il dialogo.
Io non condanno le singole persone, ma condanno l’ideologia religiosa islamica.
Mi spiace che tu non riesca nemmeno a capire la differenza.

1) La legge italiana non ammette la pena di morte per gli omosessuali. La sharia islamica sì.
2) La legge italiana ordina che uomo e donna siano uguali. La sharia dice che la femmina è sottomessa all’uomo.
3) La legge italiana permette alle donne di chiedere il divorzio. La sharia permette al maschio di ripudiare la donna e non viceversa.
4) La legge italiana condanna le violenze private e pubbliche. La sharia impone le pene corporali alle donne violentate.
5) La legge italiana ammette la libertà di parola e di espressione. La sharia condanna chi esprime pensieri o mostra immagini o attua comportamenti non ammessi dal Corano.

Comunque, se tu puoi dire i tuoi pensieri (?) da bambino orfano del KGB e di Stalin vuol dire che sei in un paese democratico, proprio il contrario di quello che affermi. Ma vattelapesca se riesci a capirlo.
Il tuo pensiero è distruttivo perchè desideri la sparizione delle persone che non la pensano come te: sei identico ai credenti, sei uguale ai preti che tanto disprezzi.
Tu non ti confronti: denigri (se non sai il significato, leggi il volcabolario)-

lacrime e sangue

@ Kull
A proposito, io non sogno di invadere nessuno. Se tu desideri la morte di Bush, ferrara & company, non pensare di poter proiettare i tuoi sogni di violenza e di distruzione nei pensieri di altre persone.
Sono i tuoi desideri, non i miei.
IO, persona civile e rispettosa delle leggi – sai cosa sono, vero? – non sogno la morte di nessuno, ma la comprensione e la tolleranza tra le singole persone.
Tu, invece, da vero uomo di principi, da chi cominceresti a tagliare teste?

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