“Usa il preservativo, nell’amore non rischiare”. E ancora: “Un piccolo gesto di responsabilità può evitare una malattia terribile”. Questo lo spot realizzato dalla regista Francesca Archibugi con la voce ed il volto di Ambra Angiolini per il ministero della Salute nell’ambito della Campagna di comunicazione contro l’Aids. Lo spot sulla prevenzione, con il numero verde (800 861 061) per le informazioni sulla malattia e le cure, andrà in onda sulle maggiori reti Tv e nei circuiti cinematografici dal prossimo gennaio.
Il filmato mostra due ragazzi in un aeroporto, ma prima di partire devono fare un acquisto. Lei dice a lui “vai tu”, lui risponde ‘mi vergogno’, e allora lei ribatte “vado io ma vieni con me”. Entrano nella farmacia ed acquistano ben due scatole di preservativi.
La parola “profilattico” appare quindi in uno spot istituzionale e “non deve essere un tabù, per proteggere se stessi e gli altri” come afferma Livia Turco, nella conferenza stampa in occasione della giornata mondiale contro l’Aids che si svolgerà come ogni anno il primo Dicembre. E’ stata avviata, racconta il ministro, “una campagna di salute pubblica necessaria per prevenire un male terribile. E, visto che c’è un aumento del contagio per via sessuale, è doveroso prevenire attraverso un’adeguata informazione e attraverso la trasmissione di un grande valore: il rispetto di se stessi, e quello degli altri”. L’aumento della trasmissione per via sessuale è il dato che più preoccupa sul terreno di un’infezione come l’Hiv oggi più curabile, ma non per questo meno grave. […]
Chiaro l’obiettivo della campagna di prevenzione: l’adozione di misure che consentano ai giovani di fruire più agevolmente di tali prodotti in un’ottica di prevenzione dell’Aids e delle altre malattie sessualmente trasmissibili. “Mi auguro – continua il ministro – che si discuta del messaggio positivo che lo spot lancia. Un messaggio culturale di rispetto per se stessi e per gli altri”. Un’intesa tra il ministero della salute e l’associazione che rappresenta le aziende che distribuiscono profilattici sul territorio nazionale porterà alla ripartizione di profilattici a condizioni particolari o addirittura a titolo gratuito, per un determinato periodo di tempo, attraverso i consultori e altre strutture sanitarie. […]
Aids, lo spot del ministero rompe un tabù: “Usa il preservativo, in amore non rischiare”
26 commenti
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A me piace ricordare uno slogan che ho visto un paio di anni fa per le strade di York ( Gran Bretagna )
AIDS. Don’t die of ignorance. Use condom.
AIDS. Non morire di ignoranza. Usa il preservativo.
ottima iniziativa…. aspetto le solite rimostranze starnazzate dal prelato di turno
L’Italia entra finalmente negli anni ’80…
campagna AIDS in Svizzera l’anno scorso:
“la chiesa ha messo il preservativo all’indice, non vi diciamo di metterlo da un’altra parte”
ovviamente lamentele cattoliche, ma essendo il paese federale e diviso tra protestanti e cattolici non hanno fermato la campagna
ma perché poi tutti sti problemi sull’uso della parola “profilattico”?
c’è una pubblicità che dice: “quando la diarrea ti coglie di sorpresa”!
In un paese normale, una notizia del genere non dovrebbe nemmeno “fare notizia”, perché dovrebbe essere la normalità. Abbasso Vaticalia!
Che tristezza! Uno spot che nel resto d’ Europa passava in tv e sulla stampa già VENTI anni fa
@ OF
Campagna anti-AIDS in Spagna un paio di anni fa:
Mettitelo ! Mettiglielo!
Uhmmm…eppure io mi ricordo tanti anni fa quello spot in cui c’era il professore che in una classe di scuola superiore trovava un preservativo e chiedeva “di chi è questo?” e poi uno alla volta tutti gli studenti si alzavano e dicevano “è mio”…
Gia, ricordo anch’io quello spot, e a quei tempi ci furono molte polemiche.
Ma sempre meglio degli spot buonisti che fanno nel periodo di natale.
E meno male! Ci siamo arrivati anche noi!! Che fatica pero’….
“Che tristezza! Uno spot che nel resto d’ Europa passava in tv e sulla stampa già VENTI anni fa”
Meglio tardi che mai.
@Kundalini: poi non s’è più visto quello né altro.
A quando le polemiche della pastorella con le scarpe rosse?
Mi ricordo male o le pubblicità anti aids italiane degli anni Ottanta-Novanta nominavano già esplicitamente il profilattico?
L’Italia questa volta si limita a stare indietro di 20 anni!
Negli anni 80 il nostro popolo italiano di bigotti non osava nemmeno pensare al profilattico… eh meglio prendersi una bella malattia piuttosto che andar contro a quello che dice la Chiesa…
Eppure io negli anni Ottanta ero alle medie e ce ne parlavano in classe degli “inviati” (non ricordo se fossero medici o cosa) esterni.
speriamo che non ci siano polimiche inutili, è una questione di responsabilità, le malattie a trasmissione sessuale stanno aumentando sensibilmente, è stato da completi irresponsabili abbassare la guardia sulla prevenzione.
@daniele
beato te, io quando ero in quinta superiore (quindi… 2005) ho assistito alla scenetta patetica di una “dottoressa” (per me era una dell’opus dei minimo) che ci ha parlato della prevenzione dell’aids…
ha parlato SOLO di astinenza.
ha menzionato il preservativo solo per i gay, con faccia schifata.
io poi le ho chiesto invece tra lesbiche come si fa XD (già lo sapevo del dental dam, volevo solo vedere la sua faccia)
era ora
d’altronde anche Razzinga aveva detto qualche giorno fa che bisogna utilizzare ogni mezzo per combattere l’AIDS
escluso il più valido, naturalmente, il preservativo
In illo tempore – poco dopo il primo manifestarsi della malattia – i Paesi civili e liberi procedettero con le campagne di informazione come scienza e logica comandavano, e dissero al Papa urlante di sdegno di andare a masturbarsi. Meno male.
Sennò a quest’ora l’Australia (tanto per fare un esempio) avrebbe lo stesso dramma sociale di Sudafrica, Nigeria, Uganda e via catalogando. Questi Paesi (dominati da dittature sanguinarie e da chiese conniventi con esse) diedero retta alle religioni e non fecero nulla, “tanto è un problema dei viziosi occidentali”. Tanto lo era che adesso si ritrovano con milioni di contagiati, milioni di morti (con un sistema sanitario allo sfascio) e – guarda caso – quasi tutti ETERO (ricordiamo che laggiù per i gay c’è la pena di morte).
La situazione è talmente grave che è in pericolo persino la tanto decantata famiglia. Tantissimi delle nuove generazioni o sono già sieropositivi o perderanno i genitori malati di Aids a breve. Ci sono già milioni di orfani. Come faranno?
E le religioni sarebbero i “custodi della famiglia”?? Ma come si permettono? Con che faccia?
Mai che il Papato e i suoi servi paghino il conto economico e sociale delle loro scellerate imposizioni. Loro fanno e disfano, tanto poi volano sempre gli stracci.
Dimenticavo una cosetta.
Tutto questo can-can le chiese l’hanno fatto e lo fanno perchè c’è di mezzo il sesso, di cui loro hanno una fobia blu o perlomeno l’ossessione a normarlo, controllarlo e reprimerlo.
Se l’HIV si prendesse come il raffreddore e non fosse legato alla sessualità, la Chiesa starebbe sgomitando per essere la prima della classe in fatto di propaganda sanitaria.
La prova è che per altre malattie la prevenzione si è fatta e si fa senza che la Chiesa starnazzi.
@ Kaworu:
Non ci posso credere! Hai fatto il liceo a Milano? Nel nostro liceo (era il 98 o il 99) era venuta una sessuologa molto brava che ha parlato senza peli sulla lingua di tutto cio’ che era necessario sapere e che ha invitato tutti MOLTO caldamente a usare il preservativo. Non ricordo di che associazione fosse, ma mi ricordo che era stata molto esplicita e diretta (ammirevole, data la platea di liceali allupati 🙂 ). Spero che questo non voglia dire che si sta regredendo sull’educazione sessuale….
Quindi il dental dam lo usava! 😀
…ehm… scusate 😳
era un’occasione troppo ghiotta per un cintura nera di cavolate come me -_-
@ carlo
ho fatto il liceo in provincia di milano.
che pena, mamma mia…