Garton Ash propone una carta di principi “per credenti e non credenti”

Da qualunque parte lo si osservi, il tema del rapporto Stato-Chiesa sta diventando ogni giorno più scottante. Oggi “Repubblica” ha pubblicato sia una replica di Jurgen Habermas a Paolo Flores d’Arcais, sia la traduzione dell’articolo che Timothy Garton Ash ha scritto ieri per il Guardian, con cui ha proposto una carta di principi per credenti e non credenti.

Dubito sinceramente che verrà mai accettata dai leader religiosi. Vi si rivendica la fondamentale importanza della libertà di espressione, in cui “rientra necessariamente il diritto di offendere: non il dovere, ma il diritto. In particolare bisogna esser liberi di dire ciò che si vuole riguardo ai personaggi storici, si tratti di Mosè, Gesù, Maometto, Churchill, Hitler o Gandhi”. La libertà di espressione è vista dalle gerarchie religiose cattoliche, musulmane, ebraiche ed evangeliche USA come fumo negli occhi, e per questa ragione il tentativo di Garton Ash mi sembra assolutamente velleitario. E’ di ieri la notizia che in Turchia è stata aperta un’inchiesta su L’illusione di Dio di Richard Dawkins. E la Turchia, tra gli stati a maggioranza islamica, è quello più moderno: negli altri, chi osasse tradurre Dawkins rischierebbe la pelle.

La concezione della laicità propugnata da Garton Ash è più all’americana che alla francese, ma non è questo il punto: il punto è che, finché ci saranno politici talmente inetti dall’aver bisogno come l’aria del supporto delle religioni più importanti, le religioni continueranno a rivendicare, ognuno nel proprio specifico territorio di competenza, privilegi sempre più considerevoli, con l’arroganza tipica di chi si sente in missione per conto di Dio.

L’enciclica odierna di Benedetto XVI è la migliore dimostrazione di come, al giorno d’oggi, vi siano veramente pochi margini di dialogo con i fanatici. Come quasi sempre nella storia dell’umanità, del resto.

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28 commenti

lapalissiano

Il vero problema é che dietro il ” diritto” di offendere ( contestabile perché segno di intolleranza) si nasconde sempre il diritto di calunniare, a cui siete molto avvezzi anche voi.

Silesio

Ma no hanno di meglio da fare costoro (Flores d’Arcais, vade retro!)? Che cosa significa “credenti”? Credenti in che cosa? In dio? Nelle virtù dell’aglio o delle cipolle? Nell’Inter, nel Milan? Già la parola “credente” è in contraddizione con tutto il resto del mondo.

Silesio

Ma non hanno di meglio da fare costoro ? Che cosa significa “credenti”? Credenti in che cosa? In dio? Nelle virtù dell’aglio o delle cipolle? Nell’Inter, nel Milan? Già la parola “credente” è in contraddizione con tutto il resto del mondo.

Daniele Gallesio

Lapalissiano:

Noto con piacere che hai avuto l’onestà intellettuale di inserire quell’anche.

Il diritto di offendere, è contestabile e sintomo di intolleranza tanto quanto lo è il diritto di sentirsi offesi, a cui invece siete molto più avvezzi voi, e che -oltretutto- è pure sintomo di permalosità.

longinous

infatti io sono intollerante.
io vi odio.
qual è il problema?
nessuno me lo impedisce.
sono le vostre convinzioni a impedire a voi di odiare me, ma le convinzioni vanno bene nei ‘salotti-bene’ dove i bravi cattolici si ritrovano a suonarsela e cantarsela autotessendosi le lodi ognuno per sè; quando poi si tratta di doverle applicare, allora il perbenismo si mette da parte e il trionfo dell’odio per chi, semplicemente, non condivide le vostre idee, esplode.
e voi venite a fare la morale a me
io vi odio.
non per un motivo preciso, ma perché POSSO FARLO!

Daniele Gallesio

Longinous:

lungi da me farti la morale. Io rispondevo solo a una morale fatta a me.

Se odiarmi ti fa sentire meglio, sei liberissimo di farlo. Io di certo non ti denuncerò per questo, anzi… essere odiato solletica molto il mio narcisismo, quindi se mi odi siamo contenti in due.

lik

“La concezione della laicità propugnata da Garton Ash è più all’americana che alla francese”

D’altra parte agli inizi degli anni ’80 il Consiglio di stato della laica Francia ha autorizzato il ricongiungimento famigliare delle donne dei musulmani poligami mentre l’omosessualità non era ancora stata depenalizzata!!! E a Mayotte funzionano ancora i tribunali islamici e le punizioni corporali. Poi dov’è il matrimonio gay? A me non piace molto la laicità all’americana ma è anche vero che la scuola laica francese non è che stia producendo una società particolarmente tollerante e aperta.

Vassilissa

“…personaggi storici, si tratti di Mosè, Gesù, Maometto, Churchill, Hitler o Gandhi”.”
Piccola svista del commentatore. Dei primi due non è affatto accertata l’esistenza storica, così come per Ulisse o Lancillotto.
Ma il senso del discorso è chiarissimo.

Daniele Gallesio

Mi sa che la piccola svista non è stata di Raffaele, ma dello stesso Garton, visto che quel passaggio nel commento di Raffaele compariva virgolettato.

J.C. Denton

@lik
credo che con “alla francese” si riferisse alla cultura francese e non alla realtà francese. Se è per questo né la Francia né l’America sono stati laici.

Comunque per quel che mi riguarda chiunque voglia proporre carte dei principi (qualunque sia il contenuto) può tranquillamente andare a zappare la terra. A chiarire questi argomenti c’ha già pensato Kant, e va bene dov’è arrivato lui, aggiungere o sottrarre non ha alcun senso.

lik

@ J.C. Denton
No si riferiva alla laicità non alla cultura, mi sembra chiaro. Comunque tu non avevi detto che gli atei sono i peggiori della terra?

lapalissiano

Daniele Gallesio

Nessuna permalosità, ma non accetto l’attegiamento passivo di chi deve sentirsi continuamente incriminato di tutti i mali del mondo, specie da chi giustifica le dittature, rosse o nere che siano.

Daniele Gallesio

Io non giustifico alcuna dittatura, ateista o confessionalista che sia.

La causa di tutti i mali del mondo non era l’ateismo secondo il Capo visibile della CCAR, nonché ultimo monarca assoluto d’Europa?

lapalissiano

La vera laicità dovrebbe essere uno spazio di libertà offerto a tutti senza pregiudizi ideologici, altrimenti diventa “laicismo” che vuole imporsi a tutti i costi.

Daniele Gallesio

Dal Dizionario De Mauro on-line:

lai|cì|smo
s.m.
CO
1 corrente di pensiero che rivendica l’autonomia dello stato dall’autorità ecclesiastica sul piano politico, sociale e culturale
2 estens., atteggiamento di chi è laico, di chi intende essere consapevolmente indipendente da scelte aprioristiche e da dogmi religiosi, etici, ideologici, ecc.

A rigor di dizionario, io sono laicista.
Senza virgolette.

lik

@ lapalissiano
ma questo spazio secondo me lo è in generale, poi è vero che è frequentato da persone molto intolleranti anche fra gli atei non solo tra i cattolici, ma questo purtroppo è inevitabile.

apoftegmatico

Il problema di fondo è che noi atei dobbiamo accettare di essere “moralmente inferiori” ai credenti, se vogliamo essere trattati con pari dignità.
Una volta riconosciuto che siamo “inferiori” e quindi non possiamo dire dei credenti che sono stati causa di “immani tragedie”, che è ciò che B16 ha appena detto di noi atei, dovremmo solo vergognarci e starcene in un cantuccio.
Se rivendichiamo di poter dire di loro le stesse cose che dicono di noi siamo “arroganti calunniatori”

maxalber

Chiederei cortesemente ai catto-troll di adeguarsi educatamente all’ambiente in cui sono ospitati. Mi riferisco a chi è subentrato ultimamente a *colleghi* altrettanto arroganti.

Aldo Grano

Mi associo a Maxalber: noi cattolici siamo ospiti qui come un eventuale ateo che entri in Chiesa. Si può reagire a qualche insulto personale, anche se meglio sarebbe porgere l’ altro orecchio. Ma mai attaccare per primi. Del resto, a che serve litigare per principio?

Carlo

Alla fine quello scrittto in questo articolo e’ molto ovvio e non dovrebbe neppure essere in discussione. Gia’ il fatto che lo sia e’ indice che qualcosa non va; mi pare ovvio che debba esserci il diritto di “offendere” una credenza/religione/idea. Purtroppo e’ invece necessario ripetere le cose che scrive Garton Ash, ci sono troppi fondamentalisti in giro.

statolaico

Io non vedo di buon occhio una eventale “carta di qualcosa”. La Costituzione basta e avanza (volendola rispattare).

stefania

“Il vero problema é che dietro il ” diritto” di offendere ( contestabile perché segno di intolleranza)”

Il diritto di offendere è contestabile solo nel caso in cui non ci sia un diritto di rispondere all’offesa. Allargare così tanto la definizione di intolleranza la fa diventare una parola senza significato, sventolata per proteggersi da ogni critica e poi inefficace nella denuncia di discriminazioni reali.

statolaico

la carta dei vini la vedo bene anch’io… Daniele quando vuoi ci facciamo un bel giretto insieme… e ci portiamo pure il guidatore designato eheeh!

Massimo

Le religioni si partono dalla libertà delle coscienze per arrivare a dominare le coscienze.
Partendosi dai desideri e dalle speranze di ciascuno per sostituirvi quelle della loro religione. Fondando su ciò la propria autorità, il proprio dominio sui credenti. Dunque, che caspiterina di patto contro a questa loro convenienza pensate siano disposte a consentire le religioni?

Alessandro S.

Un plauso a stefania. L’etichettare tutti gli avversari come “intolleranti” assomiglia tanto al chiamare tutti i nemici dell’ordine costituito o delle invasioni imperialiste terroristi.

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