Italiani “fotografano” cellula nel punto di “non ritorno”

Ricercatori modenesi “fotografano” per la prima volta alcune caratteristiche funzionali di una cellula nel suo punto di “non ritorno”, cioè nel momento che precede l’apoptosi, la morte cellulare programmata.
«Utilizzando la citometria a flusso – spiega Andrea Cossarizza, immunologo dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, autore di uno studio pubblicato su “Nature Protocols” – è stato possibile caratterizzare alcuni aspetti inesplorati del processo di morte cellulare, grazie all’analisi simultanea di diversi parametri». Come, ad esempio, il contenuto intracellulare di antiossidanti, la carica energetica dei mitocondri e le alterazioni della membrana della cellula.
Un traguardo raggiunto grazie a una metodologia messa a punto dal gruppo modenese, che si è potuto avvalere di uno strumento chiamato citofluorimetro (donato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena) che, modificato dagli stessi ricercatori in collaborazione con la ditta tedesca che lo ha costruito, è divenuto «uno dei più versatili e potenti mezzi oggi a disposizione della comunità scientifica internazionale», assicurano gli studiosi. […]
«I campi di azione riguardano indagini molto sofisticate sull’effetto di farmaci già in uso o sperimentali – conclude Cossarizza – ma hanno anche a che fare con la comprensione di quanto accade in cellule infette da virus o batteri. Questo può portare all’identificazione di nuove modalità o nuovi bersagli terapeutici, dall’oncologia, alle malattie autoimmuni, a quelle infettive».

Fonte: laStampa.it

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