Solo tre giorni fa ho scritto, in un’Ultimissima, che “quella che sta conducendo la Chiesa cattolica è un’orwelliana riscrittura della storia”. Il papa oggi ha autorevolmente confermato tale ipotesi, affermando che “la storia chiede di essere costantemente evangelizzata”.
En passant
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Credo che la missione impossibile di Benedetto XVI e cioè il voler ricondurre un mondo che non capisce a canoni a lui più comodi tramite la continua stigmatizzazione dell’autonomia di pensiero, stia sfociando nel grottesco.
Per avere chiaro il meccanismo orwelliano della distruzione operata dalla chiesa delle fonti storiche (chi vive oggi non c’era 50/100/1000/2000 anni fa e deve studiare le fonti per conoscere il passato) si legga http://www.nogod.it/imperodelmale.htm con articolli di Adriano Petta per ‘il Manifesto’. Ci sono orrori che ci siamo dimenticati, come questo:
“Ma c’era qualcosa di peggio dei roghi, i forni, l’orrore apocalittico dell’inquisizione: los “quemaderos” di Siviglia. Erano così tanti gli eretici condannati al rogo, che furono costretti a inventarsi qualcosa di speciale che consumasse meno legna […]: costruirono uno accanto all’altro quattro enormi forni circolari sopra una piattaforma di pietra ognuno dei quali poteva contenere fino a quaranta “dannati”. Accendevano un po’ di legna sotto la piattaforma, buttavano dentro le povere creature e le cocevano a fuoco lento: occorrevano dalle 20 alle 30 ore per crepare. Funzionarono ininterrottamente per oltre tre secoli. 300 anni. Vennero chiusi da Napoleone Bonaparte nel 1808.”
il papa sta diventando imbarazzante, vuole portare indietro le lancette dell’orologio
Quelle di B.16 assomigliano più a dichiarazioni di guerra totale (contro l’illuminismo, contro il marxismo, contro le Nazioni unite) che a sortite religiose.
Ma cosa mai gli darà la convinzione di avere tanta forza?
Il fatto di essere un papa figlio di un militare tedesco no, perché anche il precedente era figlio di un militare: a proposito, queta è una costante, comune a molti preti, con cui si puo comprendere meglio anche la logica loro propria del bastone e della carota).
Forse conterà su sue alleanze nascoste.
Mah! speriamo sia solo l’arroganza di un inquisitore in età avanzata.
hmmm il tribunale de L’Aia può fare qualcosa?
potrebbe anche trattarsi, a questo punto, di una malattia degenerativa delle facoltà mentali di Razzinga
allora perché la chiesa lascia correre?
perché lo sfrutta per i suoi secolari fini, come ha fatto con Woitilla facendolo sopravvivere a forza per accaparrarsi quante più pecore e buoi possibili
oppure, come molti anziani vili e senza certezze vissuti nelle menzogne, si ritira nei ricordi che nel suo caso si spingono fino al medioevo
Ma nessuno dei politici laici di casa nostra si fa sentire? Non hanno il coraggio di rispondere al papa? In qualita’ di ateo mi sento preoccupato e discriminato dalle parole del papa e dell’influenza che ha sui credenti. Indicare l’ateismo e l’illuminismo come i peggiori mali di questo mondo e’ fomentare discriminazione (se non peggio) verso i non-credenti.
J. Locke, considerato il padre del liberalismo politico, in una celebre ‘Lettera sulla tolleranza’ auspicava libertà di espressione, garantita dalla legge, per tutte le fedi religiose. Ma chi escludeva dalla tolleranza? I cattolici, meglio i ‘papisti’, per ragioni chiaramente politiche… e invece, per ragioni che sembrano essere le stesse del B16, dovevano essere esclusi da ogni tolleranza gli atei, perchè la loro parola, non credendo in dio, non poteva in alcun modo essere affidabile. Da loro c’era da aspettarsi di tutto.
Perché questo ricordo scolastico? Per richiamare come l’ateismo è una conquista ancora molto lunga, e che, per quanto l’attuale papa possa violentare più dei suoi predecessori la storia, troverà ancora per molto tempo chi vedrà in lui comunque – come negli altri capi religiosi – un baluardo contro i senza dio. Fra tutti i pregiudizi che hanno continuato e continuano ad annebbiare intere popolazioni, quello contro l’ateo temo che sarà uno degli ultimi a morire.
Oltre a questo, poi, la conquista atea è un conquista lunga e faticosa perché – non lo dobbiamo mai dimenticare – anche noi atei siamo pur sempre eredi di un pensiero magico-religioso della cui zavorra non è che ci possiamo liberare da un giorno all’altro.
io sto leggendo il “fattore i”, c’entra con la marea montante d’imbecillità nel mondo. però bisogna riconoscere che aumentano anche le persone intelligenti, ma temo che il rapporto sia rimasto lo stesso di sempre, o forse mi sbaglio?
Senofane, “all’aumento della popolazione, l’intelligenza totale rimane costante”, è una massima da tenere sempre presente! 🙂