A soffrire per la fine di un matrimonio non è soltanto il coniuge lasciato e i figli costretti a vivere con un genitore alla volta. Anche il pianeta subisce un colpo, dovendo fornire risorse supplementari alla famiglia sdoppiata, ossia ai due nuovi nuclei familiari generati da un unico focolaio domestico. Dal punto di vista ambientale il divorzio si traduce in un spreco di beni quali acqua, elettricità, terra e gas, che varia dal 42 al 61%. Questi consumi eccessivi pesano non soltanto sul portafoglio di ogni separato (senza contare l’assegno di mantenimento) ma pure sull’ecosistema della Terra, costretto a soddisfare il bisogno di risorse in un momento in cui la crisi energetica sta diventando preoccupante.
Basta osservare le statistiche sui divorzi per intuire quanto il fenomeno incida sul nostro biosistema. Le famiglie divorziate continuano a crescere: in Usa erano il 5% durante gli anni Settanta, adesso rappresentano oltre il 15% della popolazione (dati del 2000), mentre le coppie inossidabili sono diminuite (dal 69% nel 1970 al 53% nel 2000). Una tendenza, quella a separarsi, che sta prendendo piede persino tra le popolazioni portate a festeggiare le nozze d’oro per tradizione, come quelle cattoliche di Italia e Portogallo, o come quelle in via di sviluppo di Cina e India. L’anno scorso in Cina si sono dette addio 1,9 milioni di coppie, un buon 7%.
Osservando questi dati, due ricercatori della Michigan State University, Eunice Yu e Jianguo Liu, hanno deciso di analizzare l’impatto ambientale del divorzio. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista Pnas (Proceedings of the National Acadamy of Science of the United States), hanno preso in esame il rapporto tra divorzio e consumi domestici di undici Paesi, sviluppati e non sviluppati, tra cui compaiono Spagna e Grecia, ma non l’Italia. Dai risultati si sono accorti che tutte le nazioni hanno tendenze simili nel dissipare le ricchezze del territorio. […]
Soltanto negli Stati Uniti i divorzi hanno generato uno spreco annuale di 73 miliardi di chilowatt/ora di elettricità e di 2.373 miliardi di litri di acqua (dati del 2005). A questi sperperi bisogna aggiungere il numero extra di stanze occupate da chi ha abbandonato il nido d’amore: 38 milioni di stanze in più negli Usa, circa 46 milioni nelle undici nazioni esaminate. […] Il numero di stanze in più nella casa di un divorziato varia dal +33 al +95% rispetto a casa di persone sposate. Tradotto in cifre, si tratta di un incremento del 46% nel costo dell’acqua e del 56% in quello di elettricità. […]
Ma se si vuole veramente bene all’ambiente un rimedio per preservarlo ci sarebbe: risposarsi. Il secondo «sì, lo voglio» elimina la richiesta supplementare di risorse, lasciando inalterato lo stile di vita. Forse.
Corriere: divorziare rovina anche l’ambiente
12 commenti
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mah, la stessa nascita di un altro essere vivente è uno spreco per l’ambiente.
Una coppia, che sia sposata oppure no, consuma sempre per 2, che vivano nella stessa casa o meno!
Non è del tutto vero, Vash.
Ad esempio: una sola luce può illuminare una stanza con una persona sola o con più persone.
Se ogni persona vive in una stanza diversa, le luci saranno di più.
Questo vale anche per il riscaldamento, etc.
Fatemi il piacere… che c’entra il divorzio?! Allora smettiamo di far figli no? O diventiamo anoressici, così consumiamo meno ancora.
(Quella sui figli non era troppo ironica, una politica delle nascite salverebbe varie zone del pianeta)
Allora distruggiamo gli stati uniti, dove ogni abitante consuma 26 litri di petrolio al giorno, mentre noi Europei, con uno stile di vita non certo “parco” ne bruciamo solo 15-18 al dì…
Kull.
e’ vero il divorziato tende a copulare in campagna e in periferia ;
e poi getta i profilattici dappertutto…vergogna……. usare sempre i cestini
dopo …………………………..a ,meno che siano profilattici biodegradabili lollll
Questa è una barzelletta, dai!
E’ uno scherzo, non può essere vero…
Secondo questo modo di ragionare, ogni singolo è un devastatore del pianeta perchè consuma di più rispetto ad una coppia?
Allora, per estensione del ragionamento sugli sprechi, eliminiamo tutti i vecchi, che producono montagne di pannoloni e di cateteri e di scatole e blister di farmaci usati, nonchè consumano ossigeno per respirare senza produrre nulla di utile in cambio! E i malati? E i portatori di handicap? E i disoccupati che consumano risorse pubbliche?
Ma dai!
Avete capito donne? se vostro marito vi picchia, va a giocarsi tutto il vostro stipendio e non ha la minima voglia di cercarsi un lavoro, se torna a casa ubriaco tutte le sere…NON DIVORZIATE, non solo non infrangerete il sacramento del santo matrimonio, ma farete un’opera meritoria anche per l’equilibrio ambientale.
eh eh eh… meno male che oggi possiamo riderne di queste cose… e per fortuna sono solo parole…
Mi sembra uno studio candidato all’Ig-nobel prize
http://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Ig_Nobel
Roberto Grendene
Allora, lasciamo la famiglia nucleare e torniamo a quella allargata di una volta!