Scuola italiana bocciata in Scienze dall’Ocse

In arrivo l’ennesima bocciatura per la scuola italiana. I primi dati sul rapporto Ocse-Pisa sulle competenze linguistiche e scientifiche dei quindicenni italiani non sono affatto confortanti. L’intero rapporto sarà reso noto la settimana prossima ma alcuni giornali spagnoli e tedeschi hanno pubblicato in anticipo la classifica delle performance in Scienze degli adolescenti dei 57 paesi che hanno partecipato all’edizione 2006. […]

Nella classifica ufficiosa relativa alle Scienze, l’Italia si piazza al 36° posto. Sotto nazioni come la Lituania e la Lettonia. Ma anche sotto Slovenia, Croazia e tutti i paesi industrializzati. Lo score di 475 punti è più basso dei 486 racimolati dai quindicenni italiani nel 2003. E il fatto che nella presente edizione i paesi partecipanti, dai 40 del 2003, siano aumentati a 57 non attenua la delusione per i risultati ottenuti. Considerando, infatti i soli paesi iscritti quattro anni fa, dal 27° posto l’Italia sarebbe scesa di altri tre posti. I primi in classifica sono i ragazzini finlandesi, che mettono a segno ben 563 punti. L’Estonia è al 5° posto, la Germania al 13°, il Regno Unito al 14° e la Francia al 25°. Tutti i paesi asiatici (Cina, Hong Kong, Giappone e Corea) sono nei piani alti della classifica. Si piazzano entro i primi dieci posti anche il Canada, la Nuova Zelanda e l’Australia.

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La cosiddetta literacy scientifica di Pisa 2006 misura la capacità degli adolescenti di “individuare questioni di carattere scientifico”, di “dare una spiegazione scientifica dei fenomeni” e di “usare prove fondate su dati scientifici”. Sono appunto queste le principali lacune degli adolescenti che l’Ocse segnala agli insegnanti italiani.

Fonte: Repubblica Scuola&Giovani

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8 commenti

enrico matacena

meno si ragiona e più si è disposti alla fede. Formare degli adulti acritici e privi della capacità di ragionare aiuta a far credere loro quel che si vuole. Questo era lo scopo della morattio quando era ministro dell’istruzione. e ci è riuscita, anche se ciò rende poi l’Italia per certi aspetti un paese quasi da terzo mondo . Parolo adi insegnante .

Giona

Non mi stupisce per nulla. Parlare con gli italiani di scienza e’ sconfortante e avvilente e sembra di essere come una sequoia sul pianeta Muschio. Non la conoscono, non la capiscono, non la amano. Nelle scuole di altri paesi si fanno molti esperimenti scientifici, molto divertenti ed utilissimi per capire e interessarsi. Da noi la letteratura fa da padrona, non sarebbe male se non fosse una padrona che sparla delle altre relegandole a fare le ancelle. Molti italiani sono ESTREMAMENTE DIFFIDENTI verso la scienza, quando invece dovrebbero diffidare di chi gli dice che ogni domenica beve il sangue di un uomo morto 2000 anni fa. A maggior ragione i risultati scientifici italiani sono da ammirare e mettere in luce.

Jmaya

Pazzesco…ma sì, continuiamo a fare del creazionismo a scuola e lasciamo l’evoluzionismo e le scienze in un cantone, tanto poi la generazione futura che verrà ce la dovremo sorbire noi! Questi ignorantoni patentati pieni di paure che vivono nel pudore della fede. In altri paesi sì che fan dei bei progetti nella scuola a livello Statale… negli Stati uniti c’è il programma “Hands On” e in Francia (giuso per proporne due) il programma “La main à la pate” fatto da un comitato di pedagogisti, psicologi, scienziati, filosofi, insegnanti, teorici dell’educazione, etc… Con esperienze a scuola documentate, con vero valore di scienza, sove i ragazzi sono abituati a “pasticciare”, ad osservare, discutere e ragionare su ciò che vedono e sperimentano, non a credere alle parole di un libro, imparate a memoria per l’interrogazione, parole che scorderanno il giorno dopo perché non fanno parte del loro bagaglio di esperienze. Vi consiglio, a tal proposito, di leggere “La main à la pate” di George Charpak…veramente carino, esaustivo ed efficace!

Jmaya

Se volete c’è anche il seguito… “L’enfant et la science – L’aventure de La main a la pate – 10 ans apreès” di G. Charpak, P. Léna e Y. Quéré

Carlo

CVD. La cultura scientifica in italia e’ ai minimi storici. Poveri Galileo e Fermi!

maxalber

Non mi pentirò mai abbastanza di non essere riuscito a far crescere i miei figli in Finlandia…

Aldo

Densità di popolazione:

Tra i primi 10 nella classifica PISA: Finlandia: 17,1; Estonia: 29; Canada: 3; Nuova Zelanda: 15,8; Australia: 2,6 (nell’ordine proposto dall’articolo).

“Indietro” nella classifica PISA: Italia: 196; Germania: 231; Regno Unito: 249; Francia: 110 (nell’ordine proposto dall’articolo).

Nei Paesi asiatici le densità di popolazione sono elevate, ma il grado di libertà alquanto minore e il rigore scolastico molto elevato. L’istruzione, in quei casi, è veramente obbligatoria.

Parrebbe (ma sembra solo una coincidenza) che libertà e densità di popolazione elevate, se abbinate, non portino a buoni risultati.

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