Una buona notizia, decisamente buona. La Commissione Giustizia del Senato a maggioranza ha approvato il ddl sui Cus, i contratti di Unione solidale, presentato dal relatore e presidente della Commissione, Cesare Salvi. Il testo votato oggi e’ una positiva base di partenza per la discussione che si prevede inizierà a gennaio. Finalmente. Si tratta di un provvedimento di enorme rilevanza, molto atteso e, come è noto, molto osteggiato. Le legge sui CUS eliminerebbe, per chi lo desidera, quello stato di estraneità e irresponsabilità reciproca a cui la legislazione italiana costringe i conviventi, indipendentemente dalla lunghezza della convivenza e dalla esistenza di solidi legami di solidarietà e reciprocità. Consentirebbe di dare riconoscimento pubblico a legami liberamente scelti, in ottemperanza al dettato costituzionale che all’art. 2 dichiara che vanno riconosciute tutte quelle «formazioni sociali in cui un individuo realizza la propria personalità». Si tratta dunque di proposte attente a non toccare neppure linguisticamente il nervo scoperto (ormai solo nel nostro Paese) della definizione di famiglia e ancor più dell’istituto matrimoniale. […]
Il testo integrale dell’articolo di Katia Zanotti è stato pubblicato sul sito di Aprileonline
Non ci dicono quale sarebbe il contenuto del riconoscimento! …e sospetto che se c’è qualche contenuto rilevante, la legge scomparirà come i Dico. D’Alema, a lei così può andare o offende il suo sentimento religioso?
Questa novità deve spingere nei prossimi mesi ad una costante mobilitazione delle forze laiche per vigilare afffinchè la legge venga approvata.
Su D’Alema: non mi è mai piaciuta la sua tiepidezza sui problemi della laicità, ma credo che quella (ingiusta) affermazione sui matrimoni omosessuali possa anche essere stata fatta per stoppare polemiche da parte clericale del tipo “ora i cus ma poi domani chissà cosa”.
In fondo anche quando si conquistò il divorzio e lo si difese nel referendum del 1974 si evitò sempre di parlare di leggi sull’ aborto per evitare di restringere il consenso rispetto alla battaglia del divorzio.
Anche qui prendiamoci una prima cosa (i cus) senza ulteriori polemiche, e poi una volta in mano la prima conquista, si affrontino nuovi più avanzati obbiettivi.
Mentre D’Alema si preoccupa di come si devono chiamare, i clericali si preoccupano di come impedire che passino con qualsiasi nome. Chi era quello che diceva: “con questa gente non si vince?…” E’ andato anche lui al cinema insieme a Veltroni?
Bah, di D’Alema non mi sono mai fidata e poi come dimenticarselo bello sorridente in piazza mentre santificavano Balaguer? Bleah.
Sì, è vero. Il massimalismo oscilla tra il “tutto mai” e il “niente subito”, meglio qualcosa subito e poi si vede volta per volta. L’importante è mettere qualcosa in cassa
La complicità tra Bertone e i rappresentanti del governo vaticaliano mi puzza! Cosa hanno promesso questi ultimi al primo? Cosa significa unione solidale? E chi saranno i contraenti dei contratti? Vecchi, giovani, parenti? Solo unione economica o anche sessuale? E i chierici sessuofobi come possono sopportare che i contraenti facciano sesso al di fuori del sacramento matrimonio? Bo?!
Come possono sopportare i chierici sessuofobi che i contraenti del CUS possano fare sesso? La complicità tra il governo e Bertone con cui hanno gozzovigliato l’ altra sera mi puzza!
Gatta ci cova! Cosa intendono per unione solidale?
Probabilmente si tratta di qualcosa per garantire il trattamento equo in caso di invalidità o qualcosa del genere… ben lungi dall’essere sufficiente, ma sarebbe già qualcosa… tanto non passerà comunque.
In tv ho sentito dire che si stipula dal giudice di pace, serve per pensione, assistenza ospedaliera, subentro nel luogo di residenza (dopo 9 anni, sic!).
Poco, ma è comunque un inizio e un poccolo mattoncino messo.