Francesco e Matteo si amano, vivono insieme da molti anni, condividono tutto e si sono scambiati una promessa di reciproca assistenza e sostegno. Matteo e Francesco sono una famiglia, di fatto. E in mancanza di una legge, che si chiami pacs o dico o cus, hanno deciso di sposarsi, come tutti gli altri.
L’uno presidente della sezione fiorentina di Arcigay, Il giglio rosa, e l’altro leader del Gruppo EveryOne, quella formata da Francesco Piomboni (33 anni) e Matteo Pegoraro (21 anni) è la prima coppia omosessuale d’Italia ad aver chiesto ad un tribunale, quello di Firenze, la possibilità di contrarre matrimonio.
Dopo che l’Ufficio di Stato Civile del Comune di Firenze aveva respinto in via ufficiale la loro richiesta di pubblicazioni di matrimonio, a marzo scorso, avevano presentato, il 12 giugno 2007, ricorso al Tribunale Ordinario di Firenze. A fine ottobre arriva il diniego del giudice Maria Lorena Papait, con decreto: il ricorso viene respinto ma, si legge nella motivazione dell’atto, poiché non esiste un divieto espresso del matrimonio per le coppie omosessuali, “spetta al legislatore dare rilevanza giuridica ai mutamenti del costume e della realtà sociale”. A questo punto è scattato il ricorso in appello, presentato ieri dall’avvocato Paola Pasquinuzzi.
L’importanza storica di questo ricorso appare in tutta la sua evidenza dal momento in cui si cerca di dimostrare la violazione dell’articolo 3 della Costituzione (uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini davanti alla legge) e l’irrilevanza della distinzione di genere ricavabili dai principi costituzionali e dalle leggi ordinarie al fine della formazione di una famiglia naturale fondata sul matrimonio. Perché in fondo, è proprio il matrimonio ciò che Matteo e Francesco chiedono.
“Ciò che ci divide dal coronare il nostro desiderio di unione – spiegano i due aspiranti sposi – è solo la mancata attuazione sul piano sostanziale della tanto sbandierata laicità dello Stato: laicità che esiste sulla carta ma non nei fatti, perché l’Italia è un paese succube del Vaticano”.
La fonte, con due filmati di Youtube, è raggiungibile sul sito di Alteredo
AUGURI AGLI SPOSI.
e pensare che il ricordo del Lorena meritava ben più affetto nella festa della Toscana
Se in Italia non c’è una legge è perché non ci sono i numeri in parlemento per falra!!!
Vabbene prendersela con il vaticano ma anche con i politici che si sono alleati con dei cattointregralisti come la binetti.
Ma quindi, non esiste una legge che dice che gli sposi devono essere di genere diverso? Molto interesssante…. Forse basterebbe che la cassazione dia ragione a questa coppia, per avere il matrimonio tra omosessuali. Sarebbe un bel colpo per i politici e il vaticano!
Immagino che non succedera’ mai, pero’….
i giudici s’inventeranno qualcosa, come quando hanno affermato che il crocifisso e’ un simbolo di laicità, vedrete…
Arriveranno alla corte europea dei diritti umani. Forse a Strasburgo avranno delle speranze.
@ Carlo
la legge parla espressamente di “coniugi” per evidenti motivi di parità sessuale…
Loro sono una FAMIGLIA.
Loro devono avere il DIRITTO di SPOSARSI.
forse ho degli amici gay che non me l’han mai detto.spero che siano più liberi e felici di quanto non lo possano già essere facendo buon viso a “cattiva sorte”
Questa coppia ha veramente un coraggio da leoni!
Anch’io temo che in Italia non caveranno un ragno dal buco e che l’unica speranza sia Strassburgo.