Sit-in UAAR per il giudice Tosti davanti al CSM
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Non mi sembra una grande strategia difensiva quella di Tosti….
perché, c’è bisogno di una strategia difensiva quando si è ACCUSATI di voler applicare la legge dello stato?
d’accordo con Chris
perché è facile porre in essere foibe/gulag->comunisti->atei => gli atei sono degli assassini
in realtà lui ha portato il simbolo dell’UAAR, non del PCUS
Se si confonde la “strategia” con la sostanza che ha obbligato a doversi scegliere una “strategia” significa che “..ci si imbatte in pazzi furiosi che reclamano il proprio spazio, ma non ne avrebbero il diritto intellettuale.” …. : naturalmente citando il Nostro.
N come Nietzsche? Sarà l’innamoramento monotematico.
Filosofia sintetizzata nell’Uomo, o Super poichè un dio serve anche al Chris-to.
<# Chris scrive:
<7 Dicembre 2007 alle 13:58
<Non mi sembra una grande strategia difensiva quella di Tosti….
Qualcuno di quelli che mi critica l’ha letta la sentenza di condanna del Giudice pubblicata sul sito ?
Se non l’ha letta che provveda, se non vuole leggerla che eviti commenti.
Comunque il Tosti mi sta molto simpatico, non lo avevo mai visto ed ha un viso simpatico ed un modo di fare gentile. Mi piace come persona. Ma il diritto giudica i fatti e non le persone.
Luigi Tosti mi ricorda un po’ Beppino Englaro, il padre di Eluana.
Entrambi si possono considerare “eroi civili” a cui tutti noi dobbiamo moltissimo per la lo loro straordinaria disponibilità a mettersi in gioco personalmente.
A volte però, e lo dico amarezza, presentano i loro buoni argomenti in modo confuso, e, alla lunga, controproducente.
Ciò nulla toglie ai loro meriti, ma va a discapito proprio delle istanze che sostengono.
Direi che con tutto quello che ha subito Tosti, sospensioni ispezioni ecc, gli si può permettere qualche commento politicamente scorretto.
Il Tar del Veneto, http://www.uaar.it/uaar/campagne/scrocifiggiamo/41.html , ha scritto un trattatello di sociopolitica come sentenza, con la tesi che il crocifisso è il simbolo della laicità.
Tosti, da imputato, può esprimere le sue opinioni; precedentemente da giudice ha chiesto solo il rispetto dei principi costituzionali! Insomma giustamente la sua concezione del mondo non ha influito sul suo operato verso i cittadini, invece altri giudici sentenziano in base alle proprie convinzioni personali…
Ci mancherebbe anche che agli eroi civili, definizione che condivido, venissero fatte osservazione sul savoir fare.
Naturalmente condivido anche le argomentazioni sull’opportunità ed i consigli (navighiamo nel mondo e un po’ di galante furbizia serve), però se esiste qualcuno in grado di di mostrarsi eroe bravo, perchè non si fi avanti?
Ci mancherebbe anche che agli eroi civili, definizione che condivido, venissero fatte osservazioni sul savoir fare.
Naturalmente condivido anche le argomentazioni sull’opportunità ed i consigli (navighiamo nel mondo e un po’ di galante furbizia serve), però se esiste qualcuno in grado di di mostrarsi eroe bravo, perchè non si fi avanti?
fa
il punto è che io non ho simboli da contrapporre alla croce, non ne voglio, altrimenti si rimane intrappolati nel loro gioco, in questo trovo un errore nella vertenza del Giudice Tosti. Voglio rimanere libera di potermi identificare eticamente in quello che più mi aggrada, a livello comunitario mi è sufficiente il simbolo dello Stato Italiano, con la sua Costituzione, il resto fa parte di quei dati sensibili che se voglio li esprimo altrimenti mi appartengono come detta la legge sulla privacy.
@ Elisabetta
Ma questa è anche la tesi di Tosti, solo che visto che il crocifisso non lo vogliono togliere, per assurdo propone l’esposizione di molti simboli religiosi e atei.
A volte Tosti commenta nelle Ultimissime e magari vorrà chiarire da sé.
Mi accodo a quelli che sostengono la controproducenza (esiste come termine?) delle affermazioni di Tosti. Purtroppo il Nostro così si dà la zappa sui piedi. Spero comunque che alla fine le sue azioni possano essere d’esempio ad altri giudici. Che esito ha avuto comunque l’audizione del CSM?
Infatti, come ha osservato Flavio Pietrobelli, la tesi di Tosti è chiarissima:
– o si dà rilievo a tutti i simboli religiosi e non-religiosi, il che sarebbe molto complesso da praticare, dato che il giudice Tosti ne porta solo 4 con sè, ma, se si dovessero mettere insieme tutti quelli esistenti, non basterebbe un’aula di tribunale, o di qualsiasi altro edificio pubblico, a contenerli;
– oppure nulla, ovvero, nessun simbolo di appartenenza specifica se non quelli della Repubblica italiana (ed il crocefisso non è tale), in modo da non far torto a nessuno, se non per il solo principio di territorialità e statualità…
Ovviamente, io ritengo più sensata, congeniale e, soprattutto, più laica la seconda via percorribile, dato che esprimerebbe un maggiore e più sicuro senso di neutralità delle istituzioni pubbliche verso tutte le religioni, le ideologie e le culture esistenti…
Premetto che non conosco per filo e per segno tutta la vicenda, e che spesso i giornali possono riportare dichiarazioni sbagliate, ma se condivido l’opinione del giudice Tosti sul fatto che il crocifisso nelle aule di tribunale non ci debba stare, non condivido i suoi metodi. Finché si tratta di non votare in collegi dove è esposto il crocifisso sono d’accordo, ma rifiutare di sedere ad un’udienza non è secondo me accettabile. Ve lo immaginate se domani un medico rifiuta di curare un paziente perché nella stanza dell’ospedale c’è un crocifisso? Poi certe dichiarazioni (sempre che siano vere) mi lasciano un po’ di stucco, per esempio a detta sua non potrebbe rendere la giustizia in un tribunale che discrimina con il crocifisso i non cristiani, ora, in un tribunale con il crocifisso la giustizia può essere giusta, mentre in un tribunale senza il crocifisso può essere ingiusta. Del resto in Spagna c’è il crocifisso nei tribunali, chi discrimina di più la Spagna con crocifissi o la Francia senza crocifissi? Detto questo ammiro la caparbietà di Tosti, motivata anche da un evidente risentimento legittimo nei confronti della chiesa e la sua disponibilità a rischiare, ma è legittimo chiedersi se questa iniziativa serva la causa della scrocifissione. Secondo me no, penso ci si possa arrivare solo con una legge in parlamento.
@ lik
Ma i simboli religiosi non possono stare nelle aule proprio per questo! Perché se i giudici sopra la testa hanno il crocifisso, cosa vuol dire? Vuol dire che quello è un principio ispiratore del giudizio che l’imputato subisce, no? Altrimenti è un arredo e lo si toglierebbe senza problemi! Chiaro che un ateo o un non credente ha motivo di aspettarsi una discriminazione, se la giustizia è di parte. E ti suggerisco di leggerti le notizie sulla sentenza Tar riguardo le visite pastorali, per vederne un effetto.
@ Flavio
Ma tu credi veramente che basta togliere un crocifisso per cambiare le sentenze? Credi veramente che un tribunale francese senza crocifisso sia automaticamente più laico di uno italiano con il crocifisso nelle sue sentenze? O di uno spagnolo con crocifissi? La sentenza del Tar non è una conseguenza della presenza di un crocifisso, ma di una cultura che è presente purtoppo sia tra i giudici della giustizia amministrativa sia nella scuola.
Comunque solo una curiosità: il giudice Tosti è convertito all’ebraismo?
@ lik
Se non ci sono garanzie minime, possono anche celebrare i processi in chiesa… ops, quella è l’inquisizione, abbiamo già dato grazie.
Ma cosa c’entra “credi che… se anche…”, che ne so se al Tar c’era il crocifisso, per 2/3 era lo stesso collegio che l’ha definito simbolo di lacità, figurati!
Sono battaglie diverse sullo stesso fronte, cercare di arginare il clericalismo che dilaga.
@ Flavio
Forse non ci siamo capiti, io sostengo che in un aula di tribunale non ci deve essere nessun simbolo religioso, semplicemente (come altri) mi interrogo sui metodi del giudice Tosti, se effettivamente servono per arginare il clericalismo (a mio avviso come nel caso di Adel Smith servono a rinforazarlo) e su certe sue dichiarazioni che mi lasciano un po’ perplesso, non mi piacciono i paragoni tra aborto e nazismo che fanno spesso i pro-life e non mi piacciono i paragoni tra esposizione del crocifisso e discriminazione degli ebrei simili all’epoca delle leggi razziali. Non mi sembra che la presenza di un crocifisso nel parlamento canadese abbia impedito il voto di una legge sul matrimonio gay che il parlamento francese senza crocifissi non è stato capace ancora oggi di votare. Tutto questo ovviamente sempre che le dichiarazioni riportate dalla stampa siano effettivamente quelle del giudice Tosti. Per il resto spero ovviamente che il csm prenda una decisione in suo favore, ma ogni tanto mettere in discussione i propri metodi non fa male a nessuno.
Scusate un secondo, io su Radio radicale, dove c’è il video della manifestazione, ho letto che hanno partecipato i Radicali e la Rosa Nel Pugno.
Io alla manifestazione c’ero, e non mi pare di averli visti.