Due domande di Eugenio Scalfari a Paola Binetti

[…] Paola Binetti è senatrice cattolica. Ultracattolica. Di tanto in tanto porta il cilicio (l’ha detto lei) per mortificare il corpo e offrire a Gesù il suo sacrificio. Questa prassi, ormai desueta, suscita rispetto ma fa anche impressione. Nello smaliziato mondo di oggi può perfino provocare comicità. Infine la Binetti è seguace dell’Opus Dei. Ma si è iscritta al Partito democratico o meglio: viene dai Popolari di Marini, quindi dalla Margherita, per avvenuta fusione è infine approdata al partito di Veltroni. Sembra che ci si trovi a suo agio. Fa piacere saperlo, la democrazia pluralista del Pd non può che essere rafforzata da questa “contaminazione”.
Per i valori che rappresenta, la Binetti è stata inserita nella commissione di quel partito e incaricata di redigere il “manifesto”, cioè appunto la carta dei valori. Il presidente della commissione è Alfredo Reichlin, una vita da dirigente del Pci, un intelletto fervido e rispettoso delle diversità, ma certo non un baciapile. La Binetti e i valori da lei rappresentati saranno indubbiamente contaminanti (utilmente contaminanti) ma dovranno a loro volta venir contaminati dai valori della laicità (utilmente a loro volta contaminanti). Insomma ci dovrà essere una sintesi. Da subito perché il caso Binetti è già scoppiato, rischia di provocare la caduta del governo, il Pd deve dunque prendere una decisione. È evidente che la Binetti non può essere espulsa dal partito: un partito democratico non può, per definizione, sanzionare i casi di coscienza.
Da parte sua la senatrice ultracattolica deve rispondere a due domande. La prima: è vero che alla vigilia del voto ha ricevuto una telefonata dal segretario della Conferenza episcopale che le raccomandava di votare contro? Se è vero, il fatto è molto grave. Non tanto per lei, che avrà certamente seguito la sua coscienza, quanto per monsignor Betori. Lo spazio pubblico di cui la Chiesa gode in abbondanza le dà titolo a propagandare i suoi principi di dottrina, di fede e di morale. Spesso sconfina – e non dovrebbe – nella politica. Ma assolutamente non può intervenire direttamente per condizionare il voto di un membro del Parlamento. L’intervento del segretario della Cei raffigura una macroscopica lesione delle norme concordatarie. Se l’intervento c’è stato, il ministro degli Esteri della Repubblica italiana dovrà chiedere spiegazioni e scuse formali alla Segreteria di Stato vaticana. Perciò la Binetti ha l’obbligo di dirci la verità su questo punto essenziale.
C’è però una seconda domanda cui deve rispondere. La Costituzione italiana prescrive in modo esplicito che non vi possano essere discriminazioni nei confronti dei cittadini, eguali di fronte alla legge indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla religione. Perciò parlare, o peggio ancora legiferare, discriminando gli omosessuali è un atteggiamento anticostituzionale. L’emendamento inserito nel decreto in questione tende a dare attuazione con legge ordinaria ad un principio essenziale stabilito dalla Costituzione. La senatrice Binetti contesta la stesura di quell’emendamento (che può essere modificato) o contesta il principio sancito in Costituzione? Nel primo caso è giusto che operi per emendare l’emendamento; nel secondo è doveroso che si dimetta dal Partito democratico che tutti può ospitare salvo chi anteponga i suoi principi a quelli della Costituzione.
Non mi pare che sul caso Binetti ci sia altro da dire. C’è solo da attendere le risposte dell’interessata. Se vorrà darle a noi le saremo grati. Comunque le deve dare al suo partito e, più ancora, al Senato della Repubblica. […]

Il testo integrale dell’editoriale di Eugenio Scalfari è stato pubblicato sul sito di “Repubblica” 

Archiviato in: Generale

29 commenti

wilgiornalismoserio

Se l’intervento c’è stato, il ministro degli Esteri della Repubblica italiana dovrà chiedere spiegazioni e scuse formali alla Segreteria di Stato vaticana

Richiedere, dottor Scalfari. Ho fatto fatica a capirla, sa? Sembrava che le scuse dovessimo chiederle noi. 😐

ciceracchio 2la vendetta

possibile che una che porta il cilicio possa essere un rappresentante del popolo ???
io penso che in virtu’ di tale barbara e medioevale pratica ,cotanta devota abbisi bisogno di cure .. insomma urge un buon strizza crani…mamma mia essere in mano x le legiferare
di una simile fanatica…… povera italia .

lugachov

“La Binetti ha l’obbligo di dirci la verità”

dice bene Scalfari, obbligo che tra l’altro le deriva da uno dei suoi Comandamenti.

Purtroppo esiste di fatto l’undicesiono comandamento che dice : “Devi fare gli interessi della chiesa” e che deroga tutti gli altri tipo non rubare, non dire falsa testimonianza, non uccidere ecc..

bell’esempio di coerenza

Paolo P.

Il Concordato è anticostituzionale e i partiti di chiara confessione religiosa non possono fare parte di un Parlamento Repubblicano democratico. Non c’ è democrazia se non c’ è laicità che vuol dire anche che le religioni non possono essere pubbliche e non private perchè nel pubblico è inevitabile fare politica e cercare di condizionarlo.

Paolo P.

Errata Corrige: cancellare “e non private” (scusate, avevo fretta).

davide

1) scusarsi per il Vaticano è una assurdità pazzesca. Risponderanno col classico non possumus
2) Come ho scritto ieri sul mio blog la democrazia e il relativismo se vogliono essere attivi e vitali hanno il dovere sacrosanto di combattere con ogni mezzo la circolazione di idee che vanno contro i loro principi basilari. Un esempio per chiarire: la Germania coi movimenti neonazisti

Flavio

Bravo Scalfari che esige il rispetto della legge! Un senatore deve rispondere ai cittadini del proprio operato. Il concordato accorda enormi vantaggi alla chiesa cattolica in cambio ad una sola, semplice cosa: tenersi fuori dai meccanismi dello stato laico.
Le infrazioni ormai sono all’ordine del giorno.

Daniela

non capisco, però, scalfari a quale sintesi si riferisce, una sintesi tra il cattolicesimo e la laicità porta ad un paese a laicità monca, uno stato o è laico o non lo è. Scalfari parla così perchè crede molto al progetto politico del pd e spera che le derive cattoliche vengano pian piano assorbite dalla politica laica ma per adesso si può ben vedere che non è così. Spero che la timidezza dei laici del pd sia dovuta solo ai problemi al senato, ecco perchè sostanzialmente non intervengono nel dibattito pubblico per non causare altri guai al governo prodi, secondo me la vera e propria prova del nove, per saggiare il grado di laicità di questo partito, si avrà con le prossime elezioni.

Markus

Già… ormai siamo in pochi a credere nella Costituzione e nella Repubblica italiana… anche a giudicare da certi parlamentari

amedeo gaetani

Dott. Scalfari, lei chiede a Massimo D’alema di intervenire presso la santa sede? Lo chide a D’Alema, affiliato all’Opus Dei? Operazione molto improbabile.

faidate

Credo che il cilicio dovrebbe entrare nel simbolo del PD. Per gli ex comunisti rinnoverà il piacere del masochismo e li porterà, in un mare di vaselina, nell’alveo del centrismo. Con la benedizione del SP.

maxalber

Sarebbe interessante sapere come Scalfari ha saputo della telefonata di Betori a Binetti.
Se ne ha le prove, queste andrebbero esposte.
Altrimenti questa “ipocrita di dio” (come tutti i cattolici) portatrice di cilicio potrà sempre mentire dicendo che la telefonata non è mai avvenuta.

Sol_Invictus

Ho scritto una mail alla Binetti, che riporto qui di seguito:

Senatore Binetti,

qui di seguito Le segnalo un pezzo di Indro Montanelli relativo al caso De Gasperi/Pio XII, quando quest’ultimo rifiutò udienza per alcune scelte di De Gasperi in politica:

…celebrandosi insieme i trent’anni di matrimonio del presidente del consiglio e i voti perpetui della figlia Lucia, i De Gasperi chiesero, tramite l’ambasciata italiana in Vaticano, un’udienza pontificia. Dai palazzi apostolici fu loro risposto un secco no. All’ambasciatore Mameli che gli riferì il responso della santa sede, De Gasperi espresse – e volle farlo per iscritto – il suo dolore:
“Come cristiano accetto l’umiliazione, benchè non sappia come giustificarla, come Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, la dignità e l’autorità che rappresento, e della quale non mi posso spogliare anche nei rapporti privati, mi impone di esprimere lo stupore per un rifiuto così eccezionale e di riservarmi di provocare dalla Segreteria di Stato un chiarimento”
(Montanelli/Cervi, Storia d’Italia, Fabbri Editori, vol. 49, pag. 153)

Altri, tempi, altri uomini, altre dignità.

Distinti saluti

xxx

tito

sinceramente mi sembra tempo perso. quella continuerà a farsi i fatti suoi, anzi i fatti del vaticano. sono un po’ sfiduciato…

Massimo

All’inizio dell’articolo in oggetto si legge: “…La democrazia pluralista del Pd non può essere che rafforzata da questa “contaminazione””.
Che sia questo il problema?
Democrazia è l’espressione chiara e coerente delle proprie posizione, parimenti, rispettando le altrui.
Invece una “democrazia” (scritta già nel proprio nome) che cerca di “fagocitare in sé tutte le posizioni” è il contrario del riconoscimento di ciò che di democratico c’è esterno a sé, ed è per ciò stesso negazione apparentemente democratica della democrazia.
La vera democrazia non può essere che il riconoscimento di ciò che di democratico c’è esternamente a sé, senza la pretesa di eliminarlo senza la pretesa di “essere tutto”.
Questo che io qui pongo come problema di fondo è parte anche dalle radici incosce di certo antirelativisto o no?

J.C. Denton

Bravo Scalfari? Lo stesso che ha dato del nazista a Grillo e che continua a inventare scuse per conto dei governanti ora che il centrosinistra è al potere? E per cosa? Per aver fondato Repubblica (suo unico merito) e non averlo saputo trasformare in uno strumento di coscienza collettiva o per aver scritto un articolo morbido, ambiguo e banale? Ma per favore…

Kaworu

io le chiederei: “ma il cilicio… sulla coscia destra o sulla sinistra?”

BAZAROV

Fassino direbbe “ci vuole una soluzione condivisa” ,più realisticamente si può dire che Binetti o non Binetti,il PD è un partito destinato a replicare la DC,anzi riguardo al problema della laicità farà rimpiangere la DC !

ciceracchio 2la vendetta

ma diciamo chiaro dicono che portano il cilicio x gesu ‘ il cristo .
io dico che e’ una offesa a gesu’ il cilicio; e’ come dire che gesu0 gode delle sofferenze di chi porta sto strumbolo …gesu’ nei vengeli mei la detto …..mai ne fa’ cenno e’ solo uno strumento di tortura inventato da una mente folle ..mediti la senatrice mediti;;;;;

ciceracchio 2la vendetta

il vasticano e i suoi rappresentanti satnno fecendo uso di gesu’ ma loro dagli insegnamenti evangelici sono lontani anni luce. che siano la chiesa di quello che loro chiamano satana?????

Libero

Perché la Binetti non sta in un partito che più le si addice, tipo l’udeur? Perché ai clericali fa piacere avere una forte rappresentante nel partito italiano più grosso. Così il Pd può salutare, purtroppo, la laicità.

chiericoperduto

La Binetti sta nel PD perchè così vuole l’opus dei. Mica gli deve mancare un’infiltrata anche da quella parte.
Una domanda: ma se il vaticano viola una norma del concordato, cosa rischia legalmente??
ed in quale persona ne risponde?
qualcuno mi sa rispondere??

Rapanui

Ma quale PD ? Con la Binetti e soci sarà PDC: Partito Democratico Cristiano!

Kaworu

@rapanui

togli quel “democratico” che mal si sposa (forse fa un pacs, ma ne dubito) col “cristiano”.

Rapanui

@ Kaworu
probabilmente hai ragione, ma l’ossimoro “democrazia cristiana “non l’ho inventato io.

ren

Non riesco a credere che questa anziana in stato confusionale possa scagliarsi in questo modo contro la difesa di un diritto. Quasi che i gay non possano meritare il rispetto che si chiede di avere per i rom e per le altre minoranze. E’ tutta una barzelletta ma tragica. Che senso di tristezza questo paese in mano a dei malati.

Commenti chiusi.