James Watson aveva antenati di origine africana

Lo scienziato bianco che giudica i neri meno intelligenti dei bianchi è più nero di quanto potesse immaginare. […] il genoma di James Watson, il premio Nobel americano che un paio di mesi fa ha suscitato scalpore e condanne per avere dichiarato che i neri sono geneticamente meno intelligenti dei bianchi, ha 16 volte più geni di origine nera nel proprio Dna rispetto al bianco medio occidentale. Ciò significa, con tutta probabilità, che un suo bisnonno o trisavolo era di origine africana.
Come ironia della storia, non poteva essercene una migliore. La notizia è stamane in prima pagina sul Sunday Times di Londra, che riferisce la scoperta fatta da un laboratorio di analisi genetiche. Bisogna sapere che il professor Watson aveva diffuso recentemente su internet il proprio genoma, ovvero la mappa di tutti i suoi geni, “nell’interesse della scienza”, in altre parole affinché gli specialisti della materia potessero studiare il suo magnifico cervello, grazia al quale lo scienziato scoprì nel 1953 la struttura del Dna e vinse il premio Nobel. […]
Ebbene, esaminati i preziosi dati, la società deCode Genetis ha scoperto che il 16 per cento dei geni di Watson provengono da un antenato nero di discendenza africana, mentre gli esseri umani di discendenza europea, ossia europei e americani d’oggi, hanno mediamente al massimo l’1 per cento di geni di questo tipo. “Un livello del 16 per cento dei geni di di tal genere induce a credere che l’individuo in questione abbia avuto un bisnonno che era un nero africano”, commenta Karl Stefansson, direttore del laboratorio che ha fatto le analisi. “E’ stato molto sorprendente ottenere un risultato simile nel genoma di Watson”. L’analisi del suo genoma indica anche che un altro 9 per cento dei geni dello studioso provengono da antenati di origine asiatica. […]

Fonte: repubblica

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30 commenti

Daniela

secondo me watson ha qualche problema al cervello, a volte la vecchiaia fa brutti scherzi

darik

hai hai hai!
questo non fa ke confermare le sue affermazioni!
essendo queste molto poco intelligenti; se ne deduce ke…….
😉 darik

faidate

Se non sbaglio Erwin Chargaff, ne Il fuoco di Eraclito, dice che al suo primo incontro J.Watson gli era sembrato uno scemo. Spesso gli scienziati, da una parte e dall’altra, dovrebbero osservare un minuto di silenzio. Per evitare il contrapasso. Elementare, Watson!

Carlo

Vorrei spendere una parola in difesa di Watson. Ha detto una sciocchezza, e’ stato pesantemente attaccato e si e’ scusato. Non vorrei che uno scienziato obbiettivamente di valore venga screditato solo per una uscita infelice. Peraltro e’ stato piuttosto onesto nel riconoscere quasi subito la stupidaggine detta.

darik

darik scrive:

9 Dicembre 2007 alle 17:10
hai hai hai!
mi correggo:
“ahi,ahi,ahi!”

darik

carlo: ….Peraltro e’ stato piuttosto onesto nel riconoscere quasi subito la stupidaggine detta.
vero! tutti possiamo sbagliare (vedi sopra)
darik

nrc

ma siamo stati tutti colpiti dalla sindrome del tg4?
non si sanno più riconoscere le provocazioni?

Lady Godiva

Peraltro e’ stato piuttosto onesto nel riconoscere quasi subito la stupidaggine detta.

Onestissimo. Quando due musei gli hanno chiuso le porte in faccia

😀

giordana

Un po’ come quegli emigrati al nord che diventano leghisti.

Jeeezuz

@Carlo
A dire il vero su Watson & colleghi ci furono delle ombre. Pare infatti che la scoperta della struttura a elica del DNA fosse merito di una sua ricercatrice; “si dice” che Watson le abbia scassinato il cassetto della scrivania per rubarle la scoperta.

Massimo

“Ne sa più uno stolto in casa propria che un genio in casa altrui” ebbe a scrivere Pirandello.
Ma se le cose sono “solo” plurali, ognuno è “genio” solo in casa propria e “stolto” in casa altrui.
Per questo anche un Nobel, che ha fatto un’importantissima scoperta in un campo particolare (come particolari sono tutti i campi della scienza e dei saperi umani), quando parla “in generele” può benissimo cadere in luoghi comuni non corrispondenti ad alcuna verità: fosse perché non esiste niente “in generale”? (!!!!!!!).

Daniela

il giudizio nei confronti di watson è così severo perchè da uno scienziato del suo calibro, scopritore della doppia elica, non ci si sarebbe mai aspettati di sentire stupidaggini prive di fondamento scientifico degne di una persona che non ha mai aperto un libro di scienze.

Massimo

Grazie per la pubblicazione e scusate il linguaggio a volte troppo colorito, ma è la sostanza che mi interessa e, fatta salva quella, non mi dispiacerebbero neppure Vs. correzioni.
Con gratitudine per il Vs. grande e meritorio impegno, cordiali saluti a Voi tutti della Redazione, Massimo

wilgiornalismoserio

Be’, tutto a posto no?
Watson dice che i bianchi sono più intelligenti, tutti la giudicano una stupidaggine, si scopre che lui è mezzo negro, quindi meno intelligente, infatti dice stupidaggini, però la stupidaggine non è più stupida, e allora lui dovrebbe essere intelligente, dunque più bianco della neve, ma come si fa se è negro ecc. ecc.
Per me Watson ha torto: i bianchi non sono molto intelligenti, se è vero che hanno cotanta considerazione del politicamente corretto. Tutte le volte che qualcuno osa contraddirlo, per loro, diventa ipso facto uno stupido…

ignazio

Purtroppo non ricordo il nome, ma uno scienziato durante un congresso di antropologia disse: “volete vedere un vero africano? Guardatevi allo specchio” Questo per suggellare la tesi che ogni essere umano è discendente da un unico ceppo africano.
Le razze e le diversità degli uomini, sono pura invenzione e servono solo a sancire che il signor X (ovviamente di “razza” superiore) è legittimato a fruttare il signor Y essendo di “qualità” inferiore. Non foss’altro perché meno intelligente.
Gli africani sono stati deportati nelle americhe solo ed esclusivamente per lavorare gratis.

Chris

L’articolo prosegue poi dicendo che il Nobel avrebbe detto la frase criticando gli aiuti umanitari, perché sarebbero fondati sull’assunto che gli africani sono intelligenti come noi (quindi ragionano come noi), ma di fatto non lo sono, come dimostrerebbero gli studi fatti da sempre in questo campo… per cui non traggono vantaggio ma svantaggio dagli aiuti umanitari (o qualcosa del genere).
Ora, partendo dal presupposto che non credo nella validità dei test di intelligenza…
E’ vero che i test di intelligenza fatti sugli africani sostengono una loro minore intelligenza ? e di quanto ? e rispetto a chi ? e cosa dicono i test fatti sugli asiatici ? non so, cinesi o giapponesi, e sugli Inuit canadesi ?…
Non si parla mai dell’esito di queste ricerche, per paura di offendere qualcuno, ma visto che le persone intelligenti non si offendono del giudizio altrui, perché non li rendono pubblici ?
Comunque da una ricerca di cui avevo letto una volta risultava che noi italiani eravamo fra i più intelligenti d’Europa… ora visto come vanno le cose nel nostro paese non mi sembra proprio… questi test lasciano molto a desiderare…

Lady Godiva

Mi pare un generoso ma inutile tentativo di gettare acqua sul fuoco.
Inoltre si pone la domanda, quanto sia affidabile e/o corruttibile chi analizza il DNA.
Questa problematica sulla corruttibilità è già sorta in campo legale, quando il DNA può scagionare o inchiodare una persona.

Luigi N.

Massimo, hai scritto:

“Ne sa più uno stolto in casa propria che un genio in casa altrui” ebbe a scrivere Pirandello.

Sapresti per caso dirmi dove si trova questa frase di Pirandello? Grazie.

chiericoperduto

Ora Watson potrebbe replicare dicendo: visto? sono uno scenziato intelligente ma potevo esserlo di più senza quel 16% di DNA terrun!

AM

Sembra un po’ il paradosso del mentitore: se gli africani sono più gnucchi probabilmente sparano boiate quindi Watson si sbaglia se ne deduce quindi che gli africani sono intelligenti e quindi Watson ha ragione.
La teoria più accreditata è che il caro vecchio James si sia un po’ rintronato
Ho letto recentemente il suo libro “Il segreto della vita”: libro molto istruttivo, che vi consiglio, in cui il caro vecio sostiene l’esatto contrario di quello che asserisce oggi.
La tanto decantata mente straordinaria che James sostiene di avere, non traspare dalla narrazione della scoperta della doppia elica. Nel libro si raccontano le vicende umane, gli abbagli ed i fallimenti che hanno anticipato la scoperta facendoci sognare dimostrandoci che persone nella norma, a volte, rivoluzionano il mondo.

ciceracchio 2la vendetta

LA DISCENDENZA UMANA DI COLORE E’ DA ACCREDITARE AI GRANDI ANNUNAKY
ANCHE LO STUDIOSO FOLLE DERIVA DALLA LORO CLONAZIONE…..
ANCHE LUI COME TUTTI NOI BIANCHI ROSSI GIALLI NERI SIAMO CLONI…
E CJHE LO SFORZO SIA CON LUI .

Alessandro S.

Chris scrive:
9 Dicembre 2007 alle 22:30

e cosa dicono i test fatti sugli asiatici ? non so, cinesi o giapponesi, e sugli Inuit canadesi ?…

Su un giornale gratuito quotidiano avevo letto, una settimana fa circa, che i test sul quoziente d’intelligenza eseguiti nel mondo vedevano ai primi posti cinesi, giapponesi e coreani. Dopo c’erano gli europei e i nordamericani.

Daniele+

Piccola precisazione.
Le polemiche relative alla scoperta della doppia elica riguardavano i contrasti fra il gruppo di Watson (e Crick) e una ricercatrice di un gruppo concorrente: Rosalind Franklin.
Fu infatti la Franklin a eseguire gli esperimenti di difrazion ai raggi-X che portarono alla scoperta, senza tuttavia essere in grado di interpretarli. In seguito il superiore della Franklin mostro i risultati in modo informale al duo Watson-Crick, senza mai autorizzarli formalmente a lavorarci.
Quando watson e crick tirarono fuori un modello coerente dai dati sperimentali che l’altro gruppo consideraca inutilizzabili, scoppiarono forti tensioni sui diritti di pubblicazione fra i due gruppi. Da ciò venne l’esclusione, a mio parere del tutto immeritata, di Rosalind Franklin dal premio nobel. Subito seguita da uno strascico di polemiche con l’accusa, non del tutto immotivata, di sessismo all’accademia di svezia.
La lezione che a mio parere si può trarre dalle due vicende del signor Watson (quella che ho raccontato e quella più recente con le accusedi razzismo) è l’ammirazione verso la scienza: che se pure non è perfetta è il più perfettibile dei sistemi. Non contano il nome o la fama, meritati o meno; Le stupidaggini, anche se dette da un premio nobel, vengono scartate e alla fine i torti raddrizzati.

AM

Secondo il libro citato in precedenza, Rosalind non fu in grado di interpretare i dati in quanto riteneva che la struttura del DNA fosse a tripla elica.
Concordo con quanto detto da Daniele+ a proposito della lezione che si può trarre.

Aldo

Pruderie genetica? Mi sa che avete sbagliato citando la fonte: più probabilmente avete tratto la notizia da Novella 2000.

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