E adesso si scopre che c’è una svista nella norma anti omofobia, per la quale il governo ha rischiato di andare a gambe all’aria anche per il mancato voto di fiducia della teodem Paola Binetti. Nel decreto sulla sicurezza c’è il riferimento a un articolo sbagliato del Trattato di Amsterdam: quello giusto – in cui si parla di discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale – non era l’articolo 13 effettivamente citato nel decreto ma il numero 2, comma 7. Peraltro il Trattato non ha il valore delle delibere europee, cioè di costituire indirizzo normativo per gli Stati membri.
Il governo se n’è reso conto in corso d’opera. Non poteva ignorarlo del resto, poiché giovedì in aula è stato Marcello Pera, l’ex presidente del Senato, a sottolineare l’errore materiale. L’articolo 13 del Trattato – ha detto Pera – fa solo riferimento alla sua “durata illimitata”.
Tuttavia, l’impegno del ministro dei Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti (“Cancelleremo questo riferimento errato nella sua formulazione e inapplicabile”) è stato interpretato soprattutto come il cedimento alle insistenze dell’ala cattolica oltranzista dell’Unione. Così, si è continuata la guerra ideologica: da un lato il leader dell’Udeur Clemente Mastella, che ha minacciato la crisi se la norma anti-omofobia non verrà cassata (con lui i teodem), dall’altro la sinistra e i laici del Pd per i quali quel riferimento va blindato.
La svista ha il sapore di una beffa. La norma anti-omofobia semplicemente non c’è. Non è scritta da nessuna parte nel decreto sicurezza, non è stata introdotta. Quindi, l’emendamento anti omofobia voluto dalla Cosa Rossa (e di cui il riferimento al Trattato di Amsterdam doveva rappresentare una semplice riformulazione) è evaporato nel nulla. […]
Aurelio Mancuso, presidente dell’Arcigay, che lo scorso anno restituì la tessera dei Ds, interviene nel workshop sui diritti civili e la laicità: “Una manifestazione nazionale contro l’omofobia vedremo come e quando farla, i leader della sinistra mi hanno garantito che non mollano, terranno duro. Alla Camera questa cosa non si tocca”.
E Fabio Mussi, Oliviero Diliberto, Alfonso Pecoraro Scanio s’indignano. “Sono rimasto basito perché queste norme in Europa sono difese da tutti i partiti anche di destra visto che si tratta di norme di civiltà”, denuncia Diliberto. “Sono norme che ci sono in tutta Europa, le polemiche succedono solo da noi”, rincarano Mussi e Pecoraro. […]
Mi vergogno di essere italiana.
Io non mi vergogno di essere Italiano (emigrato da 14 anni in Germania).
Mi vergogno invece di tanti altri cittadini italiani che non hanno la più pallida idea dell’educazione civica e del senso della libertà, di quasi tutti i politici italiani, di quasi tutti gli opinionisti e direttori di giornali, di tutti i responsabili dell’informazione pubblica e delle massime cariche della Repubblica Italiana, per il loro comportamento indegno di uno stato civile moderno.
Molti seri dubbi sul fatto che questo “errore” sia involontario 🙁
Qualche paese civile non potrebbe invadere l’Italia? Spagna, Olanda, Francia…? Toc toc?
Vi prego sono un paio di giorni che me lo chiedo vanamente: cosa prevede questa norma antiomofobia esattamente? Avete un link in cui posso leggerne il contenuto?
@ Be85
da quello che ho capito era solo un richiamo al trattato di Amsterdam, che comunque non riguarda principi penali, ma solo contenuti di principio. In particolare tale norma considerava allo stesso modo le discriminazioni per motivi di orientamento politico, sessuale, culturale, politico ecc.
In questo senso un rinvio penale avrebbe portato a condannare penalmente sia chi discrimina anche verbalmente qualcuno perchè appartiene ad una minoranza etnica sia a chi appartiene ad una minoranza in termini di orientamento politico e sessuale.
Questo vuol dire che non si può dire che chi vota un certo partito è un cogl… nè che esistono forme di amore debole e deviato o che l’omosessualità è il primo passo verso forme di abusi ecc.
Sebbene poi io possa essere d’accordo sulla provocazione specifica, ad un livello più serio e più ampio sono contrario a tutti i divieti penali alla libertà di espressione, altrimenti facciamo come a Brian di Nazareth che appena il sacerdote dice Yahvé si becca una sassata pure lui…
Potrei in ogni caso essere stato impreciso, io ho guardato il sito di Repubblica.
Ecco qua:
Trattato di Amsterdam, art. 2 comma 7:
inserito il seguente articolo:
“Articolo 6 A
Fatte salve le altre disposizioni del presente trattato e nell’ambito delle competenze da
esso conferite alla Comunità, il Consiglio, deliberando all’unanimità su proposta della
Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo, può prendere i provvedi-
menti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine
etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.”
Decreto sicurezza, art. 1-bis (con rif. sbagliato):
“1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione dell’articolo 4 della Convenzione, è punito:
a) con la reclusione fino a tre anni chiunque, incita a commettere o commette atti di discriminazione di cui all’articolo 13 , n.1, del trattato di Amsterdam; …”
Fonti:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=15&id=294869
http://www.europarl.europa.eu/topics/treaty/pdf/amst-it.pdf
Culturalmente l’Italia è arretrata come pochi altri paesi industrializzati!
ho sempre avuto l’impressione che i giornalisti italiani scrivessero di argomenti di cui non avessero sufficiente conoscenza ed/od verificato le fonti, l’ennesima conferma
A dire il vero sarebbe questa una norma che riguarda solo in parte l’omofobia. Gli “atti di discriminazione” sono piuttosto la normale passi dell’estrema destra, sono la naturale prassi degli apostoli della Lega Nord e, per quanto riguarda la chiesa, credo che ciò che essa più teme non sia tanto l’accusa di omofobia, quanto piuttosto il suo comportamento verso la donna. Un gay può benissimo diventare prete (anzi direi…) ma una donna non lo può fare. Si tratta di una discriminazione attiva. Concordo comunque con il forumista che ha sospettato che tale errore di stesura non sia casuale. Qualcuno ha alterato all’ultimo momento il testo presentato al senato. I cattolici che hanno votato la fiducia al governo, sapevano già che tale norma sarebbe stata annullata. Quindi è stato tutto deciso prima.
Infatti la discriminazione riguardava anche la religione: se qualcuno incitasse all’odio e alla discriminazione contro i cattolici in quanto cattolici, potrebbe passare guai, in presenza di quella norma.
Io però da ateo ho la coscienza a posto, i teodem no.
Sul fatto che il riferimento sia sbagliato ho qualche dubbio!!! Il Tratattato di Amsterdam non è qualcosa di ex-novo, ma è il Trattato che modifica il trattato sull’Unione Europea, i trattati che istituiscono le Comunità Europee e alcuni atti connessi. Bene, nell’articolo 2 comma 7 vi è effettivamente la norma anti-discriminazione. La quale comincia con la frase: “È inserito il seguente articolo: Articolo 6A…” Cioè è l’articolo 6A del modificato trattato che istituisce U.E. che porta la norma anti-discriminazione. Ora, l’articolo 12 del Trattato di Amsterdam stabilisce una rinumerazione dei trattati modificati. Bene, se si va a vedere le tabelle con le nuove numerazioni, si vede che l’articolo 6A diventa l’articolo 13.
Su Wikipedia è riportato il trattato
Non sono un esperto, ma forse non c’è errore.
Quoto fabris
Ha toccato il problema.
Bravo fabris
Quest’errore dimostra che, destra o sinistra, omofobi o no, i politici italiani sono dei dilettanti.
comunque la cosa rossa a ribadito che non si cambia …speriamo bene sarebbe una vittoria civile di grande portata….altrimenti vincerebbe Ancora una volta le oscure forse medioevali.
il lato oscuro dell’italia…..
@ silesio
I gay apertamente gay non possono diventare preti.
Ecco che cosa è successo. Il Trattato di Amsterdam ha modificato, non sostituito, il Trattato Istitutivo della Comunità Europea (chiamato in seguito TCE, trattato consolidato), rimasto in vigore.
Ergo: l’art. 2 comma 7 del Trattato di Amsterdam ha modificato il vecchio art. 6A del trattato istitutivo dandogli la nuova numerazione di art. 13.
Per ciò che riguarda quindi il decreto-sicurezza, o si lascia art. 13 e si cambia da amsterdam in TCE o si cambia da 13 a 2 comma 7.
Potrebbe sembrare complicato, forse lo è; di sicuro dovrebbe invece essere semplice per gli esimi funzionari di camera e senato incaricati del “drafting” (=materiale stesura delle leggi), che oltre a titoli e diplomi vantano stipendi milionari.
A mio personale e modesto parere non di complotto si tratta, ma di ennesima squallida prova della decadenza del livello tecnico-culturale della nostra burocrazia…
Adele Orioli
resp. iniziative giuridiche Uaar
E’ dura, sono tanti e tanto malintenzionati: violenti, azeccagarbugli e doppiogiochisti.
Non disperdiamoci, non alieniamo anche le poche, ancora insufficienti energie in nostro favore.
RAGAZZI SE REINTRODUCONO LA PREFERENZA ALLE PROSSIME ELEZIONI CHI NON è ANCORA TROPPO DISGUSTATO SI INFORMI CIN INTERNET E VOTI UN POLITICO CHE ABBIA IDEE AUTENTICAMENTE LIBERALI ANCHE NEL CAMPO DEI DIRITTI CIVILI.
Grazie Adele, quello che dici conferma i miei sospetti. Sono degli incompetenti, pagati fior di milioni. Che pena!