Ahmadinejad, auguri di Natale dal blog

Chissà cosa scriverà Mahmoud Ahmadinejad del suo «storico » pellegrinaggio alla Mecca. Proprio oggi, il devoto e superconservatore presidente d’Iran sarà il primo leader della Repubblica Islamica a entrare nel recinto della Kaaba, su invito di re Abdullah. Davvero uno storico riavvicinamento tra i due Paesi. Ma anche un ottimo argomento per un blogger quale è ormai l’ex sindaco di Teheran. Che in linea con la sua filosofia di «uomo qualunque » (giacchetta color topo da grandi magazzini, compleanni con gli ex vicini in un quartiere popolare, tappeti preziosi tolti dal palazzo dove ora vive) ha deciso di adeguarsi alla moda di Internet aprendo un suo sito. Il lancio di «www.ahmadinejad. ir» ha sorpreso molti, lo scorso anno. Ancor più, i nuovi argomenti comparsi sul blog in questi giorni dopo una pausa di vari mesi («scusatemi, ho passato tanto tempo a leggere i vostri messaggi, non ne avevo per scrivere »). Nell’Iran khomeinista dove giornali, tv, discorsi pubblici (e non) sono oggetto di censura, i blog sono fioriti più che altrove. I tentativi del regime di reprimerli anche. Ma se qualche ayatollah o hojatollah progressista aveva già scelto la Rete per comunicare con il mondo (primo tra tutti l’ex vicepresidente Mohammad Abtahi), l’ala dura rappresentata proprio da Ahmadinejad sembrava ben lontana da blog e affini. E invece ecco il sito, in farsi, arabo, inglese e francese. Con qualche sorpresa. Che sia solo propaganda, o riveli l’altra faccia di Mahmoud l’Oscuro (come qualcuno lo chiama), il blog presidenziale è infatti molto più moderato di quanto si immagini. «Auguri di Buon Natale a tutti! Le più sincere congratulazioni per la nascita del Santo Profeta, il Messia Gesù, pace sia su di lui», scrive Ahmadinejad, forse di buon umore per il venir meno della minaccia bellica, e in perfetto spirito ecumenico. «Che gioia quando un gruppetto di studenti mi ha insultato, in totale libertà, all’università Amir Kabir. Mi ha ricordato i miei giorni da studente, prima della rivoluzione», dice di una protesta finita in realtà con l’arresto di alcuni contestatori. E poi una lunga risposta a una «rispettabile signora americana », madre di un ragazzo morto in Iraq. Dice di «esserle vicino», attacca «chi ha spedito quel ragazzo a opprimere gli iracheni», «rispetta tutti i popoli, anche quello americano, ma non i governanti avidi». Infine, con una certa ironia (inconsapevole?), spiega alla «venerabile madre» di averle risposto sul blog e non via email per evitarle problemi, «nel caso qualche agente spiasse i privati cittadini americani e li controllasse illegalmente». OAS_AD(‘Bottom1’);

Ironica (certo inconsapevolmente) è stata anche la censura di cui è stato oggetto il blog presidenziale qualche tempo fa, quando una «retata telematica» dell’Irshad (il potente ministero della Cultura islamica) ha oscurato per un giorno anche il suo sito. Ma Mahmoud di questo non ha scritto. Piuttosto, come ha ammesso, ha preferito leggere e pubblicare la «valanga» di messaggi arrivategli. Compresi quelli che gli augurano «muori lentamente », lo chiamano «orribile essere umano», lo definiscono «ritardato mentale, ti bombarderemo ». Adesso, però, il presidente blogger è tornato a scrivere. E si attende, appunto, un resoconto del suo hajj e (forse) del suo debutto da attore nel film che il regista Oliver Stone ha appena avuto il permesso di girare su di lui. Meno probabile che commenti gli arresti delle femministe e dei dissidenti, le tante censure che continuano. Ma potrebbe anche stupire tutti. E raccontare anche questo, a modo suo.

Fonte: La Repubblica 

5 commenti

Sol Invictus

Anch’io voglio augurare al mondo una buona festa del Sol Invictus, con un Ahmadinejad schiacciato da un camion-gru ribaltatosi (di quelli che usa per impiccare chi non gli sta bene), e allietati dalla notizia che l’incidente non gli costerà la vita, anche se dovrà passare il resto dei suoi giorni inchiodato su una sedia a rotelle da una paralisi totale

J.C. Denton

Ahmadinejad è diabolico. Incarna il principe ideale descritto da Machiavelli. E’ un personaggio fortemente pericoloso. Per questo sarà la nostra salvezza quando scoppierà la 3a Guerra Mondiale: la vincerà lui, risparmiandoci una tirannide globale. Non è lui il nemico gente…

lik

@ J.C. Denton
Certo infatti stiamo tutti pensando di trasferirci in Iran ed organizzare il gay pride prima di aver costituito una succursale dell’UAAR.

Kull

j c denton…

…non vedo l’Iran potenza globale dall’oggi al domani,

però è un fatto innegabile che sciocche scelte ideologiche fatte da bush jr e dai suoi sodali abbiano aiutato tantissimo l’Iran a proporsi come credibile potenza regionale nell’area del Golfo,

Kull.

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