Una piccola sfera lucida di metallo realizzata in una lega di alluminio e con quattro lunghe antenne orientate nella stessa direzione: lo Sputnik 1, il cui nome significa in italiano “satellite”, è stato il primo oggetto costruito dall’uomo ad orbitare attorno alla Terra.
Era una sfera dal diametro di 58,42 centimetri e pesante 83,46 chilogrammi, costituita da due semisfere metalliche saldate fra loro e sigillate ermeticamente. Alla sfera erano collegate quattro antenne, due delle quali lunghe 2,39 metri e due da 2,90 metri. Nell’interno, riempito con azoto pressurizzato per mantenere in efficienza le batterie chimiche, c’era un alloggiamento nel quale era sistemato l’equipaggiamento scientifico. Quest’ultimo era molto semplice e consisteva in due radiotrasmettitori della potenza di un Watt, che funzionavano su due frequenze diverse e che emettevano entrambi segnali della durata di 0,3 secondi, separati da pause della stessa durata. L’analisi dei radiosegnali premetteva di studiare la densità dello strato più alto dell’atmosfera (ionosfera). Nello stesso alloggiamento erano collocati un sistema di regolazione termica e un sistema di ventilazione regolato da un termostato. Il primo satellite venne lanciato in occasione dell’Anno Geofisico Internazionale dalla quella che oggi è la base di lancio russa in Kazakhstan, Baikonur.
A portarlo in orbita è stato il razzo R-7, il primo missile balistico intercontinentale, lungo 34 metri, dal diametro di tre metri e pesante 280 tonnellate. Aveva due stadi e motori a ossigeno liquido e kerosene. Una volta raggiunta l’orbita stabilita, a 250 chilometri dalla superficie terrestre, lo Sputnik 1 cominciò a ruotare attorno al pianeta emettendo segnali radio che vennero ricevuti da centri di ricerca e radioamatori di tutto il mondo per 22 giorni consecutivi, finché le batterie non smisero di funzionare, il 26 ottobre 1957. Il 4 gennaio 1958 il satellite lasciò la sua orbita e bruciò nell’impatto nell’atmosfera, dopo aver percorso circa 60 milioni di chilometri.
La storia del progetto che portò allo Sputnik era cominciata il 27 maggio 1954, quando il padre dello spazio sovietico, Sergei Korolev, propose al ministero della Difesa di costruire un satellite artificiale. Il progetto venne approvato il 30 gennaio 1956 dal Consiglio dei ministri dell’Urss e prevedeva la realizzazione di un grande satellite, chiamato “Oggetto D”, capace di trasportare un carico scientifico di 200 o 300 chilogrammi. Ma presto la fretta di arrivare prima possibile a un risultato tangibile portò a ridimensionare il progetto, ripiegando su un satellite più piccolo, leggero e semplice, che riuscì a conquistare il primato. (In collaborazione con ASI, Agenzia Spaziale Italiana)