Venter vuole brevettare la vita artificiale. E’ polemica: “Sarà la Microsoft del Dna”

Dopo l’annuncio shock della creazione di un cromosoma di sintesi – primo passo verso la possibilità di una vita artificiale – Craig Venter continua a far parlare di sé e ad accendere polemiche. Questa volta è la richiesta di brevetto sulle sue scoperte ad allarmare la comunità scientifica che vede all’orizzonte lo spettro di una nuova Microsoft della genetica, con a capo il controverso biologo ed intraprendente businessman americano, già pioniere del sequenziamento del genoma umano. Il rischio è stato sollevato da alcune istituzioni scientifiche sulla rivista New Scientist dopo la lettura del testo completo presentato dal ricercatore per la richiesta del brevetto.

La domanda è partita in giugno, ma solo ora l’autorità americana preposta ne ha pubblicato il testo, da cui emerge che lo scienziato non ha chiesto di proteggere il batterio in preparazione, ma tutti quelli che eventualmente saranno prodotti, una sorta di copyright sulla vita artificiale, insomma. Se venisse accettata questa richiesta tutti i laboratori intenzionati a lavorare con Dna artificiale dovrebbero pagare la Synthetic Genomics, l’azienda di Venter che si avvia a diventare una specie di ‘Microbesoft’, come la definisce l’Ong sui diritti umani canadese Etc Group, la prima a parlare della questione.

“Questa richiesta è assurda e ridicola – ha commentato Tom Knight, genetista del Mit di Boston – il brevetto richiesto non ha il minimo rispetto per le ricerche precedenti che hanno portato alle scoperte di Venter. E, ricorda, la questione è estremamente seria, perché se verrà concesso il brevetto sarebbe come brevettare la vita”. Più cauto invece il collega George Church, un biologo sintetico dell’Università di Harvard, secondo cui molte delle rivendicazioni di Venter saranno però respinte.

Fonte: La Repubblica 

Archiviato in: Generale

9 commenti

chiericoperduto

Venter si prepara al brevetto per paura che B16 rivendichi il copyright per conto del grande barbuto.

myself

Anche se concedessero il brevetto è una causa persa, è sufficiente che altre aziende producano lo stesso cromosoma cambiandone un piccolissimo aspetto senza violare nessun copyright

IlFustigatoreDiGalliate

myself, e’ qua che ti sbagli…quello non vuole brevettare un procedimento, o il batterio da lui prodotto, ma l’intera ”vita artificiale”, insomma, l’acqua calda…. e si sa che come l’america dia brevetti quanto meno avventurosi ( basta ricordare il ” recettore universale per l’hiv”)

Lorenzo

Il problema in casi come questo – brevetti a parte – é sempre lo stesso. E’ una scoperta vera o é una bufala?

Emi

Se anche Repubblica casca nei tranelli dei misoneisti, siamo proprio a posto come giornalismo.

Pessimista Cosmica

Se e’ vero e’ disgustoso e deprimente. Ma c’e’ rimasto qualcosa che non si puo’ quantificare in denaro? Certo che letteralmente squartata tra il dio psicotico dei testi sacri e quello passivo-aggressivo del denaro, l’umanita’ sta messa una meraviglia!

Commenti chiusi.