All’anagrafe si chiamava Paolo, 16 anni, sesso maschile, nata a Catania, ma lei si sentiva donna, si vestiva da donna, si truccava e si faceva chiamare Loredana. Alcuni anni fa aveva subito maltrattamenti dal padre, faceva una vita sregolata, dormiva di giorno e viveva di notte. La madre non riusciva a sostenerla, con il padre, dopo le violenze subite, non aveva rapporti, era intervenuto il Tribunale dei Minori di Catania. Sette giorni fa Loredana si è impiccata con il suo foulard preferito dentro la stanzetta della “Comunità Alice”, a Marina di Palma di Montechiaro (Agrigento) dove era ospite da tre mesi per essere “recuperata”. E per “recuperarla” il Tribunale dei Minori di Catania l’aveva assegnata a una comunità dove era costretta a vivere insieme a 35 ragazzi, tutti maschi, extracomunitari, tunisini, marocchini, algerini tra i 15 e i 17 anni, tutti clandestini arrivati dalle coste nordafricane. […]
Follie italiche: la triste storia di una trans suicida
23 commenti
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Terribile…
invito a leggere tutto l’articolo….
voglio urlare tutto il mio sdegno verso quei maledetti perbenisti che condannano a morte una adolescente per le loro maniacali visioni del mondo. Glielo voglio urlare tutti i giorni: maledetti! maledetti oggi e anche domani. Vi ritenete assolti ma siete coinvolti.
neanche quelli dell’arcigay si son fatti sentire. perché loro difendono solo i gay, mica i trans.
davvero terribile quello che è successo, non si può vivere perennemente rifiutati dagli altri
Poveretta
Ma i suoi assassini la passeranno liscia? Qualcuno sarà chiamato a rispondere della vita negata a questa ragazza?
Bisognerebbe sentire anche le ragioni dell’Arcigay senza nulla togliere al dolore che provo per vicende simili.
Immagino gli sfottò che ha dovuto subire da parte di ” amici “, conoscenti e i 35 maschi extracomunitari.
Se fosse stato un adulto reo di violenza su minori l’avrebbero messo in isolamento per proteggerlo dagli altri detenuti. Giustamente, perché lo Stato non deve consentire la vendetta del branco.
Questo ragazzo non era imputato di niente, se non di sentirsi femmina.
Era del tutto prevedibile che sarebbe stato vessato.
Perché lo Stato non l’ha protetto?
Sarà qualunquista, ma viene da pensare che la vita di un pregiudicato conti di più di quella di un incensurato.
Viene anche da pensare alla trista filosofia del “meglio pedofilo che frocio”… 🙁
quoto anteo al 100 %
Una trans in mezzo a 35 maschi usciti da ambienti degradati? Stupro di branco garantito. Pestaggi pure.
Tanti complimenti alle strutture ricettive per ragazze che l’hano rifiutata per perbenismo, auguro loro di conoscere presto una simile disperazione.
i suoi assassini? certo che la passano liscia, come sempre si autoassolvono
quale tribunale può imputare tutti i perbenisti? compresi giudici e inquirenti?
l’unica vera grande condanna sono le urla , va urlata l’indignazione forte che anche il più coriaceo perbenista capisca che è il mandante di ogni assassinio di ogni suicidio.
Quella del tribunale dei minori di Catania è una trovata degna del miglior Calderoli. Purtroppo l’Italia è piena di gente simile.
è una storia tristissima ma anche assai inquietante, anche perché le responsabilità dei suoi presunti “assassini” si estendono anche a strutture come l’Arcigay (che in questo caso dovrebbe far riferimento alla sede di Catania). Sul sito non ho trovato nessun riferimento a questa notizia, ma sono curioso come Antonio di leggere le loro ragioni…….
Tutti noi ne siamo responsabili, non facciamo gli ipocriti, nessuno si tiri fuori, in certe situazioni fare del moralismo è fin troppo facile, noi che passiamo il nostro tempo a giudicare gli altri e forse facciamo poco per quelle situazioni che ci scorrono accanto, forse fin nella porta accanto alla nostra, incapaci di oltrepassare quelle mura, soprattutto interne, che ci impediscono di cogliere il bisogno ed il dramma dell’altro. Io per primo dovrò interrogarmi e lasciarmi giudicare su un mondo come questo che lascia morire i suoi figli e le sue figlie. C’è ancora futuro?
beh ma l’arcigay ha strutture d’accoglienza?
a me non risulta sinceramente. che cosa poteva fare l’arcigay?
semmai comunque, essendo la ragazza trans, avrebbero dovuto chiedere aiuto a crisalide azione trans.
Giuseppe parla per te!
Se vuoi dire che tu con il perbenismo del credente ed il rifiuto ossesivo dei diversi sei colpevole… cavoli tuoi, ma non mettere di mezzo anche la tanta gente che si batte perchè certi deliranti pregiudizi scompaiano e gente che magari facendo volontariato la gente “meno fortunata” la assiste quotidianamente.
Trovo offensivo verso chi soffre questo qualunquismo in stile siamo tutti peccatori.
Colpevole è chi sostiene un regime criminale (non solo per le ide, ma per le centinaia di condanne penali) concionando di valori non negoziabili.
@giuseppe
No, io non passo il mio tempo a giudicare gli altri. E, visto che proprio lo cerchi, non vado dicendo che i sentimenti di un’altra persona sono “una forma di amore debole e deviato”.
Non ho parole, ma solo un’immensa tristezza, cose del genere accadono ancora nel 2007. Né so quanto sapesse l’arcigay: in fondo anche noi lo sappiamo adesso, a morte avvenuta. Una sola cosa è sempre più urgente: un fronte unito di glbt ed eterosessuali a favore dell’autodeterminazione di genere, orientamento, ecc… contro le ingerenze sempre più pressanti, operanti ormai da AN al PD.
Dopo lettura più attenta e completa depenno “Né so quanto sapesse l’arcigay”.
Questa storiaccia è degna di questo pessimo Paese.
Mentre qui il Governo combina pasticci con decreti anti-omofobia che suscitano grida scomposte dalla solita destra cattosfasciata e cattosfascista, leggo che l’Arcivescovo Desmond Tutu in un intervista alla BBC si è scusato con i gay di tutto il mondo per le “persecuzioni che hanno dovuto subire dalla Chiesa (anglicana)”.
Io però questa notiziola me la devo leggere e vedere (in inglese) sulla BBC. RAI e Mediaset dove sono?
http://www.canal-st.co.uk/newsarticles011000.php?id=4219&bp=
E “Scarpette Rosse” Nazinger che dice? Anche Tutu è “ateo” e “relativista”??
L’Italia fa davvero schifo.
in un quadro così desolante, credo che emerga la figura dell’assistente sociale che dimostra affetto e ha cercato di aiutare Loredana. Mi sembra anche che il suicidio sia legato al conflitto con la figura paterna, evidentemente incapace di capire quello che stava succedendo alla figlia, rispondendo solo con la violenza e con il rifiuto.Spero che provi rimorso per quello che ha fatto.
Questa storia mi sembra complessa, leggete tutto l’articolo e penso che avrete una visione diversa sui fatti. Piu’ che altro mi sembra indicativa del clima provinciale e a dir poco antiquato che regna in Sicilia. Non so se l’Arcigay avrebbe potuto fare qualcosa, forse no. Avrebbero potuto pero’ almeno andare ai funerali. E’ una storia molto, molto triste ma non eccezionale, temo. Purtroppo e’ molto difficile accettare chi non rientra nella “norma” e questo vale un po’ per tutte le categorie di di “diversi”.