Miriam Mafai e la laicità di Veltroni

“Day after” della battaglia di Roma in favore del registro delle unioni civili. Restano i cocci di un consiglio comunale diviso in tre parti, tutte senza maggioranza: un centrodestra clericale in versione ‘hard’, un PD clericale in versione ‘soft’ e una sinistra rimasta sola a difendere le ragioni della laicità (anche perché liberali, repubblicani e radicali non hanno consiglieri comunali).

Amaro il commento di Miriam Mafai, su “Repubblica” di oggi. Comincia ricordando che “forse la stagione della lai­cità e dei diritti civili sta al­le nostre spalle: motivo, per noi, di nostalgia e di rim­pianto”, e chiude definendola “una sconfitta per Walter Veltroni, che di questo nuovo Partito Democratico è stato eletto segretario, e che ieri, certo non per caso, non ha nemmeno voluto es­sere presente nell’aula del Campi­doglio, dove si è consumata la discussione e la sconfitta. No, erava­mo più laici quarant’anni fa, quan­do il nostro Parlamento ha appro­vato, nell’oramai lontanissimo 1970 la legge sul divorzio”.

Che sia una sconfitta per Veltroni è indubbio: non si è mai visto un leader politico stare così risolutamente lontano da un problema scottante, tanto che nemmeno l’imitazione che gli fa Crozza è tanto clamorosamente pavida. Forse quando parlava di “bella politica” si riferiva a qualcun altro, che in Italia però non c’è, o non c’è ancora. Il dramma della laicità italiana è proprio questo: altrove è un valore condiviso da quasi tutto lo schieramento politico, da noi è un problema da evitare come la peste.

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14 commenti

tito

direi che il PD non comincia bene da questo punto di vista. e se si calcola che probabilmente ci sarà una nuova legge elettorale che farà sì che i piccoli partiti, tra cui socialisti, liberali e radicali, gli unici attenti alla laicità dello stato, forse rimarranno fuori dal parlamento, non c’è tanto da stare allegri.

enrico matacena

La presunzione di fare credere di poter conciliare l’integralismo cattolico e la tradizione laica all’interno del PD , è stata messa in ridicolo.
Una cosa è il dialogo con i cattolici e il tenere conto delle loro sensibilità ( e bisogna vedere cosa si deve intendere per tenere conto delle sensibilità) , un’altra cosa è chinare la testa ai diktat del vaticano.
Spero che tutti i miei ex compagni di partito che sono confluiti nel PD se ne rendano prima o poi conto.

Stefano Grassino

Caro Enrico secondo me se ne rendono conto eccome. Proprio per questo ci si sono gettati a capofitto. Molto ex PC sono dei miserabili pentiti, sopratutto nei confronti di quel clero che da giovani hanno combattuto. Cosa vuoi….i figli da sistemare ed altro fanno si che ti venga la fede (nelle raccomandazioni). Vi ricordate l’ipocrisia dell’inginocchiamento della Faranda e del Morucci davanti al sordido calcolatore Sig. G.P.II? Certi atteggiamenti pagano e la galera si evita, almeno in parte o la si trascorre in una specie di residence. E’ una storia vecchia; speriamo solo che non accada anche a noi. Sai com’è: la pestilenza quando gira ndò coje coje.

Anticlericale

Tra un po’ il partito democratico sarà più clericale dell’udeur !

Magar

Il PD di Veltroni è un partito liberale, ma anche liberticida…

Sol Invictus

Triste storia del travaglio di un partito nato morto. Perde i pezzi migliori per strada.

wolf

Vi sorprendete che Mr. Veltroni e “nuovo” partito PD siano usciti allo scoperto e mostrato il loro viso cattocredente di sinistra? Io, personalmente, non mi sono mai fidato di certi atteggiamenti veltroneschi buonisti cattostriscianti. Penso, che nel nuovo PD ci sia ancora una minoranza laica, se ha gli attributi, li mostri!!!!!

vico

@ enrico matacena
sono d’accordo con te le due storie sono inconciliabili. Proprio per questo io voglio continuare una battaglia di laicità dentro al PD. Certo le premesse sono pessime ma se tutti ce ne andiamo lasciamo quella che fu la base del pci in mano ai cattolici.

@wolf
stai tranquillo, gli attributi li troveremo, su Veltroni ho sempre detto che non vedo l’ora che torni inAfrica

Massimo

Chi? la Maffai? Quella di “dimenticare Berlinguer”?
Sono lacrime di coccodrillo, la sua laicità non è credibile.

Magar

@Massimo
A me la Mafai sembra assai credibile, cosa le imputeresti?

paolo di palma

Anche per me la Mafai è credibile come laica, non dimentichiamo che per l’aborto il PCI di allora è salito sul carro degli abortisti all’ultimo momento, quindi la Mafai credo sia più credibile per ciò che riguarda la laicità di Berlinguer.
Credo di averlo già detto, non capisco tutto questa sottomissione dei politici, tranne pochissimi, al volere vaticano. In Italia questo papa ha portata la fiducia del popolo italiano sulla serietà della chiesa da 56% al 53% in due anni. A che giova insistere in questo atteggiamento, se una parte sempre più consistente dell’elettorato va per un’altra strada?
Temo che una classe politica, così insignificante ed incapce come l’attuale, non l’abbiamo mai avuta. Il senso dello stato tra chi ci governa non ha mai raggiunto livelli tanto bassi. Mi augoro si sia raggiunto il fondo, da dove si pùò solo risalire.

luca pozzoni

Credo sia utile cercare sempre degli aspetti positivi, e in quest’ottica la deludente assenza di Veltroni spero contribuisca ad aprire gli occhi a chi, a sinistra, al centro o a destra, continua a sperare di sentire qualcosa di laico, democratico, liberale da una classe politica quasi completamente succube della lobby demo-catto-integralista.
L’anno europeo delle “pari opportunità” non poteva chiudersi in modo più in-degno (a seconda dei punti di vista, riformista o clerico-conservatore). L’intero parlamento italiota, in cui si contrappongono due poli di centro trattino qualcosa (un democratico regime di fatto), produce solo politiche conservatrici, indipendentemente da chi sta al governo e da chi si ritrova all’opposizione. Credo sia ora di cominciare a immaginare una nuova polarizzazione, conservatori vs. riformisti, lasciando ai nostalgici e/o reazionari (di sinistra, di centro e di destra) il culto della conservazione, e garantendo a chi non ci sta una proposta di rappresentanza realmente alternativa, partendo da due scelte fondamentali: economia di mercato e laicità dello stato, flessicurezza e diritti civili.

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