LONDRA – Gesù Cristo non sarebbe affatto nato in dicembre. Nessuna stella avrebbe tremolato in cima alla capanna dove la Vergine Maria diede alla luce il messia. Niente neve a incorniciare il lieto evento, ma sopratutto, niente Re Magi che recavano ossequi e doni. Insomma, il mito della natività, così come lo conosciamo, non è altro che una leggenda.
Parola di Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury. A demolire l’iconografia del Natale, dunque, non è l’ultimo storico ‘scomodo’ travolto da un impeto revisionista ma la massima carica della chiesa anglicana. Che, Vangeli alla mano, ai microfoni del programma radiofonico BBC Live mette i puntini sugli i in materia di tradizioni natalizie.
“L’unica testimonianza dell’esistenza dei Re Magi ci arriva grazie al Vangelo di Matteo”, ha spiegato Williams. “Eppure Matteo non dice che erano tre, né che fossero re e non dice neppure da dove venissero. In realtà, racconta solo che erano astrologi, saggi e che venivano da qualche luogo al di fuori dell’impero romano”. Tutto il resto, dunque, è leggenda. “E funziona molto bene”, ha concluso l’arcivescovo. Ma a cadere sotto le picconate di Williams non sono solo i Re Magi. Oro, incenso e mirra? Un’invenzione. La neve? “Molto improbabile” alle latitudini di Betlemme. Quanto alla stella poi, secondo Williams gli astri semplicemente non si comportano in modo così bizzarro. E tanto per essere chiari, “il Natale cade dove cade perché tornava bene per il calendario invernale”. Insomma, la classica immagine del natale come viene rappresentata nel presepe da svariate generazioni – la capanna, la neve, i pastori in fila da una parte, i Re Magi dall’altra, i doni e la stella che scintilla – è una bufala bella e buona. “Non può essere andata così”, ha sentenziato Williams. Ma su una cosa sono tutti d’accordo: la vergine Maria si chiamava davvero Maria e il babbo di Gesù era davvero Giuseppe.
Williams, che non è nuovo ad aperture anche molto controverse, soprattutto in materia di orientamento sessuale dei fedeli, ha quindi affrontato il nodo delle diverse correnti all’interno della Chiesa. “Ai fedeli non interessano le dispute politiche”, ha dichiarato, “ma vogliono sapere se Dio esiste davvero, se possono essere perdonati, quale stile di vita è più appropriato e sopratutto se le loro preghiere verranno ascoltate”.
Arcivescovo di Canterbury: i re magi? Una bufala
20 commenti
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un’altro arcivescovo farneticante, almeno nelle sue ultime dichiarazioni…pazzesco
“…sopratutto se le loro preghiere verranno ascoltate”.
Ecco cosa vogliono i credenti: essere esauditi nei loro desideri!
ha detto cose già note
Un po’ di onestà finalmente
Un arcivescovo che dice la verità!! INCREDIBILE!!!
… una bufala che pascola in numerosissima compagnia.
Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, mi e’ sempre piu’ simpatico.
Ma che sia nato veramente il 25 dicembre, non lo sostiene mica nessuno.
Quel che la CCAR tace è che la Chiesa delle origini NON festeggiava la nascita di Cristo, e che ha iniziato a festeggiarla per “cristianizzare” sincreticamente la festa pagana del Dies Natali Solis Invicti poiché non riuscivano a estirparla dalla tradizione popolare.
Ma che il 25 dicembre sia solo una data simbolica lo ammette qualsiasi prete, non ci voleva l’Inglese Arcivescovo…
E su questo siamo d’accordo.
Molto probabile. Ma un’invenzione registrata nel Vangelo di Matteo (2:11) che secondo la versione interconfessionale recita «Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e lo adorarono. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro, incenso e mirra.»
Se è per quello, altrettento semplicemente, i morti non resuscitano e le vergini non partoriscono e due o più concetti o sono coincidenti o sono distinti… 🙄
Ah… quindi fu lui a fecondare Maria? 😯 QUESTO è il vero scoop!!! 😀
si sapeva noi si sapeva ;caro arci e poi vescovo dove’ la novita’ e sono 2007 anni che dobbiamo sopportare balle……
Rowan per Rowan, la storia di Gesù la preferisco raccontata da Rowan Atkinson, piuttosto che da Rowan Williams 😉
Caro signor Gallesio mi sembra che lei abbia molte certezze sulla fede degli altri,vorrei, se permette, sottolineare che nessuna chiesa tace nè della questione della nascita di Cristo il 25 Dicembre, per altro da lei affermato,nè di come sia avvenuto, più o meno traumaticamente, il passaggio dalla festa del Dies Natali Solis Invicti al Natale, e sappiamo che è stato in periodi diversi.Ai ragazzi della parrocchia dove abito, visto che ci vanno i miei nipoti, questo appare abbastanza normale. Lei poi penso sappia che numerosi testi, a cominciare da Pesce-Augias, ne hanno ampiamente parlato. Hanno anche parlato di “generi letterari” che non sono realtà esprimenti “invenzioni”, come le chiama lei, ma realtà ben significative e profonde inserite in un contesto culturale ben diverso dal nostro,nella sostanza e nella comunicazione. Se a lei invece che a confrontarsi piace fare affermazioni dogmatiche faccia pure, da parte mia troverà sempre il dialogo. La ringrazio.
“solo i più stupidi, ormai, prendono per verità quello che c’è scritto nella bibbia: si tratta di allegorie, come in qualsiasi mitologia…”
Un pò di prudenza culturale non guasterebbe..e meno pregiudizi.
Se offendere è un argomento
Son cose arcinote per chi mastica un po’ di esegesi. Il problema è che gli addetti ai lavori ne fanno oggetto di un sapere di nicchia e non le divulgano presso i “fedeli”. Piacciono di più rosari e giaculatorie.
mamma mia ma chi ha scritto sta’ notizia?
“mette i puntini sugli i”
1) L’Arcivescovo di Canterbury dice che non è vero che i magi fossero tre.
2) Ma nella bibbia non è scritto che i magi fossero tre.
3) Quindi la bibbia non dice bugie.
4) Quindi Dio esiste!
Si spera di no… sennò sò gatti 😀
Caro signor Giuseppe,
il termine “invenzione” riferito ai doni tradizionali oro incenso e mirra portati dai magi a Gesù è stato usato nientemeno che dall’Arcivescovo di Canterbury io mi sono limitato a riprenderlo.
Visto che prima l’arcivescovo faceva notare che i Vangeli non dicono né che i magi fossero 3, né che fossero “re” (e fin qui ci siamo), io mi sono solo permesso di far notare che il Vangelo di Matteo dice esplicitamente che i magi donarono a Gesù proprio oro, incenso e mirra. E’ così sconveniente per un ateo citare il Vangelo?
Anzi, visto che non è virgolettato nell’articolo, forse lo specifico termine “invenzione” non l’ha usato nemmeno lui, ma ha in qualche modo espresso la sua convinzione che quei doni non siano stati fatti. Quantomeno non fisicamente. Che poi abbiano un valore simbolico siamo tutti d’accordo, ma nell’ipotesi che non siano stati fisicamente donati, il racconto di Matteo contiene una invenzione. Letteraria quanto vuole, ma pur sempre invenzione. Non vedo cosa ci sia di così offensivo.
La Commedia dantesca è frutto di fantasia, almeno su questo saremo d’accordo, ma il dire che tale viaggio è un’invenzione di Dante non sminuisce il valore né letterario né morale dell’opera.
Del resto anche resurrezioni e parti virginali (o comunque nascite “non convenzionali”) sono “generi letterari” già ampliamente usati da altri miti di ogni epoca e cultura, con un forte valore simbolico, ma che – sinceramente – io non credo siano mai avvenuti concretamente. Se poi a lei fa più piacere confrontarsi con gente che crede nella resurrezione, vorrà dire che io non farò parte dei suoi interlocutori preferiti.
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Per quel che concerne invece la mia propensione al confronto, le faccio presente che siamo su un sito di atei ed agnostici, ed io ad essi mi rivolgevo. Fossi stato su un sito di cattolici, mi sarei espresso in altri modi.
Anzi, a ben pensare, non ci sarei neanche andato su un sito di cattolici a fare il risentito perché parlano male dell’ateismo… 🙄
A me piace anche confrontarmi, ma non ritengo di essere tenuto al confronto in ogni momento e in ogni luogo.
Almeno qui, in territorio amico, mi autoconcedo il lusso di poter lanciare i miei proclami in mondo visione senza minimamente avvertire l’esigenza del confronto, proprio come non la avverte minimamente il Papa, seppur a me sia dato farlo solo da ben più umile balcone.
Secondo me non solo quanto dice l’arcivescovodicanterbury sulla verità storica dei re magi e su altre amenità è da approvare, per scontato che sia… ma proprio la sua uscita finale (“Ai fedeli non ineressano ecc.”) è da incorniciare perché può essere – pari pari così come è formulata – usata contro di lui e la sua fede: pensate se i credenti si chiedessero VERAMENTE ciò che lui ritiene dovrebbero chiedersi!…
Scusate, ma non riesco a trattenere questo attacco di idiozia senile… E se l’arcivescovodicanterbury si disarciverscoviscanterburizzasse per davvero?
Secondo me i *fedeli* vogliono sapere *che* Dio esiste davvero, *che* possono essere perdonati, quale stile di vita è più appropriato e sopratutto *che* le loro preghiere verranno ascoltate.
Se quei 3 *che* fossero *se* come afferma l’Arcivescovo, chi pone le domande non sarebbe un *fedele*, ma un *dubbioso*.