Un papà che allatta e accanto la scritta: ‘Dove sono finte le donne?. E il metrò di Londra, ma anche l’azienda di autobus a Dublino hanno deciso di ritirare la pubblicità di Paddy Power, famoso bookmaker irlandese. La pubblicità, sostengono i vertici, offende “la decenza pubblica”. Sorpresi, ma non troppo, gli uomini di Paddy Power, consapevoli che lo scandalo amplierà la risonanza della casa d’aste. La campagna si accompagna ad altri due annunci, che danno entrambi l’idea di come le donne, invece di occuparsi di compiti più tradizionali, giochino a bingo su internet. Nel primo, un travestito, con tanto di paillettes e seno al vento, mostra il cartello delle riprese su un ring di boxe; in altro, un piatto, chiaramente preparato da un uomo, mostra mescolate patatine ‘chips,’ biscotti al cioccolato e popcorn. Non è la prima volta che Paddy Power fa scandalo con le sue pubblicità. Nel 2005, fu censurata una sua campagna pubblicitaria in cui “l’Ultima cena” di Leonardo era rappresentata come un tavolo di casinò.
Gb, il papà allatta: ritirata la pubblicità
12 commenti
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L’inconsueto fa notizia semplicemente perché è il contrario dell’abitudinario.
Ma perchè censurarlo, poiché la sua distanza dall’abitudinario è la condizione necessaria per una riflessione non ordinaria su l’abitudinario stesso?
ma sì! dai Massimo, deliziaci ancora, vai alla grande! io su ‘sta cosa che hai scritto quasi quasi ci scriverei sopra una tesi di laurea…
“in altro, un piatto, chiaramente preparato da un uomo, mostra mescolate patatine ‘chips,’ biscotti al cioccolato e popcorn”
bè scusate ma non è questo che gli inglesi mangiano normalmente???
Ogni volta che vado in Inghilterra mi metto le mani nei capelli vedendo quello che gli albionici riescono a mettersi in bocca…hanno preso tutte le cattive abitudini alimentari degli statunitensi ma, siccome la loro cucina tradizionale era morta e sepolta già da molto tempo, non riescono a ‘bilanciarle’ con nulla…
…meno male che hanno i ristoranti indiani e cinesi, almeno qualcosa di decente lo si riesce a mangiare!
Kull.
la verità?
se ci mettevano un modello superfigo con il fisico scolpito e depilato, nessuno diceva nulla.
@ Jeeezuz
Probabilmente hai ragione.
Comunque trovo la pubblicità un po’ misogina. Si colpevolizza la donna,
e l’uomo diventa una vittima.
il colore della maglia richiama il saio dei francescani
Una goccia di tristezza in più. Una volta lo “Stato bigotto” censurava, ora assai di rado (in Europa). Ci pensano i privati. Quello che lascia interdetti non è il caso di “censura” pubblica (che non è), ma quella privata, e la sempre più pesante autocensura (per evitare guai, critiche o di “offendere” qualcuno). Questo spot, di per sé, demolisce la figura della “brava casalinga” e mostra un uomo ben diverso dai soliti. Ma non presenta nulla di “osceno” per un giudice (almeno credo). A quanto pare i privati, per “sussidiarietà” sanno andare oltre (vedi Red Bull, Luttazzi)…
Non ho capito bene, la pubblicità è stata censurata perché offensiva nei confronti del Papa o offensiva nei confronti delle donne? A me è piaciuta molto la vignetta apparsa sul corriere della sera con il papa e veltoni che si sposano e dietro Prodi che tiene il velo al papa (la sposa) 🙂
Eccola è stupenda:
http://www.corriere.it/gallerie/2007/12_Dicembre/19/giannelli.shtml
La trovo veramente offensiva nei riguardi delle donne, anche se la censura è sempre deprecabile, meglio aperte proteste e un pubblico dibattito se non ci piace qualcosa.
E’ sempre triste vedere come gli uomini cerchino con ogni mezzo di ricondurre le donne a quel ruolo di cura parentale che ci è stato imposto come ‘naturale’ e quindi esclusivo proprio da coloro cui faceva comodo. Ben vengano gli uomini che allattano e che mangiano schifezze, chissenefrega, ricordiamoci che non è un problema nostro.
@lik: offensiva verso il papa in Inghilterra? No credo che abbiano questi problemi, da quelle parti. Magari in Irlanda…..
Francamente non mi e’ chiaro il senso di questa pubblicita’, a parte il sollevare uno scandalo. Forse avrebbero fatto meglio a non censurarla, ho come l’impressione che la censura sia quasi voluta, in questi casi. Devo dire che non mi piace un granche’, la trovo volgare e insignificante.
Per me Oliviero Toscani è un grande delle “pubblicità di confine”
Con le quali ci offre emozioni che hanno ben poco a che vedere con l’obrobrioso messaggio di cui sopra.
Ma poichè non ho condiviso le censure a suo tempo imposte alle pubblicità di Oliviero Toscani non posso condividere neppure quelle verso qualsiasi altro.
Per il fatto che è meglio criticare (come del resto qui stiamo facendo) che negare.
Perché fra il dirne bene o il dirne male la negazione è di gran lunga l’elemento di maggior spessore negativo (del quale il “dirne male” è solo una frazione).