E’ stata installata al Cern di Ginevra la macchina che andrà alla ricerca della materia primordiale: si tratta della più grande trappola di particelle del mondo, una delle tecnologie di punta della scienza e della tecnica italiana. Installato a novanta metri sotto terra, è il più grande rivelatore al silicio mai costruito al mondo. Il tracciatore è il cuore di Cms, (Compact Muon Solenoid), il più sofisticato rilevatore di muoni mai realizzato fino ad oggi, uno dei quattro esperimenti maggiori del nuovo acceleratore di particelle in costruzione al laboratorio europeo del Cern di Ginevra, il Large Hadron Collider.
Il tracciatore è il cuore, insomma, di un esperimento gigante, alto come un palazzo di cinque piani e pesante come incrociatore. «Attraverso questo “cuore”, attraverso questo strumento si farà una sorta di operazione di archeologia alla ricerca della materia primordiale, cioè di come si presentava la materia nei primi istanti del Big Bang, che aspetto aveva e quali erano le particelle che la componevano» spiega Guido Tonelli dell’Infn, vice responsabile mondiale dell’esperimento. «La materia, essendo stata molto calda in quei primi istanti di 14 miliardi anni fa, -spiega ancora- era molto diversa da oggi».
«Con queste ricerche, -prosegue Tonelli- oltre alla particella di Higgs, speriamo di trovare, di vedere, forme di materia supersimmetrica che sono sparite nel corso dell’evoluzione, ma che pensiamo siano state prodotte in eguale misura alla materia ordinaria negli primi istanti dopo il Bang Bang. Attraverso queste ricerche cerchiamo di ricostruire l’origine dell’Universo, che nella sua evoluzione ha prodotto anche la vita». […]
Una macchina “vedrà” il Big Bang
22 commenti
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Noi italiani ci distinguiamo sempre in campo scientifico eppure per colpa della teocrazia e della tv (modelli di calciatori o veline) siamo ridotti in miseria.
Io sono costretto a vivere ancora coi miei per poter fare il dottorato… scusate il triste sfogo…
Ed in cosa ti stai dottorando?
Scienze della formazione? 😀
matematica…
segnalo un video di una bella canzone (autore da tempo boicottato)
http://it.youtube.com/watch?v=iqBRA0AIvrg
Anche se stesse facendo Scienza della formazione non è possibile che in paese civile i ricercatori ricevano assegni da fame…
Kull.
il muone muuuuuuggisce.
Sono stato al CERN in “gita” al terzo anno di università e ho visto dal vivo il CMS. E’ impressionante. Ad occhio e croce quanto un palazzo a più di 5 piani.
ve la ricordate la puntata di report in cui si chiedeva a degli scienziati se le simulazioni riguardanti i buchi neri ne potevano generare di reali? la risposta era si.
speriamo che questo esperimento sia innocuo, non vorrei che fosse il segno che l’universo debba reiniziare quando si giunge a certi livelli.
Sta’ storia del “big bang” , così come ci viene continuamente riferita dai giornalisti scientifici mi infastidisce alquanto…….mi sembra tanto similare a quella del “disegno intalligente” in evoluzionismo biologico.
Ma non c’è tra noi un fisico, un astrofisico, che sappia esporre con chiarezza i “limiti” di una teoria che potrebbe essere limitata ad una “singola” porzione del ” nostro” universo, evidenziando il tentativo strumentale che si mette in atto ogni qualvolta si parla di un ipotetico “inizio” dell’universo (quale?).
@ Leo55
Buongiorno Leo, credo di poter capire il tuo sentimento di fastidio riguardo la questione cosi’ come viene posta spesso su giornali e TV: personalmente penso che il problema sia la difficolta’ oggettiva di esporre i limiti (cosi’ come le prove a sostegno) di una teoria del genere in maniera *popolare*, in modo cioe’ di renderla chiara e comprensibile ad un pubblico vasto senza ricorrere a formule che occupano lavagne intere.
Bisogna anche tenere conto del fatto che, a tutt’oggi, citando il Prof. Balbi del blog Keplero, *non conosciamo ancora la fisica adatta a descrivere quello che succede attorno al big bang*.
A chi fosse curioso consiglio di dare un’occhiata qui:
http://www.keplero.org/2007/10/prima-dellinizio.html
Buona giornata a tutti. 🙂
Ma una volta “visto” il big bang, si potrà farne una simulazione grafica, come quelle che fanno nelle puntate di C.S.I. che riproducono video-graficamente il persorso del proiettile o del coltello che lede le parti vitali?
E si potrà leggere il labiale di dio mentre pronuncia il fatidico “sia fatta la luce”?
E in che lingua lo dirà, in aramaico o in ebraico antico? O magari in inglese?
@ci-acca: grazie per la segnalazione, molto interessante.
Cavolo, speriamo non si veda un tizio che dice cose tipo Fiat lux, sennò ci tocca chiudere!
alla fine dietro il big bang….vedremo lui che lancia il tutto verso il luminoso e radioso
destino dell’umanita’,,,lui ??????MARDUK IL SUPREMO……ENERGIA FATTA MATERIA X MEZZO DEL PENSIERO DIVINO:::::MAREMMA BUCAIOLA ??????
Queste sono le cose alle quali appassionarsi, altro che perdere tempo per definire in quali modalità è lecita la copulazione.
con il cms non si simulano buchi neri, questo è un impressionante strumento che deve catturare materia primordiale. Inoltre con il big bang non si presuppone assolutamente nessun dio.
@ Sol Invictus:
“E si potrà leggere il labiale di dio mentre pronuncia il fatidico “sia fatta la luce”?
E in che lingua lo dirà, in aramaico o in ebraico antico? O magari in inglese?”
LOL!!! 😀
ma no non ci sarà lu ma zichicche prono alla luce
Ogni conoscenza, anche queste in qualche modo ‘estreme’, sono sempre e comunque da preferire all’ignoranza… ma secondo me vengono troppo spesso usate – soprattutto in questo blog – per ‘dimostrare’ l’assurdità di ogni teologia. Servono anche a queso, sicuramente, ma lasciano sempre aperto (come è giusto che sia per ogni teoria scientifica) quel tanto di ‘ignoto’ che viene subito sfruttato dai teologi per cacciarvi dentro la possibilità di un ‘disegno intelligente’ di cui sarebbero comunque la manifestazione.
L’assurdità della teologia creda vada ribadita ricorrendo – oltre a questi riscontri – ad altre considerazioni.
@bx:
cito b. russel:
Il filosofo è un cieco in una stanza buia che cerca una gatto nero che non c’è. Il teologo è quello che trova il gatto
X Sol Invictus.
Quindi, se ho capito il senso di questa citazione, il folosofo e il teologo sono messi sullo stesso piano, con conseguente liquidazione della filosofia. Mi spiace per Bertrand Russell (il quale immagino sarà molto dispiaciuto per questo!), ma il discorso liquidatorio della filosofia è da sempre un cavallo di battaglia anche della teologia, che l’ha sempre considerata, nella migliore delle ipotesi, “ancilla theologiae”).
Naturalmente tutto sta a intendersi su cosa si intende per filosofia: per me significa molto semplicemente ‘pensare senza risparmio’, ricavando tutto il ricavabile dalla facoltà di pensare. Cosa che credo abbia fatto magistralmente anche Bertand Russell… non esaurendo però – e per fortuna – tutto il pensabile.
In quanto al ‘gatto nero che non c’è’, se è una metafora della morte io non lo cerco: è lui che prima o poi mi attraverserà la strada. La mia come quella di tutti.
@bx
io lo interpreto in maniera diversa: filosofo e teologo non sono sullo stesso piano, tutt’altro. La frase è estrapolata da un contesto più ampio. Il filosofo cerca una risposta che non esiste. Il teologo invece è un imbroglione, in quanto millanta una risposta che la ragione ha già stabilito che non esiste, secondo una speculazione logica.
X Sol Invictus
Ho interpretato male, è evidente. Pensavo che “un cieco che in una stanza buia cerca un gatto nero che non c’è” fosse solo uno che gira a vuoto nel vuoto senza poter mai uscire dal vuoto (come pensano tanti scientisti)… per cui, dopo tutto, chi crede di “trovare il gatto”, pur illudendosi imbrogliando se stesso, forse riesce a dare quel senso alla sua esistenza che l’altro invece non troverà mai. Essendo un ammiratore di Bertrand Russell (per quel poco che ne conosco), sono contento di essermi sbagliato.
Quel che volevo appunto dire – tornando alla notizia del post e ad alcuni commenti suscitati – è che usare le conoscenze rese possibili dalla scienza (le uniche veramente tali proprio per i limiti che la scienza stessa vi riconosce) per ‘dimostrare’ che dio non esiste, rischia di illudersi di dare quella risposta che il teologo, barando, ritiene senz’altro di poter dare.
Si tratta solo di un rischio, naturalmente, ma reale.
mi pare che B. Russell, con quella frase, metta in evidanza il fatto che talvolta la filosofia ricerca qualcosa che potrebbe non esistere. per esempio il famoso grande scopo della vita.
la religione invece fa finta di averlo trovato.
invece sul big bang mi interessa questo: ho sentito dire che, poichè più guardiamo lontano, più guardiamo indietro nel tempo, guardando molto lontano potremmo vedere il big bang.
ma come è possibile, visto che anche noi siamo usciti da lì e la luce che è uscita con noi è già molto più avanti di noi?
x Leo55
Il teisti sono molto affezionati alla teoria del big-bang, perché a loro piace immaginarlo come l’istante della creazione.
Ancora un volta, una cosa, che non si capisce, viene usata per spiegare un’altra, di cui si capisce ancora meno.
La teoria del big-bang ha avuto successo grazie a Stephen Hawking (teista anche lui).
Molti fisici hanno contestato (e contestano) il modello del big-bang e proposto altri modelli. Ad esempio, un universo pulsante (in espansione e contrazione), oppure un universo statico [dove il famoso «spostamento verso il rosso» osservato da Halley viene attribuito non all’effetto “Doppler”, bensì allo “scattering” (ossia. alla perdita di energia della luce emessa dalle stelle in direzione Terra nell’impatto con il “pulviscolo cosmico”, particelle varie disperse nel vuoto)].
Dal punto di vista fisico e filosofico la teoria é inaccettabile semplicemente perché viola la legge di causalità (ogni modificazione reale della materia é l’effetto di una causa reale, in una sequenza a ritroso senza limite).
Questa violazione basta ed avanza per confutare la suggestiva teoria del big-bang. Lasciamo che i teisti si illudano a piacimento.