CHARSADDA (PAKISTAN) – Almeno 50 morti e circa 100 feriti sono il bilancio di un attentato suicida compiuto questa mattina in una moschea all’interno del complesso residenziale dell’ex ministro dell’Interno pachistano Aftab Ahmed Sherpao, nel nordovest del Paese. L’attentato è stato compiuto mentre l’ex ministro, un alleato del presidente Pervez Musharraf, era raccolto in preghiera con altri fedeli per l’inizio della festività musulmana dell’Eid al-Adha, o del Sacrificio. Sharpao, già ferito in un attentato lo scorso aprile, è rimasto illeso, ma il figlio è stato ferito. Teatro della strage è stata la cittadina di Charsadda. «Sono almeno 50 i morti», ha detto il capo della polizia distrettuale, Feroz Shah, «temo, tuttavia, che il numero dei morti possa aumentare».
I feriti, così come i corpi delle vittime, sono stati portati in diversi ospedali cittadini e della vicina Peshawar, capoluogo del turbolento nordovest del Paese. Saluim Shah, portavoce dell’ex ministro dell’Interno, non ha dubbi: «È ovvio che l’obiettivo dell’attentato era Aftab Sherpao». L’ex ministro è stato fino al mese scorso il massimo responsabile civile dell’anti-terrorismo. La festa dell’Eid al-Adha segna la fine dell’Haj, il pelligrinaggio annuale a La Mecca, e per l’occasione tutti i musulmani che possono permetterselo comprano un animale da sgozzare e distribuiscono la carne tra parenti e poveri.
«L’attentatore era tra la gente in preghiera», ha precisato il capo della polizia provinciale, «si era piazzato in seconda fila, alle spalle dell’ex ministro dell’Interno». Non si spiega, quindi, come Sherpao possa essere rimasto illeso. Si è trattato del quarto attentato suicida in Pakistan dallo scorso venerdì, il giorno precedente la revoca del controverso stato d’emergenza imposto da Musharraf il 3 novembre motivandolo con la necessità di contrastare la minaccia jihadista. E questa strage fa temere una sanguinosa campagna elettorale per le politiche dell’8 gennaio. Sabato scorso, all’indomani del ripristino delle garanzie costituzionali, in un discorso alla nazione il presidente assicurò che la minaccia islamista era stata allontanata.
«Grazie allo stato d’emergenza l’ondata di terrorismo e movimentista è stata fermata e vi è stato un considerevole miglioramento della situazione complessiva nel Paese», disse. Dall’inizio dell’anno sono state quasi 750 le vittime di attentati e attacchi in Pakistan. Quello di oggi è stato il più sanguinoso dallo scorso ottobre, quando al rientro della ex premier Benazir Bhutto dopo anni di esilio, un duplice attacco suicida al suo corteo fece 139 morti. La situazione nel Paese resta quindi molto tesa. Musharraf, alleato strategico degli Stati Uniti nella guerra contro i talebani e i militanti di ‘al Qaedà nel confinante Afghanistan, il mese scorso sciolse il governo, in cui Sherpao era ministro dell’Interno, e insediò un eseecutivo di transizione in vista della consultazione di gennaio.
Strage terroristica in una moschea pakistana
12 commenti
Commenti chiusi.
Chi di fatismo ferisce, di fanatismo patisce
*fatismo = fanatismo
se i 150 coinvolti fossero tutti fanatici e tutti pronti a compiere lo stesso atto, potrei anche arrivare ad essere d’accordo.
Ma se tra loro ce ne fosse anche solo uno che non lo è, proprio non me la sento di avallare un “chi di fanatismo ferisce, di fanatismo patisce”.
Per quanto una persona possa essere così stolta da pregare un ipotetico essere supremo, non credo sia giusto farla saltare in aria.
Anche se con la sua appartenenza a quella determinata religione ne rafforza il potere…..
Non sarei contento se qualcuno si facesse esplodere durante una messa in una chiesa del mio paese. Per quanto probabilmente tutti i partecipanti non mi ispirerebbero, in condizioni normali, particolare empatia.
farla saltare in aria quando è vuota…. su quello se ne può anche discutere….
COSA ERANO GLI INQUISITORI SE NON DEI FONDAMENTALISTI?
NON SONO GLI ATTUALI ISLAMICI VOLONTARI DELLA MORTE?
Ora, per quello che sto per dire, mi darete torto, ma ve lo dico ugualmente.
Gli abitanti della nostra bella Italia sono, nella stragrande maggioranza, dei buzzurri, cretini, opportunisti inqualificabili e doppiogichisti di professione. E allora chi si salva? Forse si salvano gli extracomunitari, alcuni però, non tutti. Si salvano quelli che hanno tanta fame e che non hanno tempo da perdere per pregare un dio che li ha maltrattati sempre, in patria e fuori. E’ tipico del credente il nascondersi dietro le assurdità delle promesse di vergini da stuprare nella futura vita e per gli appartenenti all’altro filone religioso, quello cristiano, della la gioia grande grande di un paradiso non meglio specificato e descritto, ma dicono essere pieno di luce e di beatitudine (a che c…. servirà tutta quella beatitudine poi)
alcune contradizioni? La povertà predicata dal papa, la difesa della famiglia sbandierata da berlusconi e casini e ancora fini, tutti ferventi seguaci di dio e del papa. ancora si può continuare, conoscete di una scomunica pronunciata verso la mafia? o verso i massoni? o verso i pedofili?
mio padre mi diceva: i preti portano l’abito nero perchè non si deve vedere la differenza di colore della loro anima. Dove c’è religione ci sono guerre e morte, fateci caso, le tre religioni monoteiste sono sempre state in guerra fra di loro (ebrei, cristiani e musulmani)
il futuro è nella EGEMONIA DELLA RAGIONE E SENZA NESSUN DIO.
x Matt
concordo su tutto qelche dici, personalmente non discuterei nemmeno se far saltare per aria una chiesa, una moschea o una sinagoga vuote, molto spesso sono dei begl’edifici, che se lasciati in piedi potrebbero, col tempo essere riciclati. Per ora sò che quest’ultima è una pietosa utopia.
x Pietro2
Le tue osservazioni sono ampiamente condivisibili, spero e credo che la prima parte del tuo commento non corrisponda alla realtà. Un segnale? Nel 2007 solo il 53% degli italiani crede ancora nella serietà ed affidabilità della chiesa cattolica.
Cari Pietro2,
violenza del linguaggio a parte, quasi tutto il tuo sfogo è condivisibile. Solo un punto, anzi un termine, mi lascia perplesso: EGEMONIA. Personalmente mi ritengo ateo-anarchico-nonviolento e questo termine mi mette sempre in sospetto. Il solo ‘pensiero di dio’ genera solo fanatismi, con tutto quel che ne consegue, e ormai dovrebbe essere chiaro a tutti (si fa per dire)… ma attenzione a postulare una ‘egemonia della ragione’ senza riconoscerne i limiti. Ogni egemonia è una violenza, e anche quella della ragione (l’unica dimensione, per altro, che rende l’uomo uomo integrale) può diventare focolaio di violenza.
Insomma, può esserci (e gli esempi nel nostro mondo spesso più razionalista che razionale, non mancano certo) anche un fanatismo della ragione.
BX
fanatismo della ragione
é una
contraddizione di termini
x paolo malberti.
‘Sarebbe’ una contraddizione in termini qualora si intendesse per ragione un corretto esercizio della stessa, cioè riconoscendone – proprio ‘a lume di ragione’ – i necessari limiti… Che NON sono quelli sempre denunciati dai teologi per potere poi andare ‘oltre’ la ragione e puntare sulla fede, ma quelli relativi e certe esigenze conoscitive proprie della condizione umana che la ragione non potrà mai soddisfare integralmente pur essendo il solo strumento conoscitivo in nostro possesso. Questo – che poi, almeno per me, è la ragione stessa del mio ateismo – intendevo parlando di ‘fanatismo della ragione’.
A questo proposito mi piace ripetere un ‘adagio’ che in altri post ho cercate di illustrare perché non venisse frainteso (e che mi ha messo in urto con la R di UAAR):
“Il razionalismo (inteso come esaltazione indebita delle facoltà razionali – ndA) sta alla ragione come la polmonite sta ai polmoni”.
@BX
Per me “razionalismo” significa semplicemente avere il proposito di non accettare quelle credenze che non risultino suffragate da valide prove e argomentazioni, insomma anti-fideismo. Credo che l’UAAR lo intenda così.
P.S. Forse tu e Pietro2 dovreste chiarirvi sul significato di “egemonia”, ho l’impressione che parliate di due cose diverse.
x Magar
Sono gli ‘ismi’ che mi fanno paura… E non solo per l’assonanza con ‘fideismi’, ‘integralismi’, ‘fanatismi’ ‘ideologismi’ ecc. (sarebbe una sciocca superstizione linguistica), ma, se mai, per il carattere che storicamente anche i migliori ‘ismi’ hanno spesso finito per assumere a dispetto di una loro originaria, autentica perché necessaria, carica liberatoria. (Un testo esemplare a questo proposito credo sia ancora ‘Dialettica dell’Illuminismo’ di Horkeimer e Adorno).
Detto questo, in linea di principio, mi sta benissimo la definizione di razionalismo che tu dai… E’ la ‘fiducia fideistica’ nella scienza di grandi masse (non a caso spesso costituite anche dai fedeli di una qualche religione) che, appunto, mi spaventa.
“qualora si intendesse per ragione un corretto esercizio della stessa”
E cosa altro?
Esiste un ‘non corretto’ uso della ragione?
Ti stati arrampicando sugli specchi.
x paolo malberti.
Altro che se esiste! Tu pensi, solo per fare un esempio, che i teologi non ritengano di ragionare correttamente? Io non lo ritengo, ma loro sì: quindi qualcuno – secondo me loro, secondo loro chi ragione come me – ‘usa male la ragione’. Per non parlare d’altro.
Perciò, da questo punto di vista – ovviamente condivisibile o meno – nessuna arrampicata sugli specchi.