Sarkozy e la “laicità positiva”

Lo slogan che corre sui media francesi è “laicità positiva” (quella che da noi Benedetto XVI chiamerebbe “sana laicità”). Cambia l’aggettivo, ma l’obiettivo rimane lo stesso.

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“Un riconoscimento del dinamismo dei cattolici”

L’arcivescovo di Parigi, monsignor André Vingt-Trois si complimenta per la “maniera nuova” di immaginare la laicità. Dopo essere succeduto nel 2005 al cardinale Lustiger, a Parigi, monsignor André Vingt-Trois è stato eletto il novembre scorso alla presidenza della conferenza episcopale francese.

Giornalista – Il discorso pronunciato giovedì a Roma da Nicolas Sarkozy è per voi una “piccola rivoluzione politica”, come ha detto Patrick Devedjian, il segretario generale dell’UMP? [Union pour un Mouvement Populaire – partito di centro-destra di cui Sarkozy è presidente]

Prelato – Mi sembra piuttosto che il presidente abbia espresso il modo in cui assume, egli stesso, la laicità francese, l’eredità storica della Francia. Questa maniera è nuova, sicuramente. E’ quella che esprime, senza dubbio, il concetto di «laicità positiva».

Giornalista – Per quali segni concreti, secondo lei, si tratta di una rottura?

Prelato – Se c’è un elemento di rottura, è nel fatto che il presidente rompe con una tradizione repubblicana che consisteva nel non voler sapere perchè la gente s’impegnasse: non si vogliono conoscere le loro convinzioni. A più riprese, nel suo discorso, Sarkozy esprime la sua stima per i cristiani, i musulmani e gli ebrei, per uomini religiosi che mettono la loro convinzione al servizione di una trasformazione sociale. Questo impegno non ha bisogno di vergognarsi di sè, non ha bisogno di nascondersi per essere legittimo, non ha bisogno di dire: “Benchè cristiano (o musulmano, o ebreo), posso servire a qualcosa”; è legittimo fare qualcosa di utile proprio perchè io sono cristiano o ebreo o musulmano. Questo impegno, che parte dalle convizioni personali, dà una profondità e un campo nuovo di speranza all’azione sociale. Penso che questo sia ciò che il presidente della repubblica ha voluto manifestare e in un certo senso legittimare. Il fatto che ha detto: “Per me, ecco il mio interesse di sapere perchè lo fanno”, è una buona notizia.

Giornalista – Nicolas Sarkozy afferma che in qualunque campo la Chiesa agirà, potrà contare sul suo sostegno. In quali campi avete bisogno del sostegno dello Stato?

Prelato – Il presidente ha detto una frase ben precisa in cui fa l’elenco di quei campi dove le istituzioni della Chiesa sono trattate ancora con diffidenza (azione caritativa, riconoscimento delle congregazioni religiose, media cattolici). Mi rallegra soprattutto il riconoscimento accordato al dinamismo, alla generosità, alla creatività dei cattolici. Credo profondamente che senza molti di loro, la nostra società sarebbe peggiore.

Giornalista – Si parla del prossimo riconoscimento dell’equivalenza delle lauree tra l’università pubblica e gli istituti cattolici. Ciò fa parte di quella rottura di cui stiamo parlando?

Prelato – Il soggetto principale su cui c’è un problema e che il presidente d’altra parte ha menzionato, è il riconoscimento da parte dei poteri pubblici dei titoli canonici secondo la convenzione di Bologna, ratificata dalla Francia e dalla Santa Sede.

Fonte:  Le Figaro
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Sarkozy sarà il braccio destro del Vaticano contro la laicità alla francese

Conformemente a quello che aveva scritto nel suo libro, “La République, les religions et l’Espérance” (Cerf), Nicolas Sarkozy ha approfittato del suo incontro con Benedetto XVI per reiterare la sua volontà di far “evolvere” la laicità alla francese – giudicata settaria, “esaurita”, (vedi minacciata) dal “fanatismo”… quello dei laici! – verso una laicità più “positiva”.

Ha così fatto riferimento all'”avvento di una laicità positiva, che pur salvaguardando la libertà di pensiero, a quella di credere o di non credere, non ritenga più che le religioni sia un pericolo, ma piuttosto una possibilità”. Per “positiva”, intende più anglosassone, più aperta ai religiosi, più favorevole ai nuovi movimenti spirituali, ovvero alle sette…

Quando era ministro dell’interno, la sua interpretazione della laicità “positiva” è stato l’incubo delle associazioni anti-sette e dei laici che rifiutavano di vedere che la “speranza spirituale” rimpiazzasse la “speranza sociale”, soprattutto nei quartieri popolari. E’ confermato. Questo incubo sarà la linea del presidente della repubblica francese, eletto per cinque anni, e che auspica di “rivalorizzare” le radici cristiane della Franca.

Fonte: Prochoix

14 commenti

darik

“laicità positiva” ovvero la laicità ke fa comodo a loro…

darik

BX

Eh sì, questa ‘laicità positiva’ è proprio un incubo!
A commento vorrei riprendere un concetto già espresso su questo blog in altro contesto: un ‘laico credente’ è, a dispetto di tutti i contorcimenti dialettici per legittimarlo, una contraddizione in termini…
E il primo a contraddirsi è stato proprio gesù cristo (o chi per lui) quando indottrinava i farisei uscendosene con il famoso (e sempre ripreso secondo me a sproposito a destra e a manca) “date a cesare quel che è di cesare e a dio quel che è di dio”. Imbrogliando lui stesso le ‘divine carte’ con cui lui, autoproclamatosi ‘figlio di dio’, intendeva giocare, non ha tenuto conto – se voleva essere coerente con la volontà del padre – che TUTTO è di dio, anche ciò che cesare vorrebbe attribuirsi. Quindi il primo vero fariseo è stato proprio lui… così come, volenti o nolenti, in buona o in mala fede, non potranno che comportarsi da farisei quei credenti che vogliono essere contemporaneamente credenti e laici.
O sono ipocriti o rischiano la schizofrenia.

Il Filosofo Bottiglione

per “sana laicità” la chiesa intende che le sia riconosciuto (in quanto grande associazione religiosa) una sorta di primato sulle attività di tipo sociale.
primato che si risolve anche nel non farsi troppi scrupoli se i finanziamenti ad essa erogati paiono sostenere una struttura eccessiva rispetto al servizio che svolge, poichè questa è solo un’impressione “laicista”.
che dire? quasta più che laicità sana mi sembra laicità insana.

Mifepristin

E’ confermato. Questo incubo sarà la linea del presidente della repubblica francese, eletto per cinque anni, e che auspica di “rivalorizzare” le radici cristiane della Francia.

Le radici (figuriamoci quelle cristiane)non sono commestibili e non si possono usare neppure come fonte di energia, anche se in Francia, in fondo, sono stati più previdenti e si sono dotati per tempo di centrali atomiche…diciamo che Sarko è venuto a fare visita a BXVI(che in fondo è belloccio nel suo genere) e ha voluto dirgli, da seduttore qual è, qualcosa di carino…

Silesio

E’ probabile che il vaticano abbia investito parte del suo cospicuo gruzzolo nella Renault o nella Danone. Queste cose saranno sempre più inevitabili in tempi di ristrettezze finanziarie (crisi dei mutui) e con una chiesa gonfia di soldi come un tacchino!

Raskolnikov

Quest’uomo ha più danneggiato la Francia in 6 mesi di presidenza che tutti i precedenti presidenti francesi reuniti.

Sol Invictus

Per chi crede nella metempsicosi politica, Sarkozy è la reincarnazione di Tony Blair, premio Giuda 2006, come scrisse tempo fa un frequentatore di questo forum.

Massimo

E’ ‘destra’ strategia assumersi solo i compiti di militarizzazione degli Stati.
Per questo, esternalizzando i compiti di aiuto sociale per i cittadini alle varie Chiese.
Così trasformando i doveri dello Stato verso i Cittadini in “gratuite” opere di carità elargite dalle varie “chiese”.
Per i quali la riconoscenza debba essere accordata a chi non può essere oggetto di rivendicazioni di diritto, e diviene così in grado di amministrare dall'”esterno” il consenso politico allo Stato, con quel “voto di scambio” che difficilmente (a prima vista) può apparire come tale, perché “donato per amore”.
E “il gioco è fatto” (quel gioco che trasforma i liberi cittadini in “liberi” sudditi).

paolo di palma

“E’ legittimo fare qualcosa di utile, (non proprio) perchè io sia cristiano mussulmano od ebreo”, bensì a prescindere dal fatto che io sia cristiano, mussulmano, ebreo, induista, buddista, etc. Credo che così corretto questo concetto possa avvicinarsi ad un’idea di laicità. Poi da quando, sostenendo economicamente una confessione religiosa da parte dello stato, lo stesso può definirsi laico positivamente o negativamente che sia?
Inoltre si parla di radici giudaico-cristiane, ma ultimamente viene tirato spesso in ballo anche l’islam.
Già che ci siamo perche non lo inseriamo anch’esso nelle radici europee, così poi potremmo riprendere a scannarci fraternamente, visto che quest’ultimi usano ancora quei metodi vivaci che gli altri due a malavoglia hanno dismesso.

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