TERNI – Vuole restare con i suoi ragazzi “fino alla morte”, ed essere ridotto allo stato di laico per poter affrontare le questioni giudiziarie senza coinvcolgere l’autorità ecclesiastica. Queste le richieste che don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro, ha avanzato in una lettera scritta di sua iniziativa a Benedetto XVI. Dallo scorso agosto, il sacerdote, 82 anni, è indagato dalla Procura di Terni per presunti abusi sessuali, dopo la denuncia di alcuni ex ospiti della sua comunità.
Don Gelmini, spiegano dalla Comunità, “sua sponte ha mandato una lettera a Sua Santità, finalizzata a garantire perinde cadaver, fino alla morte, la sua permanenza con i ragazzi della Comunità Incontro. Pertanto, a tal fine, siccome si spalanca un orizzonte doloroso legato a questa vicenda giudiziaria, per poter liberamente affrontare le questioni a essa legate, don Gelmini chiede autonomamente pro gratia, quindi non perché imposto, al Santo Padre, la riduzione allo stato laicale, non di diacono come è stato scritto”, per “potersi difendere liberamente senza dovere coinvolgere l’autorità ecclesiastica e canonica nelle vicende che seguiranno”.
All’inizio di dicembre il sacerdote è stato colpito da un malore di origine cardiaca. Le sue condizioni sono gravi ma stabili. Ha rifiutato il ricovero in ospedale per “restare vicino ai suoi ragazzi”, anche se non parteciperà alle celebrazioni per il Natale.
… Le questioni giudiziarie? violenze e gravissimi soprusi, sessuali e non, su decine di ragazzi già provati duramente dalla tossicodipendenza si chiama “questioni giudiziarie”? E Nazingher che fa davanti all’affermazione che da lì, comunque vadano le cose, questo mostro non se ne vuole andare “se non morto”? Come al solito, ci aspetteremmo che fosse cacciato da una comunità così altruista e caritatevole verso i deboli come quella cattolica, ma non mi pare che stia andando così… si è arrivati addirittura all’assurdo che è lo stesso prete a chiederlo, per non creare imbarazzi a quelle anime pure dei suoi confratelli…
vole esse ridotto ??bene datecelo che lo riduciamo noi,come ve lo dico dopo.
Se i sacramenti sono segni indelebili e non reversibili non è possibile una simile “riduzione”. Inoltre credo che il vaticano abbia interesse a mettere direttamente le mani su ogni struttura redditizia (esproprio vaticano)
sul corriere ne danno un’altra versione, ben diversa…
ottimo servizio per la c.c.; un prete pedofilo in meno.
da imitare…
darik
ma chi ce’ dietro ???a queste associazioni???
il prete può stare tranquillo, conoscendo i tempi della giustizia italiana, farà in tempo a morire di morte naturale, prima che venga emessa la sentenza di primo grado. a quel punto il processo verrà annullato e buonanotte ai suonatori. il prete a quel punto verrà beatificato perché gli italiani sono tanto buoni con i morti quanto sono cattivi con i vivi (I.Montanelli) e i giudici saranno descritti come i soliti comunisti atei e ficcanaso nei fatti delle persone perbene.
sono stato in comunità nel 2000. confermo tutte le accuse. purtroppo è vero. lo so per certo.