I cattolici hanno superato gli anglicani in Gran Bretagna, secondo una ricerca pubblicata ieri. L’Inghilterra si è ufficialmente scissa da Roma durante il regno di Enrico VIII più di 400 anni fa, rendendo dominante l’anglicanesimo e la Chiesa d’Inghilterra. Ma un sondaggio del gruppo Christian Research pubblicato oggi dal Sunday Telegraph mostra che circa 862.000 fedeli hanno partecipato alla messa ogni settimana nel 2006, contro gli 852.000 che hanno frequentato la Chiesa d’Inghilterra. La diffusione dei dati dello studio segue la conversione al cattolicesimo dell’ex-primo ministro britannico Tony Blair, resa nota ieri. Nonostante il calo delle cerimonie cattoliche e anglicane, il numero dei cattolici diminuisce più lentamente con l’arrivo di immigrati dall’Europa orientale e dall’Africa, che vanno ad ingrossare le comunità cattoliche.
Ecco il motivo della conversione di Blair :-)! Scherzi a parte, di corsa di gamberi si tratta: stiamo infatti parlando di una paese di circa 60.000.000 di abitanti. L’articolo originale del Telegraph, al di là del titolo a effetto (Britain has become a ‘Catholic country’) precisa che i praticanti cattolici sono comunque diminuiti del 13% nel corso degli ultimi sei anni, e del 66% negli ultimi quindici: la tendenza al calo è resa meno accentuata soltanto, per l’appunto, dall’arrivo degli immigrati. Il Telegraph ha registrato anche la preoccupazione del reverendo Alister McGrath, il teologo che ha fatto una discreta carriera scrivendo libri in cui sostiene che “Richard Dawkins ha torto”: per ora, sembra che i britannici scelgano Dawkins. Ricordiamo che, secondo un sondaggio del Financial Times dello scorso anno, solo il 35% della popolazione del Regno Unito crede in Dio. Un’ulteriore, interessante informazione la si ricava dal sito ANSA: “soltanto otto ministri laburisti sul totale di ventidue dice apertamente di credere in Dio. Tra gli atei dichiarati c’é il giovane capo del Foreign Office, David Miliband”.
Un bel regalo di natale: un’altra prova del declino del cristianesimo.
allora era blair l’ago della bilancia?! ma ciò ha poca importanza; quello ke invece ne ha molta è questa:
“Ricordiamo che, secondo un sondaggio del Financial Times dello scorso anno, solo il 35% della popolazione del Regno Unito crede in Dio. Un’ulteriore, interessante informazione la si ricava dal sito ANSA: “soltanto otto ministri laburisti sul totale di ventidue dice apertamente di credere in Dio. Tra gli atei dichiarati c’é il giovane capo del Foreign Office, David Miliband”.
certo, dà un po’ di amaro il constatare ke notizie di questo genere in italia ce le possiamo solo sognare.
darik
infatti, la penso come carcano, la religione in questo paese sta regredendo in modo tangibile, questo titolo è fuorviante, quella fra cattolici e anglicani è una lotta tra perdenti.
Di fronte a queste notizie e ai commenti più o meno trionfalistici che suscitano, anche se è natale, mi viene voglia di fare il Bastian Contrario.
Sì, forse il numero di chi si dichiara ateo sta crescendo, ma non sempre chi si dichiara ateo lo è nel vero significato del termine. Spesso non fa altro che ‘sostituire’ dio con qualche altro mito non meno alienante e distruttivo in quanto mito (leader politico, illusionista massmediatico, asso dello sport, squadra del cuore, divo del cinema, scrittore di successo, cantante in grado di radunare folle esultanti, ecc. ecc). Già in questo blog mi è stato obiettato acutamente che, anche se così fosse, è sempre meglio un mito in carne ed ossa che tutti possono vedere e giudicare di un dio che deve il suo potere proprio al fatto che nessuno può smentirne l’esistenza in quanto nessuno lo può vedere: cosa assurda razionalmente, ma che così solleva dal peso di ragionare troppo con la propria testa. Obiezione, ripeto, più che valida, ma non sottovalutiamo troppo il fatto che tutte queste persone ‘legate insieme’ (dal latino ‘re-ligare’ = ‘legare insieme, da cui il nostro ‘religione’) si pongono nella condizione ideale per muoversi e farsi guidare come branco.
La storia purtroppo è piena di queste sbandate collettive dietro la suggestione di qualche mito, sempre rappresentato da una ‘persona in carne ed ossa’.
E’ come cambiar coda di maiale con quella dell’asino?
Il sondaggio del financial times è stato effettuato online, non rispecchia la situazione reale ma solo quella del popolo internettiano.
@ Carlo
La società precisa che “Figures for age, sex, education, region and Internet usage were weighted where necessary to bring them into line with their actual proportions in the population. Propensity score weighting was used to adjust for respondents’ propensity to be online. Both unweighted and weighted bases are shown, and results/percentages represented are weighted”.
E io spero coerentemente che a febbraio il Liverpool faccia fuori l’Inter in Champions’ League 🙂
I politici strabolliti come Blair tornano alla madre chiesa per trovare un perché. Buon per gli inglesi che la democrazia liberale e laica conti ancora molto; per l’Italia ci sono solo speranze.
e cosi il papa riconquistera’ il sacro romano impero????
per ciceracchio,
non ti preoccupare, non rinconquisterà un bel niente se si vanno a leggere i dati, vedi che sia il cattolicesimo sia l’anglicanesimo hanno perso fedeli negli anni.
Per Daniela,
mia cara sai cosa penso? Non aspetto che l’avversario giochi male ma sono io che devo imporre il giuoco. Andiamo avanti per la nostra strada, con coerenza ed i risultati verranno fuori. Non mi interessano i numeri ma imporre ad una massa di intolleranti religiosi il rispetto per chi la pensa come me. E’ chiaro che più saremo più potremo contare ma per ripulire i cervelli da duemila anni di lavaggi occorrerà tempo, non facciamoci troppe illusioni.
@Sergio
perdonate l’OT se 6 milanista non dimenticarla quella finale che perdeste… FORZA INTER i veri campioni siamo noi!!!
x daniela e x stefano,
avete ragione tutte e due ,l’importante e’ avere bene in mente che le religioni hanno in
mente solo una cosa ;il potere e l’arroganza di 2000 anni di menzogne.
Ahinoi, dio non è l’oppio dei popoli, come delirava ottimista il Marx. Fosse cosí, si sarebbe almeno sedati. Dio è piuttosto il morbo dei popoli, essendo una palla alla mente che sublima in tutte quelle che poi s’hanno al piede. Accade allora che popoli le cui capacità potrebbero dirsi divine, perché tali da accendere un piccolo sole con una reazione nucleare, possano avere il mal di denti o l’indigenza per darsi agli sprechi della belligeranza. Ecco allora manifestarsi, forme di pensiero superiori come l’astrofisica o le nanotecnologie, frammiste alle piú goffe mitologie come il Cristianesimo o l’avvento del gran mago Bakú. Richiesta è una formula o un piano, per affrancarci da questa iattura ch’è la divinità in senso lato e il Cristianesimo in quello stretto.