Isabella Mariani sulla fecondazione: «Ora altri magistrati potranno uniformarsi La legge va cambiata»

«È una legge piena di brutture. Condivido quanto scrive Stefano Rodotà in un articolo che ho citato nel mio atto: il corpo della donna è usato come luogo pubblico. Questo è inammissibile», afferma con nitidezza Isabella Mariani, 50 anni, magistrato della prima sezione del tribunale di Firenze, esperta in diritto di famiglia, molto interessata al tema della fecondazione artificiale.
Questo provvedimento è un precedente?
«No, l’ ordinanza non ha una portata generale come l’ ottima sentenza della collega di Cagliari. Altri giudici potranno però uniformarsi. La legge non pone il divieto della diagnosi preimpianto, che è norma da disapplicare perché secondaria».
Decisioni come la sua possono preludere alla modifica della legge 40?
«Lo spero. La giurisprudenza non può che raccogliere le esigenze della società e indicare al legislatore cosa non funziona. Se non si muovono loro, ci muoviamo noi giudici. Mi chiedo perché le coppie non presentino ricorsi. Forse non c’ è domanda perché preferiscono andarsene nei centri esteri per la fecondazione artificiale. La portata del turismo genetico in Spagna e Belgio è spaventosa».

Fonte: il Corriere della Sera di ieri 

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5 commenti

Daniela

mi si passi il termine, questa è un magistrato davvero tosta, brava.

Kaworu

quoto daniela.

speriamo che questo schifo di legge venga cambiata.

magari, dato che siamo in italia, non con uno schifo ancora peggiore.

Flavio

“La giurisprudenza non può che raccogliere le esigenze della società e indicare al legislatore cosa non funziona. Se non si muovono loro, ci muoviamo noi giudici.”

Parole sante.

Leo55

Voglio puntualizzare un aspetto: da tempo settori quali la Magistratura devono sostituirsi alla politica, intesa in senso lato, nelle questioni che riguardano l’etica e la società in genere…….che sia un problema di livello culturale straordinariamente abbassatosi negli ultimi venti anni??
Non mi si obbietti che in Italia la stragrande maggioranza dei cittadini si dichiarano cattolici: ciò era ancora più valido negli anni 70, eppure in quegli anni abbiamo consciuto i migliori successi sotto il profilo del progresso dei diritti individuali collegati alla laicità dello Stato (divorzio e legge 194).

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