Norvegia: no quote rosa? Dal 1 gennaio ditta chiusa per legge

Sono già al record, ma non basta. Le donne in Norvegia devono contare di più: nei consigli di amministrazione delle società devono essere il 40 per cento. L’azienda che non rispetta la legge, chiude. C’è fretta: rimangono soltanto quattro giorni, l’ultima chiamata è fissata per il primo gennaio 2008. Poi sui board metterà mano lo stato. Un imprenditore su quattro non è ancora in regola, ma il ministro per le pari opportunità Manuela Ramin-Osmundsen non ha fatto una piega: «La legge è chiara e la faremo rispettare» spiegava ieri sul quotidiano britannico The Guardian. Nonostante il primato del paese scandinavo, dove le donne sono in media il 37 per cento nei consigli d’amministrazione: il doppio che nella vicina Svezia, quasi il quadruplo rispetto alla Gran Bretagna, due volte e mezzo rispetto alle businesswomen statunitensi.
Il merito – ha ribadito Ramin-Osmundsen – è tutto della legge: «Le società hanno provato per vent’anni ad aumentare il numero di donne dirigenti, ma hanno sempre fallito». Nel 2003 è arrivato la nuova norma e le aziende norvegesi hanno cominciato la caccia alle manager talentuose.

L’articolo completo è raggiungibile sul blog Al Nord del Mondo

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13 commenti

Sua Beatitudine Marcinkus IV Patriarca di Ciaparat in Gattonia

Finora il vaticano era considerato “Stato Canaglia” perché il suo monarca illiberale ed assoluto non era eletto dai cittadini ma da una entità ornitologica extraterrestre chiamata “spirito santo”
Se l’Unione Europea applicasse le quote rosa dove verrebbe inserito il vaticano?

Kull

Scusate, ma questa è una idiozia,

se nel cda ci sono dieci posti e ci sono dieci dipendenti uomini meritevoli e quattro dipendenti donne che lavorano mediocremente “per decreto” nel cda devono finire le donne??

La trovo una sollenne stupidaggine,

SolK.

Daniela

fanno benissimo, l’industria è ancora un universo fortemente maschilista ed è difficile inserirsi, non c’entrano ne la meritocrazia ne le attitudini.

Kull

no daniela non fanno benissimo,

la meritocrazia deve basarsi su un solo discrimine: IL MERITO,

appena ci attacchi altre ‘etichette’ inizi a fare del ‘razzismo al contrario’…

Kull.

Massimiliano Soffiati

Per Kull:

Questo tipo di previsione legislativa, nel gergo giuridico, è chiamata azione positiva. E’ fatta a favore di soggetti che normalmente sono discriminati. E’ una discriminazione positiva insomma. Indubbiamente agisce in deroga al principio di uguaglianza e se dovessimo fare un discorso teorico sarei d’accordo con te, ma in concreto sono azioni che aiutano. Negli Stati Uniti, ad esempio, certi stati prevedono sgravi fiscali per quelle scuole che ammettono più studenti neri.

perplesso

sarà anche tecnicamente parlando un’azione positiva,ma nel medio lungo periodo queste forzature si pagano…..e cmq se fossi donna e sapessi di aver ottenuto il posto non perché lo merito,ma perché ho il reggiseno,m’incazzerei parecchio…..

Davide

Non me ne vogliano le donne ma questa legge fa impallidire qualunque farneticazione religiosa.
E’ di una idiozia semplicemente sconfinata.
Nella mia città il 90% degli scritti di psicologia sono donne e il 90% degli iscritti di informatica sono uomini.
Con una legge del genere gli informatici uomini verrebbero FORTEMENTE discriminati.

Ema

mah… io sono contrario per principio alle quota rosa: nn mi sembra corretto equparare le donne a categorie protette come gli invalidi….lo trovo più che altro umiliante…

Daniela

alla lunga si aboliranno le quote rose e le cose prenderanno una piega normale ed ugualitaria come pretendono tutti ma come non si è fatto per centinaia di anni e come la tradizione ancora oggi vietava, e perciò ci è voluta questa spinta legislativa, perchè non prendiamoci per il sedere, non è perchè non c’erano brave donne manager, che le aziende non le prendevano, c’erano e ci sono, sono, semplicemente e in modo costante, state discriminate per decenni e quindi la meritrocrazia non la si è mai applicata prima ma la si applicherà sicuramente un domani quando di questa legge non si avrà più bisogno.

Daniela

per spiegare meglio il concetto, c’è qualcuno in tutta sincerità che può dire che nell’industria si è applicata la meritocrazia nello scegliere in questi anni tra uomini e donne? Quel dato del 4% in italia secondo voi si spiega perchè le donne manager brave sono pochissime, per piacere non prendiamoci in giro, in italia come negli altri paesi nei posti di comando si privilegiano e sottolineo privilegiano gli uomini, la meritocrazia va a farsi benedire o maledire, come uno preferisce.

Rick

Se le quote rosa sono giuste perchè le donne sono discriminate allora andrebbero applicate anche le quote gay visto che anche i gay sono discriminati, per cui il Parlamento e tutte le varie ditte private o statali dovrebbero essere obbligati ad assumere una determinata percentuale di omosessuali o lesbiche paragonabile alla loro presenza nella società, ci vorrebbero anche delle quote per stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana, e dal momento che qualcuno dell’UAAR e del Partito Radicale considera normale e dignitoso il lavoro delle prostitute e delle pornostar si dovrebbe stabilire una quota in Parlamento anche per loro visto che nella nostra società anche le prostitute ed i prostituti sono discriminati. Perchè solo le donne devono avere le loro quote rosa? Facciamo anche una quota per gli ebrei allora, faccio per dire….nella società di persone discriminate ce n’è una sfilza, mica ci sono solo le donne.

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