Presidente Napolitano: Indipendenza e collaborazione Stato-Chiesa

Nel discorso annuale in diretta tv ai cittadini, il presidente Giorgio Napolitano così si è espresso in merito alla laicità e ai rapporti Stato-Chiesa:

Tra i principi cardine della Costituzione, Giorgio Napolitano cita come “non meno attuale” di altri “l’indirizzo di garanzia della libertà religiosa, di reciproca indipendenza e di collaborazione tra Stato e Chiesa, che richiede – dice nel messaggio di fine anno agli italiani – un misurato e schietto confronto tra l’Italia e la Santa Sede, com’é nei voti, ne sono certo, del Pontefice Benedetto XVI, cui rinnovo un sincero augurio”.

Espressioni necessariamente concilianti, visto il contesto, l’ufficialità del momento e la carica ricoperta da Napolitano. Ma anche un poco vaghe, se ci è permesso, considerando quello che è successo e continua a succedere in Italia.

Fonte: Ansa

26 commenti

Daniela

vaghissime ed ambigue, evidentemente napolitano non considera un’emergenza l’ingerenza soffocante della chiesa cattolica e l’incapicità della poliica di legiferare in modo autonomo.

annibale viscomi

Ma i capi di Stato delle altre nazioni europee, a coclusione del loro discorso, si rivolgono con devozione e stima ala Capo dello Stato più assolutista che esiste nel mondo? Siamo proprio vaticano-dipendenti? Poveri noi!
Annibale

Antonio

Un discorso politicamente corretto ( che barba ! ).
Per il resto hanno ragione i leghisti… affermano che quelle di Napoliltano sono le solite parole trite e ritrite come ad ogni capodanno.

Comunque, auguri a tutti. Credenti e non credenti.
Che sia un 2008 all’insegna della laicità.
Auguri al nostro segretario Raffaele Carcano

darik

# Antonio scrive:
1 Gennaio 2008 alle 12:03

Un discorso politicamente corretto ( che barba ! ).

Auguri al nostro segretario Raffaele Carcano…

e perké, auguri solo al raffaele?!
non penso sia il solo a “tirare il carro”…….;-)
rimedio:
auguri a tutti coloro ke si danno da fare per
mandare avanti la baracca!
e poi pure a tutti gli altri….
darik

enrico matacena

Napolitano è sempre stato molto equilibrato riguardo le cose religiose, questo anche prima di diventare presidente , ma ancor più (logicamente ) adesso. Però noto che sia pur estremamente cortese nella forma, comunque ribadisce ,e non è poco, anche se dovrebbe essere ovvio , l’indipendenza e l’autonomia tra Stato e chiesa.

dms

“reciproca indipendenza e di collaborazione tra Stato e Chiesa, che richiede – dice nel messaggio di fine anno agli italiani – un misurato e schietto confronto tra l’Italia e la Santa Sede, com’é nei voti, ne sono certo, del Pontefice Benedetto XVI, cui rinnovo un sincero augurio”
———————————————-
Assolutamente falso, per la contractiion che nol consente.

Ma quando mai la Santa (sic?) Sede ha collaborato con l’Italia nella gestione degli affari interni della Città del Vaticano? Ed allora, di che razza di reciprocità si tratta?

Questa si chiama dipendenza, sottomissione, svendita dell’indipendenza conquistata dal Risorgimento. Si tratta di tradimento.
Che disperazione!

Magar

Parole – appunto – necessariamente concilianti, dato il contesto. E l’ambiguità dipende dal dettato costituzionale, cui Napolitano si doveva/voleva richiamare: finché l’Articolo 7 riconosce i Patti Lateranensi, la “collaborazione” con la Chiesa è ineliminabile da questi discorsi.
A me pare che Napolitano abbia effettuato un sottile ma chiaro richiamo alle condizioni della laicità dello stato italiano: ha menzionato la “libertà di religione” (concetto comprensivo della libertà di non-religione), ha parlato di “indipendenza” dello Stato, e ha auspicato uno “schietto confronto” fra Italia e Santa Sede. Anzi, leggo pure una sottilissima perfidia nel dire, più o meno, “Voi della Chiesa – ne sono certo – riconoscete senz’altro l’autonomia dello Stato italiano!”

Al più, avrebbe potuto richiamare più chiaramente, e per intero, l’Art. 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” I temi più importanti dell’odierna “questione romana” sono affrontati da quell’articolo, a mio giudizio.

P.S. In questi giorni ho difficoltà di connessione, quindi rinnovo ora gli auguri di buon 2008 e buone feste a tutti i lettori del blog e all’UAAR intera.

wilgiornalismoserio

Espressioni necessariamente concilianti, visto il contesto, l’ufficialità del momento e la carica ricoperta da Napolitano. Ma anche un poco vaghe, se ci è permesso, considerando quello che è successo e continua a succedere in Italia.

Non esageriamo.
È poco saggio mostrarsi incontentabili, e soprattutto è molto ridicolo lamentare che un ultraottantenne presidente della Repubblica non abbia fatto la rivoluzione con un messaggio di circostanza come quello di fine anno.

dinuzzo 56

Il discorso di fine anno del presidente è, per prassi consolidata, il piu neutrale e generico dei discorsi possibili. Come il botto di fine anno:chi guarda la qualità dello spumante,?,basta che faccia il bum rituale! O come il neonato che fa il ruttino dopo la poppata,sempre un “bravo a papa!” si guadagna anche se ha fatto solo un ruttino…………………di circostanza.
Che dovrebbe dire un vetusto presidente che se va bene comanda meno del due di coppe con a terra bastoni? Una parola di troppo e si becca una doppia dose di serenase nella minestrina. E’l’Italietta che va……………..piuttosto pensiamo a portare nella stanza dei bottoni qualcuno dei nostri e da li vedere il da farsi, altro che aspettarsi le rivoluzioni dai discorsetti del nonno!
AUGURONI A TUTTI

zagorba

AUGURI A TUTTI
E SPERIAMO CHE NEL 2008 IL NUMERO DI ISCRITTI ARRIVI ALMENO A 5.000 !!!!!!!

alessandro

[…] un misurato e schietto confronto tra l’Italia e la Santa Sede, com’é nei voti, ne sono certo, del Pontefice Benedetto XVI,…..

…« la più nociva fra le creature, perché egli, più nessun altro è un ostacolo al progresso umano, alla fratellanza fra gli uomini e dei popoli »

(Giuseppe Garibaldi, Memorie, BUR)

AUGURI A TUTTI

Giuliano l'Apostata

beh non mi stupisce neanche tanto, Napolitano si tiene sempre molto sul diplomatico e sul conciliante.. e poi, non dimentichiamocelo, era (e magari è ancora) un comunista, quindi non gli è mai importanto molto della laicità..
auguri a tutti e un 2008 (anno domini), 2761 (ab Urbe condita) più laico per il nostro Paese!

sergio

UFFA!
Noiosissimo e inutile discorso apprezzato e amplificato dalla casta politico giornalistica, risibile il suo richiamo alla responsabilità,alla negazione del declino; si vede che chi abita al Quirinale ha risolto tutti i suoi problemi e non recepisce nulla della difficile situazione economica e civile in cui versa gran parte della popolazione e che questa classe politica,di destra o di sinistra che sia,ma da lui ben rappresentata ,non non è in grado di affrontare. Comunque auguri a noi!

g.b.

Il termine “collaborazione” tra Stato e Chiesa in effetti non può non creare perplessità in chi auspica una rigorosa laicità delle istituzioni.

Aldissimo

Napolitano ha fatto il suo mestiere.

Chi si è spinto oltre è sicuramente D’Alema, ateo devoto (il termine mi fa rabbrividire…), affermando di condividere le parole del “Santo Padre” (e da quando gli atei usano questo appellativo?) su pace e famiglia:
chi osteggia l’istituto familiare tra uomo e donna minaccia la pace nel mondo = (tradotto in italiano) il matrimonio tra gay sarà la causa della terza guerra mondiale.

D’Alema concorda.

lorenzo a.

x giol

la collaborazione è che la chiesa continui a fare il terzo pilastro dello stato affinchè lo stato possa alimentare il fiume dell’ottopermille alla chiesa.

Daniela

per giol,
esattamente, è la stessa cosa che mi domando anch’io.

Aldo

Quest’anno ci sono riuscito: appena è iniziato il discorso di Napolitano, ho spento la tv per dedicarmi anima e corpo al caffé di fine cena. Che bello, il silenzio! 🙂

giulrick

Quando mai un presidente di questo stato, tipico prodotto della casta al potere, dal passato ambiguo (comunista a mezzo servizio, la peggior specie, sic! Viva Cossutta, almeno lui lo era in toto) può esprimere concetti nuovi e alternativi ai suoi predecessori. Uno che disattende il ruolo istituzionale di mediatore costituzionale- vedi la vicenda Forleo, solo per citarne una- o che si prostra al (pre)potente di turno alla casa bianca, tra l’altro sfiduciato dai suoi stessi concittadini, non ci si poteva aspettare di più. Tra l’altro questo atteggiamento aveva pagato bene in passato con importanti incarichi istituzionali, perchècambiarlo ora superati gli 80 anni ed il superiore degli incarichi a cui la sua ambizione potesse apirare.

Tormentor

Solita retorica, frasi assolutamente vaghe che possono voler dire tutto ed il contrario di tutto, dulcis in fundo auguri a Ratzinger… non ditemi che voi vi aspettavate qualcosa di diverso vero?

P.S. Posso dire che il Presidente della Repubblica ha fatto retorica o rischio di venire denunciato per lesa maestà?

JJR-Antonio

Beh, personalmente, il discorso del nostro Presidente ha, in molti suoi punti, deluso anche me, soprattutto considerando la sua provenienza politica dal PCI…

gesusatan

Ve li meritate i vostri politici, ricordatelo.
Napolitano non era definito ateo ? Tse’… ateo come Ferrara.

Piu’ questa legislatura durera’, piu’ si moltiplicheranno le prestazioni gratuite da parte delle puttane di stato per una qualunque delle innumerevoli “facce di cristo” che alzi anche solo il sopracciglio, neanche che ne faccia esplicita richiesta.

Ve lo ricorderete presto, visto che tra poco ci sara’ da difendere la legge sull’aborto (la legge sulla proprieta’ privata del proprio corpo).

agaragar

a me è apparso un discorso *debole* , pieno di retorica (ma questo è scontato in certe situazioni e a certi livelli). Napolitano ha alzato la voce, come per sottolienare l’urgenza del problema, solo quando ha parlato della necessità della riforma elettorale. Ha appellato il papa con un *Pontefice* e non con il classico *Santo Padre*…Dall’altra parte ha manifestato una sorta di cecità: uno dei problemi a cui questa Repubblica è esposta è il *terrorismo reazionarista* della chiesa (non è l’unico attore che attenta ai poteri repubblicani, ma è uno dei più potenti…). Ciò significa, per noi atei e agnostici organizzati italiani che NULLA POTRA’ VENIRE DAL *DENTRO* DELLO STATO!

Rudy

Ma mi chiedo, il primo problema di questo Stato è il rapporto con la chiesa?
Certo che E’ un problema, ma nel senso tautologico dell’intervento istituzionale.
Quante risate si fanno i miei amici in giro per l’Europa (anche se temo che l’onda nera si stia propagando anche in altri paesi) ed io mi vergogno un pò quando li vedi sogghignare sapendo che sono tenuto informato di ogni singhiozzo clericale.

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