Nuove regole per l’embrione

La ricerca sulle cellule staminali è indispensabile. Ma serve un’Authority scientifica che decida quando e come dare il via libera agli esperimenti. Come è stato già fatto nel Regno Unito. Colloquio tra Stephen Minger e Ignazio Marino
Lunga treccia bionda e occhialetti alla John Lennon, Stephen Minger è un uomo di scienza che vanta eccellenti risultati nel campo della ricerca sulle staminali. È diventato famoso, forse suo malgrado, perché sarà il primo scienziato a creare i cosiddetti embrioni ibridi. Un progetto ampiamente criticato nel nostro Paese. Eppure la Gran Bretagna ha dato il placet alla sperimentazione che ha come scopo quello di ottenere cellule staminali da destinare alla ricerca. Era inevitabile? E che prospettive concrete apre? Come si fa a coniugare questa spregiudicatezza scientifica con l’etica di un paese cattolico come l’Italia?

MARINO: “Le potenzialità delle cellule staminali creano nei pazienti molte aspettative che, nella maggior parte dei casi, non vengono soddisfatte dato che le applicazioni terapeutiche sono per ora molto limitate. Ma le grandi attese alimentano anche fenomeni anomali, e così si è creato una sorta di commercio di cellule staminali, un traffico che avviene in maniera più o meno nascosta, spesso attraverso Internet, dove società di dubbia serietà propongono a pazienti disperati cure miracolose attraverso il trapianto di cellule. Il problema è che su queste cellule non esiste alcun controllo, potrebbero essere contaminate da virus, non si sa nemmeno se vengono rispettate le norme igieniche per la loro conservazione. Siamo nella giungla e, in assenza di regole, c’è sempre chi ne approfitta. È il momento di porre un limite a tutto questo e fissare delle regole di natura etica e legale, che valgano a livello internazionale”.
MINGER: “Non possiamo negare che esista una sorta di turismo delle cellule staminali che inizia davvero a preoccupare. Esistono cliniche a Santo Domingo, in Messico, in Ucraina, in Thailandia, in Cina, dove le cellule staminali vengono utilizzate sui pazienti a scopo terapeutico, ma non si sa come sono state preparate. È molto pericoloso sottoporsi all’infusione di cellule di cui non si conosce la provenienza, nella migliore delle ipotesi la terapia non serve a nulla. Credo sia arrivato il momento di fissare norme internazionali. Nel Regno Unito, come nella maggior parte dei paesi europei, delle regole esistono e sono buone regole, ma dobbiamo ragionare in termini globali e di questo devono farsene carico organizzazioni che operano a livello mondiale come le Nazioni Unite o l’Organizzazione mondiale della sanità”. […]

L’intervista completa è raggiungibile sull’Espresso 

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12 commenti

Flavio

In Italia si creano le commissioni bioetiche e ci si mette una stabile e compatta maggioranza cattolica integralista. Così il problema è risolto.

Felix

Mi sembra di essere tornato indietro di un bel po’ di secoli,
quando per studiare l’ anatomia umana bisognava nascondersi
in qualche cantina.

Daniela

leggendo lìintervista si nota una differenza abissale tra minger e marino, il primo è lucido, schietto e diritto e non ha paura di dire le cose come stanno, il secondo timoroso e non in grado di argomentare in razionale, su alcuni punti era decisamente in difficoltà, il primo è uno scienziato, il secondo non lo saprei defiire.

Akrasias

Marino non ha bisogno di esser definito da nessuno, complimenti per gli embrioni ibridi!

Bruna Tadolini

Ma Marino ha ascoltato il suono delle proprie parole? non ha notato che ciò che diceva per denigrare le staminali e per boicottarne l’uso è ciò che fanno i cattolici nell’uso/abuso del miracolo??

Se la paura dell’abuso è l’unico argomento …. mi sembra di ricordare che la chiesa dicesse la stessa cosa riguardo alla donazione del sangue e al trapianto degli organi! modesto (seppur reale) argomento, che però ha provato la sua pochezza davanti agli incommensurabili e vantaggiosi usi legali di queste pratiche!!!!!!!

Se ci affidiamo ai loro scrupoli …. siamo tutti morti!!!

udo

Ciao a tutti. Mi viene il dubbio di non aver capito assolutamente nulla dell’articolo, ma ci provo ugualmente:
leggo che Marino esprime preoccupazione per un fenomeno (argomentato immediatamente
dopo da Minger) che e’ reale e che e’ probabilmente destinato a essere alimentato dalla assenza di una regolamentazione.
Minger conferma, porta l’esempio delle regole approvate in UK e concorda sulla necessita’ di istituire regole internazionali.
Marino esprime poi una critica riguardo alla maniera in cui la questione e’ stata trattata in Italia, in particolare dai mezzi di informazione italiani. (La “questione italiana” secondo me’ e’ importante: credo che solo una ‘regolamentazione’ internazionale possa salvare il nostro paese dalla ‘regolamentazione’ nazionale frutto delle fantasie delle varie binette-bagnasche-ecc.)

Il dialogo prosegue con Minger che spiega i particolari della tecnica, intercalato da Marino, che chiarisce ulteriormente, affermando che tecnicamente non e’ nemmeno il caso di parlare di “embrione”. A questo punto, Minger osserva che in Italia e’ possibile utilizzare il tessuto di un feto di 6 settimane ma non un embrione di 6 giorni. Marino gli dice come ci siamo arrivati; si parla del processo che in UK ha portato all’approvazione della sperimentazione. Si parla della mancanza di competenze specifiche dei parlamentari e dell’opportunita’ di ascoltare il parere di persone qualificate in ambito scientifico, quando si tratta di prendere decisioni in tali ambiti. Marino concorda e auspica che un tale percorso sia adottato anche in altri paesi.
Nel finale, Marino si pone la questione della responsabilita’ (per inciso, non parla di “vita” o cose simili, parla, penso, di correttezza scientifica). Minger conclude che quella non si puo’ imporre con alcuna autorita’, bisogna ragionare partendo dall’assunto che lo sperimentatore non sia uno stronzo. L’importante e’ invece informare (questo implica partire dall’assunto che le persone vogliano essere informate -n.d.u.)
Insomma: mi sembra che i due siano fondamentalmente in accordo.
Mi ricordo di aver letto Marino pronunciarsi a favore della ricerca in diverse occasioni, anche durante il dibattito sulla procreazione assistita.
Ora, qui leggo critiche feroci nei suoi confronti e mi viene il dubbio: ricordo male?
Lo dico senza polemica: c’e’ qualcosa che non so di Marino e che nessuno ha mai osato dirmi? Mi sono perso qualcosa (questo e’ probabile)?
Ciao

Udo

gianfranco f.

X\udo
Temo che tu non abbia perso proprio nulla hai solo fatto una cosa che qui da noi sembra alquanto strana: hai letto l’articolo prima di commentarlo.
I feroci attacchi a Marino proprio non li capisco, probabilmente sbagliano persona o “grilleggiano” se uno è deputato o senatore è un venduto
Mah! leggendo alcuni commenti sul blog ho paura che della R di UAAR (razionalisti) non si tenga proprio conto

Bruna Tadolini

Cari Udo e Gianfranco,

se mai dalla lettura dell’articolo si capisce che Marini non sa neppure di cosa sta parlando!! Ma davanti a tale controparte, da buon politico, si barcamena!

In base a quello che dice lui, se non c’è un nuovo DNA non c’è embrione e quindi ……..un individuo nato per partenogenesi non passerebbe attraverso lo stadio di embrione (non c’è nuovo DNA) e si potrebbero quindi usare le sue cellule staminali per tutti gli studi del mondo……

Insomma, in base a quanto non ha capito, sottoscriverebbe i risultati di questa ricerca “Derivation of human embryonic stem cell lines from parthenogenetic blastocysts.”
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18071366?ordinalpos=4&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_RVDocSum

o di questa “Patient-specific stem cell lines derived from human parthenogenetic blastocysts.” http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17594198?ordinalpos=1&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_RVAbstractPlusDrugs1

E’ ben vero che le decisioni “scientifiche” le dovrebbero prendere quelli che hanno competenze e sanno di cosa stanno parlando!!!!!

Pietro2

Da questo momento in avanti pretenderò il massimo rispetto e considerazione per i miei testicoli in quanto sono “una banca di uomini”, non ancora nati, ma sempre uomini.
Voi mi direte, ma sai quanti sconfineranno nel vuoto dell’esistenza e moriranno prematuramente? Se è così (e qui lo dico ai credenti) non credete che sia da imputare a dio tutte queste morti premature?
pertanto, sigg, dell’altra sponde del tevere, benetti di turno, bondi occasionali vedete di essere coerenti con la vostra fede e non rompete gli zipidei.

udo

Ciao Bruna, abbi pazienza: purtroppo la mia competenza in materia di biologia e’ al minimo salariale.
Il punto e’ un questo: io nell’articolo ho letto una affermazione di Marino (“tecnicamente non si otterranno embrioni”), seguita da una di Minger (“esatto”).
Semplicemente non ho trovato disaccordo tra i due.
Anzi, mi sembrava che Marino, dopo aver accennato alla questione mediatica ed alle conseguenti alzate di scudi ogni qual volta si parli di “embrione”, abbia voluto sottolineare quanto siano inutili gli allarmismi in questo caso (se non altro ad uso di un giornalista che ci presenta Stephen Minger come uno che ha la treccia e gli occhialini alla John Lennon, poi fa lo scienziato).
Poiche’ in tutto il dialogo tra i due io non vedo divergenza di opinioni, e poiche’ qui vedo critiche nei confronti di Marino, il mio dubbio era, e resta: ha Ignazio Marino detto/fatto qualcosa che io non so, alla luce della quale il senso di questo dialogo e’ completamente
stravolto?
Io vorrei avere piu’ informazioni sulla posizione di Marino.
La tua opinione e’ che Marino potrebbe sottoscrivere, in base a cio’ che ‘non ha capito’, i risultati delle ricerche che hai linkato (ma allora Minger, che dice “esatto”, potrebbe farlo). Ora so quale posizione gli attribuisci tu, ma di fatto ne so quanto prima.
Mi bastano cose meno complicate ma piu’ oggettive, tipo dichiarazioni, interviste, qualcosa con cui ci si possa fare un’idea del Marino-pensiero.
Grazie comunque dei link, li volto a una mia amica biologa che ha il dono di saper spiegare molto bene.
Ciao

Udo

Bruna Tadolini

Caro Udo

il mio iniziale commento era volto a mettere in risalto come uno degli argomenti di quelli che osteggiano la ricerca sulle cellule staminali embrionali sia …. prudenziale. Come dicevo la prudenza è sempre condivisibile ma non deve essere un dictat contro la ricerca, soprattutto se viene da coloro che ideologicamente non hanno le stesse posizioni verso altri fenomeni.
Quelli che vanno in pellegrinaggio per essere guariti “miracolosamente” hanno le stesse limitazioni e controlli sanitari? C’è un organo internazionale che legifera su Lourdes e sulle sue condizioni igienico sanitarie?

Cosa si direbbe se laicamente si legiferasse, noi che non crediamo nei miracoli, sul rendere proibito per tutti i miracoli degli esorcisti, dei guaritori ecc…..

Quindi sono ben contenta che si facciano regole per salvaguardare la salute di tutti e per non far insorgere false speranze ma …….. usiamo lo stesso metro per tutti e, soprattutto, facciamo capire la loro posizione schizofrenica a quelli che pretendono per la scienza quello che aborrirebbero per la religione!

Per il resto, come dicevo, le cose dette da Minger era scientificamente ed eticamente corrette (anche se la via “classica” alla ricerca sulle staminali embrionali è un po’ superata dalle ricerche a cui mi riferivo) e Marino (da buon paraculo) non poteva che essere d’accordo ……. Inoltre ciò che ha detto Marino non è sbagliato ma solo limitato …… a ciò che gli conviene

Riguardo al Marino pensiero è ben allineato con la chiesa!

Per tua conoscenza: le cellule staminali ottenute da un embrione prodotto per partenogenesi non avranno rigetto perchè hanno il DNA della donatrice dell’uovo; inoltre, poichè per motivi vari, l’embrione partenogenico in realtà non può sviluppare oltre un modesto stadio …. non darà mai (per ora) un individuo e quindi tecnicamente non darà la vita. Marino dovrebbe essere d’accordo!!

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