Contro la legge 194, arriva anche la benedizione di Paola Binetti. La senatrice teo-dem che siede nelle file del Pd, interviene, nemmeno troppo a sorpresa, nel dibattito sulla revisione della legge sull’aborto. E si dice pronta a votare con Forza Italia: «Sulla salvaguardia della vita – ha spiegato – non valgono logiche di schieramento o posizioni di partito». E così la Binetti per difendere «la dignità della persona e il valore sacro della vita» è disposta a sedersi a fianco della battaglia lanciata da quello che dovrebbe essere, se non un suo acerrimo avversario, almeno uno con le idee diverse dalle sue, Giuliano Ferrara. Ma la sua posizione viene sconfessata in serata da Enzo Carra, altro teodem del Pd.Enzo Carra, a nome del gruppo informale dei teodem, infatti dice no alla mozione sull’aborto proposta dal coordinatore di Forza Italia Bondi, ma chiede che ci sia una «verifica» sull’applicazione della legge 194. «L’intervento di Ruini – dice il portavoce dei teodem interpellato sull’argomento – dimostra che si deve passare a una verifica della legge 194 pensando a una sua migliore applicazione. Del resto , in passato, sia la Turco sia la Bindi avevano indicato le strade per migliorare la legge. Perchè di questo si tratta: migliorare l’applicazione pratica della 194, non certo abolirla».
Ma le ministre del centrosinistra non ci stanno, temono che, visto lo spirito iniziale della richiesta di verifica, altro non sia che un Cavallo di Troia. La legge 194 «inapplicata? No, è applicatissima. Ridiscutere dell’aborto? Dibattito pubblico sì, ma nessuna modifica della legge 194». Così risponde il ministro della Salute Livia Turco. Mentre Barbara Pollastrini, ministra per i Diritti e le Pari Opportunità si dice decisamente contraria a qualsiasi revisione della legge 194 «e a ogni volontà strumentale di colpire autonomia e responsabilità delle donne». «La legge 194 – fa notare -è una legge equilibrata e apprezzata anche oltre i nostri confini».
Anche la Turco fa del resto notare che la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza ha fatto sì che dal 1982 ad oggi gli aborti si siano praticamente dimezzati riducendosi del 45% e sia stato cancellato l’aborto clandestino e la conseguente altissima mortalità materna. «Una legge – ricorda il ministro – che ha come suo primario obiettivo quello della tutela sociale della maternità e della prevenzione dell’aborto attraverso la rete dei consultori familiari. Un obiettivo che intendiamo ulteriormente perseguire nell’ambito delle politiche di tutela della salute delle donne, per le quali – conclude – abbiamo già vincolato 10 milioni di euro nel Fondo sanitario 2007 e stanziato specifici fondi nell’ambito degli interventi per la riorganizzazione dei consultori previsti dalla precedente Finanziaria d’intesa con il ministero della Famiglia».
È stato il direttore de Il Foglio all’indomani dell’approvazione della moratoria Onu sulla pena di morte a lanciare dalle colonne del suo giornale l’idea di una moratoria sull’aborto che, a quanto pare, per lui si equivale alla pena capitale. Da lì era partita una campagna, con tanto di sciopero della fame, che il primo giorno dell’anno è stata ripresa dal cardinale Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi di Roma. La legge 194 va «aggiornata», perché «diventa veramente inammissibile procedere all’aborto ad una età del feto nella quale egli potrebbe vivere anche da solo».
A raccogliere politicamente le proposte del giornalista e del cardinale, è stato subito Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia. Bondi ha annunciato di aver presentato una mozione parlamentare per la revisione delle linee guida della legge, «sulla base della necessità di tenere conto delle nuove possibilità tecnologiche che rischiano di inficiarne i principi ispiratori». Gli fa eco la Binetti: «Nel Pd e in Parlamento – rivela – siamo in più di quanti si creda a ritenere indispensabile la rivisitazione della legge 194».
Contraria alla “rivisitazione”, Marina Sereni, vice capogruppo del Pd alla Camera. «La legge 194 è stata un’ottima legge che ha contribuito a sconfiggere l’aborto clandestino e a dare alle donne tutele e aiuti per una maternità consapevole. Mi auguro – ha aggiunto – che l’iniziativa a titolo personale dell’onorevole Bondi, che sa tanto di speculazione politica, resti assolutamente tale». E con lei tutta una serie di associazioni e parlamentari della sinistra dell’Unione. Mentre la capogruppo del Pdci al Senato Manuela Palermi chiede a Veltroni, segretario del Pd, provvedimenti di censura per la senatrice Binetti.
la capogruppo del Pdci al Senato Manuela Palermi chiede a Veltroni, segretario del Pd, provvedimenti di censura per la senatrice Binetti.
E sarebbe anche ora!!!!!
😉
Ma che aspettano a espellere Nonna Papera Binetti? A Turigliatto l’hanno espulso, lei invece sta ancora nel Pd.
ci vorrebbe un po’ più di ricerca su come gestire i tempi dei processi riproduttivi chimicamente, oltre che uno studio più approfondito su questa cosa chiamata sentimento religioso.
la binetti è un virus inoculato dalla destra. vi sembra una di sinistra? o caratterizzano il partito con idee di sinistra, per quanto io odi parlare per partito preso, oppure crolleranno con gran fracasso e pernacchie di popolo.
la binetti, i mastella e simili vanno tenuti alla larga, altrimenti non c’è credibilità oltre che coesione, sia per la casta che per l’elettorato.
io vedrei meglio un forum pubblico e trasparente in rete invece di un parlamento ermetico e ipocrita fin dalla nascita delle sue “nuove” componenti vitali.
Cartman anche io l’ho soprannominata Nonna Papera (con tutto il rispetto per il personaggio Disney)!
FUORI DAL PD!