Un estratto dalla lunga intervista a Veltroni pubblicata da Repubblica.
Un’altra ferita aperta sulla quale il Pd dovrà prima o poi trovare una sintesi riguarda le questioni etiche.
“Purtroppo in alcuni ambienti vedo un clima da disfida tra guelfi e ghibellini, un irrigidimento integralista e quasi testimoniale delle identità legate l’una alla fede cattolica, l’altra all’ispirazione laica. Il Pd nasce con l’obiettivo di superare questa contrapposizione”.
Cosa pensa della legge sull’aborto, oggetto dell’ennesima una campagna “revisionista”?
“Un valore imprescindibile, per me, è la laicità dello Stato. Questo significa che ci sono conquiste di civiltà che devono essere difese. Una di queste è proprio la 194, che si è dimostrata una legge contro l’aborto, visto che le interruzioni di gravidanza si sono ridotte del 44%. Dunque per me la 194 è una legge importante, che va difesa. Ma non mi spaventa una discussione di merito, che tenda a rafforzare gli aspetti di prevenzione, perché l’aborto non è un diritto assoluto, ma è sempre un dramma da contrastare”.
Non le sembra che i toni dei revisionisti siano quasi da nuova crociata?
“Sinceramente, mi piace una Chiesa che concentri la sua attenzione su alcuni dei temi che stanno dentro la grandezza dell’esperienza di fede: la protezione degli ultimi, la lotta contro ogni forma di ingiustizia sociale, la pace e i diritti delle persone. Non mi spaventa che la Chiesa affermi e tuteli principi morali che considera fondamentali. Ma ammaestrata da una storia millenaria, la Chiesa sa bene che proprio la laicità dello Stato è un confine che non può essere valicato. Poi, con altrettanta sincerità, vorrei che anche i laici fossero più laici. Che ragionassero senza dogmatismi sui temi della vita e della morte. Noi laici, più di ogni altro, non possiamo accettare l’idea di una società senza valori. Dobbiamo moltiplicare le sedi di confronto e di ricerca comune. E nella vocazione di un grande partito come il Pd. Prendiamo esempio dai democratici americani”.
“Grande è la confusione sopra e sotto il cielo”, cantava anni fa un ateo devoto (ora solo devoto). Si capisce che Veltroni voglia stemperare il clima nel PD, segnato dalle polemiche interne tra Binetti e Odifreddi. Non che ci aspettassimo che prendesse le difese di quest’ultimo, ma che quantomeno segnalasse come la prima ha votato contro il governo di cui fa parte, e si è altresì dichiarata pronta a votare insieme all’opposizione una modifica delle legge 194. Il problema scivola invece sulla gomma veltroniana alla velocità della luce, e “l’avanti al centro contro gli opposti estremismi” di cattolici e laici sapeva di risaputo già ai tempi dell'”Opera buffa” di Guccini. Ma che un problema ci sia lo testimonia lo stesso linguaggio usato da Veltroni: la parola ‘laico’ contrapposta a ‘cattolico’. Errore: la Chiesa cattolica rappresenta una parte della società, la laicità un principio costituzionale che, in quanto tale, la riguarda tutta. O Veltroni condivide con noi l’opinione che di cattolici laici non ce ne siano più (ammesso che rifarsi a Milani e Dossetti abbia un senso, visto che non hanno mai contato nulla), oppure non ha il coraggio di dichiararsi quantomeno ‘non credente’. Tertium non datur.
a me veltroni sembra uno che ha la faccia come il proprio fondoschiena e che tenta di accontentare tutti.
schifo
Penso che nell’anno 2008 sia giunta l’ora di piantarla con le etichette “laici” vs “cattolici” (fino a prova contraria i cattolici che non portano la tonaca sono laici per definizione!), cominciamo ad usare i termini esatti: “democratici” vs “teocratici”, così da includere pure le altre fedi.
La solita fuffa veltroniana.
Non facciamoci prendere in giro, ormai è palese che il partito democratico è un partito filoclericale, stanno semplicemente cercando di confondere le acque nella speranza che i loro elettori non capiscano bene cosa sta succedendo, ma i fatti parlano molto chiaro, QUANDO IL VATICANO ORDINA, IL PARTITO DEMOCRATICO UBBIDISCE SENZA FIATARE.
NON VOTATE PER IL PARTITO DEMOCRATICO !
Mellifluo, melenso come una litania, perle di rosario incastonate nell’ipocrisia.
Il problema e’ che con chi afferma opossum e valori non negoziabili non si puo’ discutere.
O si accetta una lenta deriva verso quei valori anche se non li sia condivide, o si oppongono altrettanti valori non negoziabili e si genera uno stallo.
Se io non porto un’opinione ma una verita’ immutabile e indiscutibili, di che vuoi discutere?
O mi dai ragione o mi prendi (metaforicamente) a schiaffi. Ogni altra posizione e’ semplicemente una perdita di tempo o una resa mascherata.
Quindi il PD, o afferma chiaramente dei paletti sulla laicita’ e butta fuori gente come la Binetti, o sui temi etici e’ destinato o ad appiattirsi sui valori cattolici o a sfasciarsi.
Mentre per me i DS erano un partito “votabile” (non ci fosse stata la RNP presumibilmente li avrei votati), ad oggi non c’e’ dubbio che il PD non lo e’.
La prospettiva che in Italia, un leader, per definirsi tale, debba misurarsi sul piano ideologico, ossia decidere se tifa per l’Inter o per il Milan, se crede al paradiso o all’inferno, se ritiene buona cosa il matrimonio dei gay o l’inseminazione del coccodrillo ecc. è un segno di una sbracatura di estremo livello del ruolo della politica. Un capo del governo deve sapere come difendere il potere d’acquisrto dei salari, come rilanciare la ricerca, lo sviluppo e l’economia, come mandare fuori dai piedi le lobbies che schiacciano il paese.Una volta risolti questi problemi, tutte le altre cose non hanno più importanza e ognuno le può risolvere da sé.
Pacatamente non si pensi che la chiesa influenzi le mie decisioni.
MA ANCHE NO.
Pacatamente.
Illuminante articolo di Paolo Flores D’Arcais:
http://www.liberacittadinanza.it/menunew/laicnew/flores80105
il principio della laicità è un principio costituzionale che tutti nelle istituzioni, perlomeno nelle istituzioni, devono far proprio, non esiste fare una sintesi tra laici e cattolici perchè inevitabilmente si applica il principio della laicità a metà.
E poi che la si pianti una volta per tutte nel ritenere che i laici non abbiano una propria etica e dei propri valori e che quindi per forza di cose le si debbano prendere dal vaticano con grande gratitudine, dicendo così veltroni dimostra tutta la sua pochezza culturale.
Ancora a stare a controllare che dice Veltroni, per sapere se glielo si può anche dare, poveretto, questo votino striminzito alle prossime elezioni? Ma per favore… non avete ancora capito che questa gente è morta… e in attesa del seppellimento sta tentando di trascinare all’Inferno l’Italia con sé? La questione della laicità non è separata dagli altri grandi temi di un buon governo. Senza laicità non c’è civiltà, ma senza prosperità non c’è laicità. Il governo fa schifo, la squallida alternativa la conosciamo e sappiamo che è addirittura peggio. Ci serve un governo che prenda a pedate i collusi, i vaticans, i mafiosi, e che pianifichi a tavolino la rinascita economica, strutturale, sociale e civile del Paese. Ambiente, salari, lavoro, diritti civili, informazione e una politica estera di distensione, questo è quello che ci serve, e nessuno di quei mille buffoni può darcelo. Nessuno di loro. Bisogna fare tabula rasa!
Veltroni è “naturalmente” contro gli opposti estremismi, perché (anche) lui a parer suo è il centro di ogni cosa.
Pacatamente e serenamente noi siamo per una stato laico ma siamo anche per una sana ingerenza clericale nella politica e nelle istituzioni