[…] Di fronte al quesito se, riguardo al tema dell’aborto, «le persone devono poter scegliere secondo la loro coscienza» o se, viceversa, «lo Stato deve porre dei limiti e delle regolamentazioni», la maggioranza assoluta, oltre il 65%, si dichiara più vicino alla prima opzione. Non sorprende dunque il fatto che gli italiani si dichiarino, ormai da molto tempo, favorevoli in linea di massima all’ammissibilità dell’aborto nel nostro paese. In un recente sondaggio, il 73% degli intervistati — vale a dire quasi tre italiani su quattro — affermava che «non è opportuno vietare» tale pratica. In più, il 51% dichiarava di reputare l’aborto «ammissibile a livello personale». Viceversa, «solo » il 26%, con una qualche accentuazione al sud e tra chi possiede titoli di studio meno elevati, era di parere contrario. Non si riscontrano al riguardo differenziazioni legate all’orientamento politico, salvo una maggiore perplessità espressa tra chi si dichiara disinteressato o indeciso su cosa votare. C’è invece una prevedibile maggiore contrarietà tra chi frequenta maggiormente le funzioni religiose ed è quindi più strettamente legato alla fede cattolica. Ma persino tra chi dichiara di recarsi a Messa almeno una volta alla settimana — vale a dire tra i più religiosi — la maggioranza (53%) afferma che non sarebbe opportuno vietare l’aborto. […]
Il testo integrale dell’articolo di Renato Mannheimer è stato pubblicato sul sito del Corriere
Questo sondaggio (se vero) dimostra la schizofrenia degli Italiani… Come è possibile non pensare ad un radicale combiamento della legge 194 e contemporaneamente votare come è stato fatto per la legge 40? Lo stesso discorso per la classe politica (cattolica), quella che ha difeso la legge 40 con battaglie verbali violentissime per poi subito dopo affermare “non vogliamo cambiare la legge 194″…
Se ad una persona sta bene la legge 40 allora deve essere a rigor i logica contro la legge 194! A meno, appunto di schizofrenia o incapacità di intendere o volere. Oppure semplicemente bispensiero ed ipocrisia tipicamente cattolica…
La legge 40 è rimasta grazie all’astensionismo mirato dei clericali che si è aggiunto all’astensionismo abituale degli indifferenti. La cosa più indegna è che al comitato dei sostenitori dell’astensione siano stati dati gli stessi spazi pubblici concessi ai sostenitori del sì e del no.
In realtà per rilanciare lo strumento referendario dovrebbe essere eliminato il quorum richiesto perchè il referendum steso sia valido, allora sì che sarebbe possibile contersi sul serio, come è avvenuto in occasione del referendum sulle riforme costituzionali, per il quale non era richiesto il quorum.
Tra l’altro il principio del quorum per il referendum abrogativo, visto che ormai astenersi equivale di fatto a votare a favore del mantenimento della legge in vigore, lede il diritto costituzionale alle segretezza del voto(nessuno può ovviamente sapere come una persona ha votato, ma può sapere invece se ha votato o no). Su questo punto avvocati e giuristi laici potrebbero prendere delle iniziative per un ricorso alla Corte Costituzionale?
Volevo dire “contarsi” e non “contersi”!
@ g.b.
concordo con te sull’eliminazione del quorum, per contrastare le tattiche astensionistiche come quella portata avanti dalla CEI nel 2005 (ma anche da altri in diverse occasioni).
io suggerirei però , per controbilanciare, di anticipare il giudizio sull’ammissibilità dei referendum prima della fase di raccolta firme (così da risparmiare tempo, fatica e soldi) ed inoltre alzerei la soglia del numero di firme (per es. a 800 mila o 1 milione) così che l’istituto del referendum diventi più serio, venga fatto cioé su questioni veramente importanti.
mah, alla fine tutta questa storia si è rivelata una grande bolla mediatica
– perchè non si arriverà mai a modificare la 194, ma forse si stabiliranno delle linee guida per l’aborto terapeutico, quello che la legge consente di praticare nel quarto e quinto mese,
– a marzo arriverà la pillola ru-486, e questo è sicuro perchè l’aifa ha terminato l’iter dell’autorizazzione al commercio di tale farmaco, ed è per questo che si sta facedo tutta questa cagnara.
Comunque la turco ha chiesto un parere al css per quanto attiene questi aspetti, c’è un comunicato stampa sul sito del ministero della salute.
Ciò che mi rincuora di più è che non solo in parlamento non ci sono i numeri per modificare la legge ma anche gli italiani sono per la stragrande maggioranza favorevoli a non modificarla.
“Come è possibile non pensare ad un radicale combiamento della legge 194 e contemporaneamente votare come è stato fatto per la legge 40?”
prendi un numero sufficiente di canali televisivi, quotidiani, settimanali, giornalisti, intellettuali, asserviti al padrone di turno e non ci impieghi molto a convincere gli italiani di QUALSIASI cosa. ha sempre funzionato alla grande in italia, ha funzionato con la 40, funzionera anche con la 194. in fondo queste sulla 194 sono solo scaramucce, rispetto al progetto completo, che e’ (ri)convincere gli italiani che la teocrazia funziona meglio della democrazia. sono gia a buon punto.
Per Antonio_C
Non vorrei far sorgere equivoci. Il ricorso all’astensionismo in occasione del referendum abrogativo, stante l’ attuale legge, non è in sè riprovevole, tanto più che votando no si rischia di far scattare il quorum e di far vincere il sì, ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato; quello che è inaccettabile è che i comitati a favore dell’astensionismo siano stati equiparati ai comitati per il sì o per il no. Inoltre vorrei ribadire che l’eliminazione del quorum al referendum abrogativo sarebbe giusta non solo “per contrastare le tattiche astensionistiche”della CEI o di altri, ma anche per tutelare il sacrosanto diritto del cittadino alla segretezza del voto, che viene di fatto vanificato se non andare a votare è la via più sicura per far prevalere il no.