Durante queste feste i credenti stanno riempiendo i banchi in tutto il Messico, ma la carenza di preti in una delle nazioni più cattoliche del mondo, lascia molti fedeli senza pastore.
In un paese dove più dell’85% della popolazione è cattolica, un prete deve seguire più di 7.000 fedeli.
Per fare un paragone, gli Stati Uniti, in cui il 22% della popolazione è cattolica, esiste un prete ogni 1.500 fedeli.
“Questa è veramente una crisi delle vocazioni”, ha detto Elio Masferrer, un esperto di religioni alla Scuola Nazionale di Antropologia e Storia del Messico.
Alcuni imputano questo fatto ad una crescente secolarizzazione del Messico, in cui i giovani hanno più opportunità lavorative e rifiutano il concetto di celibato. “Questi tempi sono pieni di distrazioni e tentazioni, come la droga”, ha detto Guadalupe Conde, un prete di 84 anni della Chiesa spagnola coloniale di San Francisco al centro di Mexico City. “I giovani non pensano alla fede”.
In Messico, sono stati ordinati circa 240 preti ogni anno, fra il 2000 e il 2005, in flessione rispetto ai 280 dello scorso decenio, nonostante la popolazione sia in crescita.
“Ci sono alcune diocesi in cui viene ordianto un solo nuovo prete ogni anno”, ha detto Jose de Jesus Aguilar, portavoce dell’Arcidiocesi di Mexico City.
Come gestire la carenza di preti e la chiusura delle parrocchie in molte parti del mondo è un tema nodale per il Vaticano.
Ha ripetutamente affermato che solo uomini validamente ordinari possono celebrare la messa e ha rifiutato le richieste di estendere la candidatura a uomini sposati o donne in modo da risolvere la crisi.
Per compensare la mancanza di nuovi preti, i vecchi stanno procrastinando il pensionamento. Nella capitale del Messico, la media dell’età dei preti è 66 anni, e in una parrocchia periferica, un prete 93enne celebra la Messa al mattino, per confessare tutto il pomeriggio.
“I preti anziani devono esercitare fino a che non crollano”, lamenta Aguilar.
Mentre diminuisce il numero dei preti, la Chiesa sta vivendo la competizione con le chiese evangeliche che si stanno sviluppando nelle aree rurali del Messico e del Centro America. Di solito hanno una media di un pastore che segue appena un centinaio di fedeli.
Il Messico sta affrontando una grave carenza di preti
22 commenti
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Ma beati loro…
Dategli la moglie a i preti, LI HANNO FATTO TROPPI SACRI, immaniera di Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek) Si hanno fatto troppi sacri :((
“In un paese dove più dell’85% della popolazione è cattolica…” I preti hanno così profondamente educato i loro fedeli a non pensare con la loro testa, a vivere deresponsabilizzati, a non scegliere e pensare perché c’è sempre uno che sceglie per loro, ad essere completamente passivi e obbedienti al rappresentante della chiesa ecc. per cui ogni volontà si è spenta, anche la volontà di fare il prete.
Evidentemente il messaggio diffuso dalla chiesa messicana non dice ormai più nulla se in così pochi sono disposti a sobbarcarsi la responsabilità di diffonderlo.
Una dimostrazione ulteriore che la chiesa non è in grado di assecondare l’evoluzione sociale, e che i suoi dogmi sono sempre più obsoleti.
Certe fortune capitano sempre agli altri!
Si può fare amigos!
Cioè, cosa dice tale Guadalupe Conde? Che la droga sarebbe un ostacolo alla vocazione? E allora lui come ha deciso di farsi prete?
certo che imputare la mancanza di vocazioni al benessere della popolazione e alla possibilità alta di trovare lavoro, la dice lunga sui metodi usati dalla chiesa cattolica per arruolare e plagiare i messicani: non trovi lavoro? sei povero? Allora fatti prete che mangi a sbafo e fai tutto quello che vuoi tanto c’è la piu’ grande associazione mafiosa del mondo che ti coprirà le spalle… sarai intoccabile… A questo punto, i messicani hanno davvero dimostrato di valere molto di piu’ di quei pretucoli che sono pronti a dire che l’85% del messico è cattolico e si lamentano che devono lavorare fino a tarda età: la loro vocazione non ha limiti di età mi sembra e neanche limiti al portafogli…
però lì avanzano le chiese evangeliche nordamericane, che sono meno bigotte per alcune cose ma molto aggressive e fondamentaliste per altre. Non è proprio una secolarizzazione, pare più un cambio di casacca.
Farsi prete come rimedio all’indigenza si è fatto in Italia almeno fino agli anni ’50. Famiglie contadine numerose, eredità da spartire, per lo meno un figlio prete aveva vitto e alloggio assicurati (a parte che una ‘dote’ era sempre gradita).
MA PERCHè BISOGNA IMPUTARE LA MANCANZA DI PRETI A TUTTE NUOVE OCCASIONI CHE SONO NEGATIVE?SI PARLA SOLO DI DROGA SESSO E TRASGRESSIONI, NON POTREBBE ESSERE “COLPA”(MERITO) DI CULTURA E NUOVI INTERESSI A REALIZZARSI FUORI DALLA CAPPA CLERICALE?
Esatto, infatti in Italia l’età media dei presbiteri è 61 anni, perciò tutta gente nata a cavallo della guerra quando sfamare un figlio era un problema; inoltre ci tengo a precisare che ad abbassare l’età media di questi ci pensa quel 5% di stranieri che hanno invece, mediamente, 45 anni.
@Marco
I meriti sono del benessere e della scolarizzazione, mentre il resto son balle, se ho torto che provino ad evangelizzare la Svezia anzichè la Nigeria …
Questo è il momento in cui dobbiamo dimostrare la nostra solidarietà internazionale!!!
Imitiamo San Martino che divise in due la sua cappa per coprire l’ignudo.
Spediamogliene sùbito metà dei nostri!!!!!
Finchè il sacerdozio è visto come “bene rifugio” alè tutti dentro con “vocazioni” ispirate da Dio (ci mancherebbe)! Tanto a pagare il conto è la Chiesa, cioè lo Stato, cioè i lavoratori fessi.
Ma appena il mondo là fuori si fa più facile e più bello da vivere, magari con uno Stato serio ed organizzato che ti aiuta (invece di ammazzarti), allora – chissà perchè – le “vocazioni” alla clausura e all’eunuchismo calano paurosamente.
Verrà il giorno che ai preti sarà permesso di propalare ai quattro venti la sacrosanta “dottrina”, ma soltanto dopo 8 ore di lavoro nell’ufficio o nella fabbrica o nella miniera della città. Nelle ore libere, insomma……
è curioso che nei paesi teoricamente più cattolici, nessuno si voglia far prete, nevvero?
Quoto Daniele. Anche da noi c’è crisi di vocazioni ma per il popolo messicano ci sacrificheremmo volentieri per alleggerirci diciamo del 50% dei preti nostrani. Corso di spagnolo gratis per chi si offre.
Si estingueranno. Anche in Messico fanno proseliti i pentecostali, non meno integralisti dei cattolici, ma molto più laici. I pentecostali non pretendono che lo stato sia il loro braccio secolare come i cattolici.
Le prossime frontiere della spretizzazione solo l’America Latina e l’est Europa
Scusate non riesco a capire il motivo del vostro odio nei confronti dei poveri preti. è la gerarchia ecclesiastica che ha perso di vista il suo dovere principale, per questo colpevole, cioè essere dalla parte della persona, Dio non si è fatto “Legge” ma “Uomo” e lo ha fatto per far capire che la persone è sempre fine e per questo va rispettata in tutto e in ogni sua diversità. Questo i bravi preti (che per me potrebbero tranquillamente sposarsi, così capirebbero le difficoltà che le famiglie oggi affrontano) lo fanno e non impongono nulla a nessuno.
La religione cattolica romana e’ la piu’ sciapita che esiste al mondo.Non c’e’ saddisfazione perle vocazioni :((
Per Shodan.
Forse arrivo a spiegartelo io.
E’ indubbio che – da tempo immemore – ci sia il Basso Clero e l’Alto Clero. Dai tempi del Re Sole (assai prima, in verità), nulla è cambiato.
Gli uni si spaccano la schiena tra sbandati, poveri, prostitute, drogati e chi più ne ha più ne metta e si fanno eventualmente ammazzare (vedi Don Puglisi e Don Romero). Gli altri, chiusi nei loro faraonici palazzi tra stucchi d’oro e broccati di gran lusso, pontificano in totale autoreferenzialità pretendendo idealmente di controllare tutto il resto del mondo.
Chiunque si permetta di contraddirli o criticarli, ieri finiva sul rogo o in galera, oggi è condannato all’apartheid sociale o all’oscuramento mediatico (in Italia, dove il 90% dei media è Papa-dipendente, e nei Paesi dove il cattolicismo è al Governo).
I loro sottoposti devono obbedire come manichini o robot in virtù del voto di obbedienza assoluta. Loro fanno e disfano, gli altri devono dire “sì, Buana”, chinare la testa e baciare l’anello. Il gregge deve seguire a ruota.
Ti ricordi le nenie infami sulla “intrinseca cattiveria” degli Ebrei, andate avanti per 2000 anni?
Rileggiti quello che “Civiltà Cattolica” ebbe il coraggio di scrivere nel 1925 in pieno scandalo Dreyfuss. Hitler non inventò nulla più che i forni. A tutto il resto ci avevano già pensato fior di Papi, Innocenzo III in particolare.
Il punto è qui. Di punto in bianco – perchè il PAPA si è ravveduto e DA SOLO ha deciso – gli Ebrei non sono più quella massa di criminali usurai che erano fino ad allora. ED IL GREGGE HA OBBEDITO E L’ODIO COME D’INCANTO E’ PASSATO (con grande disdoro dei fascisti che hanno dovuto abbozzare masticando amaro).
Cioè, un vecchio barbogio ottantenne coperto d’oro decide, la massa obbedisce e s’inchina. Avesse deciso che i Buddisti erano Satana, la massa avrebbe creduto e ripetuto pari-pari.
Noi atei non accettiamo proprio questo. Che una massa di gente dipenda mani piedi e cervello da un’élite ricca sfondata e piena di sussiegosa arroganza, che fa disfa e ridisfa a piacimento dietro il paravento di Dio, che falsifica a tutto vapore per il proprio tornaconto e che utilizza i soldi di tutti – estorti con i sistemi più vari – per i propri interessi di bottega.
Solo il 20% del bottino ritorna ai poveri, il resto foraggia l’apparato e il lusso della Corte.
Come dissi in un altro post, i servi sono peggiori dei tiranni. Perchè senza i servi che adulano e obbediscono, i tiranni si riducono a ectoplasmi che urlano nel deserto.
E i preti – volenti o nolenti – sono servi della gerarchia.
@shodan
Se i preti cattolici si potessero sposare sarebbe un terribile salasso economico per la nostre tasche, come se già non bastassero i 5 miliardi di € annui che sborsiamo alla casta sacerdotale, pensa se oltre agli eunuchi del signore dovessimo pure mantenere le loro mogli ed i loro figli. E’ giusto che si estinguano, dopotutto è l’evoluzione stessa che li sta portando questo e nessuno, nemmeno il Papa più progressista (ossimoro), può più farci nulla. Ieri hanno rifiutato la comunione a mons. Milingo, altro buon segno, quindi mi auguro che Benedetto XVI non mi deluda e che tenga duro come ha fatto fino ad ora.