Primo stop cattolico al divorzio breve

“Un obiettivo segnale di crisi sociale che si va approfondendo”, oltre che un “netto incentivo” a “proposte di divorzio sempre più breve, che minano la tutela costituzionale garantita alla famiglia fondata sul matrimonio”. Francesco D’Agostino, presidente dell’Unione giuristi cattolici italiani, commenta in questi termini al Sir la notizia del “boom” dei divorzi, che nel nostro Paese sono cresciuti del 25% solo nel 2007. Sempre di oggi, inoltre, l’approdo in Commissione giustizia del Senato della proposta di legge sul cosiddetto “divorzio breve” (che ridurrebbe da tre ad un anno il tempo necessario per ottenere la separazione definitiva della coppia). “Rendere sempre più semplici le procedure del divorzio – spiega D’Agostino – va contro lo spirito di tutela costituzionale della famiglia fondata sul matrimonio”, al centro della nostra Costituzione. “Completamente diversa”, invece, la questione degli “oneri economici che gravano sulle spese di divorzio”, i quali però “non devono coincidere con un’apologia del divorzio meno costoso”. In altre parole, il giurista invita a “scindere i due aspetti”, cioè a “combattere l’onerosità delle cause, ma non banalizzando i divorzi”, per i quali deve esserci “una procedura molto seria e rigorosa riguardo agli accertamenti, alle tutele e ai tempi”.

Fonte: agenzia SIR

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20 commenti

davide

famiglia fondata sul matrimonio. E il matrimonio su cosa è fondato? Sull’amore e sul volersi bene. Ora quando due divorziano vuol dire che quello che c’era prima non c’è più. Troppo difficile da fare questo ragionamento?

watchdogs

e comunque, come diceva il grande groucho marx, qual è la principale causa del divorzio? il matrimonio, ovviamente.

scherzi a parte, pensare che una coppia divorzi o no a seconda del tempo che ci vuole, è un insulto all’intelligenza degli italiani. Tipico dei cattolici, quindi…

watchdogs

PS: visto che il divorzio è sempre giudiziale in italia, i 3 anni attuali in media diventano 4 e mezzo 5, se si porta a un anno finalmente qualcuno riuscirà a divorziare entro i 3 anni…

Enrico

Ridurre i tempi che intercorrono tra separazione e divorzio significa banalizzare l’istituzione del matrimonio.

Vash

Bisogna tutelare i cittadini per non costringerli a portare avanti convivenze non più desiderate, non tutelare una norma costituzionale che posta nella realtà dei fatti è divenuta ormai fuori dal tempo.
Bisognerebbe mettere mano non solo alla legge sul divorzio in modo da renderlo più breve, ma anche eliminare quelle norme di stampo antico che per esempio puniscono chi “abbandona il tetto coniugale” che già adesso sono ampiamente derogate come per due conougi che lavorano in città distanti, tanto vale abolirle e lasciare solo le legi a tutela dei figli!

Roberto Grendene

1) non capisco la logica del dover sopportare per legge un lungo supplizio, che in genere si va ad aggiungere ad un periodo di crisi di coppia sfociato nella decisione a sua volta sofferta del divorzio
2) spesso chi divorzia trova un nuovo partner, forma una nuova famiglia: se a pensare alla liberta’ degli individui non ci riescono, i sostenitori del divirzio lungo non riscono a pensare alla tutela costituzionale, civile, sociale di queste nuove famiglie?????

Roberto Grendene

cartman666

con la scusa della banalizzazione del matrimonio, ci sono cospicui interessi economici, dei legali, a cui non conviene affatto la celerità delle cause.

Senzapaura

La famiglia è la primordiale forma d’azienda della società, la molecola del sistema delle imprese (d’altronde perchè esiste l’istituto dell’eredità?…) per cui..ogni scioglimento di matrimonio è in realtà una liquidazione aziendale: tanto più essa sarà onerosa e complessa..tanto più gli operatori del settore ci guadagneranno. La Chiesa Cattolica sostiene il sistema delle impre: ogni famiglia liquidata = minor potere di acquisto.

Giuseppe Murante

“banalizzare l’istituzione del matrimonio”… ??????

qualcuno mi spieghi

se pianto mia moglie per andare con una ventenne, ma non divorzio, non banalizzo
poi magari dopo aver fatto un figlio illegittimo torno, pentito, e lascio la ventenne con l’infante urlante (e affamato)

se la voglio sposare e rifarmi una vita banalizzo

qualcosa mi sfugge… dev’essere perche’ sono ateo

Enrico

Si tramutare l’unione dell’uomo e della donna con finilità riproduttive e di crescita della prole tale è il matrimonio da sempre, in una sorta di contratto privatistico tra due persone dimenticandosi dell’aspetto sociale e morale dell’unione anche carnale tra uomo e donna.

paniscus

“Ridurre i tempi che intercorrono tra separazione e divorzio significa banalizzare l’istituzione del matrimonio.”

Perché, l’istituzione del matrimonio non è già abbastanza banale di suo? :)))))

saluti
Lisa

paniscus

Caro Enrico, scusami ‘n attimo, ma evidentemente c’è un equivoco.

La definizione solenne di cui parli tu si applica evidentemente al matrimonio religioso, di cui nessuno qui vuole contestare il diritto di esistere, all’interno delle comunità di chi ci crede.

Però qui si sta parlando del significato legale e civile del matrimonio, che è altra cosa.

Anche se a te non piace, il matrimonio civile è GIA’ un contratto, dalle implicazioni formali assolutamente prosaiche e burocratiche. Se poi, IN PIU’, qualcuno vuole dargli una valenza altamente idealistica e romantica, fa benissimo a farlo, ma appunto è una valenza che gli si dà sul piano personale, e che non ha niente a che fare con la società.

E’ proprio questa fissazione di voler vedere a tutti i costi qualcosa di solenne e di “sacramentale” anche nel significato CIVILE del matrimonio, che è fuorviante e impedisce di discutere a mente sgombra.

In passato, il matrimonio era qualcosa di solennissimo e di profondamente etico anche per lo stato, è vero. ma questo avveniva sostanzialmente per DUE ragioni: che fosse indissolubile (per cui, rappresentava una cesura profondissima e irrevocabile tra due fasi della vita di una persona), e che servisse a tutelare i diritti dei figli.

Siccome oggi nessuna delle due cose è più vera (perchè è consentito divorziare, e perché è consentito riconoscere i figli con effetti identici anche senza sposarsi), tutto questo non vale più… e dal punto di vista civile non c’è più alcun motivo per considerare il matrimonio tutta questa fondamentale istituzione sacrale e unica alla base dell’intera società. Ne rimangono validi solo gli aspetti più prosaici, appunto, di contratto, che sono faccende assolutamente terra terra, che possono cambiare nel tempo, e delle quali si può tranquillamente discutere in modo freddo e disincantato. E francamente non capisco cosa ci sia di male a farlo…

saluti
Lisa

lorenzo a.

per coerenza il tempo necessario al divorzio dovrebbe essere uguale a quello necessario al matrimonio.

e a ben guardare il matrimonio presuppone che due persone siano felici e che lo sarebbero di più da sposate. Due che divorziano sono persone infelici di stare insieme e dovremmo cercare di ridurre la loro infelicità riducendo almeno la burocrazia e l’iter temporale.

Mifepristin

ma il matrimonio si fonda sul divorzio, perché nessuno provvisto di un minimo di previdente e lungimirante intelligenza contrarrebbe matrimonio sapendo di non poter divorziare…sono sicura che in seguito all’introduzione del divorzio istantaneo si verificherebbe un vero boom di matrimoni 😀

Mifepristin

io per esempio mi sposerei -per un solo giorno(divorziano il mattino del successivo)- soltanto per poter indossare il vestito da sposa di Hello Kitty

Mifepristin

“Rendere sempre più semplici le procedure del divorzio – spiega D’Agostino – va contro lo spirito di tutela costituzionale della famiglia fondata sul matrimonio”, al centro della nostra Costituzione.
e per fortuna che la costituzione parla solo di famiglia fondata sul matrimonio, senza fare alcun riferimento alla sua indissolubilità, non si può far dire alla costituzione delle cose che i cattolici avrebbero voluto vedere inserite nei suoi articoli ai tempi dell’assemblea costituente, ma che per fortuna non riuscirono a passare…

paniscus

“ma il matrimonio si fonda sul divorzio, perché nessuno provvisto di un minimo di previdente e lungimirante intelligenza contrarrebbe matrimonio sapendo di non poter divorziare”

Be’, questo non è poi così vero. Nei (pochi) paesi dove il divorzio non esiste, ci si sposa lo stesso… 🙂

Nifft

“Ridurre i tempi che intercorrono tra separazione e divorzio significa banalizzare l’istituzione del matrimonio.”

E’ esattamente il contrario.

Mifepristin

in ogni caso, per risolvere le lungaggini dei divorzi basterebbe introdurre nel nostro ordinamento giuridico gli accordi prematrimoniali, così i coniugi prima ancora di unirsi in matrimonio potrebbero regolare in maniera vincolante tutte le questioni patrimoniali relative al divorzio

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