Iran, deputati contro la Binoche: «Attori come lei sono pericolosi»

Affascinata dai poemi di Hafez e dalla vita e dalle passioni degli iraniani, che aveva visto per la prima volta in Sotto gli ulivi del regista Abbas Kiarostami, Juliette Binoche ha indossato abiti modesti, si è coperta il capo e ha visitato il Paese. La sua prima volta è stata nel 2006, dopo uno scambio di email con lo stesso Kiarostami. Poi vi è ritornata lo scorso dicembre, sempre su invito del regista, che l’ha scelta per il suo prossimo film, Copia conforme. Ma due visite in due anni sono troppe e «pericolose», secondo due deputati iraniani, che hanno chiesto al ministero degli Esteri del loro Paese di rilasciare i visti con più cautela agli attori occidentali. L’attrice francese, premio Oscar per Il paziente inglese, una nomination per Chocolat, prediletta da registi come Kieslowski, Minghella, Hou Hsiao Hsien, ha parlato sempre bene dell’Iran. «Gli iraniani sono venuti in Occidente per secoli — ha osservato —. E’ tempo che gli occidentali vengano in Iran e imparino a conoscerlo. Quello che cerco è vedere la realtà della vita in questo Paese e avere un rapporto con la sua gente… Non credo nell’immagine che ne danno i mass media». Recentemente, la Binoche ha posato nuda per Playboy, mai due deputati non le rivolgono accuse specifiche di immoralità. «La partecipazione di attori stranieri in produzioni congiunte porterà alla distruzione culturale, perché diventeranno modelli per la gioventù iraniana», ha detto al quotidiano Teheran Times il deputato Jalal Yahyazadeh, membro della commissione cultura. È un ultraconservatore che nel dicembre 2006 criticò lo stesso intransigente presidente Mahmoud Ahmadinejad per aver assistito, ai Giochi asiatici in Qatar, a danze di donne indiane ed egiziane (proibito dalla legge islamica). In passato, ha affermato che i film prodotti in Iran hanno un impatto negativo sulla società in termini di valori culturali. L’altro deputato è Ali Akbar Nasseri, che è anche un docente di teologia. […]

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16 commenti

Silent Bob

Lo stesso prevede la Bibbia per i non cristiani… occhio…

davide

L’altro deputato è Ali Akbar Nasseri, che è anche un docente di teologia. […] ah beh non c’è molto da stupirsi allora

rossotoscano

ma siamo proprio sicuri che si parli dell’iran? a me sembrano le critiche che scarpette rosse fà ogni giorno contro la globalizzazione e i pericoli per i giovani….

J.C. Denton

Due deputati soltanto che sparano queste stronzate? Beh, allora l’Iran è un paese civile! Qui da noi sono sicuro che simili fesserie le pensano in molti, fra i mille fantocci.

Lucy Van Pelt

Sono preoccupati che una bellissima donna pensante e indipendente diventi un modello per le giovani iraniane: sottomesse è meglio!

Gianluca da Pistoia

Attenzione a non confondere il popolo iraniano con chi lo guida. Ci sono molti tipi di iraniani. Quelli ignoranti e poveri che vedono nei conservatori coloro che possono aiutarli e quelli borghesi e occidentalisti che invece hanno ben chiara la situazione.

Cmq in un paese dove i giovani omosessuali vengono messi in dei sacchi e fatti rotolare lungo una rupe per giustiziarli merita di sparire dalla faccia della terra. Quando si fa pulizia di mele marcie è purtroppo inevitabile che ci finiscano anche qualcuna di quelle buone, ma è un prezzo da pagare.

chiericoperduto

Comunque è la presa di posizione di soli due deputati…magari fa notizia, sì, ma la realtà della società iraniana è molto diversa da come la vogliono dipingere i loro politici teocratici.
Prima o poi il coperchio del pentolone salterà e ci sarà una teocrazia in meno!
Con buona pace anche di B16 che sotto sotto approva la teocrazia iraniana, difatti non ha mai speso una parola contro una qualsiasi teocrazia.
Nota di curiosità: conosco l’Iran e posso dire che i giovani di città sono molto informati, svegli e net-connessi. Per quel che riguarda le giovani iraniane anch’esse sono sveglissime ed in molti casi più istruite degli uomini, oltre che spesso belle!

Carlo

Purtroppo queste dichiarazioni non promettono bene per il popolo iraniano. Il loro regime fondamentalista si prepara ad una nuova “rivoluzione culturale” e questo tipo di proclami (deliranti) sono solo l’inizio. Io non minimizzerei questi ed altri segnali di deriva teocratica, come mi sembra facciano taluni commentando qui. Ricordiamoci che nonostante tutto, l’Italia e’ infinitamente meglio, dal punto di vista delle liberta’ individuale, della repubblica islamica iraniana.

Sunrise

Se avere un teocratismo insinuante,strisciante e non eclatante e prevaricante può essere considerato meglio allora sì, l’Italia è meglio… non dico che politicamente stiamo come in Iran, ma dopo quasi un secolo di presunta libertà di espressione non è che siamo progrediti poi così tanto… anche il vaticano, nel caso non ce ne fossimo accorti, ha dato ormai da un paio di anni il via a una “rivoluzione culturale” spingendo forsennatamente per tornare indietro di qualche secolo… o no?

Carlo

Sono d’accordo con te Sunrise, ma non si rischia la vita denunciando il Vaticano, mentre in Iran dubito che ci si possa dichiarare atei.

Sunrise

x Carlo: in quanto laica, ovviamente non intendo prendere le difese di un regime teocratico e medievale (ma soprattutto, dittatoriale) come quello iraniano, ma non è esattamente come pensiamo: in Iran convivono da sempre tante religioni diverse (da musulmani a cristiani, bahai ecc.), anche se in alcuni momenti con difficoltà (per contrappeso posso però citare i maiali di Calderoli…). Del resto, ci sono eminenti deputati italiani che si permettono di offendere quotidianamente i credo altrui (compreso quello di chi non ha credo), e difendere la libertà dello stato davanti alle continue, pesanti e frustranti ingerenze religiose è tutt’altro che facile anche qui…
Il fondamentalismo religioso è lo stesso, solo che in occidente c’è stato un affrancamento maggiore da parte delle popolazioni, che lì ancora non riesce a decollare. Si potrebbe anche discutere su quanto faccia comodo anche alle potenze occidentali avere un nemico contro il quale scagliarsi…

Lucy Van Pelt

@Chiericoperduto
Mi fa piacere apprendere che le giovani iraniane sono addirittura più colte dei maschi, è importante però che siano anche assolutamente libere di manifestare le loro idee e la loro bellezza!
La censura nei confronti di J.Binoche e del modello che può rappresentare è stata espressa “solo” da due deputati, ma uno è membro della commissione cultura: a me sembra un segnale allarmante.

claudio r.

Le potenze occidentali si sono pasciute del fondamentalismo islamico e ne sono state la causa
diretta quando, negli anni ’50 del ‘900, hanno sistematicamente fatto fallire, spesso con
colpi di stato, le esperienze di regimi laici quali quello di Mossadeq in Iran e quello di Kassem
in Irak.
Noi in occidente siamo fortunati, non perche’ la religione cristiana (cattolici, anglicani ecc.)
sia migliore di quella islamica, ma perche’ risentiamo di quella feconda corrente di pensiero
che ha avuto inizio con l’illuminismo ed e’ continuata con il grandi filosofi dell’ottocento
e del novecento.

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