«La censura al Vaticano è una bufala, il Papa parla agli italiani attraverso la televisione più del capo dello Stato e del presidente della Repubblica». Dopo le polemiche sulla mancata partecipazione di Benedetto XVI all´inaugurazione dell´anno accademico della Sapienza, i radicali Marco Pannella, Emma Bonino, Rita Bernardini e Sergio D´Elia hanno presentato la classifica delle presenze nelle edizioni principali dei Tg di Giorgio Napolitano, di Romano Prodi, dei ministri del governo, e, infine, della Santa Sede. Secondo questi dati, il Papa e gli esponenti della chiesa cattolica sono stati presenti al Tg1 per 26 ore e 35 minuti dal 19 aprile 2005 (elezione di Benedetto XVI), al 14 gennaio scorso, per una percentuale del 29,13 per cento, superiore a quella registrata dalle presenze del presidente del Consiglio (18 ore e 32 minuti, 20,31 per cento), e del presidente della Repubblica (13 ore e 47 minuti, 15,1 per cento). Stessa classifica di presenze al Tg2, con il Papa e gli esponenti della Chiesa al 32,1 per cento, mentre al Tg3 il pontefice scende al terzo posto (20 per cento), dietro al presidente del consiglio (24,7 per cento).
Per Pannella, l´Italia è un «Paese dove il capo di una chiesa si esprime in quantità e qualità senza precedenti al mondo». Il leader radicale ha sottolineato questa “invasione” richiamando l´epoca fascista: «Il giochetto di dire “non s´è fatto parlare il povero papa” non sta in piedi. Sarebbe come voler raccontare che nell´Italia degli anni ´30 si toglieva la parola a Mussolini».
Per elencare le cifre che testimoniano la «presenza pervasiva del Vaticano nelle case degli italiani» attraverso il mezzo televisivo, i Radicali hanno scelto la piazza di fronte al colonnato di San Pietro. L´iniziativa si è svolta ieri perché la manifestazione programmata per oggi – distribuire volantini con i dati delle presenze-tv in piazza San Pietro – è stata vietata dalla Questura.
Alberto Custodero, da “Repubblica” di oggi, pagina 8
Vai Marco, continua così!
“L´iniziativa si è svolta ieri perché la manifestazione programmata per oggi – distribuire volantini con i dati delle presenze-tv in piazza San Pietro – è stata vietata dalla Questura.”
Chi vuole mostrare la verità dei fatti viene zittito dalla questura…
Viva la democrazia all’italiana!
Avanti, che in pochi anni al posto dell’inno di Mameli avremo il salve regina…
“L´iniziativa si è svolta ieri perché la manifestazione programmata per oggi – distribuire volantini con i dati delle presenze-tv in piazza San Pietro – è stata vietata dalla Questura.”
Ovviamente questa è normale prassi.
a mucca atea:
Oggi c’era uno stuolo di gente invasata ciellini, militia christi, ecc. Non credo che sarebbe stata una buona idea il volantinaggio
Concordo con davide. La Questura ha di fatto salvaguardato l’incolumità dei radicali.
Ecco perchè ancora non mi taglio la mano destra dopo aver votato per questo governo osceno: mi lavo la coscienza quando Pannella fa queste sparate perchè ho votato RnP. 🙂
la questura non ha autorizzato la manifestazione dei radicali ed il papa ha deciso di non andare alla sapienza… se si tace sulla prima si deve anche tacere sulla seconda, è la stessa situazione solo che le manifestazioni cattoliche non devono avere contraddittorio
Se posso fare una piccola osservazione a Pannella è che durante Porta-a-Porta ha indicato in circa il 30% la percentuale del TG1 dedicata al papa/vaticano senza specificare che era la percentuale sul totale del tempo dedicato alle istituzioni, non ovviamente sull’intera durata del telegiornale.
Si intuiva facilmente che non venivano presi in considerazione cronaca, sport, costume, ecc. ma Vespa ha colto l’occasione non per contribuire a fare chiarezza (sarebbe bastato chiedere a Pannella su quale totale si riferisse la percentuale) ma per affermare che era inverosimile che un terzo del TG1 fosse ogni giorno dedicato alla chiesa cattolica, quindi tali dati erano da verificare (e l’espressione del volto diceva tutto).
Oggi al TG1 è stata fornita la percentuale dedicata alle questioni religiose (cioè, al vaticano, in vaticalia forzatamente coincidono) sul totale della durata del telegiornale. Questa è intorno il 3%, ma anche qui non si è voluto fare chiarezza fino in fondo indicando le percentuali degli altri soggetti, presumibilmente perchè tutte o quasi inferiori.
Al di la delle percentuali, il papa ha talmente tanto spazio che il tema del calcio sembra scomparire, ed e’ tutto dire nel paese del pallone.
@ dv64
Il fatto è che Vespa aveva capito benissimo a cosa si riferivano le percentuali, ma da buon manipolatore faceva il finto tonto.
Pannella era lanciato nel suo ragionamento e purtroppo non ha avuto la lucidità per replicargli, ma si è riscattato in pieno alla fine quando ha dato il fatto suo a mons. Fisichella.
Ho sentito Veronesi ieri sera da Fazio…Grande!!!
“Il Papa parla agli italiani attraverso la televisione più del capo dello Stato e del presidente della Repubblica”.
Sembra quasi che capo dello stato e presidente della Repubblica siano due persone diverse… 😉
Veronesi da Fazio è stato eccellente. Una delle più lucide menti laiche d’Italia. Parlando della religione ha affermato che ‘la fede è di per sé cieca. che il credente è per forza di cose integralista poichè non si può essere credenti a metà. il fedele è quindi cieco. non è razionale.’. Ha poi fatto riferimento alle radici del cristianesimo ricordando, con elegante ironia, i dieci comandamenti ( in particolare ‘non desiderare la donna d’altri’ aggiungendo come mai non affermasse anche ‘l’uomo d’altri’: ‘il maschilismo religioso…’ ha detto). Poi ha accennato al discorso della montagna ‘beati i poveri ed i sofferenti ché di loro sarà il regno dei cieli’, ironicamente sottintendendo che per la religione sulla terra possono crepare di fame e malattie varie. L’ultima stoccata è andata ai ricchi, il famoso cammello…
Dopo di lui è intervenuto Casini che era nervosissimo ché s’è sentito scottato dalle parole di Veronesi ma non potendolo attaccare se l’è presa con arroganza con Fazio, arrivando a sostenere l’obbligatorietà della religione cristiana e la sua superiorità sulle altre religioni ed, implicitamente, sulla scienza, sostenendo, naturalmente le ragioni del papa anti-scientifico autore dell’immonda Spe Salvi: dopo le condanne quotidiane alla ragione, è, secondo il divorziato ma cattolicissimo Casini, sacrosanto che Razzingher vada all’università ad imporre la sua visione univoca ed a-critica del mondo.
Quanto ai politici fanno quasi tutti schifo nella loro accorata difesa della libertà di parola ‘negata’ al papa. Nessun riferimento, naturalmente, al fatto che razzingher abbia rinunciato per non essere contestato o contraddetto. Nessun riferimento al contenuto del suo discorso volto a ribadire per la millesima volta l’inferiorità della scienza rispetto alla religione e alla concezione dell’uomo come schiavo della divinità.
@Python
Anch’io avevo capito che aveva capito perfettamente, è stato furbo a sfruttare un lapsus di Pannella.
Al termine della trasmissione poi la solita “perla” vespiana, senza diritto di replica: “il fatto indiscutibile è che il papa non ha potuto parlare”.
L’assicurazione del ministro dell’interno dello Stato italiano che non c’era il minimo pericolo per l’incolumità del papa ovviamente non conta nulla di fronte all’obbligo istituzionale della RAI di contribuire alla propaganda vaticana.
Questa è veramente forte…
“ODIFREDDI IN VATICANO PER IL SERMONE PASQUALE”
hahahaaha
non hanno calcolato le comparsate televisive di quello pseudogiornalista comandante della scuola di giornalismo di Perugia che è Socci, in tv al tipo per me je danno pure vitto e alloggio…
poi mi chiedo che giornalisti usciranno da tali corsi….
La sera stessa, dopo che al mattino Don Clemente Mastella da Ceppaloni diede (era ora) le dimissioni, il Vespone Bruno fece fin da prima serata una lunga trasmissione di Porta a Porta, prima si parlò di don Clemente e della consorte, poi di Papa Ratzinger e la mancata presenza alla Sapienza di Roma in Questa ultima parte erano presenti da una parte Monsignor Fisichella con a fianco l’onorevole Bottiglione e dall’altra parte, cerano Marco Panella e il Matematico Pier Giorgio Odifreddi. Durante un battibecco venne fuori un commento che io ritengo indecoroso e anche molto arrogante pronunciato da Monsignor Fisichella verso Panella. Il commento del Monsignore era (noi non abbiamo bisogno di digiunare per andare in televisione) e Panella gli rispose, spero che lei in futuro si vergogni di queste parole. Sicuramente è vero quello che dice il Monsignore, e lo vediamo tutti, che Papa Ratzingher appare in tutte le edizioni dei telegiornali e su tutte le prime pagine dei quotidiani sette giorni su sette per qui non cera bisogno che Monsignore lo ricordasse cosi crudamente e in modo arrogante. D’altra parte se si desse altrettanto spazio all’ateismo e laicismo forse la chiesa sarebbe un pochino meno intrigante e prepotente.