E’ in corso una nuova campagna degli insegnanti di religione organizzata dallo SNADIR, con l’obiettivo di ottenere nuove assunzioni di IRC e soprattutto di consentire la valutazione dell’insegnamento dell’ora di religione cattolica al fine di consentire il passaggio dalla materia religione cattolica alle altre cattedre. Di fronte alla diminuzione degli studenti che scelgono di avvalersi dell’ Irc, siamo forse di fronte al tentativo di mettere “propri uomini e donne” sulle altre cattedre?
Altri docenti di IRC?
15 commenti
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Vorrei sapere in che forme si svolge questa campagna degli insegnanti di IRC. Se dovesse succedere ciò che è paventato bisognerebbe inondare tutti i TAR di ricorsi!
O mamma!
Per la serie… avanti così senza nessuna vergogna! … se penso che la matematica la potrebbe insegnare un “insegnante di religione” mi viene da vomitare .. ke skifo
Ma gli insegnanti non di religione non hanno nulla da dire in merito?
Per una volta capirei ed appoggerei una loro rivendicazione.
Gli insegnanti NON di religione si possono dividere in due categorie: quelli preparati e quelli non preparati.
Secondo voi, davanti alle due ipotesi in alternativa:
1) fare un concorso difficile
2) essere assunti SOLO in quanto approvati dal vescovo
come si porranno le due categorie?
Gli opportunisti (taaaanti) sceglieranno la via più facile.
E così in futuro ci troveremo una marea di insegnanti bigotti E impreparati.
Non invidio chi ha figli piccoli…
le solitre porcate di fioroni,: che è in generale abbastanza efficiente , ma di fronte al vaticano si comporta come monica lewinski con Bill Clinton.
@dv64
Sono un’insegnante non di religione e come vedi ho postato il primo commento, faticando a trattenere gli insulti ai “colleghi” di IRC e ai loro sponsor, anche se da anni sono di ruolo quindi non corro il rischio di essere svantaggiata personalmente dal provvedimento che ritengo di inaudita gravità.
@maxalber
Il quesito che poni è interessante. Non ho figli ma la prospettiva che la scuola venga invasa da ignoranti sponsorizzati dal vescovo non mi rallegra affatto.
@juan
I laureati in materie scientifiche sono pochi rispetto alla richiesta, quindi questo rischio non si pone.
Gli insegnanti di IRC in genere hanno alle spalle studi umanistici (lettere, pedagogia ecc.) definititi “lauree deboli”: è quello lo stagno in cui pesca la chiesa!
@Lucy Van Pelt
La scuola italiana soffre di un male difficilmente curabile: la tendenza a vivere passivi. I genitori passivamente iscrivono i figli nella scuola locale senza verificare se c’è di meglio nei dintorni e fanno loro fare religione perchè si è sempre fatto così. Gli insegnanti NONIRC non difendono i loro alunni dalle prediche degli IRC, perchè non sta bene smontare i colleghi davanti agli alunni.
E così avanti, nei secoli dei secoli. Chi ci prova, viene attaccato dai genitori che si chiedono a cosa serve insegnare “altro” da quello che c’è scritto nel libro di testo, dal preside che non vuole rogne coi genitori, dai colleghi che non vogliono perdere il quieto vivere.
P.S. la mia laurea umanistica è proprio quella che mi ha permesso di gettare alle ortiche la fede. Non è la materia che si studia a farti pensare, ma come la si studia.
Con queste mosse la CCAR ottiene al volo la “sfiducia” di tutta la classe docente italiana (quella che ha alle spalle concorsi seri). Mentre durante l’ora di religione l’isegnante raccomandato dal vescovo parla agli studenti di “dittatura del relativismo” o dei “miracoli di padre pio”, gli insegnanti di italiano, di filosofia, di inglese, di scienze ed anche il bidello (incavolato nero pure lui perché il passaggio di cattedra stranamente non lo può fare) forse incominceranno a capire l’importanza dell’insegnamento della laicità ai ragazzi…
@lacrime e sangue
La definizione “lauree deboli” è un termine tecnico in cui mi sono imbattuta più volte in bandi di concorso o di corsi di specializzazione riservati a laureati in materie che danno uno sbocco meno sicuro rispetto ad altre, non voleva assolutamente essere un giudizio di merito esteso a tutta una categoria. Mi spiace per il malinteso, temo sempre di essere prolissa e non l’ho spiegato.
Io “difendo” i miei alunni dagli attacchi dei colleghi di IRC, non temo le proteste dei genitori: ad esempio ho spiegato, anche se non era mio compito, che il fatto di scegliere di non avvalersi dell’IRC in prima superiore non avrebbe portato loro nessuno svantaggio, come subdolamente insinuato dalla collega… Spostando il discorso su un livello più alto, cerco di far acquisire la consapevolezza che il metodo scientifico è l’unico valido sistema per spiegare i fenomeni che osserviamo, ma preferisco non discuterne con i colleghi di IRC…
Purtroppo il disprezzo verso gli umanisti è da un lato meritato (come non inorridire di fronte a laureati che non sanno il congiuntivo?) ma dall’altro montato ad arte da chi si rende conto che corsi di storia della chiesa, storia medievale, letteratura e arte medievale, filosofia o simili possono introdurre i giovani a rivelazioni brutali sulla realtà storica e temporale della chiesa.
Meglio un tecnico puro, che mai ha letto una riga di Macchiavelli o del Malleus Maleficarum, piuttosto che qualcuno che ci si è avvicinato, anche per errore.
A scuola io vedo solo ipocrisia, ma sarà il Veneto bianco…
@Lucy
I tuoi colleghi di religione però sono privilegiati anche rispetto a te, una faccenda di maggiori scatti di anzianità per cui la Rosa nel pugno ha presentato un ricorso.
@Flavio
Lo so e ho votato rnp, mi piace sentire la loro voce fuori dal coro, ma, con una maggioranza (forse ex in questo momento) di politici autoreferenziali che ascoltano solo se stessi senza nemmeno rendersi conto di quello che succede attorno manco se emette fetore, a cosa è servito il mio voto?
Quanto all’ora di IRC il mio parere è che dovrebbe essere tra le atttività facoltative al pomeriggio; attualmente costa il doppio di un’ora NONIRC in quanto deve essere sempre disponibile anche un insegnante per l’alternativa, che potrebbe svolgere funzioni più utili e mirate, quelle cui si riferisce lacrime e sangue.
Anch’io nella scuola vedo molta ipocrisia, ed è l’Emilia rossa….
non mi stupisce che tentino di consolidare gli spazi per i docenti del canale IRC. l’ora di religione è l’ultima prebenda politica abbastanza sicura per la manovalanza. un tempo ve ne erano altre tipo il posto nelle coop per un attivista del PCI. oggi la clientela è più forte che mai, ma più insicura e molto più legata al singolo potente dentro al partito che al partito stesso. d’altra parte l’attivismo di base è sempre meno importante nel contesto massmediatico postmoderno.
l’IRC invece soppravvive, segno dell’unico partito che mantiene strutture forti e ramificate, quello della chiesa cattolica. con un po’ di volontariato in parrocchia, un po’ di dottrina, qualche campo scout, ecco avere il viatico per entrare nella scuola, un posto sicuro, con classi un po’ rimaneggiate e, soprattutto che lascia tempo libero per continuare un certo attivismo cattolico.
io non ce l’ho con gli insegnanti di religione, ma se questi riflettessero un po’ sul percorso che li ha portati all’insegnamento, magari potrebbero smettere di insegnare il disegno intelligente e lascienzadeicomerelareligionedeiperchè e raccontare invece i massacri di Mosè oppure fare belle lezioni sull’uso dei contraccettivi chimici e meccanici o l’importanza del materialismo nella filosofia. poi il vescovo gli toglierebbe il benestare, ma non si preoccupino, potrebbero sempre rientrare in un’altra classe di concorso.
pochi sono gli ingegneri,pochi i matematici,insomma pochi quelli seguono corsi universitari di tipo scientifico,i ricercatori van via dove si può lavorare…
i politici ci dicono che siamo in declino,che siamo gli ultimi in Europa e tra un pò anche nel mondo saremo bassi in classifica…
però possiamo permetterci il lusso di fare catechesi a scuola e qualcuno vorrebbe inserire anche l’insegnamento di Maometto e perchè non anche del sano Ebraismo,Buddismo,Scintoismo etc…..complimenti che bella scuola!
Non ci vorrà molto che andremo a mangiare alla tavola dei cinesi o degli indiani
e a quel punto qualcuno ci dirà ‘stanno arrivando i bingo-bongo’