Crolla la fiducia nelle istituzioni. Sotto il 50% anche la Chiesa

Solo un quarto degli italiani ha fiducia nel governo, meno di un quinto del Parlamento. Ma la grave crisi di sfiducia che ha travolto gli italiani negli ultimi 12 mesi, attestata da un sondaggio pubblicato oggi dall’Eurispes, travolge anche le istituzioni non politiche: meno della metà degli italiani si fida della Chiesa, che arretra di oltre dieci punti, della scuola, della magistratura. Ad aver perso fiducia nella generalità delle istituzioni è la metà degli italiani (49,6 per cento). ‘Tiene’ solo il presidente della Repubblica, che gode ancora della fiducia di un’ampia maggioranza dei cittadini (58,5 per cento). Le percentuali sono particolarmente basse tra i giovani.
Il 49,6 per cento degli italiani, secondo il sondaggio dell’Eurispes, ha perso fiducia nelle istituzioni. Per il 40,7 per cento la fiducia è invariata, solo per il 5,1 per cento è aumentata. La percentuale di chi crede meno nelle istituzioni è più alta tra gli elettori di destra e di centrodestra (rispettivamente 70,5 e 60,9 per cento). Ma anche gli elettori di sinistra (43,9 per cento) e centrosinistra (39 per cento) si fidano meno. E comunque rispetto ai dati del Rapporto precedente, il senso di sfiducia degli elettori di sinistra è aumentato di 19 punti percentuali. […]
[…] La Chiesa […] raccoglie la fiducia del 49,7 per cento degli intervistati (perdendo oltre 10 punti rispetto all’anno precedente). Il 41,4 per cento degli intervistati dichiara di non fidarsi di nessuno. […]
La rilevazione è stata realizzata attraverso un campione di 1042 interviste dirette ed è stata conclusa agli inizi del gennaio 2008.

Fonte: Repubblica

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13 commenti

Akrasias

L’ospite inquietante sta arrivando? Salta la fiducia in chiunque e chi ci guadagna?
Il 41,4% deggli intervistati dichiara di non fidarsi di nessuno. Non è solo la chiesa ad essere in crisi, ma tutta la società e questa sfiducia non è di buon auspicio.

Mangiapreti

“Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio!”
A me sembra che ci sia tutto da guadagnare se la gente ci pensa due volte prima di riporre la propria fiducia e per poter far questo deve informarsi e sviluppare uno spirito critico. Un poco di scetticismo in più non può che essere salutare per questa società. Il compito di chiunque abbia a cuore le sorti dell’Italia è continuare su questo cammino, che la gente non si abbandoni di nuovo a qualche risposta facile o idealismo fideistico.

Carlo

Mi rallegro per la perdita di fiducia della chiesa, che si merita questo ed altro dati i suoi atteggiamenti fondamentalisti, pero’ sono d’accordo con Akrasias che bisogna stare attenti, c’e’ una generalizzata (e fondata) perdita di fiducia degli italiani nelle autorita’ in genere.
Certo, la fiducia non deve essere acritica e immotivata, ma non si puo’ nemmeno trasformare la societa’ in una giungla in cui tutti sono contro tutti. In particolare, la sfiducia verso la politica e le istituzioni sociali e’ un pessimo segno e puo’ portare a derive pericolose.

Chi ha potere (politici, imprenditori, banchieri, sindacati etc) dovrebbero riflettere e smetterla di guardare ciascuno al proprio particulare.

diabolik

sono d’accordo..bene la caduta di fiducia nelle chiesa ( ma dipenderà dal fatto che la gente ha cominciato a pensare o dal carisma repellente di questo papa?), ma la,peraltro comprensibile ,caduta di fiducia nelle istituzioni preoccupa. Ci vuole un giro di boa netto, e un completo cambio di classe dirigente.

Daniela

io lo avevo detto che la chiesa stava perdendo la fiducia di una gran parte dei suoi fedli italiani. La chiesa si è fatta politica, si è fatta prevaricatrice, era logico che succedesse ciò, più si comporterà così e più consenso perderà.

rossotoscano

meno del 50% si fida della chiesa? cosa vuol dire? la domanda avrebbe dovuto essere piu’ diretta visto che è “anche” un’istituzione religiosa: è cattolico praticante o meno? allora la percentuale sarebbe scesa al disotto del 10% ma una notizia simile al papino non la si può dare, e tantomeno ai nostro politici proni, dopo il bagno di fanatici osannanti all’ignoranza di ieri.

anteo

e il generale Bagnasco parte all’attacco, solita solfa “l’Italia è a pezzi”
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/legge-194/cei-21gen/cei-21gen.html

bella scoperta signor frammento, si vede che anche la vostra colla non tiene, quindi signor frammento evidentemente ha fallito pure lei e la sua congrega. Avete della nuova colla?
no grazie facciamo da soli, ci viene meglio, siamo democratici.
Grazie dell’informazione, comunque. Vuole un cavalierato?un sigaro? sa non si nega a nessuno, signor generale, vescovo o quel che è.

allora la prima volta Veltroni ha gradito, stavolta che mirano più alto gli si può risponedere a tono? magari togliendo l’esenzione ici, l’8 per mille, le scorte assurde, e magari le facilitazioni con le licenze edili?

Pino

al diavolo la chiesa,chi se ne frega,e i politici a casa visto che pensano solo ai loro affari

paolo di palma

Concordo con Mangiapreti, la mancanza di fiducia presuppone un ‘analisi critica dei comportamenti di tutti gli sfiduciati, politici magistrati e chiesa in testa. Questo può comportare sia uno sbraccamento un po’alla grillo, che una ricerca di chi rimane, di cui potersi fidare, con un coinvolgimento più marcato nella cosa pubblica. Spero nella seconda ipotesi, spero cioè nella crescita civile di tutti gli italiani, con meno oroscopi meno ferrara, meno socci, molto meno papa, meno berlusconi, niente miracoli, niente buona domenica, niente maria de filippi, meno calcio: Meno “Circenses” degno di bambini cretini. Più informazione sulla reale situazione del pianeta e dell’Italia.

lugachov

C’è una considerazione da fare…

se la chiesa, con TUTTI gli organi di informazione e TUTTE le forze politiche schierate in suo favore è sotto al 40%, cosa accadrebbe con una informazione non dico anticlericale, ma anche solo neutrale ???

forzalube

C’è poco da stare allegri. Ha comunque un risultato migliore di scuola, magistratura, governo, parlamento e politici. Battuta solo dalle associazioni di volontariato, scuola e polizia.

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