In queste ore convulse, con la crisi di governo alle porte e l’incognita di elezioni anticipate, LeG sottolinea che l’aspetto più inquietante di una sistuazione che forse non ha precedenti nella storia italiana è la contemporaneità dell’attacco del presidente della Cei al governo italiano, con la decisione di Mastella di lasciare la maggioranza. LeG non ha elementi che provino una connessione concreta fra i due episodi, ma non può non esprimere la più forte inquietudine per la natura di questa crisi. Essa non può non apparire come strettamente collegata alla condanna espressa dalle più alte gerarchie ecclesiastiche per il governo e per l’autonomia delle scelte di questo Parlamento.
Solo così infatti è possibile interpretare la prepotenza con cui l’alto prelato ha dettato sostanzialmente l’agenda del prossimo governo: contro lo sfilacciamento del Paese serve la revisione della legge sull’aborto, il rifiuto delle unioni di fatto e del divorzio breve, il voto secondo coscienza dei politici cattolici e la revisione di salari e pensioni. Chissà se nel prossimo governo troverà posto anche la “gratitudine” dell’esecutivo a Giuliano Ferrara?
Secondo alcune ricostruzioni gionalistiche, Mastella, fulminato in piazza San Pietro, domenica scorsa aveva informato Berlusconi e Casini della sua decisione.
Come diceva quel politico che la Chiesa ha frequentato e conosciuto meglio di qualunque altro, nella storia del Dopoguerra, Giulio Andreotti: “A pensar male, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Noi, peccatori di LeG pensiamo che la coincidenza fra l’attacco della Cei e il siluro di Mastella non sia fortuita, ci piacerebbe essere smentiti sull’ingerenza vaticana nella crisi di governo.
Coincidenze e peccatori
11 commenti
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è anche possibile che il mastella in difficoltà personali abbia trovato una sponda sicura.
bagnasco e mastella sono accomunati da una protervia e faccia tosta incredibile, sono il peggio di quella cultura italiana bigotta e violenta. Spero che prima o poi la gente capisca che questa è gente inaffidabile.
Dobbiamo svegliarci dal torpore di unici cittadini al mondo ad essere sudditi di due governi: quello parlamentare e quello teocratico. Usciamo dall’asilo infantile in cui ci hanno cacciato! Il concetto cavourriano di “libera chiesa in libero stato” è – nei fatti – obsoleto. E’ lo stato a dover essere libero da chiese e moschee et similia; che devono essere luoghi di appartenenza soggettiva, autonoma, con nessun “legame” con lo stato. Vuoi essere “credente”, cioè seguire lo sciamano domenicale? Nessuno te lo impedisce. Vai in chiesa, credi a quello che vuoi, fatti imbambolare con le storie della “salvezza” (da che?). Ma lo stato è laico, civile, libero da credenze, sciamanismi e superstizioni. Sono la Scienza e la Conoscenza, l’unica religione.
x donat
Tutto molto condivisibile, purtroppo non siamo noi che frequentiamo questo sito a doverci svegliare, c’è un massa molto numerosa, fuori da quì, che non è facilmente raggiungibile da chi la pensa come noi. La chiesa ha costruito in due millenni una ragnatela dove tantissimi italiani restano invischiati come mosche.
Per uscirne, l’unica cosa è dare più voce ai partiti completamente laici, dove cioe non ci sia un rutelli un bobba una binetti, e se uno non ce la fà a non votare tale lista, almeno scelga chi tra i candidati può garantire un comportamento laico, l’unico ammesso dalla costituzione, con il rischio però, visto che rimarrà questa legge elettorale, vada in parlamento una binetti senza un voto di preferenza.
La vecchia dc, è stato già notatato da tanti, era molto più laica del pd ed altri partiti di sinistra, rimpiangerla è molto deprimente.
Personalmente non mi sono pentito della strada che, in merito, ho imboccato oltre trent’anni fà e continuerò ove possibile a dare il mio appoggio ai radicali italiani.
Siamo, come sembra, sotto elezioni, è consentita un pò di propaganda, o mi cancellate anche questo commento?
Un fatto che mi consola in questa situazione è che le statistiche stanno rivelandoci come la chiesa, tra le istituzioni “accreditate” sia quella la cui credibilita è maggiormente compromessa. C’è da sperare che l’effetto ruini, bagnasco, ratzinger ed altri con la prepotenza che contradistingue i loro interventi, abbiano infastidito più di qualche mente distratta. L’auspicio è che questo fastidio porti ad una lettura più critica di quanto i massmedia regolarmente ci propinano. In fondo domenica in piazza s. pietro c’erano a sostenere ratzinger, a detta loro, 200.000 persone, pochine per cantar vittoria.
La “coincidenza” non è tale: è evidente sia così.
quoto Donat.Rocco
Però bisogna sempre verificare quanto seguito hanno. Sul piano televisivo l’amplificazione è dieci volte superiore al seguito reale di questi personaggi. Ma la realtà qual’è?
E’ fin troppo ovvio il nesso: uno comanda, l’altro esegue. Lo dimostrano diversi punto:
1) La successione delle dichiarazioni Bagnasco-Mastella
2) L’assenza di argomenti validi di Mastella in merito alla decisione durante la conferenza stampa
3) Il noto atteggiamento filo-vaticano di Mastella e i suoi bastoni fra le ruote messi ogni volta che il parlamento osava accennare ad un argomento scomodo alla chiesa
da considerare inoltre che cadendo il governo Mastella avrà prima la possibilità di risedere su una poltrona che ormai non ha più.
Per me non sono coincidenze
@ Donat, quà chiese ( al plurale ) moschee et similia non c’entrano niente, l’unica che c’entra è la santa romana chiesa cattolica apostolica.
D’accordo con Marx, non credo che la soluzione stia nel liberare lo stato dalle chiese e dagli sciamani, ma nel liberare l’uomo dal bisogno di ricorrervi.
Ragazzi…OCCHIO !!!!!
qui c’ è odore di fascismo…