Dalila Di Lazzaro torna al suo pubblico con un secondo libro “L’angelo della mia vita, piccoli miracoli intorno a me” (edito da Piemme). Un’altra testimonianza di vita dove questa volta protagonista non è il dolore cronico – di cui soffre dal ’97 – ma il figlio Christian, perso nel ’91 in un tragico incidente stradale a soli 22 anni. La ex sex symbol del cinema italiano racconta in questa biografia come ha trovato la forza di andare avanti: «La vita segue un disegno invisibile, fatto di segni e di tanto, tanto amore».
«Ho sognato mio figlio Christan solo due volte dal giorno della sua scomparsa. Nel sogno rivivi la persona come se fosse viva, reale, ed è stato emotivamente molto forte». Quando va a dormire e spegne la luce spera di incontrare nuovamente suo figlio in sogno? «No. Fa troppo male e questo lui lo sa – sorride – A me bastano i cuori che incontro lungo la strada». Sì, i cuori. Dalila Di Lazzaro ne incontra tantissimi. Sono nelle forme degli oggetti che vede per caso, nell’ombra di una tenda, nella schiuma del caffé, nei sassi portati dal mare… Sono i segni che dimostrano che esiste una dimensione “oltre” quella terrena, che le fanno capire che le persone scomparse sono sempre vicine, come tanti angeli custodi che vegliano su chi li ha amati. […]
Dalila Di Lazzaro: «Piccoli miracoli per vincere il dolore»
19 commenti
Commenti chiusi.
Cioè delle allucinazioni a forma di cuore invece di essere sintomo di un profondo disagio psicologico (psicosi), sono segni divini?
Sta messa male la tipa.
Annamo bene !
Non posso che Quotare in toto Asatan…
Vabbe’ alla fine e’ comprensibile, poveretta. Quello che non si capisce e’ perche’ il corriere riporti la notizia e le dedichi dello spazio, ovviamente facendo notare che la Di Lazzaro fosse un sex simbol. Siamo alle solite, giornalismo da operetta di serie C.
Concordo con Carlo, checcenefrega?
Comprensibile una mazza! A ottobre ho perso una persona che amavo molto, fra l’altro consumata da un male atroce come il cancro al pancreas (se becco un cretino che viene a dirmi ch ” la terapia del dolore dà una vita dignitosa fino all’ultimo istante” lo mordo).
1° anche se soffro come un cane non ho allucinazioni, probabilemnte per il fatto che i problemi li affronto non li nego rifugiandomi in delusions.
2° non pretendo di ammorbare il mondo coi racconti della pseudo forza che affrontare tutto questo mi ha dato.
Più che isncero dolore mi sembrano sinceri problemi mentali uniti ad un disperato bisogno di protagonismo a muovere questa donna.
però è vero: certi giornalisti non si capisce che cosa stiano a fare a sto mondo.
Si dovrebbe invitare questa tizia alla prossima cerimonia di inaugurazione della Sapienza…
@ASATAN anche se hai dolore, non essere cattivo con una madre che ha perso il figlio. Ovviamente questa mia preg… (non lo scrivo per intero perché é vietato pregare sul Vs/sito) vale per tutti. La persona che amavi molto non è affatto morta, ha solo lasciato questo corpo. Mi piacerebbe che Tu avessi questa mia certezza. Tra le tante fortune della mia vita ho quella di essere amico di una madre che, dopo aver perso la figlia per tumore, ha avuto il carisma di parlare con le persone care che abbiamo perso. Se vuoi, fatti dare la mia e-mail da Barbara Monea. Se Ti ho fatto solo arrabbiare, Ti chiedo scusa.
Aldo Grano scrive:
Si`, e il tuo dio pensa che gli esseri umani siano tanto interessanti da volerli tra le scatole per il resto dell’eternita`.
Immagino che sara` tutto trepidante all’idea di avere vicino a se` un contabile che potra` raccontargli tante cose interessanti…
Il problema è sostituire il lutto con un autoinganno, la vita nell’aldilà. Meglio prendere controllo della propria esistenza nell’aldiquà e accettare eventi che sono fuori dal nostro controllo.
@Asatan
Condivido, purtroppo in tutto, quello che hai scritto!
@Aldo Grano
Cosa significa “avere il carisma di parlare con le persone care che abbiamo perso?” Purtroppo questa è solo una forma di allucinazione causata dal dolore più grande che una persona possa provare; spero che la tua amica trovi invece la forza per farsi curare prima di scivolare nella depressione o nella follia.
Beh, diciamo che capisco che una possa avere dei problemi psicologici seri dopo aver perso un figlio. Non voglio giustificare le cose che scrive, anzi. Mi fanno pero’ ancora piu’ pena i giornalisti che le danno retta, pe giunta solo perche’ era una bonazza.
Carlo scrive:
“Quello che non si capisce e’ perche’ il corriere riporti la notizia e le dedichi dello spazio”
Rispondo: piccola pubblicità gratuita (per il libro).
Allucinazione è quando uno vede cose che non esistono.
Penso che la Di Lazzaro associ quelle forme che il suo cervello riconosce come cordate (come le foglie.. ricordate le tavole di morfologia botanica?) al ricordo di suo figlio. E’ un modo per tenerlo sempre vivo nella sua mente, forse anche una forma di difesa. Credendo in un irrazionale qualcosa dopo la morte, ciò le serve anche per alimentarne la speranza.
Anche pubblicità per il libro? Molto probabile.
Quello che mi domando io è perché molti commentatori, e spesso anche gli autori dei post, si accaniscono su notizie, come questa, delle quali ha poco senso discutere.
Cui prodest? A chi giova, soprattutto quando il rischio è di cadere nella mancanza di rispetto (come ad esempio per il post sulla processione con vittime)?
L’ansia di inserire notizie/curiosità che evidenziano elementi di irrazionalità, con la conseguente voglia, a volte forse un po’ morbosa, di biasimare persone e/o comportamenti, non fa certo onore al vostro sito.
Ovviamente questa è solo una mia osservazione ed opinione.
Saluti
Vabè, alla fine è una che ha subito un trauma lacerante come la morte del figlio, ed è chiaro che cerchi di superare e accettare il dolore anche così… Non la metterei giù troppo dura.
Mah…a volte il dolore per la perdita di una persona cara può essere così forte che ci può essere la tendenza a rifugiarsi in queste cose. Quello che non mi va giù però è altro:
Credo si tratti di cose private…molto private e intime…come mai questa persona le mette in piazza ? Segue la moda dei giorni nostri di spiattellare tutto a cani e porci o c’ è sotto una questione più “concreta” ?
Perchè un quotidiano serio come questo si presta ad articoli del genere ?
Guarda caso rimarcando il fatto che la signora in questione è stata un sex-symbol…
Mah…sarà messa male questa signora, come ha detto qualcuno qui…ma è messo peggio il giornalismo italiano…
Quoto in toto Eugenio…
1) se si soffre in modo profondo, non si sente l’esigenza di andare in giro a spiattellarlo
2) se ci si picca di essere il maggior quotidiano italiano, non si dà spazio a cose del genere
3) in effetti, anche a noi che ce ne frega?
Non capisco perchè ci si accanisca…lei non sta andando in giro a spiattellare il proprio dolore, sta forse cercando, con la sua esperienza, di aiutare chi ha avuto una perdita tanto dolorosa a notare i segni di una vita nell’aldilà, poi ognuno è libero di non crederci…
…lei stessa afferma di essere sempre stata scettica nel credere a ciò che non sembra reale.