Una «grave situazione d’ingerenza esterna che impedisce di fatto un confronto sereno e costruttivo nella nostra Repubblica democratica». Così la Comunità ebraica romana apostrofa la mancata visita in Sinagoga dell’imam di Roma e di una delegazione del Centro Culturale Islamico della Grande Moschea dopo il veto dall’Università Al Azhar del Cairo, l’alta scuola di formazione degli imam, rivolgendo «un appello alle Istituzioni del nostro Paese» affinchè faccia chiarezza su quanto accaduto «nelle sedi opportune».
Nell’esprimere il suo «dispiacere» per il rinvio della visita dell’imam alla principale sinagoga della Capitale, la comunità ebraica ribadisce che «le porte della nostra Sinagoga rimangono comunque sempre aperte per i nostri amici e per tutti i cittadini di fede islamica che si riconoscono nei valori del dialogo», mostrando, al contempo, «preoccupazione» per la presa di posizione dell’università islamica del Cairo. […]