A ragion veduta

Il mondo osservato dall’Uaar

Decalogo UAAR, dalla A di Aborto alla U di Unioni di fatto

Il Manifesto ha pubblicato un Decalogo che riporta le opinioni di Santa Romana Chiesa riguardo ad alcuni punti salienti della vita in Società. Lo trovate anche qui tra le ultimissime: “Decalogo CEI”. Non saprei dire quanto queste “opinioni” siano attendibili, visto che il manifesto non ne riporta le fonti, tuttavia credo che sia interessante (ed utile) elencare le nostre opinioni su questi temi (o, quantomeno, le mie).

Aborto

Nessuno, nemmeno noi senzadio, vuole obbligare nessuna donna ad abortire, per nessuna ragione. La scelta di interrompere la gravidanza è, e deve assolutamente restare, della futura madre. Tutto questo per la semplicissima ragione che è lei a dover ospitare il feto in sviluppo ed è lei a doversi prendere cura del figlio che nascerà.

Carissimi Fedeli, se credete in un Dio qualunque e non volete abortire, siete liberissimi di non farlo.

Gustata la vostra libertà di scelta, lasciate che gli altri si gustino la loro. Gli altri, cioè noi, hanno altre opinioni ed intendono agire in modo diverso dal vostro. Anche se non riuscite a capirlo, le loro opinioni (cioè quelle dei senzadio come noi) sono valide quanto le vostre.

E’ tempo che noi (senzadio) la si smetta di giustificare la 194 e le nostre scelte etiche. Non c’è proprio niente da spiegare: sono scelte etiche diverse da quelle dei Credenti ma che devono essere rispettate quanto quelle dei Credenti. Non importa se i Credenti riscono a capirle e/o ad accettarle. Devono semplicemente rispettare il nostro diverso punto di vista come noi rispettiamo il loro. Devono farlo semplicemente perchè NON sono i “padroni del vapore” e NON possono dettare legge a chi non la pensa come loro. Punto e basta.

Italia

L’Italia è ridotta come è ridotta a causa dei Governi che l’anno governata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Potete visitare la seguente pagina di Wikipedia per vedere quanti di questi governi erano “di sinistra” (cioè, almeno in teoria, “laici”) e quanti erano invece legati a Santa Romana Chiesa.

http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_governi_italiani

Santa Romana Chiesa, attraverso la Democrazia Cristiana prima e poi altri partiti (Tra cui l’UDEUR che ha fatto cadere questo governo), ha una pesantissima responsabilità per quanto riguarda l’evidente sfacelo del nostro martoriato paese.

Politici Cattolici

Per LEGGE (non perchè lo dico io), i politici italiani si presentano agli elettori come persone, senza vincolo di mandato. Di conseguenza, vengono eletti in base a come ragionano e come agiscono, NON in base a ciò che promettono. Non c’è quindi nulla di sbagliato nel fatto che questi politici votino “secondo la loro personale coscienza”, anche se questa è “inquinata” da vincoli irrazionali e religiosi. C’è invece moltissimo di sbagliato nel fatto che le gerarchie di un Stato straniero, quale è il Vaticano, tentino di convincere i politici italiani a votare nel modo che ritengono più opportuno facendo leva sui loro convincimenti religiosi.

Questa si chiama “Interferenza negli affari interni di un paese sovrano” e, nel corso della storia dell’uomo, è già stata considerata una ragione sufficiente per una risposta armata in molte occasioni. Non è cosa da poco.

Credo che sarebbe opportuno riflettere su di questo.

Potere

Santa Romana Chiesa VUOLE il potere, al punto tale che non esita ad interferire pesantemente con le scelte politiche di uno Stato Straniero, quale è l’Italia rispetto al Vaticano.

Il triste episodio del “voto dei cattolici” e quello della assurda Legge 40 sono lì a testimoniarlo in maniera chiara ed indelebile.

Dal suo POTERE (politico, mediatico, etc.) deriva la possibilità di Santa Romana Chiesa di drenare circa QUATTRO MILIARDI DI EURO L’ANNO a questo martoriato paese.

Rifiuti

Parafrasando ciò che dice l’articolo del Manifesto al punto “Rifiuti”, potremmo dire:

Nello Scandalo Pretofilia sono «vistosamente in gioco» l’«affidabilità e credibilità» delle istituzioni. I dubbi riguardano «fino a dove c’entra la malavita organizzata e le complicità di cui essa gode, e dove comincia la malapolitica, la latitanza amministrativa, il palleggiamento delle responsabilità, l’ignavia delle istituzioni».

Non credo che occorra dire altro.

(La) Sapienza

Qui possiamo citare le stesse fonti ecclesiastiche:

«Il clima di ostilità, creato da una minoranza assolutamente esigua di docenti e studenti, ha suggerito questa amara soluzione. Una rinuncia che si è fatta carico dei suggerimenti dell’autorità italiana. (…) Questi d’altra parte sono gli esiti del settarismo illiberale, antagonista per partito preso, che assumendo per pretesto la nota e ormai ben indagata vicenda di Galileo, hanno superficialmente manipolato la posizione a suo tempo espressa da Joseph Ratzinger, facendone una bandiera impropria per imporre la loro chiassosa volontà».

Il “settarismo illiberale, antagonista per partito preso” di cui stanno parlando è, in realtà, quello che spinge la Chiesa Cattolica a chiudersi sempre di più su posizioni bigotte, arretrate ed intolleranti. La Crociata contro la Legge 194, la Crociata a danno della Legge 40, la Crociata contro i PACS/DICO, le innumerevoli Crociate contro la Scienza e la Ragione, la Crociata contro i rapporti prematrimoniali, la Crociata contro i contraccettivi, la Crociata contro l’educazione sessuale nelle scuole, sono tutte dimostrazioni che proprio la CHIESA CATTOLICA agisce in spregio delle opinioni e delle esigenze della popolazione, non altri.

La “esigua minoranza” è ormai rappresentata da circa DIECI MILIONI di italiani che, per un motivo o per l’altro, non si riconoscono più nel modello proposto da Santa Romana Chiesa. Per intenderci, si tratta di circa il 12% della popolazione italiana, ovvero una quantità di persone pari al bacino elettorale del secondo o terzo partito italiano per dimensioni. Nei giorni de “La Sapienza”, il nostro povero sito è rimasto bloccato per un eccesso di richieste di accesso e la nostra associazione (che, per sua natura, è la più “radicale” nella lotta al clericalismo) è stata sommersa di richieste di adesione da parte di nuovi soci. I 67 professori sono diventati ormai circa 4000.

Parlare di “esigua minoranza” è francamente calunnioso.

La “ superficiale manipolazione di una posizione a suo tempo espressa da Joseph Ratzinger” è conistita nel far notare che Papa Benedetto XVI (e non Beppe Tommasini, del Bar Sport di Celeggio) si è permesso di definire “giusto e comprensibile” il processo tenuto dalla Santa Inquisizione (non dalla commissione di controllo della FGCI di Celeggio) ai danni di Galileo Galilei.

Questa persona, e non un’altra, avrebbe dovuto andare a tenere il discorso di apertura dell’anno accademico nella più grande Università Laica d’Europa, fornendo con il suo discorso un “indirizzo” alla ricerca ed all’insegnamento in quella università.

Ma davvero si poteva pensare che un simile insulto alla dignità della Scienza, dell’Università e del mondo Laico potesse passare inosservato?

Unioni di fatto

Secondo l’articolo del Manifesto e le sue fonti:

La Chiesa sostiene «la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna» ed è per questo che «si oppone alla regolamentazione per legge delle coppie di fatto, o all’introduzione di registri che surrogano lo stato civile». Anche iniziative come il divorzio breve «avrebbero la forza di incidere sulla mentalità e il costume, inducendo atteggiamenti di deresponsabilizzazione».

Noi senzadio, invece, sosteniamo che la Famiglia è un gruppo di persone legate da affetto e da interessi in comune. Non si tratta necessariamente di consanguinei (mia moglie ed io NON siamo consanguinei), non si tratta necessariamente di persone di sesso diverso e non si tratta nemmeno di una “istituzione fondamentale dello Stato”. Lo Stato ha ben altre istituzioni e ben altri strumenti per darsi una organizzazione. Si tratta semplicemente di un tradizionale fenomeno umano e sociale che va rispettato in tutte le sue forme, senza ficcare il naso nelle camere da letto altrui.

Il divorzio, poi, non ha fatto che prendere atto di una realtà che è sempre esistita ed esisterà sempre. Sarebbe opportuno che anche Santa Romana Chiesa cominciasse ad accorgersi della realtà circostante.

Alessandro Bottoni

alessandro.bottoni@infinito.it

alessandrobottoni@interfree.it

 

Pubblicato 25-01-2008 alle 12:23 da Redazione Uaar

Archiviato in: Generale

Tags: Cei, decalogo, etica, Galileo, papa, Ratzinger, religione, Sapienza, scienza

6 commenti

machetazos 25 Gen 2008 13:03

Non sempre condivido del tutto gli articoli di Bottoni, ma stavolta c’è da levarsi il cappello.

Giuseppe Murante 25 Gen 2008 13:51

Grazie ad Alessandro Bottoni.
come chiosa, vorrei aggiungere che il divorzio (non l’annullamento, proprio il divorzio) e’ stato ripetutamente considerato lecito dalla chiesa, durante la sua storia, qualora coinvolgesse interessi propri (persone sposate che si fanno preti, cattolici che sposano non cattolici che si convertono etc).

Questo, a riprova del fatto che la Verita’ Naturale difesa da Ratzinger e’ variata molte volte in molti campi, secondo la chiesa medesima. Altro esempio, la contraccezione naturale: oggi lecita, sarebbe stata considerata peccato mortale solo 150 anni fa.

Volubile, questa Natura della chiesa. Fortunatamente, quella che studiamo noi sembra piu’ stabile.

Drina 25 Gen 2008 14:15

Ora il Manifesto dovrebbe pubblicare anche questo

Nifft 25 Gen 2008 19:40

In un paese normale ci dovrebbe essere un minimo vincolo di mandato. Non ha senso parlare di “votare secondo la loro personale coscienza”. Se la loro personale coscienza va contro il pensiero degli elettori semplicemente devono dimettersi (per questioni di coscienza). Il discorso è analogo per ogni altra funzione pubblica, ad esempio i medici di ospedali pubblici: non vuoi praticare una certa pratica che la cui usufruizione spetta di diritto alla comunità? fai a fare il calzolaio. Non vedo perché il politico possa avere il diritto di obiezione di coscienza. Il politico è un nostro dipendente.

Nikky 26 Gen 2008 11:22

@ Nifft

“Il politico è un nostro dipendente.”

Rappresentante, i politici sono nostri rappresentati, non dipendenti: il Parlamento non è un’azienda.

Nifft 26 Gen 2008 17:21

@Nikky
a maggior ragione. Se il politico non è in grado di far bene questo mestiere (ossia rappresentarci) per questioni di coscienza, deve cambiare lavoro.

p.s. Ma i nostri rappresentanti non “dipendono” da noi?

Commenti chiusi.

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