Familia, Familie

Uno dei cavalli di battaglia delle gerarchie ecclesiastiche è la cosidetta “difesa della famiglia”. Non so come la pensiate voi ma io sono decisamente stanco di queste ipocrite celebrazioni del “Modello Standard di Famiglia”. Mi permetto di riportare qui di seguito le mie idee in proposito. Usate i “commenti” in fondo alla pagina per dire la vostra.

Il “mattone fondamentale della società”

Secondo la visione Cristiana/Cattolica (ma anche Islamica e, credo, Ebrea), la Famiglia dovrebbe essere il mattone fondamentale delle nostre Società. Secondo questa visione, lo Stato, quando arriva, viene comunque dopo la Famiglia. In particolare, la Famiglia viene considerata l’unico detentore dell’Etica. La Scuola (quando le viene concesso qualche autonomia) deve comunque rispettare le idee che la Famiglia intende trasmettere ai giovani, indipendemente dal fatto che le si possa considerare più o meno “giuste”. Inoltre, la Famiglia viene considerata responsabile della protezione, della nutrizione e della educazione dei figli.

Tutto semplice. Tutto chiaro. Difficile non essere d’accordo, non vi pare?

In realtà, è facile dimostrare che le cose NON stanno così e, soprattutto, che non sarebbe nemmeno desiderabile che stessero così. L’esempio più ovvio è quello di una famiglia di delinquenti. Se seguissimo la logica Cristiamo/Cattolica che abbiamo appena descritto, sarebbe perfettamente logico e profondamente giusto permettere alle famiglie dei mafiosi di crescere i loro figli nel rispetto dell’etica mafiosa. Sarebbe perfettamente logico permettere a queste famiglie di insegnare ai loro figli a rubare, ad uccidere, a tramare nell’ombra ed a corrompere. Ovviamente, nessuno Stato permette ad un genitore di agire in questo modo. Questo dimostra chiaramente come la famiglia NON possa essere considerata il detentore unico ed incontestabile dell’Etica. Non solo, dimostra anche che la Famiglia vive di una delega implicita all’educazione dei figli. Se esce dalle linee guida previste dalla società, la tutela dei figli le viene sottratta.

Si potrebbe pensare che questo sia un caso limite ma è facile dimostrare che non è così. La Famiglia NON è autorizzata a fare ciò che vuole dei suoi figli. Non li “possiede”. Se un genitore noleggia un figlio ad un pedofilo o tenta di venderlo per un trapianto di rene, rischia il linciaggio in qualunque paese del mondo.

In nessun paese evoluto una famiglia può sottrarre i figli all’obbligo scolastico. Non solo: in nessun paese del mondo una famiglia può permettersi di insegnare ai propri figli cose palesemente contrarie all’Etica della Società in cui vive. Non si può (per legge) insegnare ai figli a rubare, pena la perdita della potestà.

A questo punto, dovrebbe essere evidente, anche a chi certe cose proprio non le vuol capire, che la Famiglia NON è l’elemento fondamentale e “fondante” della Società. La Famiglia, come noi la conosciamo, è soltanto uno dei moltissimi modelli di aggregazione possibili per un gruppo di esseri umani. Ha la “fortuna” di essere uno dei più “istintivi” da concepire, uno dei più “naturali”, dei più antichi e dei più diffusi. Non è però certamente il solo e non è nemmeno il più adatto a certe situazioni che, in certe condizioni, possono diventare molto diffuse.

Ad esempio, in sudamerica è piuttosto diffuso un modello “ad asilo” simile a quello adottato dai gatti: le donne stanno tra di loro e crescono i figli. Gli uomini restano all’esterno di questo gruppo e cercano di sopravvivere da soli od in gruppo. A molti italiani potrà sembrare un modello rozzo ed “immorale” ma, a quanto pare, è molto più adatto di altri alla realtà delle favelas.

L’Individuo al centro dell’attenzione

L’elemento fondamentale e fondante delle Società evolute è l’individuo. Questo NON vuol dire che le Società occidentali siano inevitabilmente ed irrimediabilmente individualiste. Non è questo il significato di quanto ho appena detto. Il significato di questa frase è che il centro dell’attenzione delle nostre Società è l’individuo, non la famiglia (e non i partiti, non le tribù, non i gruppi e non le confessioni). L’individuo viene dotato di una sua dignità, e gli deve essere portato rispetto, in quanto individuo, indipendentemente dalla sua appartenza o meno a questo o quel tipo di organizzazione.

Nelle società occidentali, i giovani, di fatto, sono solo affidati alle loro famiglie (od a famiglie adottive). Le famiglie mantengono la potestà su di essi solo nella misura in cui si attengono alle regole imposte dall’etica della Società in cui vivono. I giovani, di fatto, sono “figli della società”, non dei loro genitori. E, per i motivi appena esaminati, per fortuna che è così!

Le Società occidentali si fanno carico dell’individuo, non della famiglia. Tanto è vero che in tutto l’occidente gli orfani NON vengono abbandonati a sé stessi ma vengono accuditi da apposite (anche se discutibili ed imperfette) strutture statali. Non è certo un caso che tutti gli Stati evoluti abbiano adottato questo approcio, e non quello orientato alla famiglia: questo è l’approcio più “giusto” ma anche il più semplice ed il più economico da gestire. Lo è perchè è quello che interpone meno intermediari tra lo Stato (la Società) e l’Individuo bisognoso. Interporre la Famiglia tra lo Stato e l’Individuo vuol dire chiamare in gioco un elemento che deve essere verificato, controllato e… finanziato. I costi aumentano e le possibilità di controllo diminuiscono. Ci si potrebbe trovare, al limite, a sostenere economicamente una famiglia che poi noleggia i figli ai pedofili.

Famiglie di Fatto e Senso di Responsabilità

Secondo la visione Cristiana/Cattolica (ma anche Islamica e, credo, Ebrea) della Famiglia, soltanto un forte, inestricabile vincolo legale, come il Matrimonio, può garantire la necessaria durata alle famiglie ed il rispetto del necessario “senso di responsabilità” nei confronti dei coniugi e dei figli.

Che questo NON sia vero è facilmente dimostrabile.

Soltanto le famiglie che riescono a trovare al loro interno il necessario equilibrio riescono a sopravvivere all’usura del tempo. Le altre “scoppiano” indipentemente da cosa ne pensino la Società, le varie Confessioni ed i vari Dei. Semplicemente, non riescono a resistere oltre.

Di fronte a questo fenomeno, del tutto naturale e fisiologico, lo Stato non può fare altro che cercare di limitare i danni e sopperire, per quanto possibile, a ciò che viene a mancare. Per questo, in tutto l’Occidente si sta affermando la seguente regola: “non importa come sia successo e come sia costituita la famiglia di origine, chi fa dei figli se li deve anche mantenere ed accudire.” Tutto il resto, a partire dal modello di famiglia, passa in secondo piano. Diventa opzionale.

Questa situazione è “desiderabile”? Ovviamente no. Noi per primi non vorremmo mai vedere famiglie in crisi, figli semiabbandonati e madri sole.

Si può impedire che questa situazione si verifichi? No, né con una legge né con l’intervento personale e diretto di Dio. Semplicemente, la natura dell’Essere Umano non è quella.

Il Senso di Responsabilità non si compra in drogheria, un tanto al chilo, e non può essere imposto con l’Autovelox. Si può solo tentare di limitare i danni o, meglio ancora, di crescere persone responsabili. Francamente, la visione del mondo tipica delle Religioni (tutte le Religioni, mono e politeiste) non è il punto di partenza migliore per raggiungere questo obiettivo.

Famiglie di… necessità

La Famiglia NON è il centro del mondo. Piuttosto è un modello di aggregazione. Tanto è vero che esistono molti casi di “famiglie” formate da persone che non sono consanguinee e spesso non sono nemmeno legate da un amore “sensuale” o “sessuale”. Nel mio stesso palazzo vivono una vedova ed il fratello del marito morto. Non hanno nulla in comune, tranne un certo affetto reciproco e la necessità di condividere le spese della casa.

Nessuno pretende di dare a queste “aggregazioni spontanee” lo status di “Mattone Fondamentale della Società e Simbolo dell’Occidente” ma, francamente, perchè non dovrebbero essere considerate “famiglie” degne di rispetto e di attenzione come qualunque altra? Davvero l’Occidente rischia di sprofondare nel baratro se riconosce a queste persone lo status di “famigliari” l’uno dell’altro? Davvero l’Occidente rischia la bancarotta se riconosce il diritto di successione a queste persone, nei possedimenti (eredità) e nei contratti (affitto, Telecom, etc.)? Davvero si rischia la Punizione Divina a riconoscere il diritto di queste persone di accudirsi l’un l’altra?

Se Ginevra ama Ginevra

Secondo la visione Cristiano/Cattolica dell’Universo (ma anche Islamica ed Ebrea), se due persone dello stesso sesso si uniscono carnalmente l’Universo stesso rischia l’implosione e l’annichilamento. Interessante…

Ma, a noi, che non siamo né Cristiani, né Islamici, né Ebrei, cosa ce ne dovrebbe fregare?

Una Società che voglia evitare l’autoestinzione, deve riuscire ad essere superiore alle parti. Se non arrivate a capire da soli il perchè, non c’è speranza che riesca a spiegarvelo in poche righe. Per restare al di sopra delle parti, una Società NON può adottare il punto di vista di NESSUNA delle sue Confessioni. Deve essere ATEA (o AGNOSTICA). Questo vuol dire che, ne pensino ciò che vogliono i Fedeli delle varie religioni, questo problema NON può essere gestito in modo “confessionale”.

Si può chiedere ad un Cristiano (o Mussulmano o Ebreo) di astenersi da questa o quella pratica, in quanto Fedele di questa o quella religione. NON si possono rompere gli Zebedei agli altri cittadini, non credenti, con questo tipo di richieste. Se costoro non decidono di abbracciare questa o quella religione di loro spontanea iniziativa DEVONO essere lasciati liberi di fare ciò che vogliono, almeno per quanto riguarda questi temi.

In altri termini, il vincolo verso l’eterosessualità è una LIBERA SCELTA dell’individuo. Non può essere imposto.

Se Ginevra e Ginevra vogliono adottare Ginevrina

Ginevrina è un Individuo. Abbiamo detto prima che la Società si fa carico (e DEVE farsi carico) degli individui come tali, non della struttura complessiva dell’Universo e della Teoria delle Stringhe a 26 dimensioni.

In assenza dei genitori, un normalissimo tribunale può decidere per il meglio di un minore. Se ci sono le condizioni, si procede. Se non ci sono le condizioni, si ritenta con un’altra famiglia e/o con un’altra Ginevrina. Sono gli individui che contano. Gli individui e le loro condizioni come “aggregato”, non le posizioni ideologiche di questa o quella fazione. Uno Stato che è nella posizione di scegliere a chi affidare un orfano (la richiesta è qusi sempre molto maggiore dell’offerta) può facilmente evitare le situazioni non del tutto convincenti.

Fermo restando che, al diciottesimo anno di età, Ginevrina sarà libera di fare quello che le pare.

Alessandro Bottoni

alessandro.bottoni@infinito.it

alessandrobottoni@interfree.it

PS: Sono regolarmente sposato IN CHIESA da diversi anni e non ho nessuna intenzione di divorziare. Non parlo per interesse personale.

 

15 commenti

Regis

Domanda non inerente all’argomento: come mai così tante maiuscole? Citando Odifreddi, al Regno delle Maiuscole preferisco la repubblica delle minuscole 😉

OF

concordo con quasi tutto ciò che hai espresso aggiungendo che il matrimonio od i pacs,… devono essere considerati per quello che sono: dei contratti tra persone.
Lo stato si impegna a garantire ad i suoi cittadini tutta una serie di diritti agli individui, quando alcuni (nche più di 2) di essi decidono di unirsi e farsi carico di alcuni doveri (sollevando da questi in tutto od in parte lo stato e rendendo l’opera più a misura d’uomo e spesso più efficace)
giustamente chiedono di essere riconosciuti e di ottenere in cambio altri diritti. In sostanza dovrebbero esserci una varietà molto vasta di questi contratti dove ad un aumento dei doveri che gli individui si assumono corrisponda un aumento o rafforzamento dei diritti. Se poi vi é anche l’affetto tanto meglio!

p.s. non capisco l’errore del titolo (se é voluto o meno)

luxio

la parola famiglia significa etimologicamente: coloro che abitano la stessa casa…
quindi, secondo me, quelli che parlano di famiglia di una volta (quella vera) non hanno
la minima idea di che cosa parlano.

rossotoscano

sono d’accordo col Sig. Bottoni però vorrei solo aggiungere che io credo sia assolutamente illegale( per non dire qualcosa di piu’ grave) che la chiesa cattolica consigli ai politici italiani di decidere secondo coscienza quando devono votare per una legge che la chiesa cattolica non approva: questo è ledere il mandato elettorale popolare ed è ledere la sovranità di uno stato… e poi il ruini( cognome appropriato) dice che l’italia è un paese sfilacciato.. e ci credo: con la chiesa cattolica onnipresente e sempre pronta a far retrogradare le leggi anche in nome delle scoperte scientifiche!!!!

Mifepristin

La famiglia esaltata dalla Chiesa e dalle destre conservatrici non è una associazione privata costituita per fini privati(essenzialmente affettivi e di solidarietà esistenziale), bensì una sorta di organo dello stato, o meglio un soggetto privato incaricato di una pubblica funzione o di una funzione di interesse pubblico che consiste nel procreare e allevare il numero maggiore di figli fino al compimento del 18° anno, possibilmente secondo il modello sessista di derivazione biblica, per questo motivo essa deve essere composta necessariamente di due individui di sesso diverso, naturalmente fertili. Inoltre, essendo la famiglia un organo che esercita una funzione di pubblico interesse, sempre nella visione delle destre conservatrici, essa deve costituire il naturale sbocco delle energie lavorative femminili, rispetto al quale ogni altra occupazione acquista valore secondario ed accessorio. E questo è un altro motivo per cui la famiglia deve essere necessariamente eterosessuale. Altrimenti essa verrebbe verrebbe a perdere la sua tradizionale funzione di assorbente rispetto all’eccessiva presenza femminile nel mondo sociale e del lavoro. Qualcuno forse ricorderà la significativa uscita del filosofo Buttiglione secondo cui il matrimonio non può essere omosessuale perché esso serve per permettere alla donna di essere economicamente protetta in modo da poter fare(immagino tanti) bambini…

Grazia

E’ dura far comprendere i concetti più semplici e logici (tipo “la famiglia non possiede i figli”) in una società che nega l’evidenza dei fatti, pur essendovi sommersa fino al collo. Neanche due giorni fa, nella famigerata “L’Italia sul due”, si discuteva animatamente della opportunità che un figlio venga cresciuto da un solo genitore o, peggio ancora da due genitori dello stesso sesso. Inutile dire che la confusione regnava sovrana, in studio e soprattutto nelle menti degli intervenuti. Condivido le affermazioni del sig. Bottoni quando afferma che la società è formata dagli individui, e, fino a prova contraria, un individuo cresce sano e responsabile quando gli viene insegnato ad avere rispetto di sè e degli altri, senza subire i condizionamenti di questa o quella chiesa.

ren

You are right Rosso, Ruini has ruined the country!!!

Mi chiedo. L’esistenza delle famiglie (legittimissima visto che veniamo tutti da famiglie) deve per forza schiacciare la testa ai singoli individui?

Massimo

Le religioni monoteiste immaginano l’universo come creato da un’unica volontà (che poi, fuor di metafore, significa relativo ad un’unica soggettività).
Mentre la sessualità è quel bisogno naturale il cui soddisfacimento non può ottimizzarsi su basi individuali: bensì relazionali.
E questo è capace già da solo di mette in crisi quel principio unitario “assoluto” reclamato dalle religioni monoteiste.
Per questo, da sempre, le religioni monoteiste hanno cercato di nascondere e di ridurre ai minimi termini la sessualità.
Ponendo sotto il loro rigido controllo ciò che non potevano impedire.
Da ciò la sessuofobia delle religioni e i tabù sessuali collettivamente imposti.
Conseguentemente tutti i discorsi sulla famiglia vanno considerati in modo relativo a questa pretesa, all’interno delle rigidità imposte da questo recinto.

dv64

@rossotoscano
E’ stato Bagnasco a definire l’Italia un paese sfilacciato, non Ruini… informati.

rossotoscano

dv64
hai ragione mi sono cnfuso tra ruini e bagnasco comunque la sostanza del mio post non cambia, visto che sono intercambiabili…

marianostoppa

Il post di Alessandro Bottoni è un messaggio giusto ed equo, un messaggio fatto da chi evidentemente ha idea di quanta differenza corra tra una società laica dove prevale l’interesse collettivo su quello individuale e una società religiosa dove l’istinto di sopraffazione e la smania di potere non permette di utilizzare la ragione se non per le “presunte verità assolute” che questa professa!IO mi permetto di aggiungere che una società confessionale è razzista e privo del principio di solidarietà verso i “diversi”!

Ulv

Qualche giorno fa Mastella (indagato) annunciò le sue dimissioni per stare vicino a sua moglie (indagata). Oggi Cuffaro (condannato in primo grado) ha annunciato le proprie dimissioni per stare vicino alla sua famiglia (o alla Famigghia?)…
Che belli questi esempi di solidarietà familiare che ci vengono dalle intemerate anime cattoliche…

forzalube

@ alessandro bottoni
Una curiosità: ma da ateo/agnostico che senso ha sposarsi in chiesa?

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