Nel 2005 il TAR del Veneto proclamò ufficialmente che il crocifisso era un simbolo della laicità italiana: nel 2006 fu il Consiglio di Stato a fare propria questa innovativa teoria della separazione tra Stato e Chiesa, invidiataci da tutto il mondo occidentale. Ora il tribunale di Paternò ha deciso di andare oltre: la sentenza del 20 gennaio 2008 ha infatti stabilito che «qualsiasi simbolo religioso (di qualunque religione si tratti, non solo quella cattolica), qualora denoti un valore di civiltà, non risulta contrastare con i principi laici dello stato, giacché esso, lungi dal tradursi in una “dichiarazione collettiva di appartenenza ad una determinata religione”, non fa altro che sottolineare, in uno stato democratico e pluralista, il rispetto delle norme di vivere civile, senza in alcun modo contraddire o mettere in discussione la laicità del contesto o del luogo in cui il simbolo religioso stesso è collocato».
Ne avevamo già dato notizia nelle Ultimissime dell’8 gennaio: l’ispettore della polizia municipale di Paternò (CT), Pietro Galvagno, aveva infatti denunciato il proprio Comune chiedendo la rimozione di tutte le immagini sacre presenti all’interno degli edifici dell’amministrazione, intorno alle quali sono soliti radunarsi i devoti in preghiera. Il risultato è stato quello che avete appena letto. Quanto all’asserita civiltà delle immagini sacre presenti all’interno del municipio, ne riproduciamo due qui sotto: a voi i commenti. All’eroico Pietro Galvagno i ringraziamenti da parte dell’UAAR e l’invito, formulato molto seriamente, a chiedere che nei locali della Città di Paternò vi sia uno spazio anche per le immagini della Chiesa del Flying Spaghetti Monster.
Paternò (CT): per il tribunale una statua della Madonna non contrasta con la laicità
37 commenti
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E’ una battaglia difficile, molto difficile … che tristezza
ad occhio e croce direi che la seconda statuetta occupi 50x100x150 di volume. Basta affiancare ad essa un leggìo di eguali dimensioni per il corano ed un altro per il talmud, più una statua del Budda in dimensione reale e vedrai che poi cambiano idea, quando si troveranno a dover lavorare all’aperto perché dentro gli uffici sono diventati una chiesa polivalente.
Coso 16 for president e subito!!! Con ruini e bagnasco presidenti della camera e del senato e subito…. altrimenti i politici non sanno che fare
Quando nell’amministrazione dello stato o in quella della giustizia ci sono credenti integralisti si va a sbattere contro un muro di gomma. Bisognerebbe che il CSM intervenisse visto che queste sentenze vanno contro logica e contro il comune sentire (nessuno al mondo direbbe che un simbolo religioso sia un simbolo di laicità). Purtroppo l’integralismo religioso in Italia si estende ad ogni livello e come ha detto Salvatore si tratta di una battaglia difficile!
Ammetto che con il Flying Spaghetti Monster sarebbe divertente, ma forse si potrebbe chiedere, con maggior concretezza, quello che il giudice Tosti ha chiesto per le sue udienze, e cioè la presenza di simboli di altre religioni accanto ai simboli cattolici.
Sono convinto che se fossero esposte immagini di altre confessioni il risutato sarebbe stato diverso.
Sicuramente è in contrasto col buon gusto
Per Andrea Berri
Hai ragione, e il senso della mia idea qui sopra era proprio quello di metterli davanti alla contraddizione. Vorrei proprio vederli i nostri devoti cattolici, se trovassero accanto alle loro statuine la mezzaluna, la menorah e magari una statua della dea Khalì.
Il problema è ancor più serio di quanto possa apparire in quanto questi giudici dimostrano di avere un orientamento ideologico marcatamente cattolico e non riescono nemmeno a distinguere i valori laici da quelli cattolici: conclusione ovvia è la denegazione della giustizia in nome del popolo italiano! l’unica soluzione è fare appello al Consiglio di Stato e in ultima chance alla Corte di Strasburgo che come sempre avviene BASTONA L’ITALIA! POSIAMO FARCELA!!!!!
Capperi, ma sono anche bruttissime! Opera di un artista locale? La laicità mi pare doppiamente offesa da questi obbrobri. Inviterei Galvagna a far collocare almeno qualche grasso e lucente Buddha, due o tre divinità lignee africane e un Ganesh a bocca aperta, sicuramente tutti molto più belli a vedersi. C’è da ridere o da piangere?
Sulla prima statua si potrebbe sorvolare… ma la seconda??? Potrebbero istituire un presepe vivente aperto in orari di ufficio, con i componenti stipendiati dallo Stato, intanto che ci sono….
Anzi, gli stessi dipendenti del comune potrebbero vestirsi ogni giorno da Gesùgiuseppemaria. Così celebrano ogni giorno il nome del proprio comune…
Propongo di esporre anche qualche statua di forma fallica dedicata a qualche dio della fertilità, potrebbe risultare gradita a qualche cittadina/o 😛
Si può esporre qualsiasi cosa in luoghi pubblici, purché dimostri l’apertura liberal dello stato?
Per esempio so che si prende la multa se si espone un manifesto non autorizzato. Chi ha scritto l’autorizzazione per quei simboli, propagandistici se non sovversivi? Forse il Presidente del tribunale ci potrà spiegare quale sia la loro funzione : portafortuna? Sex shop? Propaganda di prodotti?
La prima statuina e’ carina, un po’ tetra ma sta nel suo angoletto. La seconda invece e’ come ricevere un cartella di tasse non pagate del 1987.
Che il mostro degli spaghetti volante illumini i giudici sfiorandoli con le sue appendici pastose.
Si potrebbe accostare a madonne e santi infilzati alcune statuine tradizionali giapponesi che propiziano matrimoni felici e copiose nascite (chiari valori di civiltà):
http://www.flickr.com/photos/nihonbunka/2130682798/
«… qualsiasi simbolo religioso (di qualunque religione si tratti, non solo quella cattolica), qualora denoti un valore di civiltà, non risulta contrastare con i principi laici dello stato, giacché esso, lungi dal tradursi in una “dichiarazione collettiva di appartenenza ad una determinata religione”, non fa altro che sottolineare, in uno stato democratico e pluralista, il rispetto delle norme di vivere civile, senza in alcun modo contraddire o mettere in discussione la laicità del contesto o del luogo in cui il simbolo religioso stesso è collocato …».
E’ TALMENTE OVVIO DA SEMBRARE BANALE.
DECISIONE OTTIMA ISPIRATA AL PURO E SEMPLICE BUON SENSO … ANCHE GIURIDICO.
Meno sono i cattolici, e piu’ grandi diventano i crocifissi…
E comunque sarebbe anche ora che qualcuno cominciasse a chiamare le cose col loro nome:
Non giudici integralisti, ma lobby cattolica.
Direi che è un delitto pensare di rimuovere raffigurazioni religiose quando sono di così elevato pregio artistico! 😆
La seconda fotografia è una rappresentazione perfino commovente del kitsch in ogni particolare, anche le finte rocce, la colonna e le piante dalla crescita stentata. Ma il ciccione lucido appoggiato a un tronco chi è?
Basta aspettare che non ci sia nessuno e giù di pennarello…l’importante è non aver espresso il benchè minimo giudizio sull’altarino. Si colpisce e via..
Io spero che espongano anche un grifone imbalsamato con il simbolo di Zoroastro, insieme al mago dio Oz.
Hai ragione Andrea Ortale, io consiglio SHIVA dio della fertilità indiana.
Che diamine di “valore di civiltà” denoterebbero le immagini sacre?
Inoltre, posso mettere nel municipio del mio comune (o, meglio ancora, a scuola o in tribunale) una bella bandiera rossa con falce e martello? Non costituirebbe una “dichiarazione di appartenenza collettiva” all’ideologia comunista, certo che no, perché quei simboli in realtà denoterebbero “valori di civiltà” (ad esempio, possiamo supporre, il rispetto per il lavoro, e l’ideale di giustizia sociale: valori certo universalmente condivisi)!
Se poi qualcuno, non essendo comunista, si sentisse un po’ a disagio a mandare i figli a scuola sotto l’egida di un simbolo ideologico di parte, potrei sempre rinviarlo al tribunale di Paternò per avere spiegazioni…
Orribili…. Qualunque “civilta’ ” abbia prodotto questi obbrobri e’ degna di sparire. Chi fa delle cose di tale bruttura non deve avere molti valori, sicuramente non valuta molto l’estetica e il buon gusto….
Ma come si fa a dire che gli idoli di una particolare religione non rappresentano una particolare appartenenza religiosa e che sono compatibili col principio di laicità (ovvero col fatto che lo stato non debba assumere ufficialmente i principi di una particolare religione)?
E’ un vero e proprio controsenso giuridico, che ha come sottofondo un pensiero che ricorda pericolosamente la vecchia impostazione fascista (etica=religione; identità nazionale=identità religiosa).
Stiamo tornando a quei tempi, mi sa…
@Lucy Van Pelt
Spero che la tua sia una domanda retorica…
Il ciccione all’albero è santo Stefano.
Qui mancano le frecce che dovrebbero infilzarlo a mò di puntaspilli.
Si vede che era già abbastanza brutto così.
@ LUcy Van Pelt
Olà, errore! Si vede che mi manca la concentrazione!!!
NON STEFANO MA SEBASTIANO
Stefano è protomartire e venne lapidato.
Le mie scuse
stasera mi sento molto induista e consiglierei al comune di paternò di aggiungere un gigantesco lingam (statua a forma di membro virile)
e Sebastiano, non dimentichiamoci, e’ stato trafitto dalle frecce a causa della sua resistenza stoica alle avances di un uomo. Anche questo non fa altro che sottolineare, in uno stato democratico e pluralista, il rispetto delle norme di vivere civile, senza in alcun modo contraddire o mettere in discussione la laicità del contesto o del luogo in cui il simbolo religioso stesso è collocato 🙂
non so se m’ha fatto piu’ ridere la binetti o questa storiella, oggi
Consiglierei a Galvagno di annunciare ai propri colleghi di essersi convertito al buddismo e collocare in ufficio, il giorno seguente, una statua di budda alta 1,50 mt con pedana 1,00×1,00 mt.
Se possibile convincere un altro collega a convertirsi all’induismo, così che porti una bella statua di Shiva.
Poi voglio vedere dove tengono le scrivanie..
@Lacrime e Sangue
ma come può essere S.Sebastiano? quello è l’Omino di Burro di Pinocchio, è il comandante del Patna nel Lord Jim, quello che sembra scolpito nello strutto.
S.Sebastiano è colui che affronta il martirio restando bello, qui invece mancano addirittura gli strumenti del martirio, hai ragione: in questo caso il martirio è la bruttezza stessa.
S. Sebastiano? Io ci vedo Prometeo, incatenato ad una roccia e condannato ad essere quotidianamente dilaniato dagli artigli di un rapace per aver rubato agli dei il fuoco.
Propongo di correggere l’errore con un cartellino sotto l’orrida statuetta.
Propongo l’immagine di Priapo proveniente dalla Pompei imperiale. Direi che per ragioni gegrafiche e storiche sia più rappresentativa della nostra civiltà. Il valore artistico e poi di gran lunga più elevato. La troverete al seguente indirizzo:
http://www.iesfuente.org/departamentos/latin/pompeya/pompeya_htm/m7_casa_vetti_priapo.jpg
@lacrime e sangue
Era retorica per irridere ulteriormente; se guardi bene una freccia, o meglio un bastoncino da ristorante cinese, nel braccio destro c’è ancora. gli altri suppongo siano stati usati come tutori per le piante.. 😆
I simboli di una religione non possono essere simboli di laicità.
Sarebbe come dire che il fango è simbolo di igiene.
Acc.! E’ così brutto che non posso guardarlo troppo a lungo…
Adesso vedo il bastoncino – che è nel posto sbagliato. Per morire dovrebbe stare nel petto. Ma d’altronde la vera arte si prende le sue licenze poetiche.
Perchè rovinare un così bell’insieme di pettorali?