Scienza ed Identità Umana

A quanto pare, Sua Santità, Papa Bendetto XVI, non ha ancora posto termine alla sua personalissima e passionale battaglia contro il progresso scientifico.

Benedetto XVI ha parlato oggi di fronte agli studiosi della Pontificia Accademia delle Scienze ed ai loro omologhi dall’Accademia di Parigi, intervenuti in Vaticano al convegno “L’identita’ mutevole dell’individuo”. La notizia è apparasa su Yahoo notizie di oggi.

Riporto qui di seguito alcune sue frasi, seguite da un mio breve e personalissimo commento.

“Nella nostra epoca, in cui lo sviluppo delle scienze attrae e seduce per le possibilità che offre, è importante più che mai educare le coscienze dei nostri contemporanei, affinchè la scienza non divenga il criterio del bene”

Non corriamo questo rischio. Per definizione, la Scienza si occupa della produzione di Conoscenza (dati, informazioni, metodi di lavoro e roba simile). La definizione d cosa è “bene” e cosa è “male” è il mestiere dell’Etica, una disciplina diversa ed indipendente dalla Scienza e della Ricerca scientifica.

Ovviamente, anche l’Etica moderna, come la Scienza, è basata sull’uso della Ragione, non sui dogmi di un Dio di cui nessuno è mai riuscito a dimostrare l’esistenza.

Come Uomini, comunque, siamo in grado di affrontare più di un problema alla volta (lo fanno perisno i PC. Si chiama “multitasking”). Possiamo quindi occuparci di Scienza e di Etica senza cadere in confusione. Siamo anche in grado di capire qual’è lo strumento giusto per affrontare un problema. Ad esempio, sappiamo che usare una Religione, una qualunque, per definire l’Etica a cui deve attenersi una Società è lo strumento sbagliato. Porta a situazioni come quelle che si possono ammirare in gran parte del mondo arabo.

L’uomo, e’ stata la sua esortazione, “non sia oggetto di manipolazioni ideologiche, ne’ di decisioni arbitrarie, ne’ dell’abuso dei più forti sui più deboli”

Oddio! Che si stia rendendo conto del fatto che tentare di imporre la Morale Religiosa a tutto il nostro paese è un’ingiustificabile atto di sopraffazione ideologica?! Solo il 25% – 30% dei cittadini si riconoscono nelel posizioni di Santa Romana Chiesa, infatti.

Il mondo razionalista, come è noto, sostiene che le leggi devono imporre il minimo di vincoli strettamente necessari a permettere la vita in comune, lasciando alla sensibilità individuale la responsabilità di decidere se auto-imporsi vincoli ulteriori. In altri termini, noi sosteniamo, ad esempio, che la legge debba limitarsi ad imporre il rispetto del coniuge e dei figli, lasciando agli individui la responsabilità di decidere quale forma aggregativa dare alla coppia (matrimonio, famiglia di fatto, etc.). A noi va benissimo che qualcuno decida, di sua iniziativa di sposarsi in chiesa e si seguire i precetti cattolici.

Sarebbero quindi queste le “manipolazioni ideologiche” le “decisioni arbitrarie” e “l’abuso dei più forti sui più deboli” messe in atto dal mondo “non-credente”?

O non lo sono forse i ripetuti tentativi di Santa Romana Chiesa di imporre all’intera popolazione italiana, anche a quella non credente, mussulmana, buddista od ebrea, la sua particolarissima concezione del mondo, della vita e della morale?

Tanto piu’, ha rilevato, di fronte ai “pericoli dei quali abbiamo conosciuto le manifestazioni nel corso della storia umana e in particolare nel XX secolo”.

Quali sarebbero questi pericoli? Le guerre? Santa Romana Chiesa si scandalizza forse per l’uso dei gas nella prima e nella seconda guerra mondiale? In questo caso, forse dovrebbe ricordare che proprio Santa Romana Chiesa è stata il mandante di innumerevoli guerre di conquista, dalle crociate alla conquista dei popoli americani, e che i suoi sicari non si sono certo trattenuti dall’usare quanto di meglio forniva la tecnologia del loro tempo. Questa logica imperialistica NON è finita per volontà della Chiesa. E’ finita sotto le cannonate di Garibaldi a Porta Pia.

O si riferisce alla ricerca medica e genetica, con i relativi episodi alla Frankenstein? In questo caso, sarebbe opportuno ricordare che la stessa medicina e la stessa scienza che viene messa su questo banco degli imputati è quella che permette ai cittadini dell’occidente di avere una aspettativa di vita tripla di quella di cui godevano i fortunati sudditi del Papa Re.

Scienza e industria sono due cose diverse. Se non vi piace il modo di lavorare delle multinazionali, prendetevela con i capitalisti che le dirigono.

“Pur in un’epoca di prodigioso progresso scientifico – ha ribadito il Pontefice – l’uomo resta il centro della creazione”

Sono sicuro che il mondo razionalista NON ha bisogno di farselo ricordare dal Papa. A differenza di quello che avviene nel mondo Religioso, nel mondo razionalista NON c’è un Dio da compiacere. Tutta l’attenzione è rivolta verso l’individuo.

Per intenderci, dalle nostre parti nessuno si permetterebbe mai di imporre questo o quel comportamento ad un altro “in nome di Dio”. Ogni scelta che viene effettuata, nel nostro mondo, ha soltanto la salute e la soddisfazione dell’Uomo come obiettivo.

Alessandro Bottoni

alessandro.bottoni@infinito.it

alessandrobottoni@interfree.it

 

 

 

37 commenti

steve

Poi si lamenta che lo contestano alla Sapienza e fa piagnistei per non sottoporsi alle contestazioni.

Il Filosofo Bottiglione

il papa, come al solito, cerca di dare alla scienza un ruolo di secondo piano nel dibattito filosofico.
per nostra fortuna è invece la teologia a contare sempre meno.

Mifepristin

ma non è mai la scienza ad essere criterio del bene, la scienza ci mostra la verità dei fatti, poi spetta ai singoli attori decidere sulla base di ciò che vedono nei fatti.

lacrime e sangue

B16 deve assolutamente fermare la scienza.
La scienza sta portando alla luce le credenze supersitiziose da pastori seminomadi analfabeti di 3000 anni fa – sull’uomo, sulla natura – che la chiesa continua a proporre.
E dimostra che sono sbagliate…
Ecco perchè vorrebbe una scienza di schiavi: studiare solo quello che non danneggia la chiesa.

In uno scontro diretto contro la scienza, tutte le religioni sono perdenti…
Ma la scienza è il prodotto degli scienziati: questi sì che si possono impaurire e controllare.

Liberal

Piccolo appunto: a Porta Pia non ci furono le cannonate di Garibaldi , ma di La Mormora. Non cambia molto, ma tanto per la precisione.

ema

non diamogli peso…la gente di buon senso capisce che i suoi sono discorsi campati per aria…

charlYmingus

il papa come tuttti i capi di stato sicuramente godrà di più di altri cittadini dei progressi della medicina e non penso si comporti come un testimone di geova se gli verranno somministrati dei farmaci non compatibili con la sua etica religiosa.
Altresì la ndrangheta, la mafia o la camorra assicurano attraverso il martirio ospedaliero della gente del sud , che grazie agli accordi con al cayda e dovuti ai loro traffici di droghe la serenità dei cattolici

Vash

Dopo una dichiarazione del genere sarebbe bene che non venisse mai più invitato in un’università italiana semplicemente perchè incompatibile.

Aldo Grano

Alessandro Bottoni sembra dimenticarsi di quella parte sempre più consistente di scienziati che sostengono che la Scienza non ha bisogno non solo della Religione, ma anche della Politica, della Filosofia, dell’ Etica (vedi la nuova frontiera che si cerca di aprire coi memi e alcuni degli ultimi articoli di Gould, ma anche dei nostrali Ianneo e Trevisani).

Bruno Gualerzi

Amici atei, quando si affronta il problema del rapporto tra etica e scienza, confutare gli sproloqui del B16, anche se fatto con indubbia efficacia come qui, può sembrare un fin troppo facile alibi per non affrontare invece la questione da atei.
Lo so che in questo blog lo si è già affrontato a varie riprese, ma non credo che il discorso possa considerarsi esaurito. Personalmente, ad esempio, non mi ha mai convinto questo porre la scienza come tale in una sorta di exterritorialità rispetto all’etica, come se la sua funzione conoscitiva e i metodi che adotta fossero accostabili all’etica solo facendo appello alla coscienza dello scienziato, alla sua condizionabilità in quanto soggetto sociale e politico. Credo ci sia ben altro…

Lucy Van Pelt

Con queste idee aperte nei confronti della scienza era certo la persona giusta da invitare all’inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza!

Nifft

Ogni volta che B16 parla contro scienza mi vengono le vertigini per l’inconsistenza delle sue argomentazioni. Mi da l’impressione che lo stesso B16 non sappia bene dove andare a parare. Ma seriamente, in pratica, c’è almeno una argomentazione concreta di B16 contro la scienza? O sono solo discorsi vacui?

p.s. Personalmente credo che l’impresa scientifica sia una delle più nobili attività cui possa dedicarsi l’uomo.

dawoR(k)

sinceramente trovo insulso ed immorale il vaticano in blocco,mentre per quanto riguarda la scienza c’è del buono in tanto marciume tipo Garattini – dawoR°°°

Silesio

Ipse dixit: “… Educare le coscienze dei nostri contemporanei, affinche’ la scienza non divenga il criterio del bene”. Ad orecchio mi richiama il discorso fatto dal padreterno dopo che adamo mangiò la mela. Per avere cercato di avere scienza del bene e del male, adamo fu cacciato via in malo modo. Tento di inventarmi un sillogismo alla B16: “Se la religione stabilisce che non bisogna mangiare le fave perché le fave sono un frutto del diavolo, mentre la scienza dice che le fave fanno bene alla pressione e vanno mangiate, la scienza non è autorizzata a dire che è bene mangiare le fave”.

Sol Invictus

Alessandro Bottoni scrive: Questa logica imperialistica NON è finita per volontà della Chiesa. E’ finita sotto le cannonate di Garibaldi a Porta Pia.

mi spiace fare il puntiglioso, soprattutto per l’amore che porto per Giuseppe Garibaldi, ma Porta Pia fu presa a cannonate dai bersaglieri di Cadorna. Peppino in quel periodo era in Francia, a combattere nelle file dell’esercito della Nuova Francia.

Francesco Coco

Se si esprime cosi il nostro papino e` perche` sa di avere un nutrito gregge che pende dalle sue labbra; la cosa piu` grave e` che tra queste pecorelle si annoverano uomini di scienza.

Ma cosa non si farebbe per la pagnotta!?

🙂

Massimo

>sappiamo che usare una Religione,
> noi sosteniamo, ad esempio,
>dalle nostre parti nessuno si permetterebbe mai di imporre questo o quel comportamento ad un altro “in nome di Dio”… ma …la salute e la soddisfazione dell’Uomo come obiettivo.

Chi è questo noi? Chi siete? Una nuova Chiesa? E perchè imporre qualcosa in nome dell’Uomo (che bel maiuscuolo!) sarebbe mglio che in nome di Dio? Sempre di imporre si tratta. Lascia decidere a me cosa voglio fare. Stirner è passato invano? Gli atei devoti sono la peggior razza perchè costruiscono morali dicendo di essere libertari. Impongono morali mostrandosi amorali. Senza un Dio creatore ogni singolo faccia quel che vuole.

e pur si muove

Parole modeste. concedetemi una citazione. La mia città oltre che per la monnezza è famosa per aver dato i natali ad un grande attore che voglio chiamare in causa.
Santità, ma mi faccia il piacere!

ci_acca

@ Massimo

Sono un ateo devoto, devotissimo. Questo non mi impedisce di vivere nel rispetto per gli altri e nella tolleranza di chi mi sta intorno. Vivo la mia vita prescindendo da qualsiasi credo nel trascendente, di qualunque religione si parli, non permetto pero’ a nessuno di farmi rientrare in una categoria di persone definite *della peggior razza*. Trovo che la tua fede sia riposta in una religione a dir poco ridicola, ma non mi permetto di giudicare chi ne sia seguace.
Qui nessuno vuole imporre morali (che peraltro non appartengono alla laicita’) a nessun’altro.
Mi pare che a tutt’oggi chi cerchi di imporre una morale, per lo meno in questo paese, sia la vostra chiesa, il vostro papa. Noi saremmo molto contenti di poter solo vedere le istituzioni non dover piu’ rispondere proprio a quelle persone che in nome del vostro dio vorrebbero vedere lo stato legiferare in base ai vostri, ripeto, vostri, dogmi.

Dici: *Lascia decidere a me cosa voglio fare*.
E’ proprio quello che, in fatto di politica sociale, vorremmo poter vedere interamente applicato in italia. Purtroppo invece i loschi figuri d’oltretevere, peraltro cittadini di un altro stato e quindi non si capisce con quale autorita’, continuano ad effettuare pressioni indebite sul nostro parlamento, non perdendo occasione per ficcare il naso, dall’alto della loro solo presunta e discutibilissima moralita’.

Leggo sul tuo blog che sei un insegnante di religione, paura di perdere il posto di lavoro nel caso cambi davvero aria nel paese eh?

Daniela

ho letto l’articolo su la repubblica, e devo dire che il papa diventa sempre più ambiguo, sempre più confuso, poverino non sa più che pesci prendere.

per massimo,
e chi è che ti vuole imporre qualcosa? Gli atei? Gli scienziati? Chi?
Gli atei devoti, sono i tipi alla giuliano ferrara, quelli che leccano il sedere ai vari vescovi e cardinali, non credendo a dio o al trascendente (almeno così dicono), ma avendo una grande attrazzione per il potere, reazionari e conservatori all’estremo.

Giuseppe Murante

@Aldo Grano, Bruno Gualerzi
Sembra che ci sia una tendenza a considerare la scienza, e *solo* la scienza, come necessitante di tutela da parte di attori esterni al suo svolgimento.
Il discorso, sinceramente, mi innervosisce.

La scienza, nella societa’ moderna, e’ una professione al pari di molte altre. Richiede un atteggiamento mentale e qualita’ tecniche specifiche, certo, ma questo vale per tutte le professioni.
Perche’ solo *noi* scienziati dovremmo essere “tutelati” dall’esterno, come fossimo bambini capricciosi e turbolenti?

Perche’ non sento strali contro la mancanza dell’etica in coloro che lavorano, chesso’, nella finanza? Nell’architettura? Se crolla un ponte o fallisce una banca, gli effetti diretti sulla vita della gente sono molto piu’ immediati rispetto a quelli che possono venire, ad esempio, dalla mia ricerca su come nascono le stelle diffuse negli ammassi di galassie.

Allora, signori, perche’ IO necessito di un tutore etico, filosofico e politico, mentre p.e. il signor Kerviel responsabile di un crack da 5 miliardi di euro (fonte, LaStampa) no?

L’etica, la filosofia, la politica sono a mio avviso necessarie alla crescita umana di ciascuna PERSONA… non ad uno scienziato (in quanto tale) di piu’ e ad altri di meno.
O uno scienziato, in quanto per mestiere cerca delle verita’ (non La Verita’) e’ piu’ pericoloso e fa piu’ paura?

Massimo

> ci_acca scrive:
>Sono un ateo devoto, devotissimo. Questo non mi impedisce di vivere nel rispetto per gli altri e nella tolleranza di chi mi sta intorno.

Perchè?

> Vivo la mia vita prescindendo da qualsiasi credo nel trascendente, di qualunque religione si parli, non permetto pero’ a nessuno di farmi rientrare in una categoria di persone definite *della peggior razza*.

Leggi Stirner

> Trovo che la tua fede sia riposta in una religione a dir poco ridicola, ma non mi permetto di giudicare chi ne sia seguace.

Lo hai appena fatto e non te ne rendi nemmeno conto. Ci chiami ridicoli e dici che ci rispetti. Questa autocontraddizione è continua e inavvertita, come “costruire morali dicendo di essere libertari”.

> Qui nessuno vuole imporre morali (che peraltro non appartengono alla laicita’) a nessun’altro.

La laicità non ha morali? A cosa serve allora?

> Mi pare che a tutt’oggi chi cerchi di imporre una morale, per lo meno in questo paese, sia la vostra chiesa, il vostro papa. Noi saremmo molto contenti di poter solo vedere le istituzioni non dover piu’ rispondere proprio a quelle persone che in nome del vostro dio vorrebbero vedere lo stato legiferare in base ai vostri, ripeto, vostri, dogmi.

Già è vero non uccidere è un nostro dogma (il 5) non rubare è il settimo e non mentire è l’ottavo.

> Dici: *Lascia decidere a me cosa voglio fare*.
E’ proprio quello che, in fatto di politica sociale, vorremmo poter vedere interamente applicato in italia.

Naturalmente parlavo identificadomi con un ateo vero e non devoto, o pio come lo chiama Stirner. Se io voglio ad esempio avere schiavi me lo devi lasciar fare. Non mettere bastoni nella politica sociale.

> Purtroppo invece i loschi figuri [sempre senza offendere] d’oltretevere, peraltro cittadini di un altro stato [il papa è vescovo di Roma] e quindi non si capisce con quale autorita’, continuano ad effettuare pressioni indebite sul nostro parlamento, non perdendo occasione per ficcare il naso, dall’alto della loro solo presunta e discutibilissima moralita’.

Perchè i verdi possono dire come orientare la politica o i rossi possono volere che le politiche sociali siano proletariste e i cattolici devono stare in sacrestia?

> Leggo sul tuo blog che sei un insegnante di religione, paura di perdere il posto di lavoro nel caso cambi davvero aria nel paese eh?

Ma tu non sei con quelli che vogliono tutelare il lavoro? Comunque due anni di Prodi e di Bertinotti e sono ancora a lavorare. Se avete altre intenzioni fammelo sapere prima delle prossime elezioni che diffondo…

Giol

La scienza ci aiuta a vedere il Mondo per ciò che realmente è, e non per ciò che l’ideologia cattolica vorrebbe che fosse.
Per questo a Ratzinger dà tanto fastidio.

E il “criterio del bene”, ovvero l’etica, non può certo prescindere dalla realtà oggettiva dei fatti, che solo la scienza ci può far conoscere.

Se lo scopo di Ratzinger è quello di farci credere che la costituzione di un’etica è possibile solo tramite l’ideologia cattolica, allora bisognerebbe fargli sapere che non siamo nè così ingenui nè tantomeno così ignoranti da credergli.
Almeno la smetterebbe di dire… astruserie.

Bruno Gualerzi

X Giuseppe Murante.
Scusa, ma io ho detto esattamente il contrario di ciò di cui mi accusi, accomunandomi ad Aldo Grano, e ponevo in realtà una questione ben diversa. Forse mi sono espresso male, ma volevo proprio dire che non si può chiamare in causa l’etica a proposito dello scienziato solo facendo appello alla sua coscienza (cosa che ovviamente vale per qualsiasi attività), ma che il rapporto etica-scienza è una questione che riguarda i presupposti stessi del metodo scientifico… ma sì – ne avevo accennato in un post precedente sotto altro nome (BX) – che riguarda proprio lo statuto epistemologico della scienza, la sua straordinaria e unica valenza conoscitiva.
Perché non credo affatto che la scienza (e quindi lo scienziato) nella società moderna sia “una professione come tante altre”, e non mi va che la critica alla scienza assuma proprio quella patina di moralismo più o meno religioso che la sottrae ad un autentico discorso critico (diciamo filosofico?), che in un blog si può solo proporre, ma che ho cercato di affrontare in altra sede.

Akrasias

@Bruno Gualerzi
“Personalmente, ad esempio, non mi ha mai convinto questo porre la scienza come tale in una sorta di exterritorialità rispetto all’etica, come se la sua funzione conoscitiva e i metodi che adotta fossero accostabili all’etica solo facendo appello alla coscienza dello scienziato, alla sua condizionabilità in quanto soggetto sociale e politico. Credo ci sia ben altro…”
@Giuseppe Murante
“L’etica, la filosofia, la politica sono a mio avviso necessarie alla crescita umana di ciascuna PERSONA… non ad uno scienziato (in quanto tale) di piu’ e ad altri di meno.”
L’interessante discussione di sempre che ripropone l’ennesimo confronto tra etica, società e scienza fondamentali per la formazione dell’identità umana..

Giuseppe Murante

@Bruno
Si, lo sapevo che eri BX.. ho visto il blog. 🙂
Beh, io penso che la scienza sia una professione che si intraprende (di solito, almeno nel mio caso e’ cosi’) con grosso entusiasmo, con grande tensione creativa, con il profondo intento di ottenere i risultati migliori possibili dati i propri limiti personali… ma, a parte questo, proprio come tutte le altre.
Come scienziato, NON mi ritengo soggetto ad un’etica particolare, diversa da quella che ho personalmente elaborato come persona, e NON credo che elaborare un’etica apposta per gli scienziati sia necessario ne’ auspicabile. Lo scienziato *NON* e’ un prete; e’ un lavoratore della conoscenza, come uno scrittore o un artista o.. un filosofo. Per costoro, vale un’etica apposta, uniforme per tutti?
Questo per chiarire la mia posizione, poi sono d’accordo con te che la discussione e’ complessa e difficile da svolgere su un blog.

Ne approfitto per notare che i cattolici, almeno molti di quelli che passano di qui, non hanno ancora capito la distinzione tra metodo e ideologia (la laicita’ e’ un metodo non un’ideologia; pertanto non solo non ha, ma non DEVE avere una morale intrinseca). In effetti e’ una distinzione che la chiesa non ha praticato molto, nei secoli.
Ne’ hanno accettato il fatto che esista la possibilita’ di fondare un’etica senza fede (si veda p.e. Flores D’Arcais ’92) e continuano a venirci a dire che siccome siamo atei, siamo potenziali ladri ed assassini. C’e’ da chiedersi come mai loro siano ancora vivi.
Ne’ hanno imparato dalla storia i rischi che comporta avere uno stato etico (o peggio, morale), quello che vorrebbero imporre col loro “uscire dalla sacrestia” (grazie al concordato, coi soldi delle tasse di TUTTI, peraltro.. soldi che ne’ rossi ne’ verdi ne’ neri hanno). E dire che dalle monarchie cattoliche “braccio secolare” dell’Inquisizione al Terzo Reich, non e’ che la storia sia povera di esempi in questo senso.

michele

ma non sarebbe meglio ignorare tutto quello che dice il papa??????????????????

Giuseppe C.

Ho trovato molto interessanti le considerazioni di Alessandro Bottoni.

Condivido totalmente l’intervento di Giuseppe Murante del 29 Gennaio 2008 alle 14:14

Il papa vuole emanare delle Linee guida per chi si occupa di scienza/tecnologia o si limita ad indicare dei custodi della sacra Verita’?

Nifft

x Massimo

Se potessi scegliere l'”attitudine filosofica” del mio vicino di casa, tra ateo e religioso, sceglierei senza senza dubbio ateo.

Non è ideologia. E’ statistica.

Bruna Tadolini

Il piccolo problema di B16 è che la scienza e gli scienziati stanno ridescrivendo un mondo senza metafisica, in cui non ci sono spiriti e dei! E’ questo piccolo problema che genera tanto attivismo!

valerio

Per Giuseppe Murante.
Premesso che concordo sul fatto che il vero laico è colui che agisce nel mondo come se nessuna chiesa esistesse e che un vero laico non è colui che si limita a far propri i valori opposti a nessuna dottrina, volevo solo farti notare una piccola questione di metodo…se B16 parla agli accademici delle scienze di parigi è logico che ci si aspetti che parli di scienze…magari quando parlerà ai banchieri parlerà di economia…immagino.

Gianni B.

@Giuseppe Murante
Ti chiedi perchè tu, scienziato, dovresti essere controllato maggiormente rispetto ad un banchiere o a un architetto… beh i cattolici e in generale gli uomini che possiedono una fede sono terrorizzati essenzialmente dai progressi della genetica, le altre scienze praticamente le ignorano o non ne parlano. Nessun credente ha mai detto di non costruire ponti. Temono manipolazioni sul DNA umano (eugenetica) da parte di scienziati senza scrupoli. magari in paesi comunisti o ex comunisti (es. Cina, ex URSS) privi di una “morale” e l’avvento di nuove razze umane selezionate geneticamente, come gli OGM.
Il rischio probabilmente è concreto, lo dico da ateo: per questo molti chiedono una “moratoria” su queste ricerche… il che non vuol dire bloccare il progresso e la scienza, ma solo metterci qualche paletto.

Carlo

Vorrei allargare un attimo il discorso. Le cose che dice B16 sono evidentemente sbagliate e non voglio perdere il mio tempo a confutarle. Invece, come studente di dottorato in Fisica, ho notato che il modo di fare scienza oggigiorno ha un difetto grave: si basa troppo sulla spettacolarizzazione dei risultati. Sembra quasi un controsenso, ma troppi scienziati cercano il risultato spettacolare, ad effetto, che permetta di farsi una fama, per quanto effimera. Io credo che molti degli equivoci sulla scienza “nuova religione” vengano proprio da questa mania teatrale che ha contagiato troppe persone. Si finisce per fare previsioni azzardate e vantare risultati che non esistono, con conseguente paura di tutti coloro che non sono esperti nel campo. Questo accade in particolare in biologia, mi pare. Sarebbe davvero bello se la scienza tornasse alla sobrieta’ e all’obbiettivita’ e anche alla modestia, caratteristiche che la pongono, anche moralmente, al di sopra di qualunque religione.

Carlo

Scusate il doppio post, mi dimenticavo di dire che esiste eccome un’etica della scienza, per esempio l’onesta’ intellettuale e’ fondamentale. Non credo che tale valore etico, per quanto sempre apprezzabile, sia fondamentale in altri campi del sapere o del vivere comune. Purtroppo come scritto in precedenza, mi pare che sia proprio l’onesta’ intellettuale che sta venendo meno nella scienza postmoderna. La scienza non deve essere assoggettata a un’etica, ma i valori etici che costituiscono il fulcro della scienza non dovrebbero essere dimenticati.

Nifft

X Carlo,

Quello che dici è vero, ma non solo un problema della scienza. E’ un problema che investe *tutte* le varie discipline (compresa la religione ovviamente, ma per quest’ultima forse lo è sempre stato).

Personalmente credo che la scienza (quella vera) stia lentamente morendo proprio perchè sta diventando nell’immaginario collettivo una sorta di “magia” ermetica ed incomprensibile.
Se vuoi è il risultato di un atteggiamento antiscientifico proprio della società stessa, legata all’effimero e a problemi di “marketing”, a cui le persone sono costrette a sottomettersi per poter sopravvivere in un sistema economico assurdo.

Che B16 ci speculi sopra e attacchi la scienza di ciò che per definizione non le appartiene (ma che paradossalmente appartiene alla religione) è un atteggiamento ignorante ed insincero, e con purtroppo degli effetti drammatici sulla vita delle persone.
Bisognerebbe fare di tutto per evitare che ciò accada promuovendo continuamente cultura scientifica. Contrastando quello che sostiene B16.

Bruno Gualerzi

“La scienza non deve essere assoggettata a un’etica, ma i valori etici che costituiscono il fulcro della scienza non dovrebbero essere dimenticati”. scrive ad esmpio Carlo.
Ben detto, anche se poi quali siano “i valori etici che costituiscono il fulcro della scienza”, quale tipo di ‘onestà intellettuale’ si richiede in modo specifico allo scienziato in quanto scienziato, al di là dell’onestà, diciamo così, senza aggettivi, non è di semplice definizione.
Personalmente ho maturato la convinzione che il vero valore etico costitutivo della scienza moderna (e quindi dello scienziato) consista nell’averne ben presenti i presupposti storici, la genealogia, in modo da tenere sempre in considerazione da quali esigenze conoscitive si è venuta costituendo la scienza moderna in seguito a quella ‘rivoluzione’ operata da Galileo con la proposta del suo metodo sperimentale… che (ecco un punto fondamentale), nella temperie culturale del suo tempo, nonostante il rifiuto del potere ecclesiastico, era da Galileo stesso (e poi da Newton) pur sempre da inscivere in un orizzonte di trascendanza, di manifestazione del disegno divino, di primato della teologia. Trascendenza, teologismo che sicuramente ha perso di rilievo proprio in seguito ai sempre nuovi orizzonti conoscitivi che l’applicazione del metodo sperimentale ha aperto alla ricerca, ma che resta pur sempre un’esigenza da inscrivere in una condizione umana che non può essere messa tra parentesi nella sua costituzionale precerietà. (v. su questo stesso blog l’inquietante post sulla ‘immortalità’).
Precarietà (e limiti conoscitivi congeniti) della condizione umana che se la scienza ‘dimentica’, verrà ‘sfruttata’ dalla cultura religiosa, dalla teologia… come ha sempre fatto e, con questo papa, sta riproponendo nella sua versione più oscurantista. Magari ammantando a sua volta questo oscurantismo proprio di scientificità. Di ‘naturalità’.
Sulla base di questa consapevolezza, di ‘questa’ onestà intellettuale, la scienza resterà con i piedi ben piantati per terra, sorda alle lusinghe che le sue stesse conquiste conoscitive – le uniche verificabili, quindi, in questo senso le uniche ‘vere’ – potrebbero incosciamente spingerla a riagganciarsi all’orizzonte trascendente dal quale è sorta, ma dal quale deve sganciarsi.

Carlo

Sono d’accordo con Bruno e Nifft. L’onesta intellettuale non e’ di facile definizione, sono e’ vero, ma personalmente la penso come una combinazione di modestia (cioe’ comprensione dei limiti delle proprie scoperte), capacita’ di cambiare idea (quindi il contrario del dogmatismo) e rigore (cioe’ capacita’ di comprendere e accettare TUTTE le conseguenze della proprie scoperte).

In effetti, se ci fate caso, e’ proprio il contrario del pensiero religioso che e’ immodesto (l’uomo e’ figlio di dio, dio ama gli uomini ecc), dogmatico, non rigoroso (una conseguenza non ci piace? Inventiamo un nuovo dogma, o diciamo che e’ un mistero). Io pero’ non vedo minaccie al pensiero scientifico da parte della religione, piuttosto da un altro tipo di pensiero contemporaneo, cioe’ quello pubblicitario. Anch’esso e’ immodesto ( no limits 🙂 ) dogmatico (tutto e’ sempre presentato come assolutamente “vero”) e non rigoroso (addirittura, si sostituisce la verita’ con una chiara menzogna, in molti casi).

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