Nell’asfittico clima di questi giorni, in cui la corsa a tirare le gerarchie ecclesiastiche per la tonaca si fa di giorno in giorno più serrata, fa eccezione il bell’articolo dell’ex presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, pubblicato oggi da “Repubblica”: un commento laico alla proposta di moratoria sulla legge 194. Una copia dell’articolo è liberamente scaricabile dal sito della Camera dei deputati.
Zagrebelsky e la moratoria sull’aborto
16 commenti
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mi è piaciuto abbastanza l’articolo di zagrebelsky. La chiesa vuole semplicemente gestire il processo riproduttivo rendendo le donne delle incubatrici senza nessun diritto. Questo è il punto, governare la riproduzione dall’inizio.
Però quando ho letto anche l’intervista del cardinale trujillo di qualche giorno fa, mi sono rasserenata, è troppo fuori di testa, i suoi propositi sono assurdi, se in italia c’è qualcuno che può dar retta a questi pazzi, non credo che nel resto del mondo civilizzato ce ne siano molti di tal pazzia. Vedremo quali saranno i risultati del cardinale.
Il discorso di Zagrebelsky è senz’altro apprezzabile, permeato come è di spirito illuministico, di moderazione, di tentativo di conciliare due culture diverse, quella della tutela della vita umana fin da prima che esista l’individuo e quella dell’autodeterminazione. Rispetto ai ragionamenti di Ferrara e della CEI rappresenta senz’altro una posizione liberale e progressista, perché almeno riconosce l’inutilità di leggi che vietino l’aborto,che servono solo ad alimentare il mercato delle ivg clandestine, spesso con esiti letali proprio per le donne più povere, deboli ed indifese. Tuttavia, non si può sostenere che l’aborto è “violenza sull’essere umano in formazione, privato del diritto alla vita” e disconoscere che anche la gravidanza non voluta(e peggio ancora il parto)sono una violenza,un vero e proprio stupro, soprattutto per quelle persone di sesso femminile che hanno deciso di escludere in maniera totale la procreazione dalla propria vita, anche per via dell’avversione fisica verso la gestazione. Inoltre, come si fa a dire che l’essere umano in formazione è titolare di un diritto(alla vita). I diritti spettano ai soggetti già costituiti, non ai soggetti in corso di formazione, a meno di non anticipare, con una finzione concettuale, l’acquisto della soggettività al momento del concepimento.
Mi dispiace, inoltre, che in questo discorso non si faccia alcun accenno al diritto delle persone che, per libera e consapevole decisione, vogliono escludere totalmente la procreazione dalla propria esistenza, di accedere, in modalità sicura, presso le strutture sanitarie nazionali, alle procedure di legatura delle tube e di vasectomia, la cui pratica, anche se non più incriminabile, è, a tutt’oggi, in questo paese fortemente osteggiata, per non dire impossibile. Mi dispiace che non si faccia alcun cenno alla necessità di prendere provvedimenti contro medici e strutture sanitarie che ostacolano il pieno accesso ai mezzi contraccettivi, ostacolando la prescrizione degli antinidativi, che prevengono, non interrompono la gravidanza. La migliore moratoria contro l’aborto si potrebbe cominciare a farla abolendo l’obbligo di prescrizione medica per Norlevo e Levonelle e permettendo alle donne che non tollerano la pillola estroprogestinica di accedere ad altri mezzi efficaci, come i dispositivi intrauterini, anche se sono giovani e non hanno ancora figliato a beneficio della Nazione.
Il discorso di Zagrebelsky è senz’altro apprezzabile, permeato come è di spirito illuministico, di moderazione, di tentativo di conciliare due culture diverse, quella della tutela della vita umana fin da prima che esista l’individuo e quella dell’autodeterminazione. Rispetto ai ragionamenti di Ferrara e della CEI rappresenta senz’altro una posizione liberale e progressista, perché almeno riconosce l’inutilità di leggi che vietino l’aborto,che servono solo ad alimentare il mercato delle ivg clandestine, spesso con esiti letali proprio per le donne più povere, deboli ed indifese. Tuttavia, non si può sostenere che l’aborto è “violenza sull’essere umano in formazione, privato del diritto alla vita” e disconoscere che anche la gravidanza non voluta(e peggio ancora il parto)sono una violenza,un vero e proprio stupro, soprattutto per quelle persone di sesso femminile che hanno deciso di escludere in maniera totale la procreazione dalla propria vita, anche per via dell’avversione fisica verso la gestazione.
Inoltre, come si fa a dire che l’essere umano in formazione è titolare di un diritto(alla vita). I diritti spettano ai soggetti già costituiti, non ai soggetti in corso di formazione, a meno di non anticipare, con una finzione concettuale, l’acquisto della soggettività al momento del concepimento.
Mi dispiace, inoltre, che in questo discorso non si faccia alcun accenno al diritto delle persone che, per libera e consapevole decisione, vogliono escludere totalmente la procreazione dalla propria esistenza, di accedere, in modalità sicura, presso le strutture sanitarie nazionali, alle procedure di legatura delle tube e di vasectomia, la cui pratica, anche se non più incriminabile, è, a tutt’oggi, in questo paese fortemente osteggiata, per non dire impossibile. Mi dispiace che non si faccia alcun cenno alla necessità di prendere provvedimenti contro medici e strutture sanitarie che ostacolano il pieno accesso ai mezzi contraccettivi, ostacolando la prescrizione degli antinidativi, che prevengono, non interrompono la gravidanza. La migliore moratoria contro l’aborto si potrebbe cominciare a farla abolendo l’obbligo di prescrizione medica per Norlevo e Levonelle e permettendo alle donne che non tollerano la pillola estroprogestinica di accedere ad altri mezzi efficaci, come i dispositivi intrauterini, anche se sono giovani e non hanno ancora figliato a beneficio della Nazione.
Mi dispiace che in questo discorso non si faccia alcun accenno al diritto delle persone che, per libera e consapevole decisione, vogliono escludere totalmente la procreazione dalla propria esistenza, di accedere, in modalità sicura, presso le strutture sanitarie nazionali, alle procedure di legatura delle tube e di vasectomia, la cui pratica, anche se non più incriminabile, è, a tutt’oggi, in questo paese fortemente osteggiata, per non dire impossibile. Mi dispiace che non si faccia alcun cenno alla necessità di prendere provvedimenti contro medici e strutture sanitarie che ostacolano il pieno accesso ai mezzi contraccettivi, ostacolando la prescrizione degli antinidativi, che prevengono, non interrompono la gravidanza. La migliore moratoria contro l’aborto si potrebbe cominciare a farla abolendo l’obbligo di prescrizione medica per Norlevo e Levonelle e permettendo alle donne che non tollerano la pillola estroprogestinica di accedere ad altri mezzi efficaci, come i dispositivi intrauterini, anche se sono giovani e non hanno ancora figliato a beneficio della Nazione.
Mi dispiace, inoltre, che in questo discorso non si faccia alcun accenno al diritto delle persone che, per libera e consapevole decisione, vogliono escludere totalmente la procreazione dalla propria esistenza, di accedere, in modalità sicura, presso le strutture sanitarie nazionali, alle procedure di legatura delle tube e di vasectomia, la cui pratica, anche se non più incriminabile, è, a tutt’oggi, in questo paese fortemente osteggiata, per non dire impossibile. Mi dispiace che non si faccia alcun cenno alla necessità di prendere provvedimenti contro medici e strutture sanitarie che ostacolano il pieno accesso ai mezzi contraccettivi, ostacolando la prescrizione degli antinidativi, che prevengono, non interrompono la gravidanza. La migliore moratoria contro l’aborto si potrebbe cominciare a farla abolendo l’obbligo di prescrizione medica per Norlevo e Levonelle e permettendo alle donne che non tollerano la pillola estroprogestinica di accedere ad altri mezzi efficaci, come i dispositivi intrauterini, anche se sono giovani e non hanno ancora figliato a beneficio della Nazione.
Mi dispiace, inoltre, che in questo discorso non si faccia alcun accenno al diritto delle persone che, per libera e consapevole decisione, vogliono escludere totalmente la procreazione dalla propria esistenza, di accedere, in modalità sicura, presso le strutture sanitarie nazionali, alle procedure di legatura delle tube e di vasectomia, la cui pratica, anche se non più incriminabile, è, a tutt’oggi, in questo paese fortemente osteggiata, per non dire impossibile.
Mi dispiace che non si faccia alcun cenno alla necessità di prendere provvedimenti contro medici e strutture sanitarie che ostacolano il pieno accesso ai mezzi contraccettivi, ostacolando la prescrizione degli antinidativi, che prevengono, non interrompono la gravidanza. La migliore moratoria contro l’aborto si potrebbe cominciare a farla abolendo l’obbligo di prescrizione medica per Norlevo e Levonelle e permettendo alle donne che non tollerano la pillola estroprogestinica di accedere ad altri mezzi efficaci, come i dispositivi intrauterini, anche se sono giovani e non hanno ancora figliato a beneficio della Nazione.
La migliore moratoria contro l’aborto si potrebbe cominciare a farla abolendo l’obbligo di prescrizione medica per Norlevo e Levonelle e permettendo alle donne che non tollerano la pillola estroprogestinica di accedere ad altri mezzi efficaci, come i dispositivi intrauterini, anche se sono giovani e non hanno ancora figliato a beneficio della Nazione.
Il saggio di Zagrebelsky è stupendo come sempre, degno di persona giusta e di forti principi morali! non a caso è stato presidente della Corte Costituzionale! avremmo tutti bisogno di queste persone per crescere un pò!
L’aborto e’ un problema piu’ grande di quanto credono i piu’…
Bisognerebbe *vedere* i bambini talmente formati da arrivare a strillare, che vengono affogati in una vasca… non e’ un caso che molti medici si rifiutino di compiere il gesto…
Antonio Ma: ma dove l’hai sentita questa? Se da qualche parte praticano qualcosa del genere sicuramente si tratta di un gesto illegale, penalmente perseguibile. Un feto può emettere vagiti se nasce dopo la 24esima settimana, ma in Italia questo tipo di aborto non si pratica.
Non è possibile dire che si nasce nel giorno in cui si è concepiti! E’ una follia, ragionando in questo modo, avremmo tutti un anno in più della nostra età anagrafica, nessuno di noi saprebbe con precisione in che giorno è nato, nei casi di fecondazione assistita con embrioni precedentemente congelati uno potrebbe essere partorito anche 10 anni dopo essere nato!
Gli italiani (e pure cinesi e indiani )dovrebbero arrivare alla scelta di essere genitori dopo una prova more uxorio senza pensieri. Allora l’aborto diviene odioso per chiunque. Ma non accadrà.
Saluti.I
L’aborto non è che la soluzine a valle di un problema a monte.
La contraccezione renderebbe inutile l’aborto.
Purtroppo non tutte le donne accedono alla contraccezione: le cattoliche praticanti si sentono in colpa con dio; le musulmane schiavizzate non possono nemmeno farsi vedere da un dottore figuriamoci prendere la pillola; molte soprattutto minorenni sono convinte che un buon contraccettivo sia lavarsi con la Coca cola o farlo in piedi…
Non dimentichiamo che le italiane che ricorrono all’aborto sono sempre di meno, mentre le straniere – tantissime minorenni violentate in famiglia dai parenti – lo devono assolutamente fare se non vogliono essere punite o uccise dalle comunità d’origine.
Ai cattolici non interessa se una pakistana viene picchiata o sgozzata dai familiari…
La contraccezione è una soluzione parziale. Ricordiamoci che il preservativo è sicuro al 97% e la pillola al 98%. C’è chi resta incinta anche usando metodi contraccettici e nel caso della pillola il rischio di gravi malformazioni è altissimo.
Io ho una conoscente che ha dovuto ricorrerre ad un IVG proprio perchè rimasta incinta prendendo la pillola e… diciammo che non aveva molto di umano il feto.
Dier che la contraccezione rende inutile l’aborto è una pura falsità, quello che si può dire è che ne farebbe calare drasticamente il numero.
Le uniche scelte sicure al 100% sono vasectomia, legatura delle tube e castità.