La nuova Italia modello Vaticano

A divinis, letteralmente significa dai ministeri divini. Veniamo al promotore: parlo di Gianni Baget Bozzo. Questo acutissimo, e non ironizzo affatto, servitore di Cristo, fu da sempre animato da forte repulsione per qualsiasi movimento che si configurasse con il Comunismo, teoria politico-economica in effetti non compatibile con il potere della Chiesa.Quindi nel momento in cui ritenne il pericolo più vicino, favorito dall’appoggio di Bettino Craxi, si candidò al Parlamento Europeo per il Partito Socialista Italiano, ritenendo – non ingiustamente – lo stesso partito uniformarsi a valori e pratiche che avrebbero fatto da baluardo all’avvento del Comunismo. Giovanni Paolo II si vide costretto sospenderlo a divinis, perché aveva assunto una carica politica che se fosse stata istituzionale, sarebbe stato lo stesso. Rimase seduto in poltrona fino al 1994, diciamo un decennio…

Ma scadde anche il suo mandato e venne “ovviamente” riammesso all’esercizio di tutte le funzioni sacerdotali, quali quella di essere il collaboratore, co-fondatore e consulente di Silvio Berlusconi e l’opinionista di tante trasmissioni televisive private e di Stato e il collaboratore di giornali quali “Il Giornale”, La Stampa , Il Secolo XIX, Panorama… alla pari di altri illustri Don come Mazzi, in sintonia con altri schieramenti…

Oggi Gianni Baget Bozzo è assai più soddisfatto del Papa che attualmente governa, sentendosi ampiamente sintonizzato con Joseph Ratzinger.Quanto ha interessato alla sinistra, varare una riforma elettorale dove il popolo italiano potesse scegliere i suoi rappresentanti? Senza turbative a divinis? Senza gestioni a divinis? Le risposte ce le dà Gianni Baget Bozzo, sostanza divina, che non è una creatura della Gianna Nannini.

Pochi avrebbero scommesso, diciamo due decenni fà, che personaggi del genere avrebbero potuto avere la meglio, figurando sul palcoscenico italiano a braccetto con personaggi della Lega e della Destra italiana: invece eccoli lì. Pronti a ri-promuovere con tutta la violenza di cui sono capaci le masse, non solo a camminare alla presa di Porta Pia e San Giovanni, ma a votare, dando la delega a coloro che sono indicati dai promotori del Paese di Bengodi, dove si promette di tutto: non pagare le tasse come si fa in Vaticano, non pagare l’Ici, come si fa in Vaticano, mantenere una famiglia senza lavorare, come si fa in Vaticano, sfruttare i lavoratori come si fa in Vaticano, fottere e non prendersi le responsabilità del caso, come si fa in Vaticano, investire i risparmi che si riescono a risparmiare per tutti gli affari esposti poc’anzi, come si fa in Vaticano grazie allo Ior.

Ma ritorniamo al Bozzo, a marzo del 2006 scriveva: “Berlusconi ha per sé il senso comune della gente comune, Prodi è l’investito del partito intellettuale”. Non servirono i suoi strali, Prodi ce la fece con la sua risicata maggioranza e il pericolo Berlusconi sembrò finito, sembrò aprirsi l’era del cittadino e dei suoi diritti civili, che i doveri li sapeva bene da un pezzo…Ma invece grazie alla voluta inutile parentesi politica, eccoLo di nuovo, colui che in effetti non aveva abbandonato mai l’avamposto.

Il 25 gennaio del 2007 con l’acutezza di cui è armato, scrisse: “Non c’è alcun vuoto politico analogo nella storia italiana, se non quello rappresentato dalla caduta del fascismo. Un vuoto politico che fu coperto da Silvio Berlusconi e dalla nascita di Forza Italia… Bisognava creare qualcosa che non esisteva prima e che non aveva alcun fondamento precedente… Si trattava di un cattolico della Brianza che esprimeva il cattolicesimo popolare della Lombardia e di un grande imprenditore, ma nulla faceva presagire che egli avrebbe potuto aggregare gli italiani dopo la fine del partito dell’unità dei cattolici e del socialismo riformista…Non è un caso che Berlusconi sia partito dal pallone e che l’unico titolo precedente all’ingresso in politica fosse la presidenza del Milan. Ciò perché il calcio è l’unico spazio legittimo in cui, nel tempo di Yalta, era rimasto qualcosa come sentimento dell’Italia. Quando, nell’82, l’Italia vinse i Mondiali di Spagna, il tricolore si levò spontaneo in molte case e apparve da molti balconi, segno che qualcosa era rimasto di un sentimento che non si riduceva all’ideologia e ai partiti, ma che aveva carne e sangue”.

Il 22 gennaio di quest’anno ritorna a farsi militante: “Questo è il primo testo programmatico del nuovo presidente della Cei. Colpisce il tono molto chiaro del discorso che parte dal mancato intervento del Papa alla Sapienza e fa di esso la base del cambiamento di approccio della Conferenza Episcopale del nostro Paese…. La Chiesa è in dialogo con la modernità per principio e vuole salvarne il legato: ma sa che esso non potrà essere fatto se non in collaborazione con la Chiesa.Le questioni perciò assumono uno stile di confronto diretto che riguardano anche la sfera politica. E sono proprio i temi dell’omosessualità e dell’aborto che divengono centrali in un conflitto che non è più di politiche, ma che riguarda l’essenza della civiltà. Bagnasco non considera più i temi che la Chiesa propone nella politica italiana come questioni ecclesiastiche, ma come problemi che riguardano la sua missione nel mondo come difesa di ciò che il Cristianesimo vi ha apportato…Con Bagnasco la Chiesa cattolica italiana diviene militante in forma molto più netta di quello che era avvenuto con il cardinale Ruini. Bagnasco indica la sua adesione alla posizione del Papa sulla connessione essenziale tra Chiesa e Cristianità, tra Chiesa e civiltà cristiana. Il tema delle radici cristiane non diviene oggetto di desiderio e di supplica, ma bandiera di combattimento.Evidentemente la condizione dei cattolici in politica muta. Non sono più i tempi in cui le condizioni della collaborazione tra cattolici e laici possano essere lasciate alle scelte dei partiti anche se di cattolici. Ma le posizioni dei cattolici in politica devono essere parte dell’impegno della Chiesa per la salvezza della Cristianità, quindi del ruolo sociale e politico del Cristianesimo nella storia del mondo occidentale e orientale. Che cosa sarà dei teodem non sappiamo. I tempi dei cattolici democratici sono finiti quando è tramontato il comunismo nella storia. Oggi contro la visione laicista e scientista del mondo vi è una Chiesa italiana che fa della Cristianità non dimenticata il segno della sua battaglia e apre una prospettiva verso il futuro”.

E siccome Zapatero è sempre stato visto dalla sinistra italiana come un’odioso amministratore da non copiare (che è meglio ispirarsi ad altri campioni della convivenza civile cari alla liberalmemoria prodiana e della sinistra tutta) è buon gioco già dal 2004, all’indomani delle elezioni in cui gli spagnoli si ritrovarono in piazza con un tamtam personalissimo, dire al Bozzo ciò che segue: ” … Zapatero ha vinto le elezioni con un attacco calunnioso in tempi così stretti che il governo non aveva possibilità di difesa. Il suo contributo proprio alla vittoria elettorale del Psoe è stato un’accusa mai provata: la volontà del governo di nascondere la pista islamica. Sono democratiche le elezioni spagnole? Il governo uscente ha scelto di non contestare la legittimità del suffragio e di non sottolineare le condizioni abnormi in cui esso era avvenuto…Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e quando diciamo diavolo non intendiamo parlare metaforicamente, ma intendiamo proprio lui, il signore della menzogna e della violenza. Zapatero ha costruito il suo potere sulla sofferenza, sul dolore e sulla morte. E un dramma per la Spagna avere un governo eletto in questa maniera. Poiché abbiamo ricordato Satana, concludiamo con la preghiera: Dio benedica la Spagna “.

E mettendo in pratica le piste indicate dal Vangelo, laddove si dice : “dov’è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore” (Mt. 6,21), Bozzo si rifà promotore, senza ad onor del vero smesso mai, dei tesori della sua famiglia nella città del Vaticano che siede alla Destra del Padre. Sa bene qual è il tesoro di ciascuno dei potenti e come solleticare il cuore di ciascuno di loro e il voto di coloro che sono Fedeli.

Come dicono i Giovani Padani a nome di don Ugo Carandino:” Non ci resta che invocare San Pio X per perseverare nell’autentica Fede cattolica, ricordando le parole dello stesso Papa: … i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né innovatori, ma tradizionalisti”.

Avviandomi infine alla spiegazione di quel ” a divinis” , San Bonaventura risolve queste difficoltà di ordine teologico-concettuale introducendo la nozione di «sostanza in divinis», quella ben presente nel pensiero ratzingeriano e del bozzo pensiero, laddove si dice che il predicato «sostanza» attribuito alle creature non è la stessa cosa del predicato «sostanza» attribuito a Dio: infatti Dio esiste di per sé, senza bisogno di nessuno, le creature invece hanno bisogno di Dio per esistere e le creature soprannominate non sono volontà di Cristo? Sostanza in divinis?

I media di regime hanno ben chiaro quale messaggio deve passare dal balcone, scusate volevo dire dalla finestra. L’11 gennaio 2008 sul Riformista, Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio “legge” come parole appassionate quelle del pontefice, laddove rivolge a Veltroni speranze di risoluzione per le emergenze educative di degrado, di sicurezza, di povertà per, alla fine, le strutture sanitarie “cattoliche” che non siano penalizzate nella distribuzione delle risorse.

Ci aspetta quindi una via Crucis da percorrere: “Gesù vuole che vivi la passione”, come dice S. E. Mons. Claudio Gatti .
Se per caso tra chi legge ci fosse qualche bibliofilo, il titolo di uno dei libri di Gianni Baget Bozzo è “Il futuro del cattolicesimo”, risparmiatevelo dal comprare. Il futuro è divenuto presente.

Stanno lavorando per noi, è certo.

Fonte: Megachip

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14 commenti

lacrime e sangue

Sono 500 anni che da noi si dice: “Franza o Spagna purchè se magna”.
Alla maggior parte degli italiani non interessa chi comanda ma la cucagna: la chiesa sa benissimo che in pubblico ci si comporta in un modo e nel privato in un altro.
Perciò impedirà le cose in pubblico ma le tollererà nel privato e da parte dei potenti.
La dissimulazione di Guicciardini.
Quindi, recitate in pubblico la parte dei bravi credenti e andate a messa pagando le reintrodotte decime alla chiesa e poi, a casa, nel buio, spassatevela. Per le cliniche dell’aborto, andate in Svizzera, come ai bei tempi.
Vi sembra che il discorso valga solo per i potenti? Ovvio, le pecore normali sono da macello.

Bruno Gualerzi

Una domanda, vera, non retorica: su quali basi è possibile tenere in piedi un dialogo con ‘pensatori’ come Baget Bozzo? Non si tratta – almeno per me – di una domanda retorica, anche perché questo campione del pensiero più intansigentemente dogmatico, viene puntualmente interpellato – per esempio – da Gad Lerner nelle sue trasmissioni, oltre che ospitato frequentemente, come opinionista, in giornali non solo di destra… come del resto avveniva ai tempi dello pseudo-socialista e vero padre del berlusconismo, Bettino Craxi.
Lo chiedo, e seriamente, a quei cattolici che parlano in continuazione di dialogo anche su questo blog… ma anche (vorrei dire soprattutto) a quegli amici atei che, come me, temono che l’alternativa al dialogo sia solo la strada senza via d’uscita del conflitto.

c.darrow

e’ una dichiarazione di guerra in piena regola. qualcuno mi spieghi quale e’ la differenza tra il bozzo-pensiero e quello che ha portato alla guerra civile in spagna. io non riesco a vederla.

e’ una LETTERALE chiamata alle armi:

– “una Chiesa italiana che fa della Cristianità non dimenticata il segno della sua battaglia”
– “Il diavolo, il signore della menzogna e della violenza: Zapatero ha costruito il suo potere sulla sofferenza, sul dolore e sulla morte.”
– “I tempi dei cattolici democratici sono finiti”
– “Il tema delle radici cristiane non diviene oggetto di desiderio e di supplica, ma bandiera di combattimento.”

e’ il combattimento che vogliono, e non vedo come si possa evitare lo scontro.

diabolik

Una cosa è indubbia: vogliono che l’Italia diventi l’anti Spagna, qualora non gli riuscisse di impedire la riconferma di Zapatero. Incrociamo le dita e non abbassiamo la guardia mai.

Luciano

“Dov’è il tuo tesoro la sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,21). La coerenza col messaggio evangelico mi sembra indiscutibile. Baget Bozzo è una di quelle persone a cui qualcuno ha appiciccato addosso l’etichetta di fine intellettuale, e in virtù di questa nomea insensata gli viene data la possibilità di spargere il suo velenifero messaggio. Notare la differenza tra la compostezza, anche se ferma, risposta del PSOE, e l’intriseca violenza del messaggio di Bozzo. Sofferenza, dolore, morte mischiati alle solite indimostrabili astrazioni su dio. Una summa completa del pestifero messaggio cristiano.

dv64

“Con Bagnasco la Chiesa cattolica italiana diviene militante in forma molto più netta di quello che era avvenuto con il cardinale Ruini.”

Benissimo, lo ammettono loro stessi, sono “scesi in campo”.
Non ci sono più quindi impedimenti, nemmeno formali, per l’abolizione del concordato e dei privilegi economici quali 8×1000 e ici.

nellice

Si arriverà, si deve arrivare, allo scontro. Era ora, ed anzi i laici hammo aspettato anche troppo, ingoiando troppe furfanterie cattoliche, tipo l’ esenzione ICI, l’ otto per mille e gli insegnanti di religione nelle scuole, pagati da tutti per fare propaganda al vaticano.
Un chiarimento era necessariop, e sta arrivando. E finalmente vedremo da che parte stanno tanti politici doppiogiochisti, giornalisti bugiardi etc.etc.
Tutto sommato, si prepara un momento interessante da vivere…..

Mifepristin

Io credo che personaggi come questo possono avere tanto rilievo perché la destra
è una destra senza idee e senza forza, invece di puntare su una politica utilitaristica, diretta a potenziare la sicurezza dei cittadini, l’ordine pubblico, la persecuzione dei crimini veramente dannosi per il singolo e la comunità, la difesa dall’immigrazione senza freni e senza regole, punta sul ripristino di un ordine morale che oramai non è più condiviso dalla grande maggioranza dei cittadini, i cui principi spesso sono altamente lesivi dell’autonomia e della dignità individuale, si dà a regolamentare la vita privata dei singoli, perché sa di non poter in alcun modo regolare le questioni pubbliche, che sono gestite da altri tipi di poteri, decisamente extrapolitici ed extraparlamentari

Mifepristin

il fatto è che la destra ha bisogno dell’appoggio della chiesa molto più che la sinistra, dal momento che i suoi progetti di politica economica potrebbero renderla molto invisa agli strati meno ricchi della popolazione, che sono poi la maggioranza…

ren

Anche la sinistra italiana è diventata vaticano dipendente tanto se non più della destra adesso. Per sporche logiche. Veltroni è diventato “un grande statista” [nei suoi sogni] e non può più prescindere dalle benedizioni dei cardinali velina, con tutto il bisogno di visibilità che hanno tutti loro — Che Bel Paese. Indeed …

Roberto Vai

@Bruno Gualerzi

Secondo me, il dialogo, qualsiasi dialogo, è possibile solo si riconosce nell’altro un minimo di onestà intellettuale.
Questo minimo è indispensabile e ognuno di noi ha metodi suoi propri per stabilire quanto esso deve essere. Quando nell’altro si avverte una bassa onestà, inferiore al minimo richiesto, allora il dialogo non può realizzarsi.

Ritengo però che il dialogo tra atei e credenti sia comunque difficile, anche quando entrambi sono animati da buone intenzioni. Sulla fede, infatti, non si discute, già il fatto di affrontare “veramente” un contraddittorio la mette in forse.

Red Passion

condivido l’entusiasmo di nellice, solo con un po’ più di accortezza. Io penso che la chiesa, resasi conto ormai da tempo di perdere terreno, abbia deciso di passare al contattacco esattamente come un animale ferito a morte. E’ ora più pericolosa ed al tempo stesso più vulnerabile. Ci vuole calma e sangue freddo per calcolare in maniera spietata come, quando e dove infliggere il colpo mortale.
PS. Per i turisti-politici-giornalisti cattolici che stanno leggendo questo commento, a scanso di equivoci che possono nascere nel loro piccolo cervellino, quando parlo di “infliggere il colpo mortale” non intendo certo l’eliminazione fisica, pratica da sempre utilizzata dalla chiesa, ma di quella politico-religiosa. Poi magari per i più gnucchi posso anche preparare dei disegni esplicativi.

donat

E’ il momento di unire tutte le forze laiche, intellettuali, industriali e operai, per fare baluardo contro l’offensiva vaticana. Emerge adesso il grande errore del “buonismo”: non dovevamo “comprendere” le ragioni degli altri, cattolici in testa, ma difendere le ragioni del laicato italiano ed europeo. Ed ecco che a causa delle piroette politiche degli opportunisti voltagabbana, la sinistra si trova all’angolo e la destra, annusata l’aria, fa strame della riforma elettorale e dei regolamenti. Vuole le elezioni a tutti i costi. Anche Fini, che aveva firmato il referendum.
Mai più un governo senza nerbo e senza immagine. La sinistra laica e illuminata può riunirsi intorno ad un programma di riforme radicali, staccare la spina dell’alimentazione concordataria, mettere da parte i distinguo di appartenenza, chiamando a raccolta – con lo spirito dei giacobini – gli studenti, gli operai, gli operatori dell’economia, i pensatori riformisti. C’è alle viste una potente offensiva oscurantista, fatta di potere religioso e di telecrazia. Se la premiata ditta B & B (Bertoni e Berlusconi) prende il potere, addio laicità dello stato. Se oggi siamo uno stato concordatario, domani saremo un territorio pontificio.
Berlusconi vuole a tutti i costi il Quirinale e farà tutti i favori possibili alla Chiesa.
Se elezioni hanno da essere, dobbiamo prepararci a parare l’offensiva catto-telefascista e unirci in una nuova Resistenza libertaria, politica e intellettuale.
In questo, l’UAAR può fare la sua parte, chiedendo ufficialmente le Pari Opportunità, sia insistendo sull’ 8/mille sia sul pari spazio televisivo!
Non si vede per quali ragioni, ai credenti dev’essere concessa una visibilità di diritto e ai non credenti non deve essere concesso di esprimere le proprie convinzioni attraverso lo stesso mezzo televisivo.
Quando e come riusciremo contenere il cancro della religione? Con i commentini sul sito, i congressi per soli intimi, i giornali semi-clandestini?
Tassiamoci, egregi compagni liberi di saper essere liberi, affittiamo un canale satellitare (tutti lo possono fare e tutti lo fanno) e apriamoci al mondo con i mezzi più attuali. Forse perderemo le elezioni prossime, ma la luce della Scienza e della Conoscenza potremo pur sempre diffonderla.

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