Aborto, il documento dei medici riapre lo scontro sulla 194

Distinguo, precisazioni e polemiche al centro del dibattito politico e scientifico, all’indomani della stesura del documento firmato da un gruppo di cattedratici delle facoltà di Medicina delle università di Roma. Un testo nel quale si sostiene che nel caso in cui un feto nasca vivo dopo un’interruzione di gravidanza, il neonatologo deve intervenire per rianimarlo anche senza chiedere l’autorizzazione alla madre. A riaccendere la discussione sulla legge 194, arriva anche l’appello anti-aborto di Benedetto XVI.
Esprime “rispetto e distanza”, nei confronti delle affermazioni del Papa, Fausto Bertinotti, “rispetto perché da tutte le cattedre religiose vengono delle sollecitazioni su temi etico-morali che le grandi componenti laiche, un po’ sopraffatte dall’idea mercantile e scientista, hanno dimenticato. Ma questa non è una buona ragione per ascoltare queste parole con una dipendenza”. Il presidente della Camera ritiene che “la legge sull’aborto in Italia sia una grande conquista di civiltà” che “dà uno spazio anche di sofferenza ma di libertà alle donne”.
Per il ministro della Salute, Livia Turco, il documento dei ginecologi “non parla della 194, legge importante che va difesa e ben applicata. A fronte del problema dell’assistenza ai neonati pretermine – ribadisce Turco – c’è una raccomandazione agli operatori che ruota attorno a un principio: laddove c’é un principio di vitalità e la possibilità di vita, dev’essere fatto di tutto per rianimare il feto senza accanimento e coinvolgendo, passo dopo passo, la madre e i genitori”.
L’Udeur si associa al documento dei cattedratici, con la responsabile di bioetica del partito, Wanda Ciaraldi, che auspica un aggiornamento della legge “alla luce delle nuove tecniche di rianimazione dei prematuri, perché ogni feto ha diritto di essere curato né è pensabile che a tanti anni di distanza la 194 debba essere considerata intoccabile”. E Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, che ha partecipato all’Angelus di Benedetto XVI, ribadisce che “a nessuno è permesso minimizzare il dramma umano e professionale del medico che si trova davanti a un prematuro nelle cui vene si vede pulsare il sangue”.
Il documento dei medici conferma che “la scienza è al servizio della vita”, dice Alfredo Mantovano di An, che plaude ai docenti e alla loro difesa della vita [..]
“Profondo sdegno” è espresso da Gavino Angius, che a nome dei Socialisti interviene nella polemica e parla di “aggressione alla 194 perpetrata nelle ultime settimane dalle gerarchie vaticane e da gruppi a essere contigui. […]”. Sulla stessa linea la segretaria radicale Rita Bernardini: “Condannare alla sofferenza non è difesa della vita” dice, attaccando “i potenti del Vaticano, dei partiti e della medicina” e chi “vuole scegliere per gli altri al posto dei genitori, della madre, e prendere decisioni sulla vita di innocenti condannandoli ad un’esistenza di inferno sulla Terra”. […]

L’articolo completo è raggiungibile su Repubblica 

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18 commenti

Nifft

“rispetto perché da tutte le cattedre religiose vengono delle sollecitazioni su temi etico-morali che le grandi componenti laiche, un po’ sopraffatte dall’idea mercantile e scientista, hanno dimenticato.”

Vorrei proprio sentire queste idee laiche “mercantili e scientiste”!!! Ecco un altro che ha perso il significato vero della parola laicità. Non è forse semplicemente perché le grandi componenti laiche semplicemente non esistono o stanno proprio in silenzio genuflesse?

Accidiosa

Il mio pensiero è racchiuso nell’ affermazione “Condannare alla sofferenza non è difesa della vita” come ha asserito Rita Bernardini.
Si dovrebbe pensare davvero a quale sia la scelta migliore per il bambino/feto che nasce prematuro e con gravi malformazioni…

c.darrow

“rispetto perché da tutte le cattedre religiose vengono delle sollecitazioni su temi etico-morali che le grandi componenti laiche, un po’ sopraffatte dall’idea mercantile e scientista, hanno dimenticato.”

portalo tu rispetto per gli ayatolla, razza di ipocrita schifoso. nel momento in cui bisognava criticare il papa gli e’ riuscito solo di criticare lo “scientismo mercantilista”. bel lavoro…

rossotoscano

ieri ho sentito che bertinotti ha alte probabilità di essere il nuovo presidente del consiglio: ricordatevi tutto quello che succede in questi giorni quando andrete alle urne…

valerio

Chi protesta contro i medici che hanno sottoscritto il documento non conosce il testo della legge 194 e quindi prima di parlare dovrebbe documentarsi.
Le dietrologie stanno a zero.
La scienza ha il diritto e il dovere di essere autonoma, laica e soprattutto il diritto di non essere fermata.

Mifepristin

Comunque questo documento in nessun modo richiede una revisione della legge 194, il cui testo è molto chiaro: quando l’età gestazionale è tale che sussiste possibilità di vita autonoma per il feto l’interruzione di gravidanza è ammessa solo in caso di grave pericolo per la vita della donna e, in ogni caso, se il feto dà segni di vita il medico deve rianimarlo. La legge non stabilisce a che età il feto raggiunge la capacità di vita autonoma proprio perché lascia questa valutazione alla scienza medica e ai suoi eventuali progressi.

Mifepristin

A meno di non pensare che la revisione della legge 194 voluta dalla CEI e da Casini sia nel senso che quando il feto ha raggiunto capacità di vita autonoma la gravidanza non deve essere interrotta neppure se la sua prosecuzione mette a rischio la vita della donna, la quale, per servire la vita, deve morire partorendo, secondo l’antico costume.

Mifepristin

Spesso nei giornali cattolici esaltano per esempio quel caso di donna che per non abortire rinunciò a farsi curare un cancro e morì dando alla luce il bebé, forse è questo il nuovo paradigma da imporre al legislatore 🙁

Daniela

per valerio,
in questo caso la scienza non è stata ne libera ne autonoma, i medici (del documento di roma) hanno detto un sacco di castronerie scientifiche per quanto riguarda la rianimazione di prematuri di 22-23 settimane, e alcuni di loro se ne sono accorti e hanno incominciato a puntualizzare. Anche perchè c’è stata la risposta di numerose associazioni di neonatologi e ostetrici che hanno ribattuto su questo punto che è poi il punto cruciale di tutto il documento.

cartman666

Con questo documento si provoca una tempesta in un bicchiere d’acqua, quanti casi possono accadere che un feto possa sopravvivere cosi prematuro? Uno – due, che al 100% non arriveranno a sopravvivere piu’ di un paio di mesi,e’ tutto strumentale, fatto per intorbidare le acque.

vinc

A ma sembra che la 194 preveda già quanto sottolineato nel documento dei medici romani.
Il punto, a mio avviso, è tutto politico: se si tocca la 194 in un punto- vedi limite massimo di settimane di gestazione entro cui è possibile praticare l’aborto- non è escluso che in seguito si arrivi ad altre modifiche. In pratica il documento è una sorta di cavallo di Troia per quel poco di laicità che ancora ci rimane.
Rispetto alle parole di Bertinotti io provo, da iscritto al Prc da ormai sei anni, profondo rammarico: anche Bertinotti, per dirla come Dawkins, “crede nella credenza” ed io francamente non ne posso più di atteggiamenti come questo.

Emmanuele

Io penso che mettere al mondo un figlio disabile sia un ATTO IMMORALE: non è giusto, se ne si ha la possibilità, condannare una persona a soffrire fisicamente (per non dire psicologicamente) per tutta la sua vita, né è giusto condannare una famiglia a gravi disagi economici e non ad accudire un figlio malato che poteva essere sano. A mio personale parere è giusto ABORTIRE il feto malato, l’amore della coppia potrà così riversarsi su una nuova persona.

Questo è il mio pensiero e sono convinto che sia lo stesso di una fetta consistente della società. Tuttavia esiste un’altra parte della società che invece crede che sia giusto difendere in qualsiasi caso la vita e che l’aborto non debba essere mai una soluzione.
Bene, a mio modo di vedere questo atteggiamento è sbagliato, io mi sentirei “sporco” se dovessi prendere una decisione in questo senso. Tuttavia IO NON SONO DIO e non posso scegliere arbitrariamente ciò che è giusto e sbagliato per tutti; devo quindi ACCETTARE anche le scelte di chi decide di portare a compimento la gravidanza nonostante la malattia del futuro nato. Per questo NON criticherò chi deciderà diversamente da me, non li considererò (come farei per me stesso) delle persone immorali.
Sarebbe bello riscontrare lo stesso atteggiamento anche dall’altra parte!

Che ne dite?

Mifepristin

Io più che altro sono dell’idea che lo stato o collettività non abbia alcun interesse ad acquisire nuovi cittadini gravemente deformi, malati, disfunzionali, per cui la scelta di abortire o meno un feto malato più che mai è una questione di rilevanza meramente privata, da affidare esclusivamente alla scelta dei genitori. E non bisogna essere di sinistra, né nostalgici del sessantotto per pensarla in questo modo. Questo è uno dei punti in cui è più evidente quanto la politica italiana sia suddita delle posizioni clericali.
Comunque penso anch’io che si stia facendo un tentativo subdolo di revisione parlamentare della 194 con il pretesto di un inutile aggiornamento del limite temporale dell’aborto terapeutico, ma con l’intenzione reale di andare a legalizzare ostacoli all’attuazione della decisione abortiva entro i primi 90 giorni.

valerio

@ Daniela
Figurati se mi permetto di entrare nella libera discussione tra scienziati e medici. Anzi, sono talmente rispettoso dell’autonomia della scienza che sono profondamente convinto che nessuno abbia il diritto di intervenire e ostacolare la libera ricerca.
La scienza progredisce attraverso il libero dibattito tra scienziati.
Quante volte abbiamo assistito a dichiarazioni clamorose di scienziati che poi sono stati smentiti da altri?
E’ lo svolgersi naturale delle attività umane.
Quello che voglio dire è che nessuno può porre limiti od ostacoli alla libera ricerca scientifica per motivi religiosi o ideologici, tutto qui.

@Mifepristin

“Comunque penso anch’io che si stia facendo un tentativo subdolo di revisione parlamentare della 194 con il pretesto di un inutile aggiornamento del limite temporale dell’aborto”
I personaggi subdoli, siamo d’accordo, non meritano simpatia, ma è indubitabile che ci siano tante persone che esplicitamente invocano una revisione della 194 e non per questo meritano disprezzo…o li vuoi mettere al rogo come facevano i loro antenati? 🙂

elena dobici

Io lavoro proprio con persone disabili ed ogni giorno vedo le sofferenze alle quali sono costretti i bambini nati prematuri e il tormento delle loro famiglie. Ogni giorno vedo qualcosa che non si può definire vita, oltre all’angoscia dei genitori che si chiedono dove andrebbero a finire i loro figli nel caso di una loro sopravvivenza ai genitori stessi. Ma a questo penserebbero gli istituti ecclesiastici che ottengono rette per i disabili assistiti e gonfiano le loro finanze…

Daniela

per valerio,
non sono tante queste persone che vogliono revisionare la legge, ma a parte questo loro non hanno nessun diritto di imporre la loro morale agli altri e di impedire a me o altre donne di esercitare un nostro diritto, chi vuole imporre il loro volere agli altri non merita rispetto.

valerio

@ daniela
“chi vuole imporre il loro volere agli altri non merita rispetto”.
Beh…anche i carcerati lo sono per un’imposizione altrui.
Tutto dipende se l’imposizione è legittima e nel nostro ordinamento la legittimazione dipende dalla legge.
Che ci piaccia o no siamo ancora in democrazia 😉

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